lettera di una prostituta

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salve amici punters di PF in rete ho trovato questa notizia:

http://www.huffingtonpost.it/2015/01/20/lettera-prostituta-moglie_n_6505942.html

fin qui nulla di strano..potrebbe essere la classica bufala web o potrebbe anche essere reale..?

in fondo all' articolo apriti cielo con i commenti ne ho letti una dozzina qualcuno a nostro favore..

ma e possibile che la gente pensa sempre male di noi e ci sputa veleno adosso..?

credo che c'e di peggio in giro:mega_shok:
 
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ovvio, se parli in pubblico con tanti tutti ti diranno che non vanno mai a prostitute, che non tradiscono la moglie, che non si fanno le seghe, che non hanno vibratori, ovvio, l'ipocrisia regna,
 
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salve amici punters di PF in rete ho trovato questa notizia:
La lettera è molto bella non tanto per il concetto che esprime che è giusto ma piuttosto ovvio, quanto per la forma chiara ed efficace.

ma e possibile che la gente pensa sempre male di noi e ci sputa veleno adosso..?
Noi compresi? Io non ho mai sentito qualcuno difendere pubblicamente le ragioni dei puttanieri. Tu se vedi uno vestito di nero in giro di notte con il passamontagna che fai, lo fermi per ammonirlo che così rischia di essere investito da un'automobile? I puttanieri nascondendosi e tacendo fanno implicitamente delle affermazioni. E su questo forum le fanno anche esplicitamente; non sono pochi quelli che dicono di fare una cosa spregevole e si vantano di avere il coraggio di fregarsene e farla ugualmente, non ti sarà difficile trovarne gli interventi.

credo che c'e di peggio in giro
Dipende. Come accennavo prima ci sono anche i puttanieri che sfogano in quel modo il loro desiderio di contravvenire. Forse le prostitute oltre a salvare i matrimoni salvano anche altri valori; forse se i puttanieri fossero pubblicamente apprezzati alcuni dovrebbero iniziare ad ammazzare la gente per dimostrare che sanno prevaricare.
 
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Lettera di una prostituta ad una moglie

TRATTO DAL SITO ANNUNCI69 - PROFONDA VERITA'

Una lettera scritta da una prostituta e pubblicata sull'edizione statunitense di Vice.
E' scritta da April Adams, escort newyorkese ed è indirizzato a tutte le mogli di clienti che pagano per fare sesso, con lei o con le sue colleghe.


Cara moglie,
non ci conosciamo, ma so che forse tuo marito ti tradisce e paga un'altra donna per fare sesso. Lo dico perché faccio questo lavoro, e non sono affatto a corto di clienti.
Ma non tuo marito, pensi tu, lui no! I mariti delle altre, certo, sì, ma il vostro matrimonio e la vostra vita sessuale sono diversi. Dieci anni fa avete fatto una cosa a tre con la tua compagna di università. Ogni agosto prendete una baby-sitter per i bambini e andate a Las Vegas. Fate maratone di Law and order. Il vostro è un gran matrimonio!
Permettimi una domanda: quando è stata l'ultima volta che avete fatto sesso tre volte in una settimana? E quando è stata l'ultima volta che se ne è lamentato? Non pensi che forse abbia deciso di toglierti la gestione del problema dalle mani e metterla nelle mie?
La buona notizia è che se tuo marito viene a cercare me, vuole rimanere con te. Sta andando a cercare surrogati di affetto facendo meno casino possibile. Prova a immaginare cosa succederebbe se al mio posto ci fosse la baby-sitter, la vicina, la tua migliore amica. La lista potrebbe essere infinita, ma hai capito cosa voglio dire.
Sono una professionista. Sono discreta e, ancora più importante, sono a pagamento: questo significa che il mio tempo, la mia attenzione e la mia sessualità si misurano in ore, finite le quali lui torna a essere tuo. E soprattutto, io non amo tuo marito e non lo amerò mai. Non penso che proverò per lui più dell'affetto che ho per il mio barista preferito.
Non sarò mai una minaccia per il vostro matrimonio, perché al di fuori dell'orario di lavoro non voglio avere nulla a che fare con nessuno di voi due. Non andrò mai a cena con lui, non chiamerò mai nel cuore della notte e soprattutto non cercherò di convincerlo a divorziare. Da me non saprai nulla. E se lo scoprirai da lui, è perché è uno stupido o è arrabbiato con te.
Sì, qualche volta capita che i clienti pensino di avere dei sentimenti, ma non ha senso perché sanno che quello che hanno davanti è falso. Non penserai mica che il tuo idraulico ami i gabinetti, no?
Gli uomini sanno che il mio affetto per loro dipende dall'affetto che loro dimostrano nel pagarmi. Non ha in mente di fare Il Discorso davanti a te e ai bambini e poi scappare nella mia camera d'albergo e sussurrare appassionatamente il mio nome. Io sono fuori dalla sua vita. Sono una sua dipendente. Per quanto possa essere fissato sessualmente con me, le sue emozioni non sono coinvolte in quel che facciamo.
E se anche i suoi sentimenti dovessero farsi "complicati", c'è sempre un'ancora di salvezza: i soldi che costo.
Gli uomini spendono in sesso solo quello che possono permettersi. Se tuo marito ne ha bisogno ogni due settimane e può permettersi di sottrarre mille dollari al budget familiare mensile, vede qualcuno che costa quanto me. Se anche volesse di più, non può far comparire altri mille dollari con uno schiocco di dita. Gli alti e bassi che vanno a finire con la frase "Devo parlarti" richiedono una certa incoscienza.
Qualunque cosa lui creda di sentire, se la dimenticherà in un paio di settimane, come qualsiasi altra mattana. Se chiede la liquidazione per pagarmi, allora mi auguro che lo spenni con il divorzio, perché non ha nessun senso del denaro.
E le malattie? Nonostante quello che si vede nei film, la maggior parte delle lavoratrici del sesso di questi tempi sono più sane e più consapevoli della segretaria media con cui può avere una storiella. Ricordi quello che ho detto poco fa sul mio inesistente legame con lui? Ecco, incluso il suo profilo epidemiologico. E non c'è alcun rischio che nasca un figlio dell'amore. La possibilità che io decida di tenere un figlio frutto di una delle mie relazioni lavorative è pari allo 0 percento, con una possibilità di ripensamento pari al Non scherziamo.
Forse non vuoi semplicemente che lui venga a letto con me. E allora te lo richiedo: quando è stata l'ultima volta che avete fatto sesso tre volte in una settimana?
Non voglio dire che renderlo felice sia il tuo lavoro. Sto dicendo che forse tu non hai voglia di andarci a letto così spesso. Sei piena di cose da fare, o stressata e lui non si preoccupa più del tuo piacere come un tempo. Lo capisco, non si preoccupa nemmeno del mio, questo è certo.
Questo è il punto. Io sono l'ingrediente segreto di un sacco di matrimoni sani, perché quando lui vede me, entrambi fate la quantità di sesso che desiderate. A patto che lasci stare il suo telefono, potreste arrivare a festeggiare le Nozze d'oro. Non c'è di che.

A VOI I COMMENTI



OOOOOPSSS. SOLO ORA VEDO STESSA DISCUSSIONE IN DI TUTTO UN PO... PER CORTESIA UNIFICATE... SORRY
 
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Bhe, la lettera di April penso si possa tranquillamente collocare fra gli inserti di colore e pruderie, che da tempo tutti i media devono piazzare da qualche parte.
Non dice quasi niente, che già non sappiamo, ma si fa leggere senza turbare il sonno, e fa "volume".
Circa un anno fa, una nota comica italiana, all'interno di un altrettanto noto programma comico tv, fece un pezzo di denuncia sociale sugli uomini che "vanno a puttane" (cit. testuale), che non faceva per nulla ridere, ma strappava applausi a scena aperta, puttanieri compresi evidentemente, vista la totalità di consensi indistintamente fra donne e uomini.
Va così nel bel mondo ipocrita. Trovare poi una motivazione nobile, quale il salvataggio del matrimonio, è addirittura un gran colpo da maestri.
Anzi, un gran bel colpo a botte e cerchio. E poi vissero tutti felici e contenti.
Ora, visto che qui siamo e non nella redazione di Famiglia Cristiana, inizierei, così di tanto in tanto, a dirci un po più liberamente che offrire un regalo in contanti, per un po' di piacere sessuale, non è affatto immorale. Che poi salvi matrimoni o altri valori, vabbè, sono effetti collaterali che mi stanno anche bene, ma non l'origine del perchè.
Faccio fatica a comprendere, anche se mi sforzo, chi paga un'ora di piacere, parendogli brutta cosa, da nascondere e vergognarsi.
Meglio che non lo faccia. C'è sempre l'INPS o il dentista, che gradiscono volentieri pagamenti cospicui e immorali, ma legalmente autorizzati.
Se si vuole fare battaglia sociale e morale, si concentrino i nostri sforzi nella lotta alla prostituzione obbligata.
Ma smettiamola di interrogarci sul bene o sul male, allorquando cliente e prostituta esercitano consapevolmente le rispettive scelte.
Anche il concetto di "prevaricare", perdonami Lore, è alquanto restrittivo della casistica.
O meglio, forse è diffusissimo, ma ovunque. Incrocio quotidianamente, in ogni campo lavorativo, i fenomeni del "pago, quindi pretendo".
Ma penso che la stragrande maggioranza di noi, al gesto del versare l'obolo, attribuisca significato più di dono, che di potere.
Un tempo si definivano rose, poi più correttamente è stata scelta la valuta corrente.
Ma forse, per praticità, abbiamo sacrificato qualcosa che definiva meglio il senso delle cose.
 
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tra il Tevere e i loft.
poi i commenti in basso, tutti a rintuzzare co sta storia delle malattie, come se fossimo un branco di appestati...ma andassero a cagare.:treaten:

prima di valutare quello che ti dicono, bisogna valutare CHI te lo dice..
 
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Anche il concetto di "prevaricare", perdonami Lore, è alquanto restrittivo della casistica.
O meglio, forse è diffusissimo, ma ovunque. Incrocio quotidianamente, in ogni campo lavorativo, i fenomeni del "pago, quindi pretendo".
Ma penso che la stragrande maggioranza di noi, al gesto del versare l'obolo, attribuisca significato più di dono, che di potere.
Un tempo si definivano rose, poi più correttamente è stata scelta la valuta corrente.
Non intendevo per niente dire che l'utilizzo dei servizi sia una prevaricazione. Ho detto che qualcuno mostra di vederlo in questo modo e ne è felice, oppure se ne mostra dispiaciuto e questo dispiacere basta a giustificarglielo, quindi dico io ne è comunque contento alla fine. Non è la mia visione, l'ho solo riferito.
Il significato del dono lo rifiuto. Il compenso è dovuto. Considerarlo dono implica di non attribuire alcun valore a ciò che ci viene dato in cambio e nella logica del servizio è sbagliato.
 
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Chiaro Lore, come ero certo non fosse la tua visione.
Sul dono, concordo con te, sul valore da attribuire a ciò che ci viene dato.
Ho usato probabilmente in modo improprio il termine.
Dono e controdono, sono comunque azioni che rientrano nel concetto di scambio.
Lo so, di questo passo ci possiamo perdere in mille sfumature poetiche, ma ci possiamo permettere di trovare una differenza tra pagare ilo meccanico, perchè mi ha aggiustato la marmitta, e una donna, perchè mi ha "donato" un'ora di piacere.
E' ipocrisia? Qualcuno può vederla anche così.
Io preferisco chiamare prestazione-pagamento il rapporto col meccanico e dono-controdono, quello con la prostituta.
A meno che il meccanico non sia una gran gnocca.
 
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Shrike

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Più che col meccanico, il paragone sarebbe più corretto farlo con una Massaggiatrice, che come professione ha quella di dare piacere fisico attraverso il proprio corpo e le varie tecniche di massaggio.
Fuori dell'ipocrisia e bigottismo di cui è pregna la società non c'è alcuna differenza fra le due professioni, solo che una, siccome ha a che fare con gli organi sessuali (da duemila anni ritenuti "roba sporca") non viene dai più ritenuta tale.
 
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Lo so, di questo passo ci possiamo perdere in mille sfumature poetiche, ma ci possiamo permettere di trovare una differenza tra pagare ilo meccanico, perchè mi ha aggiustato la marmitta, e una donna, perchè mi ha "donato" un'ora di piacere.
E' ipocrisia? Qualcuno può vederla anche così.
Più che altro potrebbe essere una delle cause dell'abbondanza di detattori e della violenza delle loro espressioni, che dicevo all'inizio commentando il primo post e le risposte all'articolo (risposte che non ho letto ma tanto sono sempre le solite).
Se una persona che pensa che pagare qualcuno per avere un rapporto sessuale sia sbagliato, opinione personale di costui che espressa in questo modo è ben lecita, ti sente dire che tu non paghi qualcuno per scopare bensì fai un regalo determinato nell'ammontare da una preventiva contrattazione nella quale sono anche dettagliati i controdoni in natura, ad una persona che ha messo un annuncio per far sapere che è disponibile ad avere rapporti con chiunque le faccia un dono adeguato, che cosa potrebbe pensare?
Un lattante userebbe le proprie capacità dialettiche per distruggere le solide argomentazioni tra una poppata e l'altra, un adulto potrebbe approfittarsene per giungere alla facile conclusione che se qualcuno ha bisogno di dissimulare un rapporto commerciale significa che egli stesso non ne approva la natura e ti accuserebbe di essere cosciente che questo tipo di transazione è disdicevole; vi si può vedere una confessione implicita.
Questo quanto a sostenere ancora che i maggiori accusatori dei puttanieri sono i puttanieri.
Quanto al romanticismo, vorrei poterti far vedere che sono romantico, lo sono molto, ho delle priorità e la correttezza viene prima.
 
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Letterina davvero interessante.........non che sveli chissà quale verità che già non fosse nota ma ciò che colpisce è la freddezza e l'onestà intellettuale con cui la ragazza analizza la situazione.
Quelli che mi hanno fatto ORORE sono i commenti di qualche povero represso e di qualche veterofemminista della domenica che attacca coi soliti luoghi comuni sul fatto che andare a pay=stupro e sulle malattie.

Sugli strascichi che sono seguiti condivido l'idea di chi vede il sesso come un servizio con un altro ed è inutile nascondersi dietro un dito chiamando la tariffa "dono" e gli euro "rose" e altre cose simili.
 
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E questa è la risposta...........................

La lettera di una prostituta alla moglie di un suo cliente, pubblicata sull'edizione americana di Vice, sta causando un grande dibattito sotterraneo anche in Italia.

Vanity Fair ora pubblica la risposta di una moglie che è rimasta colpita dal ragionamento di April Adams. La donna, anonima, scrive in realtà rivolgendosi al marito:

Immagino che April sappia tante cose degli uomini, ma non sa, per esempio, che io e te, la sera, adesso, invece di fare l’amore, leggiamo una storia insieme al nostro piccolo Mattia che ci impiega circa 30 lunghissimi minuti per addormentarsi tra i suoi «Pecchè mama? Pecché papà?». Sexy, è?
Non sa nemmeno che mentre io finisco di riordinare, tu lavi i piatti e quando cerchiamo di guardare la prima puntata di Fargo insieme, nel letto, io crollo dal sonno al minuto 3 e tu al 5, forse.

Credo che lo stato di salute di una relazione dipenda da entrambi i componenti della coppia. Trovo quindi che sottoscrivere una frase del tipo «Lui va con una prostituta perché tu non fai l’amore tre volte a settimana», sia un po’ offensivo non solo per la donna. Non viviamo nel 1910 dove la moglie aveva il dovere di soddisfare il proprio marito e tenere pulita la casa. Preferisco pensare che noi ci soddisfiamo a vicenda, cercando di venirci incontro.
 
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Il "bello" del pay è che ognuno può trovarvi ciò che vuole. Sfogo, illusione, prevaricazione, dolcezza, sesso fine a se' stesso.Quanto alla lettera mi ha lasciato perplesso.
 
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Possiamo anche illuderci - in fondo siamo maestri nell'arte di illudersi - che una lettera cosi' l'abbia scritta una donna.
 
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Non so se chi ha scritto questa lettera fosse uomo o donna, secondo il dubbio insinuato dall'intervento precedente, ma sono abbastanza certo che non fosse una del mestiere.
Le seguenti frasi mi lasciano perplesso:

"...lui non si preoccupa più del tuo piacere come un tempo. Lo capisco, non si preoccupa nemmeno del mio, questo è certo."

E' un cliché spesso ripetuto, soprattutto nell'ambito della campagna ormai pluriennale di denigrazione e istigazione all'odio nei nostri confronti, che per noi le pay sarebbero solo un modo comodo per "svuotare le palle", senza preoccupazioni per il piacere di lei. Siccome per me non é mai stato così, potrei presuntuosamente pensare che sono meglio degli altri e 20 anni fa, in piena ignoranza della deriva verso cui si é avviata la nostra società, l'avrei anche pensato. Non lo penso oggi, e non vedo come possano pensarlo proprio i lettori di questo forum, visto che un'occhiata anche solo sommaria alle recensioni rivela quasi subito come il piacere della pay sia un aspetto che molti tengono in considerazione. C'é addirittura un thread sull'argomento, "Far godere un pay, mito o realtà", di ben 43 (quarantatre) pagine, segno che il tema risveglia qualche interesse. Ed é così per motivi probabilmente fondamentali che attengono alla nostra sessualità. Vedere una donna raggiungere il piacere non é una sola questione di banale altruismo me é in sé eccitante.
Trovo molto improbabile che una del mestiere non l'abbia mai notato, almeno in un sottoinsieme certamente non esiguo di clienti.

"Sì, qualche volta capita che i clienti pensino di avere dei sentimenti, ma non ha senso perché sanno che quello che hanno davanti è falso. Non penserai mica che il tuo idraulico ami i gabinetti, no?"

Non capisco se noi siamo il cesso e la pay l'idraulico, probabile, o viceversa, visto appunto il cliché dello "svuotarsi le palle", ma trovo abbastanza improbabile che una professionista, a meno che non abbia esercitato al massimo per tre mesi per pura curiosità, possa esprimersi in questi termini parlando del suo mestiere.

Forse l'ho già fatto ma voglio segnalare alcune voci di (ex-)prostitute che ritengo invece attendibili.
Una é Maggie McNeill, americana, ormai attivista a tempo quasi pieno negli USA, attraverso il suo blog "Honest Courtesan".
C'é poi il blog di Felicia, Behind the Red Light District" prostituta rumena del quartiere a luci trosse di Amsterdam.
Infine tenete d'occhio "Abbatto i muri", blog di una femminista libertaria (le mosche bianche esistono, evidentemente) che scrive anche sul Fatto Quotidiano e che da qualche mese ha preso a cuore la causa delle sex-worker che si battono contro la criminalizzazione. Che, come sappiamo, oggi come oggi può essere solo la criminalizzazione di noi clienti.
 
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Quanto al romanticismo, vorrei poterti far vedere che sono romantico, lo sono molto, ho delle priorità e la correttezza viene prima.

Rischio consapevolmente di andare OT, ma mi sembrava doveroso rispondere.
Mi spiacerebbe infatti, se ti ho fatto in qualche modo intendere di considerarti non romantico, solo perchè preferisci utilizzare un modo concreto di definire il rapporto.
Oltretutto ti dirò che condivido le tue argomentazioni, di quest'ultima precisazione.
Le condivido molto e comprendo bene i rischi che si possono correre, permettendosi sfumature poetiche, non da tutti così facilmente interpretabili.
Quindi, a scanso di incorrere in quegli errori di interpretazione da te ben espressi, ritengo debba essere il tuo, il modo di esprimersi più corretto, in un dibattito collettivo.
 
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