[RECE] Anna/Elena (ROM) - OTR notturna - Bergamo

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo
ZONA: 45.675638,9.645808 (ovviamente sotto e non sopra il ponte della superstrada, :-))
NOME: Anna/Elena
NAZIONALITA': ROM
ETA': 25 scarsi
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: altezza media, non esattamente una velina, capelli castano chiari/biondi a meches di media lunghezza, occhi scuri (un po' a fessura), viso discreto
ATTITUDINE: tecnicamente discreta, buon impegno, nel social time un fiume in piena

LA MIA RECENSIONE:

INCONTRI (NON) RAVVICINATI DEL TERZO TIPO

Dopo il riscaldamento pre-partita fatto sulla Novedratese (conosciuta Remina "da rimanere incantati", ma la definizione non è mia, perché non lo sono rimasto :-(), mi getto nell'arena della SS 525. La n°1 della mia wish list è Anna "del cavalcavia della superstrada", seguita a ruota da Laura "di viale Marche" (che ormai è più "della forma di Grana").

Data l'ora molto tarda (sono già le 3:15 passate), non sono molto fiducioso di trovare alcuna delle due in postazione, ma - tant'è - e, appena arrivato a Dalmine, una volta tanto volgo subito la prua in direzione di Lallio e Bergamo. Contrariamente a quanto cantava Nek, Laura c'è e appare davvero minuta sotto l'enorme ombrello con cui si ripara dalla leggera pioggerellina che cade. Procedo comunque sino al cavalcavia della superstrada di Bergamo, con la flebile speranza di trovarvi Anna (non saprei neppure se cercarla lungo la corsia nord o quella sud).

Al mio arrivo, una sola OTR (se così la si può definire ...) è presente sotto il cavalcavia e trattasi esattamente della "vecchia", che avevo sempre visto quasi un paio di km più indietro (a Lallio) e di cui AmicoChips aveva raccontato questo gustoso aneddoto:

Invece SENTITE QUESTA:

Ieri sera ero in zona, stavo facendo un pensierino su Corina quando tra una vasca e l'altra cosa vedo? Quello che non avrei mai osato pensare potesse succedere! Un collega (ma non so se sia il caso di chiamarlo collega, io non mi sento come lui, io non lo farei mai! :bad: ) ho visto che ha caricato la vecchia. E poi, casualmente ripassando dopo 10 minuti, l'ho rivisto scaricarla :bad: Son tornato a casa! :fool:

Sicuramente non è Anna (e spero che nessuno ne conosca il nome, il che sarebbe altrimenti grave, salvo che vi siano nel forum eventuali colleghi pensionati!), per cui faccio inversione appena possibile e torno da Laura, che però non c'è più (il suo ombrello abbandonato sull'aiuola sparti-traffico lascia comunque intendere che non ha ancora tirato i remi in barca).

Mi concedo quindi una vasca sino a Osio Sotto, per valutare eventuali alternative. A Lallio, Elena+Maria sono assenti (anche se mi guarderei bene dal tornarci); al Kebab di Dalmine c'è una sola ragazza (che dovrebbe essere Andreea, stando alle preziose info fornite dal nostro guru frankII nel thread generico della SS525); all'ingresso di Osio Sopra mancano tutte le mie recenti conoscenze (Adelina, Corina e la "Perlettina"); al Continental di Osio Sotto non ci sono neppure la new entry Alexandra e la sua collega Daniela; nel parcheggio davanti al Benaglia Frutta c'è la solita Mini gialla (per cui la Michela che mi aveva rimbalzato perché "non italiano" è presente); al distributore dell'Eden posso solo rallentare per commemorare con 1 minuto di silenzio la dipartita di K+D; di fronte al maxi-svincolo dove stazionano di solito le nere (e dove faccio inversione di marcia) noto un paio di presenze relativamente nuove.

IL CONTATTO

Ritornato di nuovo a Bergamo, stavolta alla "vecchia" si è aggiunta - lungo la corsia sud - un'OTR di età più consona a praticare il mestiere più antico del mondo. Passo una prima volta e su nessuno dei punti sembra corrispondere all'identikit formulato dai colleghi:

Alta:scratch_one-s_head:: coi tacchi qualunque donna può diventare alta ...
Mora:sad:: è bionda, ma il colore dei capelli delle donne è volatile come il loro umore ...
Un po' magra di lato B:scratch_one-s_head:: potrebbe anche esserlo, ma scoprirò poi che è strizzata in ben due paia di fuseaux
Bella bella bella (supera Katia, Carla e la Perlettina):sad:: anche se è buio, direi proprio di no

Penso che potrebbe forse essere la bionda amica Giulia (anche se avevo letto che prima di Natale non era presente, perché rientrata in Romania), per cui faccio inversione e accosto per l'intervista. Appare subito molto cordiale e simpatica (come le due ragazze erano state descritte) e mi prospetta il solito rate "bergamasco" (30) per un semplice BJ conoscitivo. Da buon "milanese" tento di ricondurla allo standard cui sono più avvezzo (20), ma lei non cede. Alla fine, vista la simpatia, decido di accettare la sua prima proposta, le chiedo solo conferma che il posto sia sicuro (anche se è come chiedere all'oste se il vino sia buono ...) e procediamo verso la sua sede operativa.

QUATTRO CHIACCHIERE

Appena salita in macchina, si presenta subito come Anna. Da un lato penso "che culo!" e dall'altro, scrutandola meglio in viso, mi domando se i colleghi non abbiano preso un abbaglio nel definirla il volto più bello della SS525 (ma alla fine scoprirò, ovviamente, di averlo preso io!). La sua loquacità e la sua simpatia, comunque, sono davvero travolgenti, come un fiume in piena. Mentre mi indirizza verso la sede operativa (un cul de sac, ma bene imboscato), le domando da dove venga (anche se non nutro molti dubbi al riguardo). "Da un posto molto lontano!", mi risponde, mantenendo un alone di mistero. "Dài, non tenermi così sulle spine" le dico, pensando a questo punto di essermi sbagliato e che magari sia una russa originaria delle sperdute steppe siberiane. Finalmente svela il mistero e mi dice: "Vengo da Capriate", che in effetti è ad anni luce di distanza, se Lallio o Osio sono il metro di paragone. Alla fine, mi conferma di essere rumena, di un paesino di campagna vicino a Bucarest, e di essere qua in Italia da tre mesi scarsi. Poiché parla l'italiano già molto bene, le domando se l'abbia studiato a scuola e mi spiega che l'ha potuto imparare a casa, sia grazie a parentele acquisite che al fatto che i film italiani (ce non sono molti?) sono proiettati in lingua originale e con i sottotitoli rumeni. Poi, comunque, tiene a sottolineare che "anche noi in Romania siamo di origine romana, come voi in Italia" e inizia a raccontarmi gli ultimi due millenni di storia, partendo dalla Dacia (non la macchina) e dall'imperatore Traiano sino al "conducatore" (che non è l'omonimo utente del nostro forum, che ringrazio per la visita al mio profilo, ma Ceausescu). Ometto ovviamente di dirle che, nella terra dei "300.000 fucili caldi", non tutti sono molto contenti di questa lontana ascendenza romana :)

Poco prima di dare l'inizio alle operazioni, si vedono delle luci apparire in fondo alla vietta. Fortunatamente non è alcuna vettura delle FFdO, ma più probabilmente un nostro collega. "Deve essere la mia amica", commenta Anna, che poi aggiunge un retroscena divertente: "E' tutta la sera che sta litigando con la vecchietta, che vuole stare al suo stesso posto!". Sono curioso di avere un feedback dal suo punto di osservazione privilegiato e le domando: "Ma ha avuto almeno un cliente stasera?". Anna non si sbilancia ma lascia intendere che sia impresa ardua: "Con gli anni che ha, non ha più l'età per fare ... (ha un attimo di pudore nel pronunciare il nome del suo stesso mestiere) ... questo lavoro!".

Alla fine di questa piacevole fase di riscaldamento, posso segnare almeno un paio di punti a favore nella mia personale check-list, anche se mi resta il serio dubbio che sia l'Anna giusta:

Anna:preved:: così si dichiara
ragazza gentile, simpatica, loquace:preved:: al 110%

LA RECE VERA E PROPRIA

Regolati gli aspetti burocratici, si toglie il giubbotto invernale (mantenendo però indosso una o più maglie aderenti) e si abbassa fino a mezza coscia i vari strati che fasciavano le sue gambe (che includevano ben due paia di fuseaux, per dovere di cronaca). Mentre scarta il profilattico, annuncia il programma della serata: "Vediamo un po' di fare contento XXX", il che un po' mi sorprende positivamente (poiché quasi tutte le OTR si dimenticano il nome del cliente dopo un paio di secondi e passano al più generico "Amore") e dall'altro un po' mi preoccupa (perché un'eccessiva attenzione al cliente potrebbe nascondere il fatto che ne abbia pochi). Incappuccia il fratellino e si china su di me, mettendosi all'opera con buona dedizione. La tecnica è nella norma, ma Anna ci mette sicuramente grande impegno. Nel frattempo, le sollevo un po' la maglia e inizio a carezzarle la parte bassa della schiena. Poi, dato che si è denudata completamente sotto (ed è stata una delle poche a farlo, per un semplice BJ), scendo verso i glutei e poi mi insinuo nella fessura tra le gambe, dove inizio a far scorrere le mie dita contro le sue labbra (non quelle della bocca, ovviamente :-)). Nel complesso, pur non essendo certo una velina, il contatto epidermico con lei mi risulta piacevole.

Terminata la prima fase d'immersione, si risolleva e fa ruotare un po' la testa, come per sciogliere la muscolatura del collo. Capisco che la scomodità della posizione e il moto oscillatorio della testa l'hanno fatta un po' irrigidire, per cui improvviso un massaggio della parte alta della sua colonna vertebrale, dalle spalle a salire fino alla nuca. Dato che Anna apprezza molto la cosa ("Così è bene!"), procedo ancora un po' così, anche quando lei si china di nuovo sul mio fratellino, per rimettersi all'opera (ovviamente devo esercitare una pressione più delicata, dato che lei nel frattempo ha ripreso a muoversi su e giù con la testa). Le scosto i capelli su un lato e le carezzo dolcemente la nuca, avvicinandomi anche col mio volto, per percepire meglio il suo profumo.

Altra breve sosta per sgranchirsi il collo e noto che Anna comincia a essere un po' preoccupata della mia lunga durata. Le domando se sia stanca, lascia intendere di sì ma, per tutta risposta, si tuffa nuovamente sul fratellino. Stavolta, mi concentro nuovamente sulle parti basse, carezzandole l'interno-coscia e cercando di risalire verso la vulva da davanti (ma il passaggio è impervio, perché è praticamente appoggiata con l'addome sulle sue cosce). Per questo, desisto da questo lato e ripeto la manovra di aggiramento da tergo, inclinandomi anche un po' verso il sedile del passeggero, per avere migliore accessibilità.

Ultima sosta e, stavolta, è inevitabile che il lavoro venga completato con un HJ. Sfila il profilattico e lo appoggia sul solito fazzolettino umidificato e si rimette all'opera di mano. Dopo un paio di minuti, in cui alterno le mie attenzioni tra la nuca e le parti basse, finalmente taglio il traguardo.

ALTRE QUATTRO CHIACCHIERE

Dato che mi è piaciuto il suo impegno nell'incontro in macchina, le domando se disponga di un loft. Mi dice che, essendo arrivata da poco, non si è ancora organizzata in tal senso (ha solo l'appartamento dove abita) e che, al limite, c'è l'opzione motel (che io ho immediatamente cassato, per il costo eccessivo). Tra l'altro, poiché mi risultava che Anna + Giulia disponessero di un proprio "scannatoio", ciò fuga ogni mio dubbio residuo e mi fa capire che sono stato con l'Anna "sbagliata".

Durante il viaggio di ritorno allo show-room, mi racconta anche di quanto il suo amore per la cucina italiana le renda difficile rispettare la dieta cui invece dovrebbe attenersi, per essere sempre al top della forma fisica. In effetti, +10 kg in tre mesi (ma con un saldo finale di +7 kg, dopo che i tortellini al prosciutto sono stati immolati alla causa) è quasi un caso da "Giorno & Notte", o come diavolo si chiamavano quelle pillole miracolose che pubblicizzavano in televisione ...

L'ANNA GIUSTA

Mentre siamo quasi arrivati al suo showroom, vedo un'altra ragazza mora scendere da un'autovettura e incamminarsi verso la postazione sotto il cavalcavia. Questa sembra invece corrispondere più fedelmente al profilo (l'altezza taccata non sembra superiore a quella dell'amica che siede accanto a me, il viso non posso vederlo perché ci volta le spalle, ma è sicuramente molto più velina nel fisico e i suoi capelli sono senz'altro neri). Per cui è naturale chiedere ad Anna: "E' quella la tua amica di cui mi parlavi prima? E lei, invece, come si chiama?". A differenza di Katia con Denise, Anna non ha alcuna remora nel rivelarmi il nome dell'amica, che è - udite udite - Anna! Strabuzzo gli occhi, perché non ci capisco più niente (o meglio, perché ho finalmente capito che sono stato con la ragazza sbagliata, per quanto sia stata un'esperienza tutt'altro che negativa!). L'Anna bionda si rende conto del mio disorientamento e cerca di sbrogliare la matassa, spiegandomi che - per distinguersi dalla collega mora - si fa talvolta chiamare anche Elena. Tra me e me, penso invece che quest'ultimo sia il suo nome di battaglia originario e che più recentemente abbia iniziato ad assumere quello della "amica", per farsi trainare dalla sua celebrità. Per questo, al fine di evitare che altri colleghi siano "vittime" del mio stesso equivoco, ho deciso di intitolare questo racconto come Anna/Elena.

Niente di male, comunque, perché ora ho individuato l'Anna "mora", ho la certezza che pure lei si trattiene sino a tardi (sono quasi le 4:00) e, in una delle mie prossime visite a Bergamo, potrò confrontarla con l'Anna/Elena "bionda".
 
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ELENA NEL SUO LOFT (CHE POI E' ANCHE QUELLO DI LUANA, CLAUDIA, ...)

SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo
ZONA: 45.676206,9.646422
NOME: Elena
NAZIONALITA': ROM
ETA': 25 scarsi
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorza + mission) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 40'
DESCRIZIONE FISICA: altezza ca. 1,65, 2-3 kg sopra il suo peso forma, seno di una 2° taglia, capelli castano chiari/biondi a meches sino al collo, occhi scuri (un po' a fessura), viso discreto
ATTITUDINE: senza infamia né lode nell'intrattenimento erotico; sempre simpatica e chiacchierona nel social time

LA MIA RECENSIONE:

E' QUASI ESTATE, LUNGO LA SS 525

Dopo che la mia spedizione lungo la Novedratese si è conclusa con un nulla di fatto (ad Appiano e dintorni, posti di blocco della PL quasi a ogni rotonda; a Lentate, la nuova spilungona bionda che ho adocchiato ha una postazione di carico troppo in vista e devo studiare meglio la logistica; a Carugo, Oana mi rimbalza perché mi presento da lei solo cinque minuti prima del passaggio del "taxi" che la riaccompagnerà a casa), mi dirigo verso Bergamo alla massima velocità, nella speranza di salvare la nottata. Faccio subito rotta verso l'UTB, ma - come temevo - è il deserto assoluto [...] Giro dell'isolato e sono di nuovo lì, stavolta a bassa velocità. Non mi ero sbagliato: seppure quasi invisibile dalla strada, una fanciulla è lì, poco distante dallo showroom di Luana, Claudia & Co. Se fosse vicina a un bar o a un locale notturno, potrebbe essere una ragazza qualunque, perché indossa una giacca e una morbida gonna al ginocchio ed è come ipnotizzata dallo schermo del suo cellulare, ma l'orario (sono più o meno le 3:40) e la location non lasciano dubbi che sia un'OTR. Non appeno riesco a scrutarla un po' meglio in volto, ne ho ancora meno che sia una delle "cameriere" dell'UTB, Anna/Elena per l'esattezza...

Accosto e alza lo sguardo dal telefonino, voltandosi verso di me. Le domando se stia lavorando, ma inizialmente la comunicazione è difficoltosa, perché siamo decisamente distanti l'uno dall'altra. Salta giù dalla transenna e finalmente si avvicina alla mia macchina. Ripeto la domanda e, nonostante fosse palesemente in attesa del passaggio che l'avrebbe riaccompagnata a casa, con notevole prontezza commerciale mi dice che, sì, sta ancora lavorando. Con altrettanta prontezza, provo a proporre io il rate per un semplice BJ in macchina: "Sono venti, per un lavoretto solo di bocca, giusto?". Anna/Elena è però ancora ben sveglia, nonostante la tarda ora, perché replica inflessibile: "No, non faccio niente per meno di trenta!". "Azz, dove ho lasciato la fotocopia del famoso buono-sconto di cippolappo?", penso tra me e me, mangiandomi le mani ... Purtroppo l'ho smarrito e quindi accetto le sue condizioni senza troppo negoziare, certo che difficilmente troverei altre ragazze ancora al lavoro lungo la strada: "Va bene, dài, andiamo!"

SI VA PRIMA AL SUO PARCHEGGIO DI SERVIZIO ...

Mentre sale in macchina, ho già l'impressione che sia decisamente dimagrita rispetto al nostro primo (e sinora unico) incontro dello scorso gennaio. Anche di volto mi sembra più carina, probabilmente perché i lauti introiti del suo lavoro le hanno permesso di curare meglio il viso e l'acconciatura (o magari sono solamente io che ho la vista annebbiata dalla fame :-)). Ci presentiamo (lei solamente come Elena, stavolta) e iniziamo subito a scambiare quattro chiacchiere, mentre la mia macchina svolta automaticamente a destra, all'immissione successiva (non saprei se sia stata l'abitudine di accostare lì per ospitare Anna sulla mia vettura o la certezza che la sede operativa di Elena sia la medesima delle altre colleghe :-)) Dev'essersi ormai assuefatta al lavoro, perché - pur confermandosi simpatica - non è più quel fiume in piena che mi aveva travolto con la sua parlantina. Le racconto che ci eravamo incontrati lo scorso inverno e le domando se si ricordi di me, al che mi scruta meglio per qualche secondo. Non so se abbia prevalso l'onestà (sul suo volto campeggiava un grande punto interrogativo) o il timore che potessi chiederle una riduzione del rate :), ma mi conferma che non è rimasta alcuna mia traccia nella sua memoria. Considerato che sono ormai passati più di nove mesi e che il mio basso ventre (che è quasi tutto ciò che può avere visto di me durante il BJ) non è così espressivo, è sicuramente perdonata :)

Il tragitto verso la sede operativa è relativamente breve e quindi il tempo per il social time è presto esaurito. Parcheggiata la macchina, mentre lei inizia già ad arretrare il sedile del passeggero, io mi accingo a regolare gli aspetti burocratici. "Hai il resto di quaranta?", le domando. "No", è la sua risposta. "E di cinquanta?", rilancio (ma poi non ho davvero altre fiches da giocare ...). "No", è di nuovo la sua risposta. "Vuoi vedere che adesso mi propone l'extension a RAI1, fingendo di non avere il resto!", è il primo pensiero che si affaccia nella mia mente. "Guarda, qua non ho proprio il resto da darti. Però, se dopo mi accompagni al mio appartamento, posso recuperarlo dalla borsetta ...", replica Elena, cercando di tranquillizzarmi sulla sua buona fede.

... E POI AL SUO LOFT

"Appartamento ?!? Ma quello dove abiti o ne hai preso uno dove lavori?", le chiedo un po' sbalordito. "No, no, quello di lavoro. E' qua vicino", è la piacevole novità che raccolgo da Elena. Dato che il rate è il consueto di quei paraggi, le propongo immediatamente il cambio di programma: "E' troppo tardi o ti va di andarci?". Come dicevano i latini, pecunia non olet ed Elena non si fa problemi a "bidonare" il fantomatico cliente che, da lì a cinque minuti, avrebbe dovuto accompagnarla a casa, accettando la mia proposta. Non faccio quasi in tempo a riavviare la macchina ed è netta l'impressione che la time & money extension mi abbiano immediatamente catapultato dal limbo in cui mi trovavo in una sorta di empireo dei "clienti d'oro". Elena diventa infatti subito mooolto più simpatica di quanto era stata sino a cinque minuti prima e parte in tromba a parlare, come se fossimo due amici che si conoscono da una vita. Non avevo molti dubbi al riguardo, ma l'area di sosta dove mi sta conducendo è esattamente la medesima che dà accesso al loft che è (o fu) di Luana, Claudia & Co. Parcheggiata nuovamente la vettura e raccolti gli effetti personali, ci incamminiamo lungo la piacevole via pedonale, ricalcando orme che sono anche mie. Durante la breve passeggiata, noto che la statura di Elena è innalzata da scarpe heels-less simili a quelle che avevo potuto vedere per la prima volta ai piedi di Anna. "Ma sono comode?", le domando. "Le scarpe sono comode, però i piedi mi fanno comunque male, perché trascorro un sacco di tempo in piedi ...", è la sua risposta. Scopro che lo stare in piedi è un po' il trait d'union di tutti i vari lavoretti che ha svolto (è stata barista e cameriera in altri locali notturni, prima di essere assunta in pianta stabile all'UTB :-)) e siamo finalmente all'ingresso del loft.

Appena la porta si spalanca davanti a noi, riconosco immediatamente la hall imperiale dell'appartamento ove mi avevano ricevuto le due fuck-sisters, nei mesi scorsi. "Io qui ci sono già stato :)", dico a Elena. "E con chi?", è curiosa di sapere. "Con Luana ...", ca va sans dire. "Ah, Luana ... - dice Elena con un filo di nostalgia - Ci ho parlato per telefono qualche giorno fa e ho cercato di convincerla a tornare, perché ci manca tanto ...". "Sapessi quanto manca a noi ...", è quello che penso. "E sei riuscita a convincerla a tornare :) ?", è invece quello che le domando. "Purtroppo no :)", mi risponde. "Sua sorella Claudia, invece, dov'è?", è l'ultima curiosità che voglio togliermi. "Si è presa un periodo di vacanza, ma fra un po' torna", mi rassicura Elena. Terminata questa breve commemorazione della fuck-family, entriamo nella stessa stanza in cui avevo incontrato Luana la prima volta

"Posso chiederti che lavoro fai?", mi coglie alla sprovvista Elena, mentre io mi sto accomodando sulla seggiola di servizio e lei compie invece il periplo del lettone. "Perché?", le domando un po' incuriosito. "Sai, ho la caldaia che non funziona ...", mi risponde, probabilmente sperando di avere dinanzi a sè un collega di Supermario Bros. Purtroppo non indosso una salopette blu e non ho un giratubi in mano, per cui devo subito deluderla: "No, mi spiace: purtroppo non faccio l'idraulico :-(". Esaurita questa ulteriore parentesi (che mi conferma che il malfunzionamento della caldaia, o piuttosto la voglia di risparmiare sul metano, è un elemento che accomuna molte delle OTR di mia conoscenza), possiamo infine dare inizio alla svestizione.

LA RECE VERA E PROPRIA

Non è il caso che parli di me (anche perché credo che la cosa non interessi proprio a nessuno :-)), ma magari può essere interessante riferire della silhouette di Elena, che avevo potuto vedere solo pesantemente infagottata in macchina. Tolte le heels-less, la sua altezza si colloca attorno a 1,65, quindi nella media delle ragazze. Sfilata la gonna al ginocchio (dunque, almeno lei, evita di indossare quei terribili gonnelloni "da zingara" che le OTR sono solite usare durante il trasferimento al loft), appaiono gli hot pants con cui di solito la ricordavo lungo il ciglio della strada. Tolti rapidamente tutti gli altri abiti (tra cui un reggiseno decisamente imbottito :-)), è finalmente nuda come mamma l'ha fatta. Non ha certo il fisico di una velina, ma appare ben più soda di quanto mi aspettassi: quei 2-3 chili di sovrappeso che le sono rimasti e che dice di non riuscire a togliere (nonostante sforzi dietetici immani) sono quasi tutti concentrati sui fianchi e sulle gambe, mentre l'addome è sorprendentemente tonico ed esente dalla pancetta che mi attendevo di trovare. Più su, il seno è stimabile in una seconda taglia, non esattamente marmorea. Per il resto, il fisico è esente da cellulite, perfettamente depilato e dall'aspetto levigato. Insomma, non certo una modella, ma una venti/venticinquenne dalla parvenza carina.

Effettuato lo scambio delle fiches (io le integro il sovrappiù e lei mi rende il pezzo di troppo), ci accomodiamo sul lettone, uno accanto all'altra. Mentre scambiamo le ultime battute prima di dare inizio alle danze, inizio già a carezzarle il braccio che mi sta più vicino e l'interno delle suo cosce. Standosene sempre ginocchioni alla mia sinistra, Elena dedica subito le proprie attenzioni al mio fratellino, massaggiandolo un po' per portarlo al minimo turgore necessario all'incappucciamento. Scarta quindi il profilattico, mi scavalca e si ridispone alla mia destra, all'altezza del mio basso ventre. "Quanto olio!", commenta, mentre srotola parzialmente il condom e se lo infila in bocca. Si china quindi verso il mio pene e, senza particolari difficoltà, procede all'incappucciamento orale, arte che una volta padroneggiavano solo le OTR più esperte ma che ora pare essere uno degli esercizi obbligatori per ottenere l'ambito patentino che dà accesso alla categoria :) Per onore di cronaca, Elena non riesce però a srotolarlo sino in fondo e deve poi aiutarsi con le dita, facendomi così fare la conoscenza con le sue affilatissime (e dunque assai pericolose) unghie.

Il BJ è regolare, senza particolari squilli di tromba (l'unica peculiarità, forse, è che Elena inizia già ad ansimare in questa fase di riscaldamento). Occorrono un paio di sessioni di lavoro orale, intercalate da altrettante risistemazioni del condom, prima che il fratellino assuma il pieno turgore, necessario per dare inizio alla copulazione vera e propria. Nel mentre la carezzo un po' ovunque, confermando l'impressione visiva di una consistenza gradevole e di una buona levigatezza della sua pelle. Prima che termini il BJ, inizio a manipolarle un po' i seni (che sono relativamente piccoli e poco turgidi, ma quantomeno naturali :-)) e a titillarle i capezzoli (che, per il momento, appaiono decisamente rilassati).

Trascorso qualche minuto, Elena si risolleva e si mette a cavalcioni sopra di me. "Come vogliamo fare?", mi domanda. "Già che sei sopra, direi di cominciare così :)", le propongo e lei accetta. Si inumidisce un po' le labbra con la saliva e lentamente si impala. Dato che il mio pene, seppure di lunghezza assolutamente nella media, ha un discreto calibro, l'operazione è effettuata con estrema cautela e si conclude dopo almeno tre fasi di progressivo abbassamento. Quando finalmente è giunta in battuta contro le mie pelvi, Elena flette il busto in avanti e, puntellandosi sugli avambracci tesi, inizia a cavalcarmi a smorzacandela. Le oscillazioni su e giù hanno un'escursione molto ampia, ma sono fatte con una cadenza decisamente tranquilla (non certo al ritmo frenetico con cui mi hanno deliziato altre OTR, senza peraltro resistere molto a lungo :-)). Avendola proprio a un paio di spanne da me, ne approfitto per riprendere a carezzarla, partendo dall'interno delle sue cosce, salendo all'addome e concludendo infine sui suoi seni. Elena mi lascia fare (anche perché è intenta ad ansimare, seppure non in modo così coreografico come Luana o Michela :-)) e immagino che la cosa non le dispiaccia, dato che i suoi capezzoli si fanno più turgidi e prominenti. Dopo un paio di minuti scarsi, sembra però essersi già stancata di questa prima fase della cavalcata, perché appoggia completamente le sue pelvi sulle mie e inizia a strusciarsi avanti e indietro, operazione che mi risulta nel complesso più piacevole della precedente. Ora il suo busto è ancora più vicino al mio (saremmo quasi a distanza di bacio) e quindi interrompo le operazioni di accarezzamento del suo lato A, per cingerla da dietro e massaggiarle più intensamente la schiena e il collo.

Quando mi pare di capire che anche questa fase le sia venuta a noia, le domando se le vada di cambiare posizione. "Quale vuoi fare?", mi chiede Elena. "Direi di passare alla missionaria", le propongo e acconsente di nuovo senza problemi. Altra leggera lubrificazione delle labbra con la saliva e si riparte, stavolta con il sottoscritto nel ruolo del cavaliere. "Ti dà fastidio se mi appoggio completamente su di te?", le domando. "No, no, figurati", mi tranquillizza e quindi, come è mia abitudine, mi calo del tutto su di lei e la cingo da dietro, massaggiandole la parte alta della schiena con una mano e carezzandole la sua chioma con l'altra. Mentre la stantuffo, Elena continua ad ansimare e tiene gli occhi completamente chiusi, pensando a chissà cosa (o chissà chi). In questa fase la trovo abbastanza partecipativa, perché mi cinge a sua volta, arrivando persino a graffiarmi con le sue pericolose unghie, mentre le strofino più intensamente il collo e la nuca. Quando poi interrompo lo stantuffamento e inizio a strusciare il mio pube contro il suo, sento che mi si contrappone con discreta forza, avvinghiando anche i miei glutei con le sue gambe raccolte nella posizione della ranocchia. Ripeto il tutto una seconda volta (ansimando anche un po' nel suo orecchio, giusto per renderle la cortesia :-)) e poi devo proprio interrompermi, perché la calura quasi estiva di questa fine di ottobre ci ha fatto sudare al di là di ogni aspettativa, rendendoci appiccicaticci.

Quando ci sganciamo, la guardo negli occhi e mi rendo conto che non sarebbe esattamente entusiasta, se dovessi proporle una terza posizione (la pecorina), per cui attendo che sia lei a farsi avanti con una proposta. "Va bene se ti tolgo il profilattico e se ti finisco con la mano?", mi domanda. Il tempo di far finire il condom direttamente nel cestino della spazzatura e si riparte, con me supino in mezzo al letto e lei di nuovo inginocchiata all'altezza del mio basso ventre. Mentre mi masturba energicamente il fratellino, approfitto del fatto che le sue gambe siano leggermente divaricate per strusciare un po' le mie dita tra le labbra della sua vulva. In questo momento dev'essere abbastanza sensibile, perché se insisto troppo a lungo ha dei piccoli sussulti, che le fanno stringere le gambe e muovere leggermente il bacino. Evito quindi di titillarle troppo a lungo i suoi genitali esterni e mi riporto verso i seni, ove la prominenza dei capezzoli è ora davvero molto evidente. "Adesso è davvero duro! Perché non riesci a godere?", si interroga Elena. "Insisti, ché manca poco ...", la incito a non desistere e, proprio mentre sono intento a manipolare le sue mammelle, varco la linea del traguardo, con un abbondante COB sul mio addome. "Vuoi che vada avanti a massaggiartelo ancora un po'?", mi domanda ancora. "No, fermati pure, tanto ormai ho goduto :)", le rispondo, ponendo così fine all'intrattenimento erotico vero e proprio.

ALTRE QUATTRO CHIACCHIERE E POI OGNUNO A CASA SUA

Dopo la pulizia (entrambi abbiamo fruito del bidet, nonostante l'acqua fredda) e la rivestizione (lei in abiti civili), Elena dà una riordinata davvero sommaria al loft e poi si accende una sigaretta slim, accompagnandomi verso la cucina, ove ha acceso tutte le fiamme per scaldare un po' l'ambiente. "Vuoi qualcosa da bere?", mi domanda, mentre estrae dal frigorifero la sua bottiglietta di Coca Cola. Dovendo guidare e avendo poi in programma di fare una gran ronfata, mi faccio offrire solo un bicchier d'acqua, che sorseggio lentamente, mentre ci concediamo un po' di social time finale. Il dato più interessante (per il forum, s'intende) è che, per il momento, è rimasta sola ad occupare il maxi-appartamento, in attesa del rientro di Claudia dalla sua pausa vacanziera.

Con una breve passeggiata, siamo di nuovo al parcheggio, dove ci accomiatiamo con i tre classici baci sulla guancia ("perché così porta fortuna", dice Elena). Con mia grande sorpresa, non la vedo salire sulla vettura del fantomatico cliente che avrebbe dovuto accompagnarla a casa ma su quella che immagino essere la sua utilitaria, dato che si accomoda sul posto del conducente. Dato che sono trascorsi ormai più di 40 minuti dall'abboccamento iniziale (manca poco alle 4:30), immagino a questo punto che il nostro collega si fosse solamente offerto di trasportarla dallo showroom al loft (o che, giustamente, si sia stancato di stare ad aspettarla :-)). Sono comunque questioni per me abbastanza marginali e che non è sicuramente il caso di affrontare a quest'ora della notte, per cui riavvio la macchina, lascio il parcheggio e al successivo semaforo riprendo la strada di Milano. Che, poi, dovrebbe essere anche quella che ha ricondotto Elena a casa sua ...
 
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