#gnoccaforum

Kolima

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premesso che questa non e' una cazzata quindi probabile che non sia l'angolo del cazzeggio quello giusto, volevo segnalarvi che I papponi di gnoccaforum sito rivale, dopo aver scritto alcune recensioni negative mi hanno bloccato, gradendo come I papponi di escortforum solo recensioni positive. Mi avevano gia' segnalato il problema altri utenti che avevano subito lo stesso trattamento ipotizzando una linea mercantile ed utilitaristica del sito, che in un primo momento io avevo ignorato ma che oggi mi tocca rivalutare. Quello che mi sento di dire e' che :treaten:un sito cosi' merita il sabotaggio.
 

Kolima

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Potenza della lirica dove ogni dramma e' un falso che con un po' di trucco e con la mimica puoi diventare un altro, ... lo hanno tolto, boh.
 
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su gnoccaforum potrei raccontarti cose ben più preoccupanti di qualche recensione cancellata

Ed io potrei fare altrettanto...

Dico solo che è un sito marcio da far schifo, con una credibilità pari a zero. Sono rimasti in pochi a scrivere lì che non siano papponi e assoldati dalle scuderie.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Bene, sei nel trhead giusto!
Preparo il pop-corn :ok:

è una storia lunga e noiosa... mettiti comodo e prendi un caffé doppio.

C'era una volta un recensore prolifico che, oltre a raccontare qualche scopata qua e là, amava aiutare i moderatori a mettere ordine nel forum e – soprattutto – stanare sensali e multinick che sovente erano un tutt'uno.
Un giorno fiutò che un utente numericamente importante (molto più importante di lui) per post e recensioni era un multinick. Ne informò in separata sede l'amministrazione, citando uno ad uno tutti gli account riconducibili alla stessa persona.
Svolti i dovuti controlli, l'amministrazione bannò tutti gli account collegati... tutti tranne uno... quello originario, quello importante, quello che animava e teneva in piedi un'intera provincia.
Il nostro punter allora cosa fece? Iniziò a postare pubblicamente l'accusa all'altro di essere quel che era.
Il risultato? Fu minacciato in privato, al plurale (noi ti... noi vi... noi veniamo... ecc. ecc.) lui e tutta la sua famiglia, in particolar modo nei suoi componenti di sesso femminile. Girato il messaggio al'amministrazione, il punter cancellò irreversibilmente il suo account.
Clamore, cordoglio, ban perpetuo per il minacciatore, incitamenti dell'amministrazione a tornare e reiscriversi e via di seguito. Riflettuto sul da farsi, il punter aprì un nuovo account non riconducibile al precedente pensando, in tal modo, di tutelare la propria sicurezza.
Gioco vano: il punter scriveva e scriveva e scriveva e più scriveva più tutti sapevano chi era (amministratori compresi, informati in pvt) ma, dato il precedente delicato, tutti gli tenevano il riguardo di non chiamarlo col precedente suo nick...
...tutti tranne un troll che lì da tempo lo perseguitava e al quale non parve vero di dire a tutti chi fosse in realtà quel nuovo nick sperando in una punizione esemplare da parte dell'amministrazione e chissà... magari anche in un po' d'olio di ricino e manganello.
Parentesi curiosa: con nome differente, quel mio affezionatissimo troll è anche su questo sito e non ha smarrito le abitudini di un tempo. Parentesi nella parentesi: tanto t'ho riconosciuto dal primo post, aivoglia a fare il sucamericano...
Insomma, fatto il nome che nessuno si era permesso di fare cosa accadde? Che il punter, cancellato l'account di copertura, riprese il proprio nick, riprese il proprio avatar, riprese la rispettabilità connessa a quello con pubbliche salutazioni di ribenvenuto, ribentornato, evviva evviva da parte dell'amministrazione.
L'amministrazione trasformò in guest l'account originario per evitare confusioni e riprese col punter una proficua collaborazione che talvolta consisteva in richieste di aiuto piuttosto eterodosse... del tipo: al punter venivano inviate liste di indirizzi IP con i corrispondenti account per conoscere la sua opinione riguardo quali fossero dei multinick per procedere a bannarli.
Il punter tuttavia, pur continuando a partecipare alla vita virtuale della comunità, smise di recensire: da un lato, per evitare che dall'incrocio dei dati in possesso di più pay la banda casertana che lo aveva minacciato risalisse al suo numero e quindi al suo domicilio (magari era solo un povero cazzone, ma non si sa mai...); dall'altro, per impedire che della sua attività di scoutismo beneficiasse il troll che pure gli aveva rivelato di essersene servito per suo diletto.
Smise di recensire è un'indicazione tuttavia impropria: smise di recensire in chiaro, raccontando i suoi incontri in forma di narrazioni anonime (prive di riferimenti della controparte femminile) e di fantasia... alla faccia dei lurker (sui quali tuttavia il punter ha mutato opinione propendendo adesso per l'indifferenza) e soprattutto dei troll scriventi, che considera tuttora la peggiore piaga di questi luoghi virtuali.
Tutto proseguì nella massima tranquillità per mesi e mesi: le accuse dei troll erano cessate di colpo perché le recensioni erano divenute fantasie su carta ed il contributo del punter si sostanziava nel riordino dei materiali postati dalla comunità e nell'opinionismo da due soldi. Soltanto quando altri aprivano un 3D riguardante una donzella che il punter aveva già incontrato e dettagliato in forma anonima, egli compilava una scheda e dava un volto ed un nome linkando la relativa fantasticheria.
Insomma, la concordia regnava in ogni dove ma la concordia è breve a durare. Avvenne un giorno che un caro amico virtuale del punter (un utente che, pur non conoscendolo, si spese fortemente ed in prima persona nel triste momento del suo addio sotto minaccia e col quale – tornando – ovviamente strinse una bella amicizia) incappò in un preteso problema tecnico relativo al proprio account: non riusciva più ad accedervi.
L'amministrazione nicchiava: lo risolveremo, lo risolveremo, lo risolveremo... trascorsero così alcune settimane finché un terzo amico non contattò privatamente il punter riguardo la curiosa vicenda per capire se non fosse il caso di sollevare pubblicamente il problema così da snellire talune pratiche che restavano colpevolmente inevase.
Il giorno seguente, tutti e tre furono bannati: il punter, l'amico del punter e l'amico dell'amico del punter. Gli ultimi due, chieste spiegazioni, si sentirono rispondere dal Grande Capo dei Capi dei Capi di essere degli sfaccendati nullafacenti (il che era anche vero, ma un sorriso a volte serve più di una buona presa) in un forum che l'amministrazione voleva di sole recensioni
Il punter scrisse invece un commosso intervento di addio prendendo atto della decisione dell'amministrazione che – da policy – non è tenuta a motivare i suoi provvedimenti. Tuttavia gli fu fatto notare che una motivazione al suo ban l'amministrazione l'aveva data, in post in una sezione polverosa che egli non aveva visto ed in cui un nuovo moderatore, al suo primo giorno di lavoro ed al suo quindo o sesto intervento (nonché l'ultimo perché da allora in poi non postò più nulla) l'aveva tacciato di essere un multinick.
Il moderatore – che stranamente scriveva con le stesse lacune di punteggiatura e sintassi del Grande Capo dei Capi dei Capi – aveva commesso un passo falso anzi falsissimo ignorando che l'altro account che pretendeva essere dello stesso punter non solo era di un suo amico, ma era dell'unico amico non virtuale che egli possedesse all'interno del forum.
Essere cacciato a discrezione è una cosa, essere cacciato sotto falsa accusa è cosa ben diversa: il punter chiese spiegazioni in merito ed il capo della moderazione prese tempo: le verifiche del caso si stanno facendo, si stanno facendo si stanno facendo. Intanto, cancellò il centinaio di interventi solidali che in poche ore avevano riempito svariate pagine minacciando di ban chiunque avesse riaperto la questione.
Il punter, che bannato già lo era, di tanto in tanto chiedeva ragguagli: privatamente, i capi non gli rispondevano; pubblicamente, si limitavano a dire che il procedimento era in corso. Passarono così alcune settimane ed il punter, infine stanco e consapevole di mettere una pietra sopra alla sua presenza in quel luogo, ripercorse la vicenda protestando la propria innocenza e additando a tutti il comportamento reprensibile dell'amministrazione.
Il capo della moderazione ebbe il colpo di genio: il problema non stava più nell'accusa di multinick (che frattanto avevano acclarato non essere vera) ma nel fatto che il punter avesse cambiato account e quella faccenda si stava ancora vagliando. Eppure il punter non solo aveva un giustificato motivo per cambiare account e ne aveva anche informato lo stesso capoccione della moderazione, ma la sua ricomparsa – tutt'altro che silenziosa – era stata salutata da loro stessi e per mesi tutto era continuato come prima.
Peraltro, chi legge gnoccaforum – e soprattutto visita lo spazio presentazioni – vi troverà centinaia di utenti alla loro seconda, terza, quarta reiscrizione. A tutti loro l'amministrazione non ha mai chiesto una comunicazione privata in merito alla reiscrizione (che pure il punter aveva prodotto) limitandosi a far valere la regola che nessuno può possedere due account contemporaneamente... e nessun account del punter è mai esistito in contemporanea per un solo secondo.
Il punter fornisce di nuovo le informazioni di dettaglio al capo della moderazione finché non interviene il Capo dei Capi dei Capi che, fra un insulto e l'altro, annuncia che per cambiare nick si deve avere un giustificcato motivo e occorre informare l'amministrazione e quindi conferma il ban perpetuo.
Fin qui, è quanto si è potuto leggere su gnoccaforum... ma la storiella si è poi arricchita di ulteriori dettagli.
Sarebbe eccessivamente noioso fare le pulci alla policy di GF. Fatto sta che la procedura che il Capo dei Capi dei Capi (un personaggio che, per riprendere Conrad, si faceva ubbidire, eppure non ispirava né amore né timore, e neppure rispetto. Ispirava disagio) aveva considerato imprescindibile e motivo di ban non era quella per la creazione di un nuovo account a seguito della cancellazione spontanea del precedente, ma la modalità con cui pincopallino può chiedere che il suo nick venga cambiato senza che il suo account subisca alcuna modifica. Questo perché soltanto l'amministrazione ha i pulsantini per farlo.
Di ciò, il punter continuò a chiedere privatamente conferma... e ne ricevette da tutti i moderatori interpellati eccetto che dal capo della moderazione. I moderatori interpellati gli ripetevano le regole cui il sito era soggetto, gli ripetevano che lui quelle regole non le aveva violate ma tutti gli ripetevano infine che per essere riammesso – come era suo diritto, chiamiamolo così – doveva e poteva rivolgersi soltanto al Capo dei Capi dei Capi o al capo della mdoerazione che l'avevano pigliato a calci nel sedere e che non gli rispondevano.
Nota di colore: persona dello staff informò il punter che il moderatore/cometa che lo aveva bannato e che era stato salutato e fulmineamente congedato dal Capo dei Capi dei Capi con sommi ringraziamenti per il suo operato in realtà era stato a sua volta bannato... o più semplicemente non aveva altra ragion d'essere.
Il punter prese quindi piacere a stuzzicare l'amministrazione per verificare alcuni suoi sospetti, il primo dei quali era che – date le stane coincidenze verificatesi prima del suo ban – l'amministrazione leggesse i messaggi privati degli utenti. Il punter aveva difatti notato un cambiamento nello status del suo ex-account. Nello specifico:
quando un account viene cancellato, se si cerca di accedervi il sistema indica che quell'account semplicemente non esiste;
quando un account viene bannato, se si cerca di accedervi il sistema indica che quell'account è soggetto a ban e che il ban non è destinato a scadere.
Eppure, dall'intervento del Capo dei Capi dei Capi l'account del punter non risultava più tecnicamente bannato. Cercando di accedervi, il sistema indicava che la password era sbagliata. Che vuol dire ciò? che il suo ban si era sostanziato non in una disattivazione dell'account ma in un cambio arbitrario della password così da non permettergli l'accesso. L'account in sé è tuttora esistente ed attivo.
Successivamente, il punter punzecchiò sull'argomento un moderatore che – pubblicamente – gli rispose che sì, che si può essere bannati con la mano destra o con la mano sinistra ma che il risultato non cambia. Al che, il punter gli fece notare che il risultato cambia, eccome se cambia: modificando la password e mantenendo l'account funzionante, chi ha modificato quella password (ovvero l'amministrazione) può leggersi e rileggersi tutti i cazzi privati contenuti nella messaggeria privata, compresi stati d'animo, nomi, cognomi, numeri di telefono, mail, indirizzi e quant'altro gli utenti si scambiano fra loro inconsapevoli di essere letti da altri...
...e che i gestori del sito – che, detto per inciso, stimolano a piè sospinto gli utenti ad utilizzare la messaggeria privata – dovrebbero scrivere in prima pagina grosso come una casa un'avvertenza del tipo: "attenzione, la posta privata non è privata ma viene letta dall'amministrazione". Comprendendo di essersi fatto sfuggire più del dovuto, il moderato cancellò questa interessante discussione dalle pagine pubbliche: un vero peccato...
Da quel giorno in poi, l'amministrazione (che evidentemente procede per tentativi) passò ad una differente modalità di ban, cosicché si può notare come affianco ad un nick colpito da esclusione compaiano d'improvviso puntini, trattini o altri segni grafici in modo da rendere incongruenti una determinata password ed un determinato nickname.
Chiaramente, su pure l'amministrazione ha privato il punter dell'accesso al suo account, non lo ha privato della copia della corrispondenza intrattenuta con l'amministrazione stessa inviata alla sua casella di posta in cui tutto ciò è dettagliato.
Da allora, il punter guarda a gnoccaforum come ad un gregge condotto al pascolo da un branco di lupi.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"

Mi pare un raccontino assi edificante che potrebbe essere linkato per tutti coloro che si lamentano delle rigidità della policy di PF.

In effetti, il problema non sta della rigidità o meno di una policy ma nella sua applicazione creativa.
Giusto anche che i titolari usino i poteri discrezionali che si sono riservati nelle policy
ma che almeno abbiano il buon gusto o l'accortezza di farli passare per quel che sono: atti d'imperio
senza giustificare alcunché sulla base di violazioni regolamentari inesistenti, inventate di sana pianta, per poi smentire se stessi e ricorrere ad altri cavilli altrettanto inapplicabili al caso.
Chi vuol fare il furbo dovrebbe prima assicurarsi di esserlo davvero, furbo.
 
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Io sono l ultima persona che può commentare perché leggo ma per motivi miei personali non scrivo mai io non ho mai scritto niente su gnocca forum nonostante ma sia iscritto una volta ho aperto il forum e c era scritto benvenuto con un nome che non ero io poi dopo mi hanno bloccato e non ho mai scritto niente
 
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Io sono l ultima persona che può commentare perché leggo ma per motivi miei personali non scrivo mai io non ho mai scritto niente su gnocca forum nonostante ma sia iscritto una volta ho aperto il forum e c era scritto benvenuto con un nome che non ero io poi dopo mi hanno bloccato e non ho mai scritto niente

e te credo che ti han bloccato. se scrivi così chi caxxo ti capisce? :biggrin: Sai che esistono delle cose che si chiamano virgole, apostrofi? ne hai mai sentito parlare?
 
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Kolima

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premesso che questa non e' una cazzata quindi probabile che non sia l'angolo del cazzeggio quello giusto, volevo segnalarvi che I papponi di gnoccaforum sito rivale, dopo aver scritto alcune recensioni negative mi hanno bloccato, gradendo come I papponi di escortforum solo recensioni positive. Mi avevano gia' segnalato il problema altri utenti che avevano subito lo stesso trattamento ipotizzando una linea mercantile ed utilitaristica del sito, che in un primo momento io avevo ignorato ma che oggi mi tocca rivalutare. Quello che mi sento di dire e' che :treaten:un sito cosi' merita il sabotaggio.

Volevo dire che il mio e' stato uno sfogo e che poi il tutto si e' risolto e che quindi ritiro i termini offensivi usati in un momento di rabbia. Mi piacerebbe che almeno i termini offensivi venissero oscurati. Crazie.
 
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