PERCHE’ LO SCOOTER – parte terza

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Sono passati i tempi bui, dicevo. Prima di passare allo scooter, devo ammettere francamente che provavo, tanto nei confronti dei 2 ruote, quanto nei relativi proprietari, un sentimento irrefrenabile di invidia mista a odio, condita da una discreta quantità di disprezzo. Essendo ora passato dall’altra parte della barricata, credo di averne compreso un po’ la filosofia, nonché il modo di essere e di pensare degli scooteristi e motociclisti in genere. E ora che di questo mondo ne faccio in qualche modo parte, capisco tante piccole sfaccettature, che prima non sapevo cogliere dal verso giusto, e che mi facevano lettermente andare fuori dai gangheri. Eccone un esempio.

moto e motorini:

007 IN MISSIONE

Zigzaga tra le macchine a tutta birra, ti passa a un centimetro dallo specchietto e a tre millimetri dal cofano un secondo dopo. E’ come avere una mosca nell’abitacolo. Qui invece è una vespa, fuori dall’abitacolo. Non sai più dove cazzo guardare e alla fine, stremato, ti metti in un angolino e speri che ce la faccia a passare e sparisca per sempre dalla tua vita.

L’INCREDIBILE HULK

Ha una graziella a motore, ma sta a centro corsia come se avesse un TIR. Dritto e imperturbabile, il motociclista ha occhi solo per strada e orecchie ben tappate, quindi né abbaglianti né strombazzate lo faranno spostare. Il giusto sta nel mezzo, ed è lì che rimarrà, con voi dietro a sfogliare giornali o a cuocere crepes. Nella versione “Le meraviglie della natura”, a guidare la motoretta sarà una fanciulla con le orecchie di pelo appiccicate al casco, che faranno sembrare il tutto ancora più una presa per il culo.

IL CUGINO DI VALENTINO ROSSI

Ti si accosta al semaforo e al verde sfreccia con un’impennata che ti lascia immerso in una nuvola di fumo, per poi partire tossendo e ritrovartelo davanti che sta ancora sfoggiando la sua penna, mentre speri di non dover spiegare alla polizia come mai ti è finito sul cofano.

ovviamente, altri prototipi di questo conciso spezzone di varia umanità, è ben accetto...
 
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I NEMICI DI NICO CEREGHINI

Secondo la giusta teoria di quest ultimo, il casco va ovviamente in testa e ben allacciato. A disprezzo di ciò, varia fauna:
1. Persone provenienti da India, Pakistan e Bangladesh. Sotto il casco l'immancancabile turbante, portato per motivi religiosi. Qua le cinghiette fanno quello che possono.
2. Casco calzato, ma tenuto indietro quasi appoggiato sulla nuca, che c'ho messo tanto a farmi cresciere il ciuffo o la "banana" alla Elvis the Pelvis.
3. Casco più che calzato, appoggiato. Allacciato? Ma và, mi sono appena fatto la barba. Portato sulle 23 spacciando una improbabile militanza nel Corpo dei Bersaglieri.
 
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Il_Magico_Merlin ha scritto:
I NEMICI DI NICO CEREGHINI

Secondo la giusta teoria di quest ultimo, il casco va ovviamente in testa e ben allacciato. A disprezzo di ciò, varia fauna:
1. Persone provenienti da India, Pakistan e Bangladesh. Sotto il casco l'immancancabile turbante, portato per motivi religiosi. Qua le cinghiette fanno quello che possono.
2. Casco calzato, ma tenuto indietro quasi appoggiato sulla nuca, che c'ho messo tanto a farmi cresciere il ciuffo o la "banana" alla Elvis the Pelvis.
3. Casco più che calzato, appoggiato. Allacciato? Ma và, mi sono appena fatto la barba. Portato sulle 23 spacciando una improbabile militanza nel Corpo dei Bersaglieri.


4. Casco ben allacciato ... Al gomito! Anche i gomiti corrono rischi, soprattutto quando urtano gli specchietti (vedi sopra).


Distinguerei le categorie dei motociclisti e degli scooteristi. Sono due razze molto differenti.
I primi sono quelli che nel traffico danno il meglio di loro stessi, i secondi è molto più facile trovarli su strade extraurbane. Tra questi ultimi ci sarebbero da fare differenti pure tra stradisti, enduristi e chopperisti. Ma questo mi pare esagerato.
 
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