SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo
ZONA: 45.675638,9.645808 (ovviamente sotto e non sopra il ponte della superstrada,
NOME: Anna/Elena
NAZIONALITA': ROM
ETA': 25 scarsi
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: altezza media, non esattamente una velina, capelli castano chiari/biondi a meches di media lunghezza, occhi scuri (un po' a fessura), viso discreto
ATTITUDINE: tecnicamente discreta, buon impegno, nel social time un fiume in piena
LA MIA RECENSIONE:
INCONTRI (NON) RAVVICINATI DEL TERZO TIPO
Dopo il riscaldamento pre-partita fatto sulla Novedratese (conosciuta Remina "da rimanere incantati", ma la definizione non è mia, perché non lo sono rimasto :-(), mi getto nell'arena della SS 525. La n°1 della mia wish list è Anna "del cavalcavia della superstrada", seguita a ruota da Laura "di viale Marche" (che ormai è più "della forma di Grana").
Data l'ora molto tarda (sono già le 3:15 passate), non sono molto fiducioso di trovare alcuna delle due in postazione, ma - tant'è - e, appena arrivato a Dalmine, una volta tanto volgo subito la prua in direzione di Lallio e Bergamo. Contrariamente a quanto cantava Nek, Laura c'è e appare davvero minuta sotto l'enorme ombrello con cui si ripara dalla leggera pioggerellina che cade. Procedo comunque sino al cavalcavia della superstrada di Bergamo, con la flebile speranza di trovarvi Anna (non saprei neppure se cercarla lungo la corsia nord o quella sud).
Al mio arrivo, una sola OTR (se così la si può definire ...) è presente sotto il cavalcavia e trattasi esattamente della "vecchia", che avevo sempre visto quasi un paio di km più indietro (a Lallio) e di cui AmicoChips aveva raccontato questo gustoso aneddoto:
Sicuramente non è Anna (e spero che nessuno ne conosca il nome, il che sarebbe altrimenti grave, salvo che vi siano nel forum eventuali colleghi pensionati!), per cui faccio inversione appena possibile e torno da Laura, che però non c'è più (il suo ombrello abbandonato sull'aiuola sparti-traffico lascia comunque intendere che non ha ancora tirato i remi in barca).
Mi concedo quindi una vasca sino a Osio Sotto, per valutare eventuali alternative. A Lallio, Elena+Maria sono assenti (anche se mi guarderei bene dal tornarci); al Kebab di Dalmine c'è una sola ragazza (che dovrebbe essere Andreea, stando alle preziose info fornite dal nostro guru frankII nel thread generico della SS525); all'ingresso di Osio Sopra mancano tutte le mie recenti conoscenze (Adelina, Corina e la "Perlettina"); al Continental di Osio Sotto non ci sono neppure la new entry Alexandra e la sua collega Daniela; nel parcheggio davanti al Benaglia Frutta c'è la solita Mini gialla (per cui la Michela che mi aveva rimbalzato perché "non italiano" è presente); al distributore dell'Eden posso solo rallentare per commemorare con 1 minuto di silenzio la dipartita di K+D; di fronte al maxi-svincolo dove stazionano di solito le nere (e dove faccio inversione di marcia) noto un paio di presenze relativamente nuove.
IL CONTATTO
Ritornato di nuovo a Bergamo, stavolta alla "vecchia" si è aggiunta - lungo la corsia sud - un'OTR di età più consona a praticare il mestiere più antico del mondo. Passo una prima volta e su nessuno dei punti sembra corrispondere all'identikit formulato dai colleghi:
Penso che potrebbe forse essere la bionda amica Giulia (anche se avevo letto che prima di Natale non era presente, perché rientrata in Romania), per cui faccio inversione e accosto per l'intervista. Appare subito molto cordiale e simpatica (come le due ragazze erano state descritte) e mi prospetta il solito rate "bergamasco" (30) per un semplice BJ conoscitivo. Da buon "milanese" tento di ricondurla allo standard cui sono più avvezzo (20), ma lei non cede. Alla fine, vista la simpatia, decido di accettare la sua prima proposta, le chiedo solo conferma che il posto sia sicuro (anche se è come chiedere all'oste se il vino sia buono ...) e procediamo verso la sua sede operativa.
QUATTRO CHIACCHIERE
Appena salita in macchina, si presenta subito come Anna. Da un lato penso "che culo!" e dall'altro, scrutandola meglio in viso, mi domando se i colleghi non abbiano preso un abbaglio nel definirla il volto più bello della SS525 (ma alla fine scoprirò, ovviamente, di averlo preso io!). La sua loquacità e la sua simpatia, comunque, sono davvero travolgenti, come un fiume in piena. Mentre mi indirizza verso la sede operativa (un cul de sac, ma bene imboscato), le domando da dove venga (anche se non nutro molti dubbi al riguardo). "Da un posto molto lontano!", mi risponde, mantenendo un alone di mistero. "Dài, non tenermi così sulle spine" le dico, pensando a questo punto di essermi sbagliato e che magari sia una russa originaria delle sperdute steppe siberiane. Finalmente svela il mistero e mi dice: "Vengo da Capriate", che in effetti è ad anni luce di distanza, se Lallio o Osio sono il metro di paragone. Alla fine, mi conferma di essere rumena, di un paesino di campagna vicino a Bucarest, e di essere qua in Italia da tre mesi scarsi. Poiché parla l'italiano già molto bene, le domando se l'abbia studiato a scuola e mi spiega che l'ha potuto imparare a casa, sia grazie a parentele acquisite che al fatto che i film italiani (ce non sono molti?) sono proiettati in lingua originale e con i sottotitoli rumeni. Poi, comunque, tiene a sottolineare che "anche noi in Romania siamo di origine romana, come voi in Italia" e inizia a raccontarmi gli ultimi due millenni di storia, partendo dalla Dacia (non la macchina) e dall'imperatore Traiano sino al "conducatore" (che non è l'omonimo utente del nostro forum, che ringrazio per la visita al mio profilo, ma Ceausescu). Ometto ovviamente di dirle che, nella terra dei "300.000 fucili caldi", non tutti sono molto contenti di questa lontana ascendenza romana
Poco prima di dare l'inizio alle operazioni, si vedono delle luci apparire in fondo alla vietta. Fortunatamente non è alcuna vettura delle FFdO, ma più probabilmente un nostro collega. "Deve essere la mia amica", commenta Anna, che poi aggiunge un retroscena divertente: "E' tutta la sera che sta litigando con la vecchietta, che vuole stare al suo stesso posto!". Sono curioso di avere un feedback dal suo punto di osservazione privilegiato e le domando: "Ma ha avuto almeno un cliente stasera?". Anna non si sbilancia ma lascia intendere che sia impresa ardua: "Con gli anni che ha, non ha più l'età per fare ... (ha un attimo di pudore nel pronunciare il nome del suo stesso mestiere) ... questo lavoro!".
Alla fine di questa piacevole fase di riscaldamento, posso segnare almeno un paio di punti a favore nella mia personale check-list, anche se mi resta il serio dubbio che sia l'Anna giusta:
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolati gli aspetti burocratici, si toglie il giubbotto invernale (mantenendo però indosso una o più maglie aderenti) e si abbassa fino a mezza coscia i vari strati che fasciavano le sue gambe (che includevano ben due paia di fuseaux, per dovere di cronaca). Mentre scarta il profilattico, annuncia il programma della serata: "Vediamo un po' di fare contento XXX", il che un po' mi sorprende positivamente (poiché quasi tutte le OTR si dimenticano il nome del cliente dopo un paio di secondi e passano al più generico "Amore") e dall'altro un po' mi preoccupa (perché un'eccessiva attenzione al cliente potrebbe nascondere il fatto che ne abbia pochi). Incappuccia il fratellino e si china su di me, mettendosi all'opera con buona dedizione. La tecnica è nella norma, ma Anna ci mette sicuramente grande impegno. Nel frattempo, le sollevo un po' la maglia e inizio a carezzarle la parte bassa della schiena. Poi, dato che si è denudata completamente sotto (ed è stata una delle poche a farlo, per un semplice BJ), scendo verso i glutei e poi mi insinuo nella fessura tra le gambe, dove inizio a far scorrere le mie dita contro le sue labbra (non quelle della bocca, ovviamente . Nel complesso, pur non essendo certo una velina, il contatto epidermico con lei mi risulta piacevole.
Terminata la prima fase d'immersione, si risolleva e fa ruotare un po' la testa, come per sciogliere la muscolatura del collo. Capisco che la scomodità della posizione e il moto oscillatorio della testa l'hanno fatta un po' irrigidire, per cui improvviso un massaggio della parte alta della sua colonna vertebrale, dalle spalle a salire fino alla nuca. Dato che Anna apprezza molto la cosa ("Così è bene!"), procedo ancora un po' così, anche quando lei si china di nuovo sul mio fratellino, per rimettersi all'opera (ovviamente devo esercitare una pressione più delicata, dato che lei nel frattempo ha ripreso a muoversi su e giù con la testa). Le scosto i capelli su un lato e le carezzo dolcemente la nuca, avvicinandomi anche col mio volto, per percepire meglio il suo profumo.
Altra breve sosta per sgranchirsi il collo e noto che Anna comincia a essere un po' preoccupata della mia lunga durata. Le domando se sia stanca, lascia intendere di sì ma, per tutta risposta, si tuffa nuovamente sul fratellino. Stavolta, mi concentro nuovamente sulle parti basse, carezzandole l'interno-coscia e cercando di risalire verso la vulva da davanti (ma il passaggio è impervio, perché è praticamente appoggiata con l'addome sulle sue cosce). Per questo, desisto da questo lato e ripeto la manovra di aggiramento da tergo, inclinandomi anche un po' verso il sedile del passeggero, per avere migliore accessibilità.
Ultima sosta e, stavolta, è inevitabile che il lavoro venga completato con un HJ. Sfila il profilattico e lo appoggia sul solito fazzolettino umidificato e si rimette all'opera di mano. Dopo un paio di minuti, in cui alterno le mie attenzioni tra la nuca e le parti basse, finalmente taglio il traguardo.
ALTRE QUATTRO CHIACCHIERE
Dato che mi è piaciuto il suo impegno nell'incontro in macchina, le domando se disponga di un loft. Mi dice che, essendo arrivata da poco, non si è ancora organizzata in tal senso (ha solo l'appartamento dove abita) e che, al limite, c'è l'opzione motel (che io ho immediatamente cassato, per il costo eccessivo). Tra l'altro, poiché mi risultava che Anna + Giulia disponessero di un proprio "scannatoio", ciò fuga ogni mio dubbio residuo e mi fa capire che sono stato con l'Anna "sbagliata".
Durante il viaggio di ritorno allo show-room, mi racconta anche di quanto il suo amore per la cucina italiana le renda difficile rispettare la dieta cui invece dovrebbe attenersi, per essere sempre al top della forma fisica. In effetti, +10 kg in tre mesi (ma con un saldo finale di +7 kg, dopo che i tortellini al prosciutto sono stati immolati alla causa) è quasi un caso da "Giorno & Notte", o come diavolo si chiamavano quelle pillole miracolose che pubblicizzavano in televisione ...
L'ANNA GIUSTA
Mentre siamo quasi arrivati al suo showroom, vedo un'altra ragazza mora scendere da un'autovettura e incamminarsi verso la postazione sotto il cavalcavia. Questa sembra invece corrispondere più fedelmente al profilo (l'altezza taccata non sembra superiore a quella dell'amica che siede accanto a me, il viso non posso vederlo perché ci volta le spalle, ma è sicuramente molto più velina nel fisico e i suoi capelli sono senz'altro neri). Per cui è naturale chiedere ad Anna: "E' quella la tua amica di cui mi parlavi prima? E lei, invece, come si chiama?". A differenza di Katia con Denise, Anna non ha alcuna remora nel rivelarmi il nome dell'amica, che è - udite udite - Anna! Strabuzzo gli occhi, perché non ci capisco più niente (o meglio, perché ho finalmente capito che sono stato con la ragazza sbagliata, per quanto sia stata un'esperienza tutt'altro che negativa!). L'Anna bionda si rende conto del mio disorientamento e cerca di sbrogliare la matassa, spiegandomi che - per distinguersi dalla collega mora - si fa talvolta chiamare anche Elena. Tra me e me, penso invece che quest'ultimo sia il suo nome di battaglia originario e che più recentemente abbia iniziato ad assumere quello della "amica", per farsi trainare dalla sua celebrità. Per questo, al fine di evitare che altri colleghi siano "vittime" del mio stesso equivoco, ho deciso di intitolare questo racconto come Anna/Elena.
Niente di male, comunque, perché ora ho individuato l'Anna "mora", ho la certezza che pure lei si trattiene sino a tardi (sono quasi le 4:00) e, in una delle mie prossime visite a Bergamo, potrò confrontarla con l'Anna/Elena "bionda".
CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo
ZONA: 45.675638,9.645808 (ovviamente sotto e non sopra il ponte della superstrada,
NOME: Anna/Elena
NAZIONALITA': ROM
ETA': 25 scarsi
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: altezza media, non esattamente una velina, capelli castano chiari/biondi a meches di media lunghezza, occhi scuri (un po' a fessura), viso discreto
ATTITUDINE: tecnicamente discreta, buon impegno, nel social time un fiume in piena
LA MIA RECENSIONE:
INCONTRI (NON) RAVVICINATI DEL TERZO TIPO
Dopo il riscaldamento pre-partita fatto sulla Novedratese (conosciuta Remina "da rimanere incantati", ma la definizione non è mia, perché non lo sono rimasto :-(), mi getto nell'arena della SS 525. La n°1 della mia wish list è Anna "del cavalcavia della superstrada", seguita a ruota da Laura "di viale Marche" (che ormai è più "della forma di Grana").
Data l'ora molto tarda (sono già le 3:15 passate), non sono molto fiducioso di trovare alcuna delle due in postazione, ma - tant'è - e, appena arrivato a Dalmine, una volta tanto volgo subito la prua in direzione di Lallio e Bergamo. Contrariamente a quanto cantava Nek, Laura c'è e appare davvero minuta sotto l'enorme ombrello con cui si ripara dalla leggera pioggerellina che cade. Procedo comunque sino al cavalcavia della superstrada di Bergamo, con la flebile speranza di trovarvi Anna (non saprei neppure se cercarla lungo la corsia nord o quella sud).
Al mio arrivo, una sola OTR (se così la si può definire ...) è presente sotto il cavalcavia e trattasi esattamente della "vecchia", che avevo sempre visto quasi un paio di km più indietro (a Lallio) e di cui AmicoChips aveva raccontato questo gustoso aneddoto:
Invece SENTITE QUESTA:
Ieri sera ero in zona, stavo facendo un pensierino su Corina quando tra una vasca e l'altra cosa vedo? Quello che non avrei mai osato pensare potesse succedere! Un collega (ma non so se sia il caso di chiamarlo collega, io non mi sento come lui, io non lo farei mai! :bad: ) ho visto che ha caricato la vecchia. E poi, casualmente ripassando dopo 10 minuti, l'ho rivisto scaricarla :bad: Son tornato a casa!
Sicuramente non è Anna (e spero che nessuno ne conosca il nome, il che sarebbe altrimenti grave, salvo che vi siano nel forum eventuali colleghi pensionati!), per cui faccio inversione appena possibile e torno da Laura, che però non c'è più (il suo ombrello abbandonato sull'aiuola sparti-traffico lascia comunque intendere che non ha ancora tirato i remi in barca).
Mi concedo quindi una vasca sino a Osio Sotto, per valutare eventuali alternative. A Lallio, Elena+Maria sono assenti (anche se mi guarderei bene dal tornarci); al Kebab di Dalmine c'è una sola ragazza (che dovrebbe essere Andreea, stando alle preziose info fornite dal nostro guru frankII nel thread generico della SS525); all'ingresso di Osio Sopra mancano tutte le mie recenti conoscenze (Adelina, Corina e la "Perlettina"); al Continental di Osio Sotto non ci sono neppure la new entry Alexandra e la sua collega Daniela; nel parcheggio davanti al Benaglia Frutta c'è la solita Mini gialla (per cui la Michela che mi aveva rimbalzato perché "non italiano" è presente); al distributore dell'Eden posso solo rallentare per commemorare con 1 minuto di silenzio la dipartita di K+D; di fronte al maxi-svincolo dove stazionano di solito le nere (e dove faccio inversione di marcia) noto un paio di presenze relativamente nuove.
IL CONTATTO
Ritornato di nuovo a Bergamo, stavolta alla "vecchia" si è aggiunta - lungo la corsia sud - un'OTR di età più consona a praticare il mestiere più antico del mondo. Passo una prima volta e su nessuno dei punti sembra corrispondere all'identikit formulato dai colleghi:
Alta | :scratch_one-s_head:: coi tacchi qualunque donna può diventare alta ... |
Mora | : è bionda, ma il colore dei capelli delle donne è volatile come il loro umore ... |
Un po' magra di lato B | :scratch_one-s_head:: potrebbe anche esserlo, ma scoprirò poi che è strizzata in ben due paia di fuseaux |
Bella bella bella (supera Katia, Carla e la Perlettina) | : anche se è buio, direi proprio di no |
Penso che potrebbe forse essere la bionda amica Giulia (anche se avevo letto che prima di Natale non era presente, perché rientrata in Romania), per cui faccio inversione e accosto per l'intervista. Appare subito molto cordiale e simpatica (come le due ragazze erano state descritte) e mi prospetta il solito rate "bergamasco" (30) per un semplice BJ conoscitivo. Da buon "milanese" tento di ricondurla allo standard cui sono più avvezzo (20), ma lei non cede. Alla fine, vista la simpatia, decido di accettare la sua prima proposta, le chiedo solo conferma che il posto sia sicuro (anche se è come chiedere all'oste se il vino sia buono ...) e procediamo verso la sua sede operativa.
QUATTRO CHIACCHIERE
Appena salita in macchina, si presenta subito come Anna. Da un lato penso "che culo!" e dall'altro, scrutandola meglio in viso, mi domando se i colleghi non abbiano preso un abbaglio nel definirla il volto più bello della SS525 (ma alla fine scoprirò, ovviamente, di averlo preso io!). La sua loquacità e la sua simpatia, comunque, sono davvero travolgenti, come un fiume in piena. Mentre mi indirizza verso la sede operativa (un cul de sac, ma bene imboscato), le domando da dove venga (anche se non nutro molti dubbi al riguardo). "Da un posto molto lontano!", mi risponde, mantenendo un alone di mistero. "Dài, non tenermi così sulle spine" le dico, pensando a questo punto di essermi sbagliato e che magari sia una russa originaria delle sperdute steppe siberiane. Finalmente svela il mistero e mi dice: "Vengo da Capriate", che in effetti è ad anni luce di distanza, se Lallio o Osio sono il metro di paragone. Alla fine, mi conferma di essere rumena, di un paesino di campagna vicino a Bucarest, e di essere qua in Italia da tre mesi scarsi. Poiché parla l'italiano già molto bene, le domando se l'abbia studiato a scuola e mi spiega che l'ha potuto imparare a casa, sia grazie a parentele acquisite che al fatto che i film italiani (ce non sono molti?) sono proiettati in lingua originale e con i sottotitoli rumeni. Poi, comunque, tiene a sottolineare che "anche noi in Romania siamo di origine romana, come voi in Italia" e inizia a raccontarmi gli ultimi due millenni di storia, partendo dalla Dacia (non la macchina) e dall'imperatore Traiano sino al "conducatore" (che non è l'omonimo utente del nostro forum, che ringrazio per la visita al mio profilo, ma Ceausescu). Ometto ovviamente di dirle che, nella terra dei "300.000 fucili caldi", non tutti sono molto contenti di questa lontana ascendenza romana
Poco prima di dare l'inizio alle operazioni, si vedono delle luci apparire in fondo alla vietta. Fortunatamente non è alcuna vettura delle FFdO, ma più probabilmente un nostro collega. "Deve essere la mia amica", commenta Anna, che poi aggiunge un retroscena divertente: "E' tutta la sera che sta litigando con la vecchietta, che vuole stare al suo stesso posto!". Sono curioso di avere un feedback dal suo punto di osservazione privilegiato e le domando: "Ma ha avuto almeno un cliente stasera?". Anna non si sbilancia ma lascia intendere che sia impresa ardua: "Con gli anni che ha, non ha più l'età per fare ... (ha un attimo di pudore nel pronunciare il nome del suo stesso mestiere) ... questo lavoro!".
Alla fine di questa piacevole fase di riscaldamento, posso segnare almeno un paio di punti a favore nella mia personale check-list, anche se mi resta il serio dubbio che sia l'Anna giusta:
Anna | : così si dichiara |
ragazza gentile, simpatica, loquace | : al 110% |
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolati gli aspetti burocratici, si toglie il giubbotto invernale (mantenendo però indosso una o più maglie aderenti) e si abbassa fino a mezza coscia i vari strati che fasciavano le sue gambe (che includevano ben due paia di fuseaux, per dovere di cronaca). Mentre scarta il profilattico, annuncia il programma della serata: "Vediamo un po' di fare contento XXX", il che un po' mi sorprende positivamente (poiché quasi tutte le OTR si dimenticano il nome del cliente dopo un paio di secondi e passano al più generico "Amore") e dall'altro un po' mi preoccupa (perché un'eccessiva attenzione al cliente potrebbe nascondere il fatto che ne abbia pochi). Incappuccia il fratellino e si china su di me, mettendosi all'opera con buona dedizione. La tecnica è nella norma, ma Anna ci mette sicuramente grande impegno. Nel frattempo, le sollevo un po' la maglia e inizio a carezzarle la parte bassa della schiena. Poi, dato che si è denudata completamente sotto (ed è stata una delle poche a farlo, per un semplice BJ), scendo verso i glutei e poi mi insinuo nella fessura tra le gambe, dove inizio a far scorrere le mie dita contro le sue labbra (non quelle della bocca, ovviamente . Nel complesso, pur non essendo certo una velina, il contatto epidermico con lei mi risulta piacevole.
Terminata la prima fase d'immersione, si risolleva e fa ruotare un po' la testa, come per sciogliere la muscolatura del collo. Capisco che la scomodità della posizione e il moto oscillatorio della testa l'hanno fatta un po' irrigidire, per cui improvviso un massaggio della parte alta della sua colonna vertebrale, dalle spalle a salire fino alla nuca. Dato che Anna apprezza molto la cosa ("Così è bene!"), procedo ancora un po' così, anche quando lei si china di nuovo sul mio fratellino, per rimettersi all'opera (ovviamente devo esercitare una pressione più delicata, dato che lei nel frattempo ha ripreso a muoversi su e giù con la testa). Le scosto i capelli su un lato e le carezzo dolcemente la nuca, avvicinandomi anche col mio volto, per percepire meglio il suo profumo.
Altra breve sosta per sgranchirsi il collo e noto che Anna comincia a essere un po' preoccupata della mia lunga durata. Le domando se sia stanca, lascia intendere di sì ma, per tutta risposta, si tuffa nuovamente sul fratellino. Stavolta, mi concentro nuovamente sulle parti basse, carezzandole l'interno-coscia e cercando di risalire verso la vulva da davanti (ma il passaggio è impervio, perché è praticamente appoggiata con l'addome sulle sue cosce). Per questo, desisto da questo lato e ripeto la manovra di aggiramento da tergo, inclinandomi anche un po' verso il sedile del passeggero, per avere migliore accessibilità.
Ultima sosta e, stavolta, è inevitabile che il lavoro venga completato con un HJ. Sfila il profilattico e lo appoggia sul solito fazzolettino umidificato e si rimette all'opera di mano. Dopo un paio di minuti, in cui alterno le mie attenzioni tra la nuca e le parti basse, finalmente taglio il traguardo.
ALTRE QUATTRO CHIACCHIERE
Dato che mi è piaciuto il suo impegno nell'incontro in macchina, le domando se disponga di un loft. Mi dice che, essendo arrivata da poco, non si è ancora organizzata in tal senso (ha solo l'appartamento dove abita) e che, al limite, c'è l'opzione motel (che io ho immediatamente cassato, per il costo eccessivo). Tra l'altro, poiché mi risultava che Anna + Giulia disponessero di un proprio "scannatoio", ciò fuga ogni mio dubbio residuo e mi fa capire che sono stato con l'Anna "sbagliata".
Durante il viaggio di ritorno allo show-room, mi racconta anche di quanto il suo amore per la cucina italiana le renda difficile rispettare la dieta cui invece dovrebbe attenersi, per essere sempre al top della forma fisica. In effetti, +10 kg in tre mesi (ma con un saldo finale di +7 kg, dopo che i tortellini al prosciutto sono stati immolati alla causa) è quasi un caso da "Giorno & Notte", o come diavolo si chiamavano quelle pillole miracolose che pubblicizzavano in televisione ...
L'ANNA GIUSTA
Mentre siamo quasi arrivati al suo showroom, vedo un'altra ragazza mora scendere da un'autovettura e incamminarsi verso la postazione sotto il cavalcavia. Questa sembra invece corrispondere più fedelmente al profilo (l'altezza taccata non sembra superiore a quella dell'amica che siede accanto a me, il viso non posso vederlo perché ci volta le spalle, ma è sicuramente molto più velina nel fisico e i suoi capelli sono senz'altro neri). Per cui è naturale chiedere ad Anna: "E' quella la tua amica di cui mi parlavi prima? E lei, invece, come si chiama?". A differenza di Katia con Denise, Anna non ha alcuna remora nel rivelarmi il nome dell'amica, che è - udite udite - Anna! Strabuzzo gli occhi, perché non ci capisco più niente (o meglio, perché ho finalmente capito che sono stato con la ragazza sbagliata, per quanto sia stata un'esperienza tutt'altro che negativa!). L'Anna bionda si rende conto del mio disorientamento e cerca di sbrogliare la matassa, spiegandomi che - per distinguersi dalla collega mora - si fa talvolta chiamare anche Elena. Tra me e me, penso invece che quest'ultimo sia il suo nome di battaglia originario e che più recentemente abbia iniziato ad assumere quello della "amica", per farsi trainare dalla sua celebrità. Per questo, al fine di evitare che altri colleghi siano "vittime" del mio stesso equivoco, ho deciso di intitolare questo racconto come Anna/Elena.
Niente di male, comunque, perché ora ho individuato l'Anna "mora", ho la certezza che pure lei si trattiene sino a tardi (sono quasi le 4:00) e, in una delle mie prossime visite a Bergamo, potrò confrontarla con l'Anna/Elena "bionda".