Quando la pay è la mamma di una compagna di classe di tuo figlio

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harryhaller

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Un vecchio erudito spagnolo ha detto "La vida es sueño". Il confine tra realtà e fantasia a volte è molto labile, ed è chiaro che nel narrare una storia simile per ovvie ragioni di privacy delle persone coinvolte, occorre nascondere molti particolari e sviare il lettore.
Non sappiamo quali e quanti siano i particolari che Ace ha nascosto, artefatto, aggiunto o omesso.
Ma come nei film la cosa che conta è il soggetto, Ace ha posto al centro di questo 3d l'argomento della relazione con la teen dell'uomo adulto e l'inevitabile problematica che questo comporta (unita alle sovrastrutture di ordine sociale e famigliare che condizionano i nostri comportamenti).
Quindi a me poco interessa se la storia è falsa, vera, o vera e falsa in diverse percentuali. Quello che è vero è il succo, il concetto ovvero il soggetto.
La vida es sueño... e lasciatemela sognare!
 
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Comunicare è qualcosa di difficile Ace, ascoltare ancora di piu'. Iniziato il libro?

Esatto.
C'è una differenza non di poco conto però.
Se noi due comunichiamo a voce, cara Glenda, può venir il dubbio di aver ascoltato male;
se comunichiamo per racconti scritti quel dubbio viene trafugato.
Questo, per lui, in vista del suo futuro libro, può essere un banco di prova efficace affinché riesca a limare alcune crepe concettuali essenziali a comunicare bene in modo che chi legge non abbia difficoltà a comprenderle.
 
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Concordo con l'intervento di harryhaller.
Un giorno qualcuno chiese a Flaubert dove avesse tratto ispirazione per Madame Bovary.
Egli rispose: "Madame Bovary c'est moi".
 
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Glenda Cherubino

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Esatto.
C'è una differenza non di poco conto però.
Se noi due comunichiamo a voce, cara Glenda, può venir il dubbio di aver ascoltato male;
se comunichiamo per racconti scritti quel dubbio viene trafugato.
Questo, per lui, in vista del suo futuro libro, può essere un banco di prova efficace affinché riesca a limare alcune crepe concettuali essenziali a comunicare bene in modo che chi legge non abbia difficoltà a comprenderle.

Penso che vadano incoraggiate le persone anche con i propri difetti e limiti, soprattutto quando di fondo c'è del bene e il desiderio di farlo. Tutti sbagliamo, ma credo che, anche nell'errore qualche volta, ci possa essere la buona fede...a differenza della presunzione e della maleducazione. C'è sempre un modo di porsi e, dietro ad un nick, una persona con tutto il suo mondo che non conosciamo.
Questo pensiero mi piace. Ciao Leo
 
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Tutti sbagliamo, ma credo che, anche nell'errore qualche volta, ci possa essere la buona fede

Grazie Glenda.
A dimostrazione di quanto è vero quello che hai scritto, faccio ammenda per un errore concettuale di quanto scritto in precedenza.

se comunichiamo per racconti scritti quel dubbio viene trafugato.

Il senso può essere chiaro a tutti, il modo di esprimerlo lascia spazio a critiche giustificate.
Il termine trafugato, in questo caso, è sbagliato. Fugato è il termine corretto.
Infatti si dice: fugare un dubbio, non trafugare.
Scusate :)
 
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Il senso può essere chiaro a tutti, il modo di esprimerlo lascia spazio a critiche giustificate.
Il termine trafugato, in questo caso, è sbagliato. Fugato è il termine corretto.
Infatti si dice: fugare un dubbio, non trafugare.
Scusate :)

Lo avevo notato l'errore, ma non c'era bisogno di fartelo notare... si capiva benissimo cosa volevi dire! :whistle3:
 
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Lo avevo notato l'errore, ma non c'era bisogno di fartelo notare... si capiva benissimo cosa volevi dire! :whistle3:

Vuoi dire che hai capito cosa volevo dire. Degli altri non puoi esserne sicuro.
Però mi sorge un dubbio.
Non è sbagliato "trafugare il dubbio" in se, solo che detto così assume un significato malizioso e non era quella la mia intenzione. A me fa piacere che questa sottigliezza a te è ben chiara,ma non è detto che tutti riescano a capirlo. L'avessi letta io, avrei puntualizzato.
Il dubbio viene trafugato grazie all'abilità di chi narra,il quale sfugge, sottrae, distrae, inganna, confonde abilmente ma non fuga il dubbio. Distoglie solo l'attenzione.
Per questo mi è sembrato necessario correggermi.
 
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Siccome hai detto che sai che comunicare è difficile e ascoltare faticoso, la prossima volta che non hai voglia di discutere non scrivere niente e ti si lascia in pace.
Oppure vai in TV.

Discutere è una cosa, polemizzare altro... se è questo che ti piace vai tu in TV, magari da politico... il successo è garantito...
 
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Inizio con il farti i complimenti per come hai saputo sintetizzare la figura di Roberta e la mia, non era facile...

In merito a:

Puoi aver modificato, come dici, molti di questi dettagli per non rendere Roberta riconoscibile perché si tratta di dati inessenziali alla narrazione della vicenda. Tuttavia, proprio la loro natura superflua rende inverosimile una trasformazione dei dati reali in dati artefatti in un racconto che viene offerto come una narrazione-fiume stesa "a caldo" quando sarebbe stato più semplice e naturale tacerli.

Quanto accaduto da ferragosto a fine mese, essendo il periodo che corrisponde al mio ban, l'ho raccontato scrivendo giorno per giorno gli avvenimenti, quindi non esattamente a "caldo". Per quanto possa sembrarti inverosimile una "trasformazione dei dati reali in dati artefatti" ti assicuro che è esattamente quello che ho fatto e ho ritenuot opportuno raccontarli proprio per spiegare meglio la situazione.

Alcuni dati importanti per lo svolgimento dei fatti, invece, non combaciano e ne cito due:

Abitando in una zona sprovvista di mezzi pubblici, Roberta ha avuto la necessità stringente (certificato dalla richiesta di sua madre per l'andata e della tua compagna per il ritorno) di un passaggio per ritirare dei documenti riguardanti il suo nuovo impiego... e proprio in quell'occasione avete avuto il vostro primo abboccamento...
ma poi la zona risulta invece provvista di mezzi, quelli che la stessa Roberta dovrebbe usare per recarsi al lavoro ma che in questo caso non le sono funzionali per ragioni di orario... ma nel vostro primo abboccamento problemi di orario pare che non ne avesse affatto...

Roberta si dice prima perfettamente a conoscenza del protratto blocco sessuale della tua compagna perché le pareti sottili del vostro condominio hanno fatto sì che tutti sentissero le vostre animate discussioni, e di lì assume un atteggiamento dominante...
ma ad un colloquio successivo – quello del primo bacio – alla tua rivelazione di questa identica circostanza cade invece dalle nuvole affermando che mai avrebbe immaginato una cosa del genere, e di lì assume un atteggiamento comprensivo e accondiscendente...

Fondamentalmente, in un racconto dovrebbero essere le circostanze ambientali a plasmare azioni/espressioni dei personaggi e non gli stati d'animo dei personaggi a modificare d'un tratto il contesto in cui si trovano immersi, altrimenti si perde di verosimiglianza.
Fossi in te, cercherei di dare maggiore organicità e coerenza al romanzo che hai sottomano. Sono sempre i dettagli a fare la differenza.

A questi due punti ti ha risposto BIGBOUNTY nel post successivo al tuo e l'ha fatto esattamente come lo avrei fatto io, perché ha centrato esattamente i due punti in questione. La tua conclusione invece è completamente sbagliata... non c'è ragione per cui io debba "dare maggiore organicità e coerenza al romanzo...", perché se ancora non è chiaro non sto scrivendo un romanzo, non mi sto inventando una storia... proprio per questo non mi preoccupo di "perdere verosimiglianza"...
Ripeto: sto solo scrivendo, nell'unico modo che conosco" i fatti per come si verificano...
 
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Originariamente Scritto da AceCooper
Credo sia una situazione abbastanza comune, sicuramente non la definirei "normale", ma banale si.
La ragazza di 18 anni che si infatua, prende la cotta o resta affascinata dall'uomo maturo... storia vecchia come il mondo.




Cos'è?
tutto ad un tratto una storia importante, appassionata, una storia che lascerà inevitabilmente un segno indelebile nella tua vita .. vuoi farla passare come una comune banalità?
Dopo che ti critichiamo, ti appoggiamo, ti esortiamo ... dopo un ban preso perché non hai resistito a farci conoscere dettagli anche troppo intimi ... ma ci prendi in giro???
Il romanzo non vende se non sei il primo ad essere convito che possa funzionare.


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Originariamente Scritto da AceCooper
Qualcuno ha messo in dubbio la veridicità di quanto sto raccontando, ritenendo le mie parole frutto della fantasia, ma nonostante questo si sono comunque lanciati in elucubrazioni di ogni genere... e questa è la cosa che capisco meno!
Se credi che si tratti solo frutto della mia fantasia, che ci perdi tempo a fare, a che serve ragionare sul nulla?




Perché, pensi che la saga di Twilight sia reale?
Però esistono forum dedicati agli appassionati, che discutono su questo o quell'altro... anche se è solo aria fritta.


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Originariamente Scritto da AceCooper
Non c'è nulla di complicato o miesterioso!



Dai su!
fiumi di parole per dire questo?
non te la prendere se poi penso che alcune volte risulti incoerente.


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Originariamente Scritto da AceCooper
E non è vero quello che dice Leonardo
Non è assolutamente irrilevante... è proprio quello che fa la differenza, è quello che credo abbia fatto capire a Roberta che non potrà mai essere un'avventura e men che meno un'amante



Strano modo di farle capire le cose...
Baci, carezze, strusciamenti e contatto con il corpo nudo non sapevo fosse un modo infallibile per far capire ad una ragazza che non vuoi avere una storia... Se invece l'avessi penetrata sarebbe cambiato di molto dici???
Forse ancora quel giorno deve arrivare ... altrimenti il romanzo finisce presto... dobbiamo ancora pazientare per sapere come andrà a finire...

Mai preso in giro nessuno caro Leonardo, ciò non toglie che questa vicenda che sto vivendo sulla mia pelle, che probabilmente lascerà un segno, come un segno hanno lasciato tutte le storie attraverso le quali sono passato, sia in fondo banale... io non devo essere convinto di niente, non c'è nulla che io possa far funzionare o meno... si tratta BANALMENTE della realtà e non di un romanzo da vendere...
Se avessi voluto parlare di storie fantastiche, alla Twilight come dici tu, non lo avrei fatto di certo qui, ma su uno dei tanti forum letterari o fantasy.
Se in quello che scrivo, che dico o che faccio ti risulto essere incoerente, mi spiace, non so che dirti, ma soprattutto non so cosa farci... io sono questo, non altro.
Ho cercatro di far capire a Roberta che questa situazione era sbagliata, sin dall'inizio, le ho parlato, ho cercato di spiegarle perché, ovvio dal mio punto di vista... si è creata una situazione che mai avrei voluto e che non potevo immaginare accadesse... ha approfittato di un mio malessere, di un momento in cui ho abbassato la guardia, ma l'essermi fermato in tempo credo le abbia fatto capire molto di più di tutte le parole dette fino a quel momento, tanto che pur sapendo che se avesse insistito forse alla fine avrei ceduto, ha accettato il mio no e rispettato la mia scelta.
Nessun giorno particolare deve ancora arrivare, tanti ce ne saranno, ma non quello a cui tu fai allusione... Roberta non la sento ne la vedo da oltre tre giorni, sicuramente capiterà di incontrarsi ancora, anzi, data la vicinanza accadrà sicuramente ed è probabile che se ne avrà l'occasione cerchi di riaffrontare il discorso... se dovesse accadere lo racconterò, come ho fatto finora... per quanto mi riguarda la storia finisce qui.

Il romanzo invece non finirà mai... semplicemente perché nessun romanzo è mai iniziato...
 
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Vuoi dire che hai capito cosa volevo dire. Degli altri non puoi esserne sicuro.
Però mi sorge un dubbio.
Non è sbagliato "trafugare il dubbio" in se, solo che detto così assume un significato malizioso e non era quella la mia intenzione. A me fa piacere che questa sottigliezza a te è ben chiara,ma non è detto che tutti riescano a capirlo. L'avessi letta io, avrei puntualizzato.
Il dubbio viene trafugato grazie all'abilità di chi narra,il quale sfugge, sottrae, distrae, inganna, confonde abilmente ma non fuga il dubbio. Distoglie solo l'attenzione.
Per questo mi è sembrato necessario correggermi.

No, perdonami il dubbio non si trafuga! puoi trafugare un corpo, un oggetto, ma non un dubbio... il dubbio lo puoi fugare, lo puoi insinuare, ma non lo trafughi. Io l'ho interpretato come un errore e basta. Il Verbo giusto era fugare, non ci potevano essere equivoci.
 
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La sintesi nella mia risposta non deve far ritenere che io abbia letto sommariamente le 14 pagine.


Ho poche certezze, e le espongo:
1) qualunque cosa Ace accetti di fare, (leggasi: praticare del sesso completo oppure no), nel giro di due mesi l'intera storia si sarà auto risolta, perché la diciottenne avrà rivolto il suo interesse altrove
2) qualunque cosa Ace accetti di fare, (vedi sopra), l'aver baciato la ragazza ed aver dormito nel suo letto con il caxxo duro mentre lei gli pigiava le tette nude contro le spalle e gli cingeva le gambe con le sue, gli ha già fatto valicare il confine (ne è prova il fatto che non può raccontare né alla sua compagna né ai genitori di Roberta tali accadimenti)
3) IMHO se Ace volesse potrebbe scoparsi con successo e senza sforzo la madre di Roberta (per me molto nasce da lì)

Il resto è accessorio.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Ciao Ace,
nel momento in cui affermi di aver trascritto "giorno per giorno gli avvenimenti" questo – per come cerco di spiegarmi io – significa proprio redigere "a caldo" ovvero in prossimità temporale degli eventi narrati. La forma diaristica che hai adottato è peraltro la più appropriata a questo tipo di rendicontazione scritta.
Quello che volevo farti notare in primis è quanti dettagli personali hai raccontato non solo di te (e sei liberissimo di farlo) ma anche della ragazza e della sua famiglia... ed io non trovo nessuno di questi dettagli – ad eccezione del fatto che lei è giovanissima e tu molto più grande in termini di età e che l'hai vista crescere – essenziale ai fini della comprensione della situazione: non aggiunge nulla alla vicenda sapere dove abitano la nonna e la zia, il lavoro dei genitori, l'esistenza di un fratello, le percorrenze chilometri fra voi e Milano città o gli orari dei bus. Viceversa, raccontare questi elementi ad una platea di sconosciuti puttanieri toglie molto alla sua sfera privata... sempreché tu non li abbia modificati... ma devi aver modificato tutto: dalla composizione familiare agli impieghi dei congiunti fino ai luoghi e agli studi ed hobby di questa ragazza... così come le date e gli orari che hai annotato con zelo.

I due punti che ti ho indicato sono un mio esercizio di lettura e comprensione del testo, e ti spiego perché ho ritenuto rilevati queste incongruenze.

Nella concatenazione di eventi del tuo scritto – che sia vero o frutto d'invenzione non ha importanza, tant'è che non ho espresso nessuna mia opinione in proposito della situazione narrata – all'inizio era necessario che Roberta non potesse prendere un mezzo pubblico per raggiungere Milano perché altrimenti non sarebbe mai esistito il vostro primo colloquio. Ecco allora che nella vostra zona i mezzi pubblici non esistono. In assenza di questo impedimento materiale, il protagonista maschile non avrebbe dovuto acconsentire controvoglia (molto controvoglia) a restare in uno spazio ristretto con la ragazza che lo brama e ad avere con lei un primo colloquio intimo.
Poi però ti sei perso... perché i mezzi pubblici sono comparsi ed hai anche annotato con precisione i loro orari perché questo si adattava meglio al prosieguo del racconto.

Se in una discussione Roberta tira fuori il fatto che tutti sanno (lei compresa) che da anni tu e la tua compagna non avete rapporti sessuali è per assumere una posizione dominante nei tuoi confronti ed avere maggiore agio d'imporre la sua volontà sulla tua. In quel momento, è un personaggio forte quanto il tuo è un personaggio debole.
Per una incomprensibile amnesia, successivamente Roberta si dice totalmente all'oscuro che tu e la tua compagna non avete rapporti sessuali da anni. La contraddizione è flagrante, ma in quel contesto narrativo è necessario che sia così perché lei deve mostrare dolcezza e comprensione riguardo le tue riserve morali (i ruoli di personaggio forte e personaggio debole si sono nel frattempo invertiti), dolcezza e comprensione che avranno sbocco narrativo nel bacio – altrettanto dolce – che di lì a poco scambierete.

Si tratta di elementi che non hai modificato per ragioni di privacy perché con la privacy non hanno nessuna attinenza (e ti ricordo che tu stesso hai affermato di aver plasmato secondo convenienza soltanto qualche elemento attinente alla riservatezza personale).
Che tu li abbia modificati non c'è dubbio: lo attestano le incongruenze fra un momento narrativo e l'altro.
Quando ti dicevo che sono gli stati d'animo dei tuoi personaggi a modificare l'ambiente circostante (e non viceversa, come sarebbe opportuno) intendevo proprio questo: per come hai raccontato la vicenda, salta agli occhi come sia necessario che taluni si dicano determinate cose in determinati momenti narrativi; allora si modifica a posteriori il contesto per fare in modo che questo debba inevitabilmente accadere. Ma una narrazione vuole l'esatto contrario: sono le circostanze – in quel preciso momento immodificabili – a determinare alcuni comportamenti a scapito di altri, a creare certi stati d'animo, ad indirizzare gli eventi.
Da questo punto di vista, la tua è una narrazione metafisica perché trascende il dato oggettivo e fa sì che le volontà in campo modifichino l'ambiente in cui interagiscono al fine precipuo di interagire fra loro.
 
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Ciao Ace,
nel momento in cui affermi di aver trascritto "giorno per giorno gli avvenimenti" questo – per come cerco di spiegarmi io – significa proprio redigere "a caldo" ovvero in prossimità temporale degli eventi narrati. La forma diaristica che hai adottato è peraltro la più appropriata a questo tipo di rendicontazione scritta.
Quello che volevo farti notare in primis è quanti dettagli personali hai raccontato non solo di te (e sei liberissimo di farlo) ma anche della ragazza e della sua famiglia... ed io non trovo nessuno di questi dettagli – ad eccezione del fatto che lei è giovanissima e tu molto più grande in termini di età e che l'hai vista crescere – essenziale ai fini della comprensione della situazione: non aggiunge nulla alla vicenda sapere dove abitano la nonna e la zia, il lavoro dei genitori, l'esistenza di un fratello, le percorrenze chilometri fra voi e Milano città o gli orari dei bus. Viceversa, raccontare questi elementi ad una platea di sconosciuti puttanieri toglie molto alla sua sfera privata... sempreché tu non li abbia modificati... ma devi aver modificato tutto: dalla composizione familiare agli impieghi dei congiunti fino ai luoghi e agli studi ed hobby di questa ragazza... così come le date e gli orari che hai annotato con zelo.

I due punti che ti ho indicato sono un mio esercizio di lettura e comprensione del testo, e ti spiego perché ho ritenuto rilevati queste incongruenze.

Nella concatenazione di eventi del tuo scritto – che sia vero o frutto d'invenzione non ha importanza, tant'è che non ho espresso nessuna mia opinione in proposito della situazione narrata – all'inizio era necessario che Roberta non potesse prendere un mezzo pubblico per raggiungere Milano perché altrimenti non sarebbe mai esistito il vostro primo colloquio. Ecco allora che nella vostra zona i mezzi pubblici non esistono. In assenza di questo impedimento materiale, il protagonista maschile non avrebbe dovuto acconsentire controvoglia (molto controvoglia) a restare in uno spazio ristretto con la ragazza che lo brama e ad avere con lei un primo colloquio intimo.
Poi però ti sei perso... perché i mezzi pubblici sono comparsi ed hai anche annotato con precisione i loro orari perché questo si adattava meglio al prosieguo del racconto.

Se in una discussione Roberta tira fuori il fatto che tutti sanno (lei compresa) che da anni tu e la tua compagna non avete rapporti sessuali è per assumere una posizione dominante nei tuoi confronti ed avere maggiore agio d'imporre la sua volontà sulla tua. In quel momento, è un personaggio forte quanto il tuo è un personaggio debole.
Per una incomprensibile amnesia, successivamente Roberta si dice totalmente all'oscuro che tu e la tua compagna non avete rapporti sessuali da anni. La contraddizione è flagrante, ma in quel contesto narrativo è necessario che sia così perché lei deve mostrare dolcezza e comprensione riguardo le tue riserve morali (i ruoli di personaggio forte e personaggio debole si sono nel frattempo invertiti), dolcezza e comprensione che avranno sbocco narrativo nel bacio – altrettanto dolce – che di lì a poco scambierete.

Si tratta di elementi che non hai modificato per ragioni di privacy perché con la privacy non hanno nessuna attinenza (e ti ricordo che tu stesso hai affermato di aver plasmato secondo convenienza soltanto qualche elemento attinente alla riservatezza personale).
Che tu li abbia modificati non c'è dubbio: lo attestano le incongruenze fra un momento narrativo e l'altro.
Quando ti dicevo che sono gli stati d'animo dei tuoi personaggi a modificare l'ambiente circostante (e non viceversa, come sarebbe opportuno) intendevo proprio questo: per come hai raccontato la vicenda, salta agli occhi come sia necessario che taluni si dicano determinate cose in determinati momenti narrativi; allora si modifica a posteriori il contesto per fare in modo che questo debba inevitabilmente accadere. Ma una narrazione vuole l'esatto contrario: sono le circostanze – in quel preciso momento immodificabili – a determinare alcuni comportamenti a scapito di altri, a creare certi stati d'animo, ad indirizzare gli eventi.
Da questo punto di vista, la tua è una narrazione metafisica perché trascende il dato oggettivo e fa sì che le volontà in campo modifichino l'ambiente in cui interagiscono al fine precipuo di interagire fra loro.


Semplicemente nello scrivere a volte mi sono espresso male o meglio pococ chiaramente... Il non ci sono mezzi era riferito all'orario in cui servirebbero a lei, ci sono ma solo a prtire dalle 7.30 e per precisione, cosa che non avevo detto fino alle 18, motivo per cui vanno i genitori o il fratello (magari è la sorella o il nonno... chissà, magari sono sette fratelli e sorelle, magari è figlia unica :) ) a prenderla alla metro quando rientra la sera.
Lo stessa dicasi per il paricolare che citi dopo, ovvero il fatto che lei sapesse della mancanza di rapporti tra me e Lidia... in seguito Roberta non dice di essere all'oscuro, ma che le spiace e che non immaginava una situazione simile (riferita a tutti i problemi che ho con la mia compagna, che io le ho riferito e lei non poteva sapere)

(i ruoli di personaggio forte e personaggio debole si sono nel frattempo invertiti), dolcezza e comprensione che avranno sbocco narrativo nel bacio – altrettanto dolce – che di lì a poco scambierete.
Non sono io che faccio accadere le cose , che plasmo fatti e personaggi... le cose capitano così, non mi rompèo la testa ad analizzarle, non stro scrivendo un romanzo, dove deve esserci conguità, coerenza e logica... scrivo della mia realtà...
la tua è una narrazione metafisica perché trascende il dato oggettivo e fa sì che le volontà in campo modifichino l'ambiente in cui interagiscono al fine precipuo di interagire fra loro.
Scusami, ma non ti seguo... è tutto molto più terra-terra, non c'entra ne la metafica ne altro, fidati... sta tutto solo in quello che ho scritto... qui non sono io che faccio esercizio di scrittura, ma tu e qualcun altro che vi esercitate nell'interpretazione psicoanalitica del non detto...
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"

qui non sono io che faccio esercizio di scrittura, ma tu e qualcun altro che vi esercitate nell'interpretazione psicoanalitica del non detto...

Sei fuori strada, non ho dato nessuna lettura psicoanalitica... e non è piacevole essere inserito in nessun mazzo...
ma se non sono riuscito a farmi comprendere il limite è esclusivamente mio...
anche se... il tuo lapsus sulla "metafica" sì che sarebbe ben degno di una lettura psicanalitica :) :) :)
Un saluto
 
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Discutere è una cosa, polemizzare altro
Il mio accanimento, perché di questo si tratta e costituisce effettivamente la polemica in senso tecnico, è dovuto al fatto che tu, per sei volte almeno finora, hai ripetuto che Roberta ha un'aspirazione sbagliata e se la concretizzasse se ne pentirebbe, per altrettante volte sei stato richiesto di chiarire questo concetto e sempre ti sei sottratto.
Dicono che sottrarsi alle domande sia tipico dei politici, poi io non lo so.
Io adesso smetto di insistere su questo punto, per rendere più produttiva la discussione che altrimenti non porterebbe a nulla (e tacerò sulla tua prossima replica provocatoria) ma voglio che sia chiaro a tutti te compreso perché lo faccio.
 
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No, perdonami il dubbio non si trafuga! puoi trafugare un corpo, un oggetto, ma non un dubbio... il dubbio lo puoi fugare, lo puoi insinuare, ma non lo trafughi. Io l'ho interpretato come un errore e basta. Il Verbo giusto era fugare, non ci potevano essere equivoci.

Il dubbio che avevo, purtroppo, era fondato.
Infatti non avevi per nulla capito.

faccio ammenda per un errore concettuale di quanto scritto in precedenza.

Non ho scritto "errore concettuale" a caso o per addolcire la pillola, non è un vizio di forma o imperfezione, è un errore di distorsione del senso che in realtà volevo attribuire a quel vocabolo.
In ambito letterale, anche se inusuale, trafugare un dubbio vuole intendersi come camuffare, nascondere, sottrarre dall'attenzione, senza farlo notare, un passo della narrazione particolarmente soggetto a diverse interpretazioni.
Vabbhé, sono tecnicismi.
 
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Il mio accanimento, perché di questo si tratta e costituisce effettivamente la polemica in senso tecnico, è dovuto al fatto che tu, per sei volte almeno finora, hai ripetuto che Roberta ha un'aspirazione sbagliata e se la concretizzasse se ne pentirebbe, per altrettante volte sei stato richiesto di chiarire questo concetto e sempre ti sei sottratto.

E' vero.
Ma non ha risposto non perché la sue principali preoccupazioni siano le conseguenze che Roberta potrebbe subire, infatti non lo potrebbe sapere. Non ha risposto perché certo solo delle conseguenze che lui subirebbe. E lo ha fatto dietro mia precisa provocazione, dandomi questa come risposta:


Questo significa che chiunque si trovi al centro delle attenzioni di una diciottenne, che sia un single, uno con una situazione come la mia, oppure felicemente sposato, per non distruggere l'autostima della ragazza deve correre il rischio di rovinarsi la vita?
Non scherziamo...!

Tutto chiaro, almeno per me.
Sono d'accordo con te, inutile insistere.
 
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