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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: ?
CITTA DELL'INCONTRO: Castel Romano (RM)
ZONA: via di Trigoria
NAZIONALITA': rumena
ETA': 19/20 anni
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj + rai1
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO:25
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: bellissima in viso e nel corpo, skinny al punto giusto... una modellina
ATTITUDINE: intristente
LA MIA RECENSIONE:
Tentando di descrivere in maniera analitica un volto non può venir fuori che un asettico elenco di porzioni anatomiche: un naso sottile con una leggera incurvatura (protagonista, come si usa dire, di un nobile profilo), labbra disegnate con grazia dal suo corredo genetico e rossettate dalla sua proprietaria con molta minore grazia, occhi verdemare che illuminano un'espressione perennemente accigliata, capelli di un nero intenso in contrasto con un incarnato di tenue pallore... ma assemblando queste parti e guardando al tutto, il risultato è una bellezza altera, un canone post-romantico da fine XIX secolo... che so io, l'odalisca di un quadro di Hayez (ma ben più magra) o meglio ancora una scultura del Canonica.
Mi ero invaghito di lei scorrendo parallelo alla Pontina quando, girata una rotonda, l'avevo intravista sul rettifilo vestita di un completino bianco ed ho stentato non poco a riconoscerla in un altro luogo invero poco distante (all'inizio di via di Trigoria, all'ombra dei primissimi alberi) e agghindata in tutt'altro modo, con un jeansetto e un giacchetto in finta pelle, rinserrata in una seggiola di plastica malmessa accanto ad una mestierante assai più attempata. Distratta e svogliata, era come se facesse finta di non accorgersi dell'auto che le si era fermata esattamente davanti e del conducente che le rivolgeva qualche domanda di rito. Sembrava che la si dovesse pregare di salire.
Per il lungo tragitto fino all'imbosco (riservato, non c'è dubbio, ma per raggiungere il quale occorre snocciolare sotto la coppa dell'olio qualche decina di alti dossi di cemento) le sue dita affusolate, quasi scheletriche, all'apparenza un po' sporche, giocherellano con un elastico per capelli e quello schioccare è l'unico suono nell'abitacolo... “click”... “clack”... “click”... “clack”...
“Parli poco, eh?”
“Sono stanca”
...ma penso non si trattasse di una stanchezza passeggera: era più un rifiuto generico e generale della professione.
Dove la strada muore, parcheggio e tiro giù i sedili. Sono già nudo quanto serve mentre lei armeggia ancora nel suo borsone alla ricerca di quanto le occorre. Ad oggi, non so se volesse procrastinare il più possibile l'umiliazione morale di succhiare la virilità di uno sconosciuto per pochi soldi o piuttosto il ritorno sulla strada, il suo ricomparire nella vetrina invisibile a fianco della carreggiata. Succhia, la piccola, stringendo un po' i denti, senza prender fiato. Manipola un flacone di gel e la sua fica diventa immediatamente viscida: una lumaca rovesciata.
Di buono c'è che si fa mettere in qualsiasi postura e se ne resta così, immobile, con lo sguardo fisso oltre il parabrezza posteriore, a farsi penetrare a piacimento per un tempo liberamente scelto. Di brutto c'è, per l'appunto, quella vacuità nello sguardo: lei è lì ma non è lì, il suo corpo soggiace alle voglie altrui ma il suo pensiero erra altrove... e questo inopinabile silenzio mi fa soffocare anche i miei mugolii.
La via del ritorno, pur essendo la stessa dell'andata, sembra essere più lunga, molto più lunga, senza fine... e silenziosa...
NOME: ?
CITTA DELL'INCONTRO: Castel Romano (RM)
ZONA: via di Trigoria
NAZIONALITA': rumena
ETA': 19/20 anni
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj + rai1
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO:25
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: bellissima in viso e nel corpo, skinny al punto giusto... una modellina
ATTITUDINE: intristente
LA MIA RECENSIONE:
Tentando di descrivere in maniera analitica un volto non può venir fuori che un asettico elenco di porzioni anatomiche: un naso sottile con una leggera incurvatura (protagonista, come si usa dire, di un nobile profilo), labbra disegnate con grazia dal suo corredo genetico e rossettate dalla sua proprietaria con molta minore grazia, occhi verdemare che illuminano un'espressione perennemente accigliata, capelli di un nero intenso in contrasto con un incarnato di tenue pallore... ma assemblando queste parti e guardando al tutto, il risultato è una bellezza altera, un canone post-romantico da fine XIX secolo... che so io, l'odalisca di un quadro di Hayez (ma ben più magra) o meglio ancora una scultura del Canonica.
Mi ero invaghito di lei scorrendo parallelo alla Pontina quando, girata una rotonda, l'avevo intravista sul rettifilo vestita di un completino bianco ed ho stentato non poco a riconoscerla in un altro luogo invero poco distante (all'inizio di via di Trigoria, all'ombra dei primissimi alberi) e agghindata in tutt'altro modo, con un jeansetto e un giacchetto in finta pelle, rinserrata in una seggiola di plastica malmessa accanto ad una mestierante assai più attempata. Distratta e svogliata, era come se facesse finta di non accorgersi dell'auto che le si era fermata esattamente davanti e del conducente che le rivolgeva qualche domanda di rito. Sembrava che la si dovesse pregare di salire.
Per il lungo tragitto fino all'imbosco (riservato, non c'è dubbio, ma per raggiungere il quale occorre snocciolare sotto la coppa dell'olio qualche decina di alti dossi di cemento) le sue dita affusolate, quasi scheletriche, all'apparenza un po' sporche, giocherellano con un elastico per capelli e quello schioccare è l'unico suono nell'abitacolo... “click”... “clack”... “click”... “clack”...
“Parli poco, eh?”
“Sono stanca”
...ma penso non si trattasse di una stanchezza passeggera: era più un rifiuto generico e generale della professione.
Dove la strada muore, parcheggio e tiro giù i sedili. Sono già nudo quanto serve mentre lei armeggia ancora nel suo borsone alla ricerca di quanto le occorre. Ad oggi, non so se volesse procrastinare il più possibile l'umiliazione morale di succhiare la virilità di uno sconosciuto per pochi soldi o piuttosto il ritorno sulla strada, il suo ricomparire nella vetrina invisibile a fianco della carreggiata. Succhia, la piccola, stringendo un po' i denti, senza prender fiato. Manipola un flacone di gel e la sua fica diventa immediatamente viscida: una lumaca rovesciata.
Di buono c'è che si fa mettere in qualsiasi postura e se ne resta così, immobile, con lo sguardo fisso oltre il parabrezza posteriore, a farsi penetrare a piacimento per un tempo liberamente scelto. Di brutto c'è, per l'appunto, quella vacuità nello sguardo: lei è lì ma non è lì, il suo corpo soggiace alle voglie altrui ma il suo pensiero erra altrove... e questo inopinabile silenzio mi fa soffocare anche i miei mugolii.
La via del ritorno, pur essendo la stessa dell'andata, sembra essere più lunga, molto più lunga, senza fine... e silenziosa...