CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: ARIA
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Aria-60584?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO
NAZIONALITA': UNGHERESE/RUMENA/POLACCA … buh??
ETA': 23-24
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100% (le foto non le rendono piena giustizia, facendola sembrare “inquartata” e “ruspante” laddove invece la realtà è esile e dolcemente teen)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): DFK/BBJ/69/DATY/STRAIGHT SEX/ANAL SEX
SERVIZI USUFRUITI: DFK/BBJ/69/DATY/STRAIGHT SEX/CIM
COMPENSO RICHIESTO: 100 + 50 (A-LEVEL)
COMPENSO CONCORDATO: 150 (CIM)
DURATA DELL'INCONTRO: 30 MINUTI
DESCRIZIONE FISICA: piccola perla, fisicamente perfetta
ATTITUDINE: disponibile
REPERIBILITA': parla un italiano appena sufficiente ma riesce a gestirsi le telefonate
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: soliti tre gradini
TELEFONO: 3405211582
INDEX RICERCHE 3405211582
PAGELLA: Fisico 10/Sex 8/Social time 7
LA MIA RECENSIONE:
La location è quella di Via G.B. Morgagni, la prima porta a sinistra. E si vede che il locatore ha il palato fine, perché in questo appartamento ci finiscono sempre delle bellissime ragazze.
Ci avevo già incontrato Jacqueline aka Paola (http://community.punterforum.com/showthread.php?t=99009) e Angella aka Vivienne (http://community.punterforum.com/showthread.php?t=243808) con somma soddisfazione, estetica e sessuale.
Aria non è da meno. Una piccola perla, a cui le foto non rendono giustizia. Una volta tanto photoshop ha fatto danni al contrario: enfatizzando forme che non avrebbero avuto bisogno di essere volumizzate o scolpite, ha finito per dare ad ARIA un'aria ruspante, che non corrisponde affatto all'originale.
Arrivo all’appuntamento alle 15.30, orario che pensavo di aver concordato telefonicamente con la diretta interessata. Richiamo e la becco ancora per strada: “Scusa tanto … non avere capito che …pensare che …” il suo sincero imbarazzo e la sua vocina che si arrampica sull’italiano mi fanno tenerezza. “Non ti preoccupare, ti aspetto …” – “Arrivo … scusa eh …”.
Mi metto lì, appoggiato al muro, un paio di civici prima, a smartellare sullo smartphone, e dopo una ventina di minuti una donzelletta, chiusa in un cappottino rosso, mi passa accanto, rivolgendomi due occhioni da cerbiatta. Poi varca la soglia del portone più avanti. “E’ lei”, penso, mentre la guardo ancheggiare. Non so perché: mi batte il cuore. Passano trenta secondi e squilla il telefono: “Ci sei? Sono appena arrivata …” – “Sì sono qui …” – “Devo chiedere di aspettare ancora 5 minuti … per favore” – “Nessun problema”. Oggi è sabato, ho tutto il tempo che vuoi, mia cara. Sono le 4 quando anche io varco la soglia del portone e poi sgattaiolo dentro la prima porticina a sinistra.
In lingerie nera mi appare completamente diversa dalla leggiadra fanciulla con il cappottino rosso che mi è passata vicina qualche minuto fa. Forse non era lei, allora … o forse il makeup … boh, ma chissenefrega. Non posso fare a meno di radiografare quel fisichetto esile e ben tornito, del tutto inatteso vedendo le foto. Non è una sventolona con due km di gambe e non è inquartata (anche se nei punti giusti) come appare nelle foto. In realtà, è una bella figliola, fresca e luminosa, più vicina al genere "oggi mi scopo una velina" che al genere "oggi mi fotto una bella manza". E io me la sto mangiando con gli occhi, ipnotizzato.
Poi finalmente mi ridesto e mi accorgo di averla messa in soggezione. Glielo dico anche, quasi per scusarmi della tanta insistenza del mio sguardo su ogni centimetro del suo corpo: “Nelle foto sembri piuttosto … abbondante … e invece sei: perfetta”. Lei sorride, imbarazzata, ma in fondo compiaciuta. Ma avrà capito? Come al solito sto srotolando un film che forse è solo nella mia testa. “Do you speak English” – “Mmm… un poco” – Espanhol? – “Mmm … un poco”. Italiano? Un poco. “Ok, di tutto un po’ …”. Risate.
E’ impacciata, ma non nervosa. Probabilmente ha poca esperienza, ma conosce benissimo le sottili armi della seduzione fatta di sguardi furtivi e ammiccamenti. Mi eccita così tanto questo suo continuo incespicare sulla lingua italiana che prenderei a morsi le sue labbra, se si potesse. Quando comincio a baciarla perciò devo contenermi: non voglio fare la figura del vecchio bavoso, voglio essere per questa soave fanciulla un tenero amante, un mentore ispirato.
Una lappatina a quei seni che gli manca solo la parola e poi ricevo le sue attenzioni orali standomene in piedi a bordo letto. Dopo un timido inizio, scopro che le piace trangugiare e soffocare l’uccello fino alle palle. Allora libero tutto l’impeto di cui sono capace e glielo spingo dentro fino a farla diventare paonazza per lo sforzo. Lei non si sottrae. Notevole.
Chiedo 69 ma più che leccarle la fica continuo a fotterle la bocca, lanciandole un temerario guanto di sfida che lei accetta da par suo. Ne viene fuori una pompa-chiavata prodigiosa, che mette a dura prova la mia tensione scrotale. Arrischievole.
Cambio e mi butto a cunnilinguo sulla sua fica, umettata e gustosa. Lei parte con una sequenza pre-registrata di urletti e guaiti, di cui non c’era alcun bisogno. Qualcuno le avrà insegnato la parte e lei la sta recitando, ma ci sta mettendo quell’enfasi esagerata che rende tutto fasullo. Piccola delusione, ma la perdono, perché la sua fichetta, viceversa, trabocca di lacrime sincere.
Pomiciamo ancora un po’, scambiandoci i rispettivi liquidi seminali. Poi la prendo alla pecorina, sbattendola forte forte. Favoloso. Intanto il mio pollice si occupa del suo orifizio anale. Strettissimo.
Continuo a sbatacchiarla appecorata, accarezzandole la schiena e i seni. Di tanto in tanto la afferro per le natiche, schiudendone il prelibato pertugio, e penso che non sarà semplice deflorare quel capolavoro. Mi viene il dubbio che sia del tutto immacolato per quanto è pervicace al tatto.
Mi sfilo dalla fica e mi fiondo in una perforazione linguale, che mi conferma l’asticella molto alta del prossimo obiettivo. Lei capisce l’antifona quando sente la mia cappella alla ricerca delle coordinate esatte del suo forellino. Reagisce nervosamente: “Aspetta …”. Scatta in piedi. La vedo frugare tra le sue natiche con un ditino insalivato, mentre si guarda attorno. Sembra cercare qualcosa, forse sta solo cercando una via di fuga, una possibilità di scampo.
Ma oggi mi sento meno animalesco del solito e in vena di generose concessioni (o forse la fanciulla mi ha stregato). Le propongo una variante, che lei accetta, giustificandosi: “Per fare culetto, devi dirmi molto prima … perché …perché …” – “Devi prepararti …” – “Eh?! Sì… devo preparare …”. “Ok, la prossima volta …” e le faccio l’occhiolino.
Sollevata dallo scampato martirio, si siede sul letto, mi libera dal preservativo e ritorna con la bocca sul mio cazzo, con azioni profonde e meditate, padrona assoluta della dottrina pompinaria. Poi, tenendomi serrato tra le labbra, mi sega con perizia e mi porta finito trangugiando tutto il prodotto. Sublime.
Si fionda in bagno a fare i gargarismi, mentre io mi rivesto. Riappare sorridente, quattro chiacchiere sul suo vero nome (un antico nome ungherese, dice, ma su google mi riporta origini polacche … mah), bacetti di commiato e sono di nuovo fuori.
NOME INSERZIONISTA: ARIA
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Aria-60584?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO
NAZIONALITA': UNGHERESE/RUMENA/POLACCA … buh??
ETA': 23-24
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100% (le foto non le rendono piena giustizia, facendola sembrare “inquartata” e “ruspante” laddove invece la realtà è esile e dolcemente teen)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): DFK/BBJ/69/DATY/STRAIGHT SEX/ANAL SEX
SERVIZI USUFRUITI: DFK/BBJ/69/DATY/STRAIGHT SEX/CIM
COMPENSO RICHIESTO: 100 + 50 (A-LEVEL)
COMPENSO CONCORDATO: 150 (CIM)
DURATA DELL'INCONTRO: 30 MINUTI
DESCRIZIONE FISICA: piccola perla, fisicamente perfetta
ATTITUDINE: disponibile
REPERIBILITA': parla un italiano appena sufficiente ma riesce a gestirsi le telefonate
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: soliti tre gradini
TELEFONO: 3405211582
INDEX RICERCHE 3405211582
PAGELLA: Fisico 10/Sex 8/Social time 7
LA MIA RECENSIONE:
La location è quella di Via G.B. Morgagni, la prima porta a sinistra. E si vede che il locatore ha il palato fine, perché in questo appartamento ci finiscono sempre delle bellissime ragazze.
Ci avevo già incontrato Jacqueline aka Paola (http://community.punterforum.com/showthread.php?t=99009) e Angella aka Vivienne (http://community.punterforum.com/showthread.php?t=243808) con somma soddisfazione, estetica e sessuale.
Aria non è da meno. Una piccola perla, a cui le foto non rendono giustizia. Una volta tanto photoshop ha fatto danni al contrario: enfatizzando forme che non avrebbero avuto bisogno di essere volumizzate o scolpite, ha finito per dare ad ARIA un'aria ruspante, che non corrisponde affatto all'originale.
Arrivo all’appuntamento alle 15.30, orario che pensavo di aver concordato telefonicamente con la diretta interessata. Richiamo e la becco ancora per strada: “Scusa tanto … non avere capito che …pensare che …” il suo sincero imbarazzo e la sua vocina che si arrampica sull’italiano mi fanno tenerezza. “Non ti preoccupare, ti aspetto …” – “Arrivo … scusa eh …”.
Mi metto lì, appoggiato al muro, un paio di civici prima, a smartellare sullo smartphone, e dopo una ventina di minuti una donzelletta, chiusa in un cappottino rosso, mi passa accanto, rivolgendomi due occhioni da cerbiatta. Poi varca la soglia del portone più avanti. “E’ lei”, penso, mentre la guardo ancheggiare. Non so perché: mi batte il cuore. Passano trenta secondi e squilla il telefono: “Ci sei? Sono appena arrivata …” – “Sì sono qui …” – “Devo chiedere di aspettare ancora 5 minuti … per favore” – “Nessun problema”. Oggi è sabato, ho tutto il tempo che vuoi, mia cara. Sono le 4 quando anche io varco la soglia del portone e poi sgattaiolo dentro la prima porticina a sinistra.
In lingerie nera mi appare completamente diversa dalla leggiadra fanciulla con il cappottino rosso che mi è passata vicina qualche minuto fa. Forse non era lei, allora … o forse il makeup … boh, ma chissenefrega. Non posso fare a meno di radiografare quel fisichetto esile e ben tornito, del tutto inatteso vedendo le foto. Non è una sventolona con due km di gambe e non è inquartata (anche se nei punti giusti) come appare nelle foto. In realtà, è una bella figliola, fresca e luminosa, più vicina al genere "oggi mi scopo una velina" che al genere "oggi mi fotto una bella manza". E io me la sto mangiando con gli occhi, ipnotizzato.
Poi finalmente mi ridesto e mi accorgo di averla messa in soggezione. Glielo dico anche, quasi per scusarmi della tanta insistenza del mio sguardo su ogni centimetro del suo corpo: “Nelle foto sembri piuttosto … abbondante … e invece sei: perfetta”. Lei sorride, imbarazzata, ma in fondo compiaciuta. Ma avrà capito? Come al solito sto srotolando un film che forse è solo nella mia testa. “Do you speak English” – “Mmm… un poco” – Espanhol? – “Mmm … un poco”. Italiano? Un poco. “Ok, di tutto un po’ …”. Risate.
E’ impacciata, ma non nervosa. Probabilmente ha poca esperienza, ma conosce benissimo le sottili armi della seduzione fatta di sguardi furtivi e ammiccamenti. Mi eccita così tanto questo suo continuo incespicare sulla lingua italiana che prenderei a morsi le sue labbra, se si potesse. Quando comincio a baciarla perciò devo contenermi: non voglio fare la figura del vecchio bavoso, voglio essere per questa soave fanciulla un tenero amante, un mentore ispirato.
Una lappatina a quei seni che gli manca solo la parola e poi ricevo le sue attenzioni orali standomene in piedi a bordo letto. Dopo un timido inizio, scopro che le piace trangugiare e soffocare l’uccello fino alle palle. Allora libero tutto l’impeto di cui sono capace e glielo spingo dentro fino a farla diventare paonazza per lo sforzo. Lei non si sottrae. Notevole.
Chiedo 69 ma più che leccarle la fica continuo a fotterle la bocca, lanciandole un temerario guanto di sfida che lei accetta da par suo. Ne viene fuori una pompa-chiavata prodigiosa, che mette a dura prova la mia tensione scrotale. Arrischievole.
Cambio e mi butto a cunnilinguo sulla sua fica, umettata e gustosa. Lei parte con una sequenza pre-registrata di urletti e guaiti, di cui non c’era alcun bisogno. Qualcuno le avrà insegnato la parte e lei la sta recitando, ma ci sta mettendo quell’enfasi esagerata che rende tutto fasullo. Piccola delusione, ma la perdono, perché la sua fichetta, viceversa, trabocca di lacrime sincere.
Pomiciamo ancora un po’, scambiandoci i rispettivi liquidi seminali. Poi la prendo alla pecorina, sbattendola forte forte. Favoloso. Intanto il mio pollice si occupa del suo orifizio anale. Strettissimo.
Continuo a sbatacchiarla appecorata, accarezzandole la schiena e i seni. Di tanto in tanto la afferro per le natiche, schiudendone il prelibato pertugio, e penso che non sarà semplice deflorare quel capolavoro. Mi viene il dubbio che sia del tutto immacolato per quanto è pervicace al tatto.
Mi sfilo dalla fica e mi fiondo in una perforazione linguale, che mi conferma l’asticella molto alta del prossimo obiettivo. Lei capisce l’antifona quando sente la mia cappella alla ricerca delle coordinate esatte del suo forellino. Reagisce nervosamente: “Aspetta …”. Scatta in piedi. La vedo frugare tra le sue natiche con un ditino insalivato, mentre si guarda attorno. Sembra cercare qualcosa, forse sta solo cercando una via di fuga, una possibilità di scampo.
Ma oggi mi sento meno animalesco del solito e in vena di generose concessioni (o forse la fanciulla mi ha stregato). Le propongo una variante, che lei accetta, giustificandosi: “Per fare culetto, devi dirmi molto prima … perché …perché …” – “Devi prepararti …” – “Eh?! Sì… devo preparare …”. “Ok, la prossima volta …” e le faccio l’occhiolino.
Sollevata dallo scampato martirio, si siede sul letto, mi libera dal preservativo e ritorna con la bocca sul mio cazzo, con azioni profonde e meditate, padrona assoluta della dottrina pompinaria. Poi, tenendomi serrato tra le labbra, mi sega con perizia e mi porta finito trangugiando tutto il prodotto. Sublime.
Si fionda in bagno a fare i gargarismi, mentre io mi rivesto. Riappare sorridente, quattro chiacchiere sul suo vero nome (un antico nome ungherese, dice, ma su google mi riporta origini polacche … mah), bacetti di commiato e sono di nuovo fuori.