SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sopra (BG)
ZONA: 45.634367,9.60725
NOME: Eva
NAZIONALITA': Rumena di Pitesti (AG)
ETA': 28
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission + pecos + smorza) + HJ
COMPENSO RICHIESTO: 80
COMPENSO CONCORDATO: 80+10 di mancia, per l'impegno
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 60' Peugeot-to-Peugeot
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65-1,70, forme sinuose ma ancora ben sode per l'età, 3° di seno (siliconato), belle gambe; viso dai lineamenti un po' schiacciati, ma nel complesso discreto, con occhi scuri; capelli neri abbastanza lunghi, possibilmente raccolti in coda
ATTITUDINE: ottimo impegno (molto prolungato lo smorzacandela, posizione che spesso le OTR rifuggono) e partecipazione; sembra una brava ragazza, con la testa sulle spalle
LA MIA RECENSIONE:
COGLI LA PRIMA MELA
Quando lascio l'appartamento della mia prediletta, è ormai tarda notte. Stanco ma appagato, volgo la prua verso Capriate, per riprendere definitivamente l'autostrada e chiudere così il mio lungo viaggio di rientro dalle ferie. Nella mia testa c'è ormai solo la mia cara branda, al cui caldo (anzi, fresco) abbraccio spero di abbandonarmi da lì a poco, per cui è solo uno sguardo distratto quello che rivolgo alle poche girls presenti lungo il ciglio di un
boulevard de l'Amour sorprendentemente tranquillo. Registro il deserto al Grana Padano, incrocio lo sguardo sensuale della bella morettina dai lineamenti un po' gitani che staziona appena dopo il primo Eni di Dalmine (più o meno qui: 45.648353,9.618256) e in quella che fu la postazione di Carla noto un'altra mora che sculetta in un paio di pantaloni aderenti a righe verticali (immagino sia Alina "Kebab", ma non riesco a vederla in volto). Passato il
pont de l'Autoroute senza vedere Donna Mercedes (ma la troverò poi alla postazione della cara cugina Juliette), affronto distrattamente anche la rotonda della REA. "Ginascore", con la sua
silhouette importante, è di nuovo lì, dopo che per qualche settimana i naviganti avevano trovato spento il faro che segnala quel pericoloso scoglio proprio nel mezzo della rotta che conduce a Osio. Ben più interessante è il fatto che, nella rada lì di fronte, c'è ancorato un piccolo natante di marca Peugeot, la cui pilotessa passeggia senza troppa convinzione. Ma ormai sono passato oltre e, nella mia discesa verso Capriate, conto le sparute presenze su entrambi i bordi: Denisa e amica sulla sinistra, Alina Mercedes (vedova le-Citroen) e Michela Smart sulla destra.
Sono ormai al Paninaro e un barlume di lucidità riprende il sopravvento, risvegliandomi dal torpore della notte: "Ma quand'è che mi ricapita un'occasione così?". Alla rotonda di Corina (che dev'essere pure lei in vacanza), inverto prontamente la rotta e mi dirigo a tutto vapore verso Dalmine. Per fortuna non c'è neppure Alexandra (la cui vista sarebbe sufficiente a rovinarmi la nottata) e, appena distratto dalla presenza di Georgia e amica (gli usi sono rimasti gli stessi, cioè di sculettare alle vetture di passaggio, ma i costumi si sono appesantiti, causa fortunale estivo), mi riaffaccio velocemente alla rotonda della REA. L'occasione della nottata non è certo Ginascore (che, comunque, è ancora lì), ma la fanciulla mora che porta il medesimo cognome d'arte della sua vettura e il cui nome richiama invece tentazioni ataviche e peccati originali. Forse per il freddo o per la stanchezza, non è più in piedi ma seduta nella sua Peugeot, con la portiera socchiusa. Novello Adamo, mi addentro nella sua via, alla ricerca di uno spiazzo dove invertire la marcia, giusto per evitare di scavalcare i cordoli dello svincolo sotto lo sguardo impiccione di ben due telecamere di sorveglianza. Fatto il giro di boa in un ampio piazzale di manovra, mi fermo accanto a lei, anzi cinque metri indietro, perché proprio mi scoccia effettuare l'intervista di rito quale unico attore protagonista del film che stanno proiettando in streaming all'ufficio della PL. Eva deve capire che sono lì per lei, dato che apre completamente la portiera e si volge verso di me, ma non deve avere una gran voglia di fare quattro passi a piedi, perché non scende dalla vettura. Lo stallo sta protraendosi sin troppo a lungo e quindi, seppure a malincuore, devo avanzare di quella manciata di metri che mi fa entrare nell'inquadratura della "candid camera". Data la tarda ora, ho il sospetto che la ragazza sia sul punto di sbaraccare e per questo, a voce alta, le domando se stia ancora lavorando. Eva risponde affermativamente e mi snocciola i soliti rate della zona. Le confermo che l'opzione di mio gradimento è quella tra le quattro mura e le chiedo se debba seguirla (
à-la-Perlettin, per intendersi) o se invece procederemo su una sola vettura. La mia domanda deve coglierla un po' alla sprovvista, perché occorrono ancora un paio di battute, prima che ci intendiamo. "Aspetta, ché vado a chiudere la macchina", mi dice e, finalmente, mi raggiunge. Come ha scritto Cippolappo, il viso non è sicuramente il suo punto forte, perché ha lineamenti un po' schiacciati, ma è tutto sommato discreto (mi ricorda molto
Giulia della Novedratese, che senz'altro nessuno dei colleghi bergamaschi ha avuto modo di conoscere). Celate a malapena da un abitino-canottiera che le arriva poco sotto (o forse sopra

il cavallo, si intuiscono invece forme sinuose e piacevoli. Anche le gambe, slanciate dalle high heels che indossa, fanno la loro più che onesta figura.
EVA SI PRESENTA
Presentatici a vicenda, si scusa subito perché farà un po' fatica a parlare, dato che da un paio di giorni si è fatta conficcare un piercing proprio nella lingua (la sua fonte d'ispirazione sarebbe stata un'ex-collega di Ghisalba, che le sarebbe apparsa in sogno qualche notte fa ...). Gli equivoci che hanno animato il nostro abboccamento sono quindi il pretesto per scambiare le prime chiacchiere durante il viaggio. E' proprio curiosa di sapere perché fossi rimasto qualche metro indietro e, comprese le mie preoccupazioni, è lesta a rassicurarmi che le telecamere non sono in funzione, perché così le avrebbe rivelato una persona bene informata dei fatti (mah ...). Mi racconta poi che non mi ha preceduto con la sua macchina perché l'appartamento di Stezzano non è più la sua residenza (che ora ha spostato in un'altra cittadina dei paraggi) e, per tornare a casa, dovrebbe comunque ripassare dal suo
showroom di Osio Sopra. L'impiego del suo ex-appartamento come scannatoio è comunque una mera soluzione temporanea, destinata ad esaurirsi entro un mese, quando scadrà il precedente contratto d'affitto. In futuro il viaggio sarà quindi più breve, ma stavolta dura "12 minuti" (Eva dixit), per cui c'è tempo per scoprire qualcosa in più su di lei. Ciò che trovo più interessante è che sia passata dalla linea di assemblaggio di una importante casa automobilistica (non la Peugeot

, ove veniva pagata 150 euro al mese, a ben altra catena di montaggio, ove gli stessi soldi vengono raggranellati nell'arco di poche ore.
La prima fase del social time si conclude proprio nel centro storico di Stezzano, ove parcheggio la mia vettura. Entriamo in una corte, saliamo su per una scala, percorriamo il classico ballatoio e siamo finalmente nel suo appartamento. Il vecchio pavimento di cotto e le travi a vista gli conferiscono un certo fascino, ma Eva è decisamente meno entusiasta dell'acqua che cola da sotto gli infissi e della muffa che si forma alle pareti, durante la stagione invernale. Attraversata la cucina/soggiorno, ci accomodiamo nella stanza da letto, che è sufficientemente spaziosa e ben ordinata. Completate le operazioni di svestizione e lavaggio, durante le quali continuiamo a chiacchierare piacevolmente, è infine il momento di dare inizio alla parte strettamente erotica del nostro incontro.
LA RECE VERA E PROPRIA
Eva si accovaccia in mezzo al lettone, mi dice che gli aspetti burocratici potranno pure essere sistemati alla fine e mi fa cenno di accomodarmi accanto a lei. Anche denudato di ogni vestito, il suo fisico si conferma molto gradevole e ben proporzionato, oltre che brunito dalla recente villeggiatura in una famosa località balneare del Mar Nero. Nonostante non sia più una
teen ager (dichiara 28 anni, come riportato anche dall'amico cippolappo nella sua preziosa rece), appare ben tonica un po' ovunque e, pur avendo avuto una gravidanza come la
fuckstar Luana, non ha neppure il pancino un po' prominente di quest'ultima. Inizialmente, mi inginocchio di fianco a lei e mi faccio mostrare il tatuaggio capitiforme di cui mi aveva parlato durante il viaggio, che impreziosisce la parte destra del suo basso ventre, appena sopra l'anca. Lì accanto c'è anche una piccola cicatrice, che risale a una vecchia appendicectomia (operazione che quasi nessuna delle OTR di mia conoscenza è riuscita a schivare, a quanto pare ...). I seni, pur essendo rifatti, hanno un aspetto sostanzialmente naturale (anche perché le suture sono quasi invisibili, sotto le coppe) e si innestano in modo davvero gradevole nella sua silhouette.
Fatta questa prima sommaria conoscenza del suo fisico, mi sdraio supino in mezzo al lettone, in modo che Eva possa dare inizio alle danze. Mi masturba il fratellino per qualche decina di secondi, in modo da portarlo al minimo turgore operativo, e procede al suo incappucciamento, con un profilattico trasparente della Pamitex (non il famigerato "gommone" rosso, fortunatamente

. Il BJ è effettuato con molto calma, concentrandosi soprattutto sulla punta dell'asta e alternando abbastanza spesso fasi attive e di riposo (come prevedibile, ciò è dovuto al fatto che la lingua le duole parecchio per il fresco
piercing e dunque non è in grado di "lavorare" il fratellino in modo più insistito). Nel frattempo, le sposto la coda su un lato e inizio a carezzarle delicatamente la schiena, partendo dalla nuca e scendendo poi verso il basso. Dopo un po', mi sposto sul lato-A, ove le manipolo il seno più vicino a me e le stuzzico il capezzolo, prendendolo tra pollice e indice. Nonostante siano ormai passati diversi anni dalla chirurgia plastica, da sotto si percepisce la presenza di qualcosa di innaturalmente rigido, nella parte inferiore delle sue mammelle. Siamo comunque ben lungi dalla consistenza anche sin troppo marmorea dei seni di Anna, che - però - sono assai più freschi di mastoplastica
BRIVIDI DI FREDDO
Quando il mio compare è quasi al pieno turgore (diciamo che mancherebbe ancora un 10-15%, per essere al massimo della lunghezza), Eva mi domanda se possiamo passare alla fase di penetrazione, perché il fastidio che le procura il
piercing è davvero eccessivo. Ovviamente acconsento e le propongo di partire alla
missionaria, cosicché lei si rigira e si sdraia supina, divaricando leggermente le gambe. Mentre mi calo lentamente su di lei, do un'occhiata alla sua vulva, che appare relativamente corta e dalla fessura ancora ben serrata. Negli immediati paraggi, la depilazione è pressoché perfetta (e forse effettuata anche con eccessivo zelo, perché si notano un sacco di brufoletti da irritazione). Eva tenta di infilare l'asta "a secco", ma deve fermarsi quasi subito, con una piccola smorfia di fastidio. Mentre esclama la consueta frase di rito ("Ma ce l'hai davvero grosso"), si inumidisce di saliva le dita e procede a lubrificare un po' l'orifizio vaginale. Ciò fatto, l'infilamento avviene in modo assai più semplice e possiamo dare inizio a questa prima fase del nostro amplesso. Mi appoggio completamente su di lei, la cingo da dietro e inizio a stantuffarla, muovendo su e giù le mie pelvi. Nel frattempo, con le mani inizio a carezzarle la nuca e i capelli. Eva sembra lasciarsi andare abbastanza, perché con un braccio mi cinge e carezza la schiena e con l'altro scende sino ai miei glutei, uno dei quali viene strizzato dalla sua mano. Quando sospendo un attimo il moto oscillatorio e inizio a strusciare circolarmente il mio pube contro il suo, pare apprezzare la situazione, perché mi stringe con più forza e si abbandona con la testa su un lato, respirando profondamente con gli occhi chiusi. Ripeto il tutto per un paio di volte e poi mi fermo, perché decisamente accaldato. Eva mi dice di essere invece percorsa da brividi di freddo lungo la schiena, a causa delle mie carezze sulla nuca. Chi per un motivo, chi per l'altro, siamo dunque entrambi contenti di passare alla successiva posizione, che è la
pecorina.
Eva si ridispone a gattoni, io mi inginocchio dietro di lei e, una volta reinfilata l'asta nel suo orifizio vaginale, riprendono le danze. In questa fase, ciò che è più interessante è ammirare la sua schiena, dalla forma a clessidra pressoché perfetta, che posso contemplare sia perfettamente distesa (quando Eva è puntellata sui gomiti) che bene inarcata all'indietro (quando di risolleva del tutto sulle braccia). La pelle, oltre che uniformemente abbronzata (si vede appena il triangolino più chiaro del tanga, sopra la piega dei glutei), ha anche una grana molto fine ed è molto piacevole da carezzare. Poiché la ragazza sembra cercare differenti angoli di penetrazione, modificando di volta in volta l'inclinazione della schiena, cerco a mia volta di assecondarla, spingendo un po' verso l'alto e un po' verso il basso. Rispetto ad Anna, giusto per fare un confronto, Eva un fondoschiena un po' più formoso e dunque è abbastanza divertente vedere i suoi glutei che ballonzolano contro le mie pelvi e sentire il tipico "sciac sciac" che scaturisce dai ripetuti urti. Quando mi sono stancato anche della pecorina, mi fermo e, con le gambe perfettamente aderenti alle sue e col fratellino ancora comodamente alloggiato nella sua vagina, riprendo a strusciare con forza il mio pube contro la sua vulva, massaggiandole contemporaneamente la schiena. Eva sembra di nuovo rilassarsi, come durante la mission, perché si inarca verso di me, incurvandosi in modo davvero incredibile. Questo intermezzo dura però poco, perché le chiedo se abbia voglia di venirmi sopra, opzione che la fanciulla pare accogliere di buon grado (o, almeno, così lascia apparire, per buona educazione nei confronti di un nuovo cliente).
I SUOI PENSIERI CORRONO LONTANO
Una volta sfilatomi, mi sdraio supino e lei si dispone cavalcioni sopra di me, per dare inizio allo
smorzacandela. Si inumidisce ancora un po' l'ingresso dell'orifizio vaginale, per poi calarsi lentamente sull'asta, perfettamente verticale. Piega quasi del tutto la schiena in avanti e, puntellata sui gomiti, riprende quanto avevamo lasciato in sospeso: ancor prima di iniziare a muoversi su e giù, preme con forza il suo pube contro il mio e si struscia così per un minuto buono. Mentre mi trastulla in questo modo, la guardo in viso, sperando di incrociare il suo sguardo e di poterla così fissare negli occhi, in questa fase per me così piacevole. Come prima, anche ora Eva sembra lasciare che i suoi pensieri corrano lontano, perché tiene gli occhi chiusi e la testa leggermente reclinata all'indietro, con i lineamenti del viso completamente rilassati. Dopo questo intermezzo, inizia il classico movimento alternato che - nella posizione dello smorzacandela - trovo ancora più gradevole. Quando sembra essere un po' stanca, si abbandona completamente su di me, appoggiandosi del tutto sul mio tronco e cingendomi da dietro, un po' come avevo fatto io durante la mission. Non posso ovviamente non ricambiare la sua cortesia e, mentre continua a muovere su e giù le sue pelvi, la stringo fortemente a me e le carezzo voluttuosamente la schiena, la nuca (ma con parsimonia, per non farle venire nuovamente i brividi

e la testa.
Dopo un po', si risolleva completamente e prende un attimo fiato, il che mi dà l'occasione per carezzarle le cosce, che sono piacevoli al tatto come il resto del suo corpo. Quando ripartiamo, si china di nuovo parzialmente verso di me, cosicché ho i suoi seni a portata di mano e posso riprendere il lavoro di manipolazione delle coppe e di titillamento dei capezzoli che avevo lasciato in sospeso, al termine del BJ. Trascorso più o meno un minuto così, mi sollevo sugli addominali (operazione che si rivela più facile del previsto, essendo ben incardinato al letto dal peso del suo corpo) e la abbraccio di nuovo, cortesia che lei ricambia immediatamente. Soprattutto per me, non è però così semplice tenere la schiena sollevata a lungo, per cui lentamente mi lascio andare all'indietro e mi corico di nuovo sul materasso. Eva mi segue e si china verso di me, disponendosi col tronco quasi orizzontale e a non più di un palmo dal mio. Mentre la massaggio e la carezzo, lei continua i suoi movimenti pelvici, tenendo sempre gli occhi chiusi e la testa un po' reclinata all'indietro. Alla fine, anche lei sembra tradire un po' di stanchezza (onestamente, non ricordo uno smorzacandela così lungo), per cui si abbandona completamente su di me e procediamo strettamente serrati l'uno all'altro per un altro minuto buono. Così, però, la temperatura dei nostri corpi comincia a farsi insopportabile, per cui le propongo di fermarsi pure. Mi domanda se gradisca concludere con un BJ, offerta che ovviamente non posso rifiutare.
LA SOLITA CONCLUSIONE
Evito di essere prolisso sulla parte conclusiva, anche perché è la meno interessante. Prova effettivamente a ripartire con un lavoro orale ma, a causa del fastidio provocato dal piercing, deve interrompersi quasi subito. A questo punto, si dedica alla pura falegnameria, prima con una mano, poi con l'altra e infine con entrambe (non deve essere un caso se i suoi bicipiti sono ben torniti ...), sinché riesce a portarmi a una copiosa eiaculazione nel profilattico. "Ma quanto sei lungo!", esclama quasi disperata, una volta compiuta una missione che, sino a un attimo prima, sembrava impossibile. Da parte mia, sono praticamente immerso in un lago di sudore, tanto è stato l'impegno che ho profuso nell'incontro, e non disdegnerei una doccia refrigerante.
Ripassati brevemente in bagno e rivestitici, provvedo a regolare gli aspetti burocratici, lasciandole anche una piccola mancia, in segno di gratitudine per il suo impegno. In questa fase, riprendiamo il social time interrotto una ventina di minuti prima e, seppure virtualmente, faccio la conoscenza di tutto il suo parentado (ma, non preoccuparti, cippolappo: non mi ha raccontato nulla del suo nuovo "fidanzatino" italiano ;-))
Uh, se è per quello, siamo già pronti: una sera abbiamo "giocato" ai fidanzatini... Ho una fissa per il roleplay
Quattro chiacchiere sulle rinomate località balneari rumene e siamo di nuovo alla rotonda della REA, dove ci congediamo. "E' stato un piacere conoscerti", mi dice Eva. "Pure per me... ripasserò sicuramente a trovarti", le prometto, mentre penso che io a Anna ci siamo lasciati esattamente così, alla fine del nostro primo incontro (e poi ne sono seguiti parecchi altri

. Forse perché la mia mente sta già arrovellandosi per capire come conciliare tutte queste amanti, mi distraggo un attimo e i saluti finali assumono così un tono un po' surreale. Probabilmente, Eva si aspetta che io mi sporga verso di lei, per scambiare i classici tre baci con cui si salutano gli amici. Avendo la testa un po' tra le nuvole, me ne resto invece sulle mie, per cui lei - quasi imbarazzata sul da farsi - mi porge la mano e mi dice: "Buona notte, allora

". Il suo gesto un po' asettico mi balza subito all'occhio e mi richiama alla realtà, ma ormai è troppo tardi per poter rimediare. Per cui, come un cliente saluterebbe il suo fornitore, le stringo la mano e le auguro anch'io la buona notte. Mentre la vedo incamminarsi verso la sua Peugeot, ripenso soddisfatto all'incontro, che ha cancellato le esperienze un po' insipide (se non addirittura velenose ...) delle mie
new entries delle ultime settimane.
@ cippolappo: per farmi perdonare di essere andato con la tua "fidanzatina", ti offrirò una birra non appena ce ne sarà l'occasione (presto, si dice ...)

Prometto comunque di non tornare da Eva più di una volta al mese, anche perché - altrimenti - rischierei di condannare il mio portafoglio al martirio ;-)