Locazione e favoreggiamento della prostituzione sentenza 47387/2014

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Pongo all'attenzione di chi fosse interessato l'ultima sentenza della Suprema Corte di Cassazione sul tema in oggetto:
Corte di Cassazione III Sezione Penale
Sentenza 7 ottobre – 18 novembre 2014, n. 47387
Presidente Teresi – Relatore Graziosi

E' interessante leggere il testo della (breve) sentenza perché nonostante respinga il ricorso dell'imputato confermando la condanna infittagli dalla Corte D'Appello dell'Aquila, lo fa con motivazioni assolutamente rassicuranti chiarendo ancor meglio che in passato che il rapporto del locatore di un appartamento non costituisce reato ma può essere valutato come uno dei molti elementi della sua più complessa condotta di agevolazione dell'attività prostitutiva.
 
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Da un punto di vista giuridico sono sempre stato convinto di ciò, tuttavia in caso di controlli è probabile cle la polizia intanto denunci il locatore sequestri l' immobile e poi si risolverebbe in giudizip con spreco di risorse e pubblicità del fatto
 
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  • #3
in caso di controlli è probabile cle la polizia intanto denunci il locatore sequestri l' immobile

Ho sottolineato due parti della tua affermazione che vorrei discutere.
In caso di controlli.
Siccome stiamo discutendo di una interpretazione della legge che afferma che non è lecito alcuno sequestro perché non c'è alcun reato, a rigore non sono necessari nemmeno i controlli. E in fondo non c'è bisogno neppure della prostituta. Stai affermando che è probabile che sequestrino casa tua o casa mia perché tanto vanno in giro a sequestrare. Dovremmo invece attenerci al rispetto delle leggi e presumere, almeno presumere, che la polizia vi si attenga e la faccia rispettare.
E' probabile.
In realtà è possibile e rarissimo. Purtroppo una cattiva informazione ci ha insegnato che il sequestro dell'immobile è cosa ordinaria per il semplice fatto che lo abita una persona che vi pratica la prostituzione. Io ho cercato di informare sulla disciplina della legge invitandovi a leggere la sentenza più nuova, che intergra e può precisare un corpus interpretativo già notevole e coerente dal quale emerge tra l'altro che vi sono stati in passato, ossia dagli anni '70 (perché non sono andato più indietro nella ricerca) solo due sequestri ingiusti mentre gli altri, che sono moltissimi e sempre confermati da appelli e ricorsi, hanno riguardato eventi nei quali un soggetto abusava della sua qualità di proprietario di immobile per: organizzare la prostituzione, porre prostitute alle proprie dipendenze, sfruttare le prostitute ottenendone parte dei ricavi, ricattare le prostitute, accordarsi con una organizzazione dedita allo sfruttamento di fatto entrando a farne parte.
 
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immenso

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In sostanza la locazione è necessaria, ma non è sufficiente.
 
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In sostanza la locazione è necessaria, ma non è sufficiente.


In sostanza non è la locazione in se, ma l'uso che si fa dell'appartamento che ne è oggetto, e che ne determina l'inerenza con la consumazione del reato sino al punto ( secondo me un po' tirato per i capelli ma in realtà assunto spesso per regola), che esso diviene corpo di reato e cioè strumento idoneo e indispensabile alla sua perpetrazione.....La mia idea è che il sequestro ( e la confisca) divenga di fatto una pena aggiuntiva neanche poco rilevante.........Comunque Lore6 è uno dei pochi qui sul forum che ha le idee chiare sul diritto......
 
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Sò benissimo che andrò fuori topic,ma ho cercato una discussione che ne parlasse ma essendo impedito,non l'ho trovata,la mia domanda è:
cosa rischia invece un cliente delle ragazze (in appartamento intendo),se esiste già un argomento potreste gentilmente linkarmelo?
 
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immenso

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In sostanza non è la locazione in se, ma l'uso che si fa dell'appartamento che ne è oggetto, e che ne determina l'inerenza con la consumazione del reato sino al punto ( secondo me un po' tirato per i capelli ma in realtà assunto spesso per regola), che esso diviene corpo di reato e cioè strumento idoneo e indispensabile alla sua perpetrazione.....La mia idea è che il sequestro ( e la confisca) divenga di fatto una pena aggiuntiva neanche poco rilevante.........Comunque Lore6 è uno dei pochi qui sul forum che ha le idee chiare sul diritto......[/QUOTE

Stai confermando quello che ho detto Poppo56; perché ci sia "uso che si fa dell'appartamento" ci deve essere la locazione...solo che non basta.
Sulla bontà della confisca o meno si può parlare.
 
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A me la sentenza citata da Lore6 (e lo ringrazio di averla portata anche nella mia atenzione) mi conferma cio che sapevo gia....Quando il raporto con il proprietario del imobile va oltre il pagamento del afitto,e magari anche in assenza di un contratto di afitto regulare.....quando questo contribuisce con qualsiasi cosa nel ativita esercitata della prostituta, scatta il reatto di favoregiamento. E a volte, in base ai fatti dimonstrabili( oviamente ) anche di piu, come sfruttamento o asociazione per delinquere....e mi permetto di cittare ultima parte della sentenza...."(dato ulteriormente incompatibile con l’utilizzo come abitazione) fino all’allestimento specifico degli appartamenti diretto a ottimizzare il loro utilizzo per la prostituzione, collocandosi letti matrimoniali anche nelle cucine; il tutto coronato dalla verifica, cui il giudice d’appello senza incorrere in motivazione manifestamente illogica né apparente perviene in senso positivo, della consapevolezza di tutto ciò dell’imputato, che, nelle conversazioni telefoniche, emerge come colui che tirava i fili di tutta una organizzazione che favoriva l’attività delle prostitute sue inquiline (motivazione, pagina 5).

In conclusione, il motivo risulta infondato, per cui il ricorso deve essere rigettato, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali."
 
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Premesso che lo scopo del post originale era mettervi a conoscenza di un testo che poi ciacuno legge con gli occhi propri e interpreta con la sua testa, ecco di seguito quello che ha interpretato la mia:

In sostanza la locazione è necessaria, ma non è sufficiente.
Non è nemmeno necessaria, si può sfruttare una prostituta anche senza appartamento e non è dandole da dormire che la si sfrutta. La locazione può essere un accessorio, come può non esserlo. Siccome l'abitazione è una necessità piuttosto grave di tutti lo è anche per la prostituta ed è facile che lo sfruttamento avvenga attraverso la soddisfazione di questa necessità ma non è obbligatorio.

In sostanza non è la locazione in se, ma l'uso che si fa dell'appartamento che ne è oggetto,
Direi piuttosto l'uso che si fa della locazione. L'uso che si fa del contratto e della capacità di contrattare più che dell'oggetto locato.
Una cosa che qualche volta mi sembra che non sia ben chiara è che la prostituta ha ben poca possibilità di commettere dei reati, visto che la legge la considera vittima di quasi tutti i delitti inerenti la prostituzione. Quindi il reato difficilmente si commette dentro l'appartamento, è più facile che si commetta mediante l'appartamento.
 
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immenso

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Lore6, ovvio che non è necessario l'appartamento. Ci sono prostitute sfruttate che lavorano in strada. La mia osservazione, che "massimava" grossolanamente la Cassazione, si riferiva all'argomento del thread da te aperto, sulla locazione appunto, e non esauriva tutte le modalità ed i veicoli di esercizio della professione.
 
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...quoto la acutezza giuridica di Lore6 ed il buonsenso di Katrinna.....il loro dibattito per me chiarisce ogni aspetto....
 
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Gli stessi principi enunciati nella Sentenza n. 7338/2014 della medesima Corte di Cassazione.
Comunque, a riguardo del reato di favoreggiamento semplice dell'altrui prostituzione (escluso quello di tolleranza abituale del meretricio nel proprio locale affittato) può sussistere la sua relativa incostituzionalità: http://www.webalice.it/cstfnc73/incostituzionale.htm
 
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Caso di scuola: se il proprietario affitta (come da prassi in nero) il suo immobile ad una prostituta (si tratta, peraltro, quasi sempre di straniere senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto) che abitualmente si prostituisce al suo interno e se le forze dell'ordine vengono a conoscenza della circostanza, magari per una soffiata del vicino di casa, il sequestro dell'immobile è probabile indipendentemente dalla circostanza che il proprietario abbia favorito o meno l'esercizio della prostituzione mediante la concessione dei suoi locali all'inquilina e al di là dell'evoluzione che potrà avere la vicenda giudiziaria con esito finale magari favorevole al proprietario (il quale, nelle more del giudizio, subirà comunque delle evidenti conseguenze di carattere personale e patrimoniale per l'avvenuto sequestro). Insomma, intanto l'appartamento viene sequestrato e poi si vedrà: la legge, o per meglio dire l'interpretazione della stessa, è una cosa mentre la sua applicazione è un'altra. Se così non fosse, e quindi se fosse così semplice incastonare il fatto concreto nella norma astratta, non ci sarebbero né giudici né ricorsi. Personalmente sarei favorevole ad applicare ammende salatissime (sanzione amministrativa e non penale) agli italiani che affittano appartamenti in nero alle prostitute o ad esempio agli extracomunitari in genere o agli studenti fuori sede: su quell'affitto, assai remunerativo, i proprietari non ci pagano le tasse, condotta che inevitabilmente si ripercuote sui cittadini onesti che in questo Paese di merda lo prendono nel culo anche per colpa di quei pezzenti dei loro connazionali che affittano appartamenti in nero.
 
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Filippo73, c'è anche una legge antiterrorismo in Italia, che copre le cessioni ma anche le locazioni di fabbricati. Affittare a soggetti privi di documenti o non in regola con gli stessi comporta altri problemi, oltri a quelli meramente fiscali (che non sono da sottovalutare, aggiungo).
 
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Filippo73, c'è anche una legge antiterrorismo in Italia, che copre le cessioni ma anche le locazioni di fabbricati. Affittare a soggetti privi di documenti o non in regola con gli stessi comporta altri problemi, oltri a quelli meramente fiscali (che non sono da sottovalutare, aggiungo).
Esatto.
 
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Perdonatemi...la sentenza é cristallina e si riporta ad un filone consolidato della SC ... Chi fitta non commette reato anche se sa... Purché non attui altri comportamenti che più specificamente agevolino l'attività che si svolge presso il suo immobile...ma questo riguarda il solo reato di favoreggiamento. Evasione fiscale e sanzioni amministrative, se applicabili, sono una cosa diversa.
 
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Filippo73 parla di cose differenti.
Lo so anch'io che se un proprietario affitta un appartamento ad una prostituta e dopo va a mettere una bomba in banca lo arrestano. Non ho detto che affittando un appartamento ad una prostituta si matura la grazia a vita.
Se uno affitta ad una prostituta straniera clandestina, non registra il contratto (registrazione che adesso assorbe anche la segnalazione di polizia antiterrorismo e quindi trascurandola si commette anche il reato di omessa denuncia di cessione di fabbricato) gli sequestrano l'immobile perché ne ha fatte troppe e non ha niente a vedere con il tema della discussione che era la prostituzione. Se poi invece che all'abitante lo affitta ad una organizzazione di sfruttamento meglio ancora, ne aggiunge una, come se fosse necessario. Non stiamo parlando di questo.
Lo scopo delle mie ricerche sulle locazioni è proprio favorire la stipula di contratti regolari. Nella maggior parte dei casi i proprietari si rifiutano di stipulare contratti tipici e registrati con le prostitute adducendo che rischierebbero di fronte alla legge. Credo che sia mio dovere, avendone le competenze, spiegare che viceversa rischiano mettendo in piedi situazioni ambigue e irregolari e che a siffatte situazioni si riferiscono le notizie che ciascuno conosce mentre stipulando contratti ordinari non si commette alcun fatto illecito.
 
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