CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: Majlinda
CITTA DELL'INCONTRO: Firenze
ZONA: Torre Agli
NAZIONALITA': albania
ETA': 23 apparenti
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 40
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 1 minuto o poco più
DESCRIZIONE FISICA:bella donna, alta, statuaria, tendente al chubby, capelli neri, occhi neri
ATTITUDINE: vaffanculo
LA MIA RECENSIONE: Sono stato da poco mandato in culo dalla free e così, per sollazzar la verga, decido di ritornare ai vecchi Santi, scorribandando nelle arcinote vie di Firenze. Più che una scorribanda mi è sembrato di rumare nella spazzatura. Non era il due novembre, ma il clima che respiravo era proprio quello. Un riflessivo niente. Qualche pallida apparizione, come ombre che passano veloci sui muri, contorni senza figura, in grado solo di accendere tristezza e desolazione. Pioveva pure...
Mi stavo ponendo una delle grandi domande della vita, ossia che cazzo ci stavo facendo a giro per Firenze senza sapere che fare e dove andare, alla ricerca di una ispirazione che mai sarebbe arrivata in un mondo che è diventato la brutta copia dei bei tempi che furono, sempre più ipocrita e sempre più meschino.
E fu così che nel pattume generale scorgo questa gentil fanciulla, bella per i miei gusti, nell'inequivocabile atto di esporsi ai passanti. Un bell'albero dai bei frutti che si riveleranno tossici e velenosi.
SI parte subito male. Chiede quaranta. Ma quaranta di che di che? Di febbre? In odor di missile ribatto a 30 e, sventura mia, accetta. Le chiedo come si chiama e mi risponde Majlinda dall'Albania. Ecco, questo nome mi ha immediatamente ricordato un'altra tipa, la vergognosa teen biondina del controviale Guidoni, impavida eroina di vicende nefaste perpetrate nei confronti di altri colleghi e sempre accuratamente da me evitata. Un nome, un destino. Ma ormai la puzza di merda aveva già invaso l'abitacolo tanto che, nel percorrere i 30 metri che separavano il luogo del prelievo al luogo d'opera, lei aveva già scartato il preservativo e gettato sul tappetino l'incarto oleoso, ansiosa di farmelo indossare.
Mentre le 100 finestre situate nella via senza sfondo ci osservano, cerco di creare un po' di poesia infondendole passione con un tenerissimo abbraccio. Ma in culo alla poesia; con una spinta mi sdraia sul sedile di guida e di sua completa iniziativa mi leva cintola, lampo, pantaloni e mutande. Lo scoramento era totale, ignaro del fatto che di li a poco la situazione sarebbe malamente precipitata.
Tenta di gommarmi a billo moscio (era praticamente allo stato di pelle) ed io cercando di salvare il salvabile mi pronuncio dicendole: "Svegliamolo un po', che ne dici?" e lei: "Io non capisco". Di forza mi aveva già gommato la pelle ed inizia a ciucciare come una zappaterra, dio Boione.
Il tempo di contare fino a 3 per accorgermi che una vena pulsante attraversava la mia fronte in stile Gabriel Pontello, con la differenza che io non stavo godendo ma ero arrabbiato.
La scosto e mi rivesto velcemente indicandole perentoriamente il finestrino del passeggero con tono deciso: "VAI FUORI".
Lei: "Ma perchè??" ripetuto di sorpresa tre volte a fila, quindi allungo nuovamente il braccio e il dito indice al finestrino: "ARIA!!!". Scende e se ne va via a piedi senza fiatare.
Daltronde non gli è andata male, doveva percorrere solo 30 metri. Guadagnare 1 euro per ogni metro fatto a piedi lo trovo un buon rapporto incasso/prestazione. E' la new economy.
NOME: Majlinda
CITTA DELL'INCONTRO: Firenze
ZONA: Torre Agli
NAZIONALITA': albania
ETA': 23 apparenti
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 40
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 1 minuto o poco più
DESCRIZIONE FISICA:bella donna, alta, statuaria, tendente al chubby, capelli neri, occhi neri
ATTITUDINE: vaffanculo
LA MIA RECENSIONE: Sono stato da poco mandato in culo dalla free e così, per sollazzar la verga, decido di ritornare ai vecchi Santi, scorribandando nelle arcinote vie di Firenze. Più che una scorribanda mi è sembrato di rumare nella spazzatura. Non era il due novembre, ma il clima che respiravo era proprio quello. Un riflessivo niente. Qualche pallida apparizione, come ombre che passano veloci sui muri, contorni senza figura, in grado solo di accendere tristezza e desolazione. Pioveva pure...
Mi stavo ponendo una delle grandi domande della vita, ossia che cazzo ci stavo facendo a giro per Firenze senza sapere che fare e dove andare, alla ricerca di una ispirazione che mai sarebbe arrivata in un mondo che è diventato la brutta copia dei bei tempi che furono, sempre più ipocrita e sempre più meschino.
E fu così che nel pattume generale scorgo questa gentil fanciulla, bella per i miei gusti, nell'inequivocabile atto di esporsi ai passanti. Un bell'albero dai bei frutti che si riveleranno tossici e velenosi.
SI parte subito male. Chiede quaranta. Ma quaranta di che di che? Di febbre? In odor di missile ribatto a 30 e, sventura mia, accetta. Le chiedo come si chiama e mi risponde Majlinda dall'Albania. Ecco, questo nome mi ha immediatamente ricordato un'altra tipa, la vergognosa teen biondina del controviale Guidoni, impavida eroina di vicende nefaste perpetrate nei confronti di altri colleghi e sempre accuratamente da me evitata. Un nome, un destino. Ma ormai la puzza di merda aveva già invaso l'abitacolo tanto che, nel percorrere i 30 metri che separavano il luogo del prelievo al luogo d'opera, lei aveva già scartato il preservativo e gettato sul tappetino l'incarto oleoso, ansiosa di farmelo indossare.
Mentre le 100 finestre situate nella via senza sfondo ci osservano, cerco di creare un po' di poesia infondendole passione con un tenerissimo abbraccio. Ma in culo alla poesia; con una spinta mi sdraia sul sedile di guida e di sua completa iniziativa mi leva cintola, lampo, pantaloni e mutande. Lo scoramento era totale, ignaro del fatto che di li a poco la situazione sarebbe malamente precipitata.
Tenta di gommarmi a billo moscio (era praticamente allo stato di pelle) ed io cercando di salvare il salvabile mi pronuncio dicendole: "Svegliamolo un po', che ne dici?" e lei: "Io non capisco". Di forza mi aveva già gommato la pelle ed inizia a ciucciare come una zappaterra, dio Boione.
Il tempo di contare fino a 3 per accorgermi che una vena pulsante attraversava la mia fronte in stile Gabriel Pontello, con la differenza che io non stavo godendo ma ero arrabbiato.
La scosto e mi rivesto velcemente indicandole perentoriamente il finestrino del passeggero con tono deciso: "VAI FUORI".
Lei: "Ma perchè??" ripetuto di sorpresa tre volte a fila, quindi allungo nuovamente il braccio e il dito indice al finestrino: "ARIA!!!". Scende e se ne va via a piedi senza fiatare.
Daltronde non gli è andata male, doveva percorrere solo 30 metri. Guadagnare 1 euro per ogni metro fatto a piedi lo trovo un buon rapporto incasso/prestazione. E' la new economy.
