[RECE] Monica (NIG) - OTR notturna - Carugo (CO)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Carugo (CO)
ZONA: 45.714059,9.189379
NOME: Monica
NAZIONALITA': NIG
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20 + un paio di monetine di mancia
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: black, alta almeno 1,70, bel fisico (anche se il busto era completamente celato da una felpa), viso non male, lunghi capelli neri
ATTITUDINE: molto energica nell'azione ; abbastanza loquace, se si padroneggia un po' l'inglese

LA MIA RECENSIONE:

UNA NOTTE A ZONZO PER LA NOVEDRATESE

[...] Seppure un po' sconsolato per aver perso il treno proprio all'ultimo istante, non posso non notare la notevole silhouette della più alta fra le black, che mi era anche sembrata la meno invadente di tutte. Anche se con qualche perplessità (credo che, fra tutte le ragazze presenti sulle strade, siano quelle più ingabbiate in una rete organizzativa), abbasso il finestrino e le domando il rate per un BJ. La ragazza esita un attimo e poi mi propone 20 (so che spesso le black accettano anche di scendere a 10, ma mi sembrerebbe davvero poco dignitoso avviare una trattativa al ribasso). "Ma hai un posticino tranquillo?", le domando, consapevole della pericolosità della zona di Carugo. "Sì, sì, andiamo qui avanti", mi risponde, indicando con un braccio il percorso della Novedratese. Dato che lì mi sembra tutt'altro che tranquillo, le dico di pazientare un attimo: "Aspetta, ché ritorno dall'altra parte" (in modo da avere già la macchina indirizzata verso il retroterra). Due minuti e sono di nuovo alla sua mattonella, ma col muso della vettura già rivolto nella direzione degli ipotetici luoghi d'imbosco: "Va bene, sali pure", le dico. La spilungona compie il periplo della mia macchina ed è finalmente ospite all'interno ...

MONICA

Fatte le presentazioni reciproche (lei come Monica), mi chiede subito di alzare la temperatura nell'abitacolo e di soffiare tutta l'aria calda verso i piedi, perché è tutta intirizzita (in effetti, mentre sopra è più o meno riparata da una sorta di felpa, dalla cintola in giù è decisamente sin troppo leggera, dato che le sue gambe sono fasciate solo da un paio di quelle calze luccicanti che spesso si vedono indosso alle black e che ai piedi calza dei sandali estivi aperti). Si toglie anche le scarpe (i piedi dovevano essere dolenti per la lunga attesa in piedi) e cominciamo a chiacchierare un po', usando anche la lingua inglese. Scopro così che è originaria della Nigeria, ha 25 anni e attualmente abita a Milano (anche se mi risultava che la maggior parte delle black fossero pendolari ferroviarie da Torino ...). Fino a Torino non ci arriviamo, ma l'imbosco è talmente lontano che non escluderei di essere almeno arrivato in provincia di Milano :) Alla fine, parcheggiamo in una zona che mi pare abbastanza tranquilla, schermati alla vista diretta dalla presenza di altre macchine.

Nel regolare gli aspetti burocratici, l'occhio lesto di Monica si accorge subito che il mio portafoglio contiene qualche pezzo di colore diverso dall'azzurro e quindi propone subito di effettuare l'extension alla copulazione completa. Alla mia spiegazione che non mi fido assolutamente a sintonizzare RAI1 in macchina, insiste ancora una volta (spergiurando che il posto sia tranquillissimo), ma poi accetta la mia preferenza per un primo approccio conoscitivo che preveda il solo BJ. Mentre arretro il sedile sino a fine corsa, Monica estrae il profilattico dalla confezione e può così avere inizio ...

LA RECE VERA E PROPRIA

Le domando anzitutto se gradisca lavorare con l'autoradio accesa, ma Monica mi dice di preferire che rimanga spenta (forse per non essere stordita dalla vicinanza delle casse). Calza quindi il fratellino con il suo cappuccio e, come ho già visto fare a un'altra ragazza della sua etnia, pulisce per bene la superficie esterna del gommino con un fazzoletto di carta (probabilmente per rimuovere qualsiasi traccia di lubrificante). Mettendosi in torsione, si cala infine sul mio basso ventre e dà inizio alle operazioni. Il BJ è effettuato in modo decisamente energico ed è supportato, sin dall'inizio, da un po' di manipolazione della base dell'asta. Per i puristi ciò è di solito una nota di demerito, ma in questo caso - reduce dall'incontro con Julia di una mezz'oretta prima - non sarebbe stato davvero possibile riportare il fratellino al pieno turgore con la sola azione orale. Mentre lei si prende cura delle mie zone erogene, inizio a carezzarle il lungo crine nero, che è liscio ma abbastanza gonfio (probabilmente, si è solo asciugata i capelli col phon, senza ricorrere alla piastratura). Dato che il busto è completamente incapsulato dalla sua felpa azzurrina, scendo sino alla parte bassa della schiena, ove riesco finalmente a entrare in contatto con la sua pelle. Infilo la mia mano sotto il gonnellino e sotto l'elastico dei collant e posso così assaporare la levigatezza e la consistenza dei suoi glutei. Procedere oltre è impossibile, per cui mi sfilo e riprendo le operazioni dall'esterno, saggiando il buon tono muscolare delle sue cosce.

Mentre sono intento in queste prime attività di esplorazione (sono trascorsi un paio di minuti), Monica interrompe la prima fase di immersione e sottopone il mio fratellino a un'energica stimolazione manuale. Mentre la sinistra masturba l'asta, la destra massaggia con notevole vigore i gioielli di famiglia, con un'azione così intensa che per poco taglio il traguardo con abbondante anticipo rispetto alle mie previsioni. Fortunatamente, per Monica questo è solo un intermezzo e, dopo una trentina di secondi, si rimette all'opera con la bocca. Il ciclo BJ + HJ viene ripetuto una seconda e poi una terza volta, sempre con un vigore che mi rende molto difficile resistere a un'eiaculazione prematura. Durante le fasi di azione manuale, Monica si risolleva sul busto e quindi posso carezzarle meglio le gambe dal davanti, confermando il buon tono muscolare che avevo intuito dal lato B. Essendo fasciate dalle calze, non posso pronunciarmi sulla loro levigatezza ma successivamente, con la luce di cortesia accesa, potrò anche avere riscontro del fatto che sono perfettamente depilate. Tento anche, con la mia manina, di risalire verso il santuario del piacere, ma Monica tiene le cosce abbastanza serrate e dunque la mia esplorazione deve fermarsi ben presto (anche se, quasi certamente, la mia navicella si sarebbe comunque incagliata nelle secche delle sue mutandine :-)).

Al terzo giro di giostra, non riesco davvero più a resistere e tutta la mia passione tracima all'interno del profilattico. Mentre ci divincoliamo l'uno dall'altra (con una mano la stavo carezzando da sotto e con l'altra la cingevo da sopra), resto avvinghiato in qualcosa che pende dalla sua testa. Pensando che si tratti di una ciocca di capelli, cerco di sfilarmi con la massima delicatezza, per evitare di farle male. Scopro invece che si tratta del filo degli auricolari, che dalle orecchie scende sino alla tasca della sua felpa. "Che musica ascolti?", le domando. "Bob Marley", mi spiega Monica, mentre estrae i fazzolettini per effettuare le pulizie d'ordinanza.

UN PAIO DI MONETE DI MANCIA

Riaccendo l'autoradio ed entrambi iniziamo a risistemarci. Poiché vedo che ha un po' di difficoltà ad allacciare i suoi sandali nell'oscurità, le accendo la luce di cortesia (è in questo frangente che ho gettato uno sguardo più attento sulle sue gambe, confermando la loro perfetta depilazione :-)). Calzate nuovamente le scarpe, gli occhi di falco di Monica adocchiano immediatamente la vaschetta porta-oggetti del tunnel centrale, ove è gettata alla rinfusa una decina di monetine (quasi tutte di scarsa utilità, perché rimasugli inutilizzabili di viaggi all'estero). Ne prende una che somiglia a una moneta da due Euro e la scruta un po' perplessa, domandandomi se sia buona. La guardo anch'io e le dico che, no, purtroppo non ha corso legale qui in Europa. Monica esplora un po' meglio (per il momento la lascio fare, dato che non conservo nulla di valore lì dentro) e, alla fine, riesce a trovare un paio di Euro.

- Ma a cosa ti servono le monetine? - le domando
- Per prendermi un tè dopo - mi risponde
- Va bene, allora tienile pure - l'assecondo

Concessale questa piccola mancia (anche perché temo che gran parte del rate dovrà essere invece consegnato ai suoi "coordinatori"), ci rimettiamo in marcia verso lo showroom. Alternando sempre un po' l'italiano e un po' l'inglese, riprendiamo la breve chiacchierata del tragitto d'andata. Scopro così qualcosa del suo paese natale (ove non è più tornata, per ora) e della piccola famiglia che l'attende a casa, qui in Italia (è una ragazza-madre). Dopo una manciata di minuti siamo di nuovo al suo showroom e ci congediamo, io per dirigermi finalmente a casa e lei per mettersi in attesa di nuovi clienti.
 
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