SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Ghisalba (BG)
ZONA: 45.593861, 9.779622
NOME: Laura
NAZIONALITA': Rumena di Iasi
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission e peco) + BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 70 + 30 per la camera
COMPENSO CONCORDATO: 70 + 30 per la camera
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 40-45', da showroom a showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65-1,70, capelli mori (tinti) raccolti indietro in una piccola coda, viso tondeggiante abbastanza carino, occhi verdi, in carne al punto giusto, seno abbastanza abbondante ma non molto tonico
ATTITUDINE: tranquilla, sicuramente non una
fuckstar ; una discreta chiacchierona, dalla caratteristica cadenza cantilenante
LA MIA RECENSIONE:
Posto il mio racconto qui, anche se esiste un thread praticamente gemello, dedicato a
"Laura OTR notturna Mornico", che è stato sempre aperto dallo stimato collega Minkio e che differisce solo per il colore dei capelli della ragazza. Magari i moderatori potrebbero fare un po' di pulizia, accorpando tutto sotto un unico thread ...
... Cassata questa prima opzione, scruto meglio la ragazza che sta all'altro lato dell'incrocio: è sicuramente di 5-10 cm più bassa, ma fa anche lei la sua più che onesta figura, nel suo micro-abitino leopardato, con le gambe completamente in vista. Da lontano, il suo viso mi pare un po' più grazioso e quindi decido di passare a salutarla: giro di boa sino alla successiva rotonda, ritorno verso Mornico, immissione e inversione di marcia nell'altra stradina e arresto allo stop. Abbasso il finestrino e mi si avvicina sorridente. Visto da vicino, il suo viso appare meno speciale di come mi era sembrato di primo acchito, ma non è né meglio né peggio di quello di una ragazza mediamente carina che si potrebbe incontrare in un centro commerciale. Il volto ha una sagoma abbastanza arrotondata e la tintura molto scura dei capelli, raccolti indietro in un piccolo codino, accentua il bel colore verde dei suoi occhi. Le chiedo se disponga di un proprio loft ove appartarci (anche se sapevo che tale opzione non è disponibile sulla PMG) e, per tutta risposta, la fanciulla mi spiega che si potrebbe andare in motel, per un rate di 100 "all inclusive", visto che si accollerebbe lei il pagamento della camera (che poi scoprirò essere di 30). Mi faccio confermare che l'alberghetto non sia troppo lontano e la morettina è presto ospite sul sedile del passeggero. Ma questa è una storia che merita di essere raccontata in un apposito thread ...
DA IASI A BERGAMO, PASSANDO PER NAPOLI E LONDRA
Il tragitto non è brevissimo, perché ci vuole comunque qualche minuto per raggiungere il motel (Prince, se non ricordo male). Nel frattempo, ci presentiamo a vicenda e
Laura (così si è presentata) inizia a raccontarmi un po' di lei, con la sua parlata cantilenante. Mi dice di avere 25 anni e di essere originaria di Iasi, cittadina abbastanza vicina a Bacau e situata nel nord-est della Romania. Quando è arrivata in Italia, completamente ignara della nostra lingua, ha cominciato a lavorare a Napoli, dapprima come badante (si può facilmente immaginare quanto poco potesse capire della parlata della vecchietta che doveva accudire), poi come cameriera e, infine, come OTR. "Ma, i napoletani, come sono? Più simpatici di noi, giusto?", le domando. "Sì, sì, effettivamente ti fanno più ridere, però devi stare attenta quando fanno troppo i simpatici, perché vuol dire che stanno cercando di fregarti

", raccolgo questa perla di saggezza.
Gli anni successivi sono stati un peregrinare tra la Lombardia, il Piemonte e Londra, talvolta seguendo il portafogli e talvolta il cuore, un po' dentro e un po' fuori dal mondo della strada. Per il momento, però, il suo destino sembra legato alla PMG, visto che abita in una cittadina della cintura bergamasca, anche se ha conservato la residenza nel lontano Piemonte.
IL NOSTRO NIDO D'AMORE
Consegnati i documenti in reception, otteniamo in cambio le chiavi e il telecomando della TV e raggiungiamo presto il parcheggio della ns. camera (ma a cosa servono le siepi ai lati, se poi tutti i clienti possono leggere le targhe della vetture parcheggiate??). Laura apre la porta e corre ad appoggiare la borsetta e a togliersi le scarpe (che, evidentemente, devono essere alquanto fastidiose). Chiusa la serratura, appoggio anch'io i miei averi sul tavolino e do un'occhiata alla stanza e al bagno, che sono ben puliti e arredati in modo essenziale ma gradevole.
Scesa dalle sue scarpe leopardate con zeppa, Laura ritorna a una statura decisamente più normale (non credo che superi l'1,70). Osservo le sue high heels, che fanno pendant con l'abitino, e le domando ridendo: "Ma è arrivato prima il vestitino o le scarpe?". La morettina ci pensa un attimo (sicuramente meno che per stabilire la primogenitura dell'uovo o della gallina) e risponde senza esitazione: "Ti piace l'abitino? L'ho comprato per primo e poi ho fatto una gran fatica a trovare le scarpe!".
Mentre chiacchieriamo di cosa abbiamo combinato oggi (scoprirò che Laura, beata lei, ha potuto svegliarsi alle 2:30 del pomeriggio!), completiamo le rispettive svestizioni. Dato che lei appoggia quel poco che aveva indosso (abitino, reggiseno, mutandine e collant) sull'unica sedia a disposizione, inizio a gettare i miei vestiti sul letto e poi li trasferisco su una specie di cassapanca che sta all'ingresso. Ora che è completamente nuda, posso vederne meglio la silhouette, che appare ben proporzionata, dalla consistenza morbida (senza peraltro essere grassa) e impreziosita da due seni abbastanza abbondanti (una 3° scarsa direi). Sulla parte bassa della schiena c'è un grosso tatuaggio e la zona della vulva è solo parzialmente depilata. Noto anche un piccolo piercing (forse doppio?), non lontano dal sopracciglio destro.
LA RECE VERA E PROPRIA
Compiute le abluzioni delle parti intime e tornati in camera, è finalmente il momento di dare inizio alle danze. Sistemo i cuscini e mi sdraio comodo in mezzo al lettone, mentre Laura si dispone ginocchioni accanto a me, estraendo dalla busta il famigerato profilattico rosso. Ci carezziamo un po' a vicenda e, visto che il mio fratellino è praticamente pronto per iniziare, lo incappuccia e si china su di lui, cominciando il BJ. In realtà, mi ha prima domandato se gradissi un BBJ (accollandomi, in cambio, il costo della stanza), ma le ho spiegato che preferisco svolgere qualunque attività (non solo la copulazione) coperta, per evitare di contrarre qualunque malattia sessuale.
La sua azione non presenta particolari squilli di tromba (classico su e giù con la testa, senza supportarsi con massaggi o carezze delle altre zone erogene), ma il paio di giorni di astinenza e il fatto che la fanciulla mi piaccia aiutano il mio compare a inturgidirsi alquanto rapidamente, nonostante sia intrappolato nel gommone rosso. Mentre Laura è china su di me, ne approfitto - come al solito - per carezzarla in lungo e in largo, partendo dalla schiena, passando alle gambe (che sono abbastanza fredde, dato che indossava solo dei leggeri collant trasparenti) e poi al suo seno, che ha un buon volume ma non è sodissimo. Come mi era sembrato alla vista, il suo corpo ha quella leggera burrosità che lo rende femminile e piacevole al tatto, per cui andrei avanti per ore a carezarlo, mentre lei si prende cura della mia asta
Laura, però, ha un metronomo nella testa e, dopo che è trascorso un po' di tempo, propone il secondo atto del programma: "Mi vieni sopra?". Do un'occhiata al fratellino, che è senz'altro pronto, e mi sollevo dalla mia posizione supina, per cederle il posto sul materasso. Laura risistema i cuscini e si sdraia a sua volta, inumidisce le labbra della vulva con un po' di saliva e poi mi dà il benestare a calarmi su di lei. Mi puntello sugli avambracci, avvicino l'asta alla vagina e lascio che se la infili, riverifico che il profilattico sia bene in tensione e poi mi appoggio completamente sul suo corpo, cingendola da dietro. La fase alla missionaria è assolutamente nella norma, con lei che tiene la testa reclinata su un lato (con gli occhi chiusi) e che ansima leggermente, carezzandomi un po' la schiena e rannicchiando le gambe (senza però avvinghiarle alle mie).
SI CAMBIA POSIZIONE
Procedo così per qualche minuto, alternando fasi di spinta ad altre di rotazione pelvica, e - quando inizio un po' a surriscaldarmi, dato che nell'appartamento fa davvero molto caldo - le propongo di cambiare posizione: "Ti va di venirmi sopra tu?". Laura non è molto dell'idea e mi propone piuttosto di proseguire alla pecorina. Mestamente prendo atto che dovrò attendere il mio prossimo smorzacandela quanto il ritorno del Messia e mi sfilo con delicatezza, per poterci ridisporre sul materasso. Laura si mette gattoni e io in ginocchio dietro di lei. Da questo nuovo punto di vista, posso vedere meglio il suo tatuaggio, che occupa la parte bassa della schiena. "Cos'è?", le domando incuriosito. "E' una geisha", mi risponde, spiegandomi che se l'è fatto fare durante un periodo di vacanza in Romania. Riguardo
alla copulazione alla pecorina, non c'è granché da raccontare, dato che Laura si limita a tenere la posizione, senza svolgere alcun ruolo attivo (non si contrappone alle mie spinte né usa una delle mani per massaggiare la sacca scrotale, come ho visto fare alle ragazze più esperte ... o frettolose di portare il cliente alla conclusione

). In ogni caso, è piacevole muoversi avanti e indietro dentro di lei, tenendola fema per la vita e ammirando la forma a clessidra del suo lato-B. Come da mia abitudine, alterno spinte pelviche più insistite con fasi di riposo, in cui mi diletto a carezzarle la schiena, prima su sino al collo e poi giù lungo i fianchi e verso l'interno delle cosce. Alla seconda pausa, Laura comincia a tradire un po' d'impazienza: "Sei venuto?". "No, non ancora! Ti va di cambiare ancora posizione e di venirmi sopra tu? Così è più facile che riesca a venire

", sondo di nuovo il terreno per lo smorzacandela, ma la morettina è lesta a chiudere la porta: "No, non lo faccio mai! Non mi piace proprio ...".
TUTTO HA UN PREZZO E IL PREZZO E' SEMPRE LO STESSO: LA CAMERA
Incassato il suo diniego, le propongo di chiudere con un BJ, come ero solito fare con la mia prediletta: "Se cambiamo il profilattico, ti va di finire con la bocca?". Laura accetta e, mentre mi sfilo il fragolone rosso, scarta un altro condom, stavolta trasparente: "Questo è un po' più grosso e dovrebbe piacerti di più". Incappucciato il fratellino, si rimette all'opera, più o meno con la stessa tecnica iniziale. E' però evidente che comincia a preoccuparsi dell'eccessivo tempo trascorso e, dopo un minuto / un minuto e mezzo, prova a rilanciare: "Se mi paghi tu la camera, vado avanti ancora un pezzo e ti faccio venire con calma ...". Le spiego che il rate di 100 è già più che adeguato, essendo io abituato a non spendere più di 70-80 in quel di Bergamo, per cui alla fine concordiamo per una rapida conclusione di mano. Laura cessa definitivamente il lavoro orale e inizia a manipolare con buona dedizione il mio fratellino, che è ormai vicino al getto liberatorio. Ancora qualche breve ma intenso colpetto di mano e il traguardo è finalmente varcato.
QUATTRO CHIACCHIERE FINALI
Di tempo ne è sicuramente passato sin troppo, per i suoi standard, perché dopo un paio di carezze reciproche, Laura si risolleva e va a recuperare il contenitore delle salviettine umidificate, per iniziare a ripulirsi le zone intime. "Ne vuoi un paio?", mi domanda. "No, grazie, uso il bidet", le rispondo, mentre mi incammino verso il bagno. Quando ritorno, lei è già quasi completamente vestita e sta calzando le sue scarpe leopardate. In ogni caso, non mi mette fretta e posso recuperare e reindossare i miei abiti con la dovuta calma, mentre riprendiamo il social time. Quando siamo pronti ad andare, controllo di non avere dimenticato nulla e le indico i due gommini abbandonati sul lenzuolo: "Ma glieli lasciamo lì così?". "Non preoccuparti, tanto passano subito a pulire", mi rassicura Laura, mostrando ben poca considerazione per il lavoro di chi dovrà riordinare la camera. Lasciamo così l'alcova dove si è consumato il nostro fugace amore e, compiuto il periplo della struttura (mi spiega che le camere con nomi di fantasia costano 50 Euro ma sono dotate di gadget ulteriori, come la vasca idromassaggio), saldiamo i conti (ci pensa lei, come promesso), riceviamo indietro i nostri documenti e ci rimettiamo in marcia verso la sua mattonella.
Durante il viaggio di ritorno, mi racconta di aver trovato una collega con cui dividere l'affitto dell'appartamento bergamasco e dei suoi investimenti immobiliari in Romania, che comunque impallidiscono di fronte alle gigantesche ville che vari clan di zingari stanno realizzando nelle vicinanze della sua città, con proventi di affari che eufemisticamente definirei non troppo limpidi. In ogni caso, pare che furti e accattonaggio siano hobby che amano coltivare solo nei Paesi più ricchi, perché lì da loro sono sostanzialmente pacifici e tranquilli. Prima di giungere alla sua postazione di combattimento, faccio anche in tempo a raccogliere l'ennesima lamentela su quanto sia scarso il lavoro, visto che prima di me avrebbe incontrato solo altri due colleghi, in macchina. Probabilmente, avrebbe molte altre cose da raccontarmi, dato che ha tutta l'aria di essere una gran chiacchierona, ma il viaggio è davvero finito: svolto nella sua vietta, inverto la marcia e mi fermo di nuovo allo stop. Ci auguriamo la buona notte e poi le nostre strade si dividono: lei torna a sorvegliare quel tratto di strada assieme alla sua dirimpettaia, moderne Scilla e Cariddi; io reimposto le coordinate nel sistema di navigazione e mi indirizzo celermente verso la "provinciale (anzi, la statale) le piano di sopra".