CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: Erika
CITTA DELL'INCONTRO: Montecatini Terme (PT)
ZONA: Corso Matteotti
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': 26 apparenti
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, bbj, rai1, rai2, daty, vibro, swallow
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 60 minuti
DESCRIZIONE FISICA: snella, capelli tipici do brasil, pelle olivastra
ATTITUDINE: ottima, sporcacciona
LA MIA RECENSIONE: Giro di giostra a Montecatini Terme ove individuo la seguente Erika al parcheggio autobus della Stazione Ferroviaria principale. Disponibile per 50 sia in house che in car, niente sconti. Visto il prezzo fisso, decido di andare a casa sua. Ragazza cordiale, brasiliana, sempre sorridente, con capelli a criniera di leone ricciolissimi e duri, pelle olivastra, viso da porcella.
Caricata in auto si mostra subito sessuale e cordiale: "Sci divertiremo, aMMMore..." e mi fa un sorrisone porcellifico. Arriviamo in altro comune limitrofo e ci accomodiamo in un simpatico pied a terre. Lei si spoglia tutta nuda, esibendo culo marmoreo e una quinta di tette un po' esagerate, a mio parere, su quel corpo esile. C'è però un po' di pancetta che non mi disgarba. Tiro fuori l'artiglio e le chiedo bbj. Propongo 70 ma lei rilancia a 100 per fare tutto quello che vogliamo. Mentre siamo in trattativa lei si china e mi da i bacini a cazzo nudo. Quei piccoli sfioramenti di lingua, di bacini, di quell'entro e non entro sulla cappella sono micidiali e molto convincenti come a dire "senti com'è la mia bocca, figurati il resto".
Perdo subito il capo e le smollo il centone. Mi fa sedere sul letto, oops... sento qualcosa di bagnato sotto il culo. Le lenzuola erano bagnate e tastando con la mano mi accorgo che sono bagnate a chiazze. Probabilmente era un mix di umori e sborra rilasciati dalla medesima e dal collega prima di me. Macchissenefrega! Giù col culo sull'acquitrino.
La tipa me lo prende lentamente in bocca e mi elargisce un formidabile pompino che non ricordo di aver mai ricevuto. Amniotico, salivoso, profondo fino alle palle. Mentre gli sparisce tutto in gola tira fuori la lingua e mi lecca fra coglioni e buco del culo. La ragazza quando estrae l'uccello inizia a leccare palle e interno cosce. Ad un certo punto mi avvolge il cazzo con le sue tette, spagnolona ad hoc. Fava durissima ma stranamente, per colpa mia, lo rimarrà per poco. Avvinghio la tipa come un forsennato, il culo è di marmo e la pelle liscia e vellutata. Lei si sdraia per terra sul pavimento a pancia in su e io mi accoscio sulla sua faccia per infilarle l'uccello in bocca. La tipa fa sua e giù con la testa, ma quei movimenti la portano a sbattere violentemente la testa sul pavimento. Sembra non curarsene ma io mi preoccupo e la faccio rialzare. A quel punto la fava perde colpi, mi si ammoscia clamorosamente. Cerco di segarmi e più mi sego più diventa piccolo. Lei lo guarda smarrita: "Topolinho!! Pover'orfanenji...!" frase degna di uno dei migliori monologhi di Falettiana memoria.
Se lo infila nuovamente fra le tette, alternando spagnola a pompino fino alle palle, ma il cazzo rimane moscio, lei si mette in ginocchio sul letto: "Pecorinha!". Incredibile, lei mi implora e io mi ritrovo lì, con una fetta di mortadella in mano. Cerco d'infilarlo, senza successo. Niente. Ancora spagnola, pompe, leccamenti e strusciamenti fino a che la butto sul letto e avvio un bagnatissimo daty. Fica giovane e fresca, insapore al gusto, segno di pulizia da parte di lei. Mentre lecco minuziosamente cerco di masturbarmi di nascosto per farlo rizzare. Intanto lei gode fino a fremere di piacere e ad allontanare con le mani la mia testa. Poi si gira a buco ritto sul letto e m'implora un altra volta: "Inculamenji!". Lo voleva nei suoi buchi in tutte le maniere, persino in quello proibito, ma mi ritrovo in mano la solita fetta di mortadella.
Lei mi incoraggia senza risparmiarsi: "Figurenji do cacao, ma no preoccupanji" e tira fuori uno dei suoi giochini dal suo arsenale che mi aveva mostrato durante il social time iniziale: un vibratore costituito da un cazzo di plastica. A mente mia penso: "Meno male, dove non arriva il cazzo arriva il dito e ancor più il vibratore". Povero illuso. La tipa accende il congegno e invece di consegnarmelo per farsi infilare, è lei che mi passa il vibratore sul cazzo. Sull'asta, sulla cappella, sulle palle. Che situazione scabrosa... cazzo contro cazzo; ma diventerò finocchio? Era la domanda ricorrente che mi aleggiava nella mente. La ragazza si dedica all'operazione con anima e corpo, dirigendo praticamente il gioco... io ero completamente out, fino a che mi punta il vibratore sotto i coglioni: ecco che le palle iniziano a fare su er giù come i pistoni di un motore bicilindrico. Eufemisticamente parlando, mi giravano i coglioni nel vero senso della parola. Poi la furba sposta il vibratore da sotto le palle e si avvicina al buco del culo: "Eh no! Giù per il tanabuso non ce lo voglio, mai sia che mi piaccia". Arrivato quasi alla disperazione la ragazza sfodera una mossa a sorpresa, si ifila il mio cazzo moscio e il vibratore fra le tette. Quella strana combinazione di su e giù me lo indurisce fino ad esagitare la tipa: che a gran voce esclama: "TOPOLINHO!!!!!!" e se lo infila in bocca fino alle palle ancora una volta. Dopo un minuto circa di puppaggio ecco che sborro, prende tutto nella bocca senza mai staccarsi, anzi continua a puppare nei 2 minuti successivi, fino a che l'orgasmo si trasforma in quel disturbo chiamato periodo refrattario. Non potevo più resistere, l'orgasmo costituto da gemiti e sospiri si era trasformato in urla e convulsioni frammiste a piacere e ritrosia. Le allontano la testa sfilando la fava dall'ugola. Realizzo che aveva bevuto tutto fino all'ultima goccia e questa cosa mi ha pervaso di onnipotenza.
Ci rivestiamo, lei sempre con sorrisoni brasileri, fino a che tira fuori una frase a mio giudizio poco felice: "Me piasciuto tuo cazo, aMMMore". Una chiara presa di culo e con autoironia ribatto: "Mio cazo? Ma se è stato pelle tutto il tempo, anzi se hai del verde e del piccante lo possiamo cuocere e farci un lampredotto".
Scala Gomez: 100/60/8,5
NOME: Erika
CITTA DELL'INCONTRO: Montecatini Terme (PT)
ZONA: Corso Matteotti
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': 26 apparenti
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, bbj, rai1, rai2, daty, vibro, swallow
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 60 minuti
DESCRIZIONE FISICA: snella, capelli tipici do brasil, pelle olivastra
ATTITUDINE: ottima, sporcacciona
LA MIA RECENSIONE: Giro di giostra a Montecatini Terme ove individuo la seguente Erika al parcheggio autobus della Stazione Ferroviaria principale. Disponibile per 50 sia in house che in car, niente sconti. Visto il prezzo fisso, decido di andare a casa sua. Ragazza cordiale, brasiliana, sempre sorridente, con capelli a criniera di leone ricciolissimi e duri, pelle olivastra, viso da porcella.
Caricata in auto si mostra subito sessuale e cordiale: "Sci divertiremo, aMMMore..." e mi fa un sorrisone porcellifico. Arriviamo in altro comune limitrofo e ci accomodiamo in un simpatico pied a terre. Lei si spoglia tutta nuda, esibendo culo marmoreo e una quinta di tette un po' esagerate, a mio parere, su quel corpo esile. C'è però un po' di pancetta che non mi disgarba. Tiro fuori l'artiglio e le chiedo bbj. Propongo 70 ma lei rilancia a 100 per fare tutto quello che vogliamo. Mentre siamo in trattativa lei si china e mi da i bacini a cazzo nudo. Quei piccoli sfioramenti di lingua, di bacini, di quell'entro e non entro sulla cappella sono micidiali e molto convincenti come a dire "senti com'è la mia bocca, figurati il resto".
Perdo subito il capo e le smollo il centone. Mi fa sedere sul letto, oops... sento qualcosa di bagnato sotto il culo. Le lenzuola erano bagnate e tastando con la mano mi accorgo che sono bagnate a chiazze. Probabilmente era un mix di umori e sborra rilasciati dalla medesima e dal collega prima di me. Macchissenefrega! Giù col culo sull'acquitrino.
La tipa me lo prende lentamente in bocca e mi elargisce un formidabile pompino che non ricordo di aver mai ricevuto. Amniotico, salivoso, profondo fino alle palle. Mentre gli sparisce tutto in gola tira fuori la lingua e mi lecca fra coglioni e buco del culo. La ragazza quando estrae l'uccello inizia a leccare palle e interno cosce. Ad un certo punto mi avvolge il cazzo con le sue tette, spagnolona ad hoc. Fava durissima ma stranamente, per colpa mia, lo rimarrà per poco. Avvinghio la tipa come un forsennato, il culo è di marmo e la pelle liscia e vellutata. Lei si sdraia per terra sul pavimento a pancia in su e io mi accoscio sulla sua faccia per infilarle l'uccello in bocca. La tipa fa sua e giù con la testa, ma quei movimenti la portano a sbattere violentemente la testa sul pavimento. Sembra non curarsene ma io mi preoccupo e la faccio rialzare. A quel punto la fava perde colpi, mi si ammoscia clamorosamente. Cerco di segarmi e più mi sego più diventa piccolo. Lei lo guarda smarrita: "Topolinho!! Pover'orfanenji...!" frase degna di uno dei migliori monologhi di Falettiana memoria.
Se lo infila nuovamente fra le tette, alternando spagnola a pompino fino alle palle, ma il cazzo rimane moscio, lei si mette in ginocchio sul letto: "Pecorinha!". Incredibile, lei mi implora e io mi ritrovo lì, con una fetta di mortadella in mano. Cerco d'infilarlo, senza successo. Niente. Ancora spagnola, pompe, leccamenti e strusciamenti fino a che la butto sul letto e avvio un bagnatissimo daty. Fica giovane e fresca, insapore al gusto, segno di pulizia da parte di lei. Mentre lecco minuziosamente cerco di masturbarmi di nascosto per farlo rizzare. Intanto lei gode fino a fremere di piacere e ad allontanare con le mani la mia testa. Poi si gira a buco ritto sul letto e m'implora un altra volta: "Inculamenji!". Lo voleva nei suoi buchi in tutte le maniere, persino in quello proibito, ma mi ritrovo in mano la solita fetta di mortadella.
Lei mi incoraggia senza risparmiarsi: "Figurenji do cacao, ma no preoccupanji" e tira fuori uno dei suoi giochini dal suo arsenale che mi aveva mostrato durante il social time iniziale: un vibratore costituito da un cazzo di plastica. A mente mia penso: "Meno male, dove non arriva il cazzo arriva il dito e ancor più il vibratore". Povero illuso. La tipa accende il congegno e invece di consegnarmelo per farsi infilare, è lei che mi passa il vibratore sul cazzo. Sull'asta, sulla cappella, sulle palle. Che situazione scabrosa... cazzo contro cazzo; ma diventerò finocchio? Era la domanda ricorrente che mi aleggiava nella mente. La ragazza si dedica all'operazione con anima e corpo, dirigendo praticamente il gioco... io ero completamente out, fino a che mi punta il vibratore sotto i coglioni: ecco che le palle iniziano a fare su er giù come i pistoni di un motore bicilindrico. Eufemisticamente parlando, mi giravano i coglioni nel vero senso della parola. Poi la furba sposta il vibratore da sotto le palle e si avvicina al buco del culo: "Eh no! Giù per il tanabuso non ce lo voglio, mai sia che mi piaccia". Arrivato quasi alla disperazione la ragazza sfodera una mossa a sorpresa, si ifila il mio cazzo moscio e il vibratore fra le tette. Quella strana combinazione di su e giù me lo indurisce fino ad esagitare la tipa: che a gran voce esclama: "TOPOLINHO!!!!!!" e se lo infila in bocca fino alle palle ancora una volta. Dopo un minuto circa di puppaggio ecco che sborro, prende tutto nella bocca senza mai staccarsi, anzi continua a puppare nei 2 minuti successivi, fino a che l'orgasmo si trasforma in quel disturbo chiamato periodo refrattario. Non potevo più resistere, l'orgasmo costituto da gemiti e sospiri si era trasformato in urla e convulsioni frammiste a piacere e ritrosia. Le allontano la testa sfilando la fava dall'ugola. Realizzo che aveva bevuto tutto fino all'ultima goccia e questa cosa mi ha pervaso di onnipotenza.
Ci rivestiamo, lei sempre con sorrisoni brasileri, fino a che tira fuori una frase a mio giudizio poco felice: "Me piasciuto tuo cazo, aMMMore". Una chiara presa di culo e con autoironia ribatto: "Mio cazo? Ma se è stato pelle tutto il tempo, anzi se hai del verde e del piccante lo possiamo cuocere e farci un lampredotto".
Scala Gomez: 100/60/8,5