Prima volta al Dolce Vita –21.09.2014
Poche ore libere domenica pomeriggio a Dusseldorf. Vediamo sto DV di cui leggo rece contrastanti.
Il locale è stato descritto bene in altri post. Piccolo ma ben arredato, con un esterno con bella piscina che lo rende sicuramente accogliente in un giorno estivo di sole. Oggi era nuvolo con piovaschi. Unica pecca, sala da pranzo inesistente (due tavolini) e sì, le docce nel seminterrato non abbastanza ventilate con odore di ristagno d'acqua.
Line up vera nota dolente. Ok è domenica pomeriggio, e come numero rispetto agli avventori ci siamo pure (una ventina di girls alle 15.00, infoltite man mano fino a una trentina scarsa quando sono uscito verso le 19.00) ma è la qualità estetica piuttosto bassa (tendenza preoccupante anche negli altri locali visitati nei giorni precedenti: Magnum e LR di cui posterò rece appena posso).
Sono così poco stimolato che dopo sauna e idro e una coscetta di pollo con le patate, decido di farmi fare un massaggio dal massaggiatore maschio olandese di nome Grob o qualcosa del genere. Simpatico e molto energico, con la tecnica Shiatzu mi ha ben bene torturato tutti i punti dolenti per rimettermi in piedi energizzato a mia volta.
Ma adesso – mi sono chiesto – di questa nuova energia che cazzo ci faccio? Decido che prima di andarmene una almeno la devo stappare. Giusto per la presenza.
Alla fine mi lascio agganciare lo sguardo (le girls sono molto propositive e se le guardi più di un secondo non si fanno pregare) e intavolo conversazione con una tipa dalle pere finte (che non amo) ma rispetto alle altre ben messa.
ARABELLA, polacca, capelli scuri lunghi, occhi chiari, lentiggini, ritoccata anche in viso. Un po' bambola pornostar, ma fatta bene. Mi sovviene di aver letto di lei su altri forum in toni entusiastici, da super GFE e anche PSE. Wow! Che culo! Ho poco tempo, mi fido di quanto ho letto, e così non mi chiedo come mai i crucchi non la caghino di un centesimo e preferiscano altre molto meno ben carrozzate e lei se ne stia da sola distante anche dalle altre ragazze al centro del locale e soprattutto non le faccio l'intervista di rito.
Gravissimo errore.
In camera inizia il disastro. Vuole dirigere tutto, anche nei dettagli. Stenditi qui, qui, così. Appenami avvicino inizia a snocciolarmi il menù. Il FK fa parte degli extra (ricordo bene le rece dove era descritta come una da limone duro...meno male..). Però se ci sto un'ora o più...magari il FK ci sta nel prezzo.... Insomma vuole l'impegno long time, cosa che io non posso mica se non ti conosco. Se una mi da motivo ci sto pure long... Ma così... Insomma, iniziamo male.
Del FK con lei sinceramente già non mene fotte un cazzo. Ha un bel corpo, dico, me lo liscio e me lo ciuccio un po'. Il daty è una mia passione. Non posso andare con una con cui non mi sento di farlo. Il daty si può, m'informa. Oh, che gentile. Ha una bella topina, comincio molto delicatamente, ma quando appoggio la testa sulla sua coscia aperta per variare la direzione del frullo della lingua,ecco che decisa mi spinge via e mi informa che le da fastidio che mi appoggi. Poi prende dei fazzoletti e si asciuga la figa dicendo che le da fastidio quando è bagnata. Il tutto con movimenti secchi e nervosi. Le chiedo se come la sto leccando non sia secondo lei corretto. Lei dice, no, no. Posso andare avanti. Meno male.
Inavvertitamente le sfioro di nuovo l'interno coscia con la testa e lei me la sposta con forza e di nuovo con altri fazzoletti se la asciuga. Preciso che non sto facendo niente di anormale o esagerato. Solo punta della lingua.
Reprimo l'impulso di alzarmi e andarmene. Non ho mai fatto casino con una girl. Non mi piace. Non lo trovo dignitoso per nessuno. Decido di proseguire passando al 69 rimanendo sdraiati su un fianco, in modo da avere più libertà di movimento. Ma ecco che lei si alza di scatto e mi dice che devo sdraiarmi qui, così, e mi sale sopra, perentoriamente. Mugugno qualcosa in italiano, credo “ma dio santo...ma proprio a me questa qua...” e lei si stacca dall'uccello già impugnato e mi dice dura (traduco dall'inglese) “Dobbiamo fare quello che piace a me, mica quello che piace a te..”
Non credo alle mie orecchie. Nell'esperienza di punter i missili sono inevitabili, ma mai, dico,mai, nemmeno nella più remota e dimenticabile esperienza con l'ultima stradale alle cinque di mattina, mi sono girati i coglioni a quel modo. In un secondo ho valutato se uscire e andare alla reception e montare la prima scenata della mia vita, o abbozzare ancora e scaricarle la rabbia e lo sperma nella figa il più velocemente possibile.
Ho optato per la seconda.
Dopo lo sbocchinamento, tecnicamente impeccabile, pecorina (bella schiena e bel culo), decido di finirla a missionario per guardarla in faccia. Anche lì, rifiuta la posizione delle gambe, che avevo appoggiato alle mie spalle, sempre con il suo fare secco e nervoso, irritante da pazzi, ma a quel punto sono lanciato e scarico infilando nell'urlo coitale qualche imprecazione in italiano (credo...troia di merda vaffanculo...o robe così..)
Lei, che non capisce una parola di italiano, dopo mi fa, lievemente intimorita “Sei un diavolo...”
La guardo. “Prima, sembravi un diavolo. Ma cosa hai detto?” Io, asciugandomi il cazzo con le salviette che mi porge. “Niente. Nonsense.”
Mi alzo e lei dietro. Poi nel corridoio, come all'andata, lei tre metri avanti veloce e impettita.
Si scende nel labirintico sotterraneo dove sono gli spogliatoi e la pago.
Mi faccio la doccia, mi vesto,vado alla reception, consegno il braccialetto e pago la birra analcoolica che ho preso (5 euro: le birre fuori quella alla spina compresa nel prezzo si pagano) e la bionda receptionist sorriso professionale mi chiede se sono stato bene e se mi è piaciuto tutto.
Ci penso. In passato, beccato un missile, anche sollecitato alla cassa di un FKK, non ho mai fatto denuncia. Per una mia preconcetta debolezza buonista di ritenere che qualsiasi donna in quel mestiere sia stata sicuramente già abbastanza punita dalla vita per meritarsi, qualsiasi sia stato il suo comportamento, ulteriori biasimi. (Personalmente erigerei un monumento alla puttana al centro di ogni città).
Ma stavolta non ce l'ho fatta. Sta' qui aveva un modo, ma un modo, davvero insopportabile, oltre ogni limite. Mi fumavano ancora i coglioni.
“Davvero lo volete sapere?” ho chiesto alla receptionist dal sorriso fisso.
“Oh, sì. Certamente. Ci serve per migliorarci.”
Ho detto che mi è piaciuto il posto, il massaggio, le bariste molto professionali (gentilissime, veloci,sempre sorridenti e anche carine: questo non l'ho detto), ma che forse avevo scelto la ragazza sbagliata, con cui non c'era stato feeling. Ma forse, ho aggiunto, essendo la prima volta in questo locale, si tratta di una mia diversa abitudine. Magari qui è normale, e tutte le ragazze sono così.
Lei rabbuiata mi ha chiesto cosa era successo e se ricordavo il nome.
Io, senza dire il nome, ho detto che la ragazza voleva decidere tutto lei e che mi aveva addirittura detto che si doveva fare ciò che piaceva a lei e non ciò che piaceva a me, nonostante io non avessi fatto nulla di strano.
Lei mi ha richiesto se ricordassi il nome.
In quel momento c'erano altre ragazze che passavano. Non mi andava che sentissero. Ho indugiato, proprio perché combattuto se contravvenire o meno al mio codice morale puttanesco.
Alla fine gliel'ho detto. Nei suoi occhi è scattata una scintilla di incazzatura, non so se rivolta alla ragazza o a me, e me ne sono andato.
Peccato. Il locale è piccolo, ma carino. Basterebbe metterci dentro un po' di donne Oase 2008 e sarebbe una chicca.
Morale: la solita: mai fidarsi delle recensioni (compresa questa) e, benché tolga molto all'atmosfera,fare sempre prima l'intervista. A meno che non si abbia la macchina del tempo per tornare all'Oase nel 2007
Poche ore libere domenica pomeriggio a Dusseldorf. Vediamo sto DV di cui leggo rece contrastanti.
Il locale è stato descritto bene in altri post. Piccolo ma ben arredato, con un esterno con bella piscina che lo rende sicuramente accogliente in un giorno estivo di sole. Oggi era nuvolo con piovaschi. Unica pecca, sala da pranzo inesistente (due tavolini) e sì, le docce nel seminterrato non abbastanza ventilate con odore di ristagno d'acqua.
Line up vera nota dolente. Ok è domenica pomeriggio, e come numero rispetto agli avventori ci siamo pure (una ventina di girls alle 15.00, infoltite man mano fino a una trentina scarsa quando sono uscito verso le 19.00) ma è la qualità estetica piuttosto bassa (tendenza preoccupante anche negli altri locali visitati nei giorni precedenti: Magnum e LR di cui posterò rece appena posso).
Sono così poco stimolato che dopo sauna e idro e una coscetta di pollo con le patate, decido di farmi fare un massaggio dal massaggiatore maschio olandese di nome Grob o qualcosa del genere. Simpatico e molto energico, con la tecnica Shiatzu mi ha ben bene torturato tutti i punti dolenti per rimettermi in piedi energizzato a mia volta.
Ma adesso – mi sono chiesto – di questa nuova energia che cazzo ci faccio? Decido che prima di andarmene una almeno la devo stappare. Giusto per la presenza.
Alla fine mi lascio agganciare lo sguardo (le girls sono molto propositive e se le guardi più di un secondo non si fanno pregare) e intavolo conversazione con una tipa dalle pere finte (che non amo) ma rispetto alle altre ben messa.
ARABELLA, polacca, capelli scuri lunghi, occhi chiari, lentiggini, ritoccata anche in viso. Un po' bambola pornostar, ma fatta bene. Mi sovviene di aver letto di lei su altri forum in toni entusiastici, da super GFE e anche PSE. Wow! Che culo! Ho poco tempo, mi fido di quanto ho letto, e così non mi chiedo come mai i crucchi non la caghino di un centesimo e preferiscano altre molto meno ben carrozzate e lei se ne stia da sola distante anche dalle altre ragazze al centro del locale e soprattutto non le faccio l'intervista di rito.
Gravissimo errore.
In camera inizia il disastro. Vuole dirigere tutto, anche nei dettagli. Stenditi qui, qui, così. Appenami avvicino inizia a snocciolarmi il menù. Il FK fa parte degli extra (ricordo bene le rece dove era descritta come una da limone duro...meno male..). Però se ci sto un'ora o più...magari il FK ci sta nel prezzo.... Insomma vuole l'impegno long time, cosa che io non posso mica se non ti conosco. Se una mi da motivo ci sto pure long... Ma così... Insomma, iniziamo male.
Del FK con lei sinceramente già non mene fotte un cazzo. Ha un bel corpo, dico, me lo liscio e me lo ciuccio un po'. Il daty è una mia passione. Non posso andare con una con cui non mi sento di farlo. Il daty si può, m'informa. Oh, che gentile. Ha una bella topina, comincio molto delicatamente, ma quando appoggio la testa sulla sua coscia aperta per variare la direzione del frullo della lingua,ecco che decisa mi spinge via e mi informa che le da fastidio che mi appoggi. Poi prende dei fazzoletti e si asciuga la figa dicendo che le da fastidio quando è bagnata. Il tutto con movimenti secchi e nervosi. Le chiedo se come la sto leccando non sia secondo lei corretto. Lei dice, no, no. Posso andare avanti. Meno male.
Inavvertitamente le sfioro di nuovo l'interno coscia con la testa e lei me la sposta con forza e di nuovo con altri fazzoletti se la asciuga. Preciso che non sto facendo niente di anormale o esagerato. Solo punta della lingua.
Reprimo l'impulso di alzarmi e andarmene. Non ho mai fatto casino con una girl. Non mi piace. Non lo trovo dignitoso per nessuno. Decido di proseguire passando al 69 rimanendo sdraiati su un fianco, in modo da avere più libertà di movimento. Ma ecco che lei si alza di scatto e mi dice che devo sdraiarmi qui, così, e mi sale sopra, perentoriamente. Mugugno qualcosa in italiano, credo “ma dio santo...ma proprio a me questa qua...” e lei si stacca dall'uccello già impugnato e mi dice dura (traduco dall'inglese) “Dobbiamo fare quello che piace a me, mica quello che piace a te..”
Non credo alle mie orecchie. Nell'esperienza di punter i missili sono inevitabili, ma mai, dico,mai, nemmeno nella più remota e dimenticabile esperienza con l'ultima stradale alle cinque di mattina, mi sono girati i coglioni a quel modo. In un secondo ho valutato se uscire e andare alla reception e montare la prima scenata della mia vita, o abbozzare ancora e scaricarle la rabbia e lo sperma nella figa il più velocemente possibile.
Ho optato per la seconda.
Dopo lo sbocchinamento, tecnicamente impeccabile, pecorina (bella schiena e bel culo), decido di finirla a missionario per guardarla in faccia. Anche lì, rifiuta la posizione delle gambe, che avevo appoggiato alle mie spalle, sempre con il suo fare secco e nervoso, irritante da pazzi, ma a quel punto sono lanciato e scarico infilando nell'urlo coitale qualche imprecazione in italiano (credo...troia di merda vaffanculo...o robe così..)
Lei, che non capisce una parola di italiano, dopo mi fa, lievemente intimorita “Sei un diavolo...”
La guardo. “Prima, sembravi un diavolo. Ma cosa hai detto?” Io, asciugandomi il cazzo con le salviette che mi porge. “Niente. Nonsense.”
Mi alzo e lei dietro. Poi nel corridoio, come all'andata, lei tre metri avanti veloce e impettita.
Si scende nel labirintico sotterraneo dove sono gli spogliatoi e la pago.
Mi faccio la doccia, mi vesto,vado alla reception, consegno il braccialetto e pago la birra analcoolica che ho preso (5 euro: le birre fuori quella alla spina compresa nel prezzo si pagano) e la bionda receptionist sorriso professionale mi chiede se sono stato bene e se mi è piaciuto tutto.
Ci penso. In passato, beccato un missile, anche sollecitato alla cassa di un FKK, non ho mai fatto denuncia. Per una mia preconcetta debolezza buonista di ritenere che qualsiasi donna in quel mestiere sia stata sicuramente già abbastanza punita dalla vita per meritarsi, qualsiasi sia stato il suo comportamento, ulteriori biasimi. (Personalmente erigerei un monumento alla puttana al centro di ogni città).
Ma stavolta non ce l'ho fatta. Sta' qui aveva un modo, ma un modo, davvero insopportabile, oltre ogni limite. Mi fumavano ancora i coglioni.
“Davvero lo volete sapere?” ho chiesto alla receptionist dal sorriso fisso.
“Oh, sì. Certamente. Ci serve per migliorarci.”
Ho detto che mi è piaciuto il posto, il massaggio, le bariste molto professionali (gentilissime, veloci,sempre sorridenti e anche carine: questo non l'ho detto), ma che forse avevo scelto la ragazza sbagliata, con cui non c'era stato feeling. Ma forse, ho aggiunto, essendo la prima volta in questo locale, si tratta di una mia diversa abitudine. Magari qui è normale, e tutte le ragazze sono così.
Lei rabbuiata mi ha chiesto cosa era successo e se ricordavo il nome.
Io, senza dire il nome, ho detto che la ragazza voleva decidere tutto lei e che mi aveva addirittura detto che si doveva fare ciò che piaceva a lei e non ciò che piaceva a me, nonostante io non avessi fatto nulla di strano.
Lei mi ha richiesto se ricordassi il nome.
In quel momento c'erano altre ragazze che passavano. Non mi andava che sentissero. Ho indugiato, proprio perché combattuto se contravvenire o meno al mio codice morale puttanesco.
Alla fine gliel'ho detto. Nei suoi occhi è scattata una scintilla di incazzatura, non so se rivolta alla ragazza o a me, e me ne sono andato.
Peccato. Il locale è piccolo, ma carino. Basterebbe metterci dentro un po' di donne Oase 2008 e sarebbe una chicca.
Morale: la solita: mai fidarsi delle recensioni (compresa questa) e, benché tolga molto all'atmosfera,fare sempre prima l'intervista. A meno che non si abbia la macchina del tempo per tornare all'Oase nel 2007