Giappone e locali

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Ad aprile 2015 sono stato in Giappone.
Non sono mai stato con una escort, però la via, dopo essere passato per la sezione è adulti di una vìdeoteca, mi è venuta voglia di provare con una Giappone.
mi sono recato in un quartiere molto popolare per le escort, entro in un corridoio che portava a delle scale per i piani superiori dove si trovava il locale, non mi ha dato una buona impressione, sporco e buio, così ho deciso di cambiare.
entro in un altro, all ingresso non c era nessuno, ma erano appese le foto delle ragazze.
alcune erano veramente carine, scelto quella che più mi piaceva ho fatto per entrare nel locale vero e proprio. Appena mi hanno visto mi hanno mandato via, dicendomi che erano accettati solo uomini giapponesi.
cambio locale, questa volta aveva un ingresso molto pulito, insomma di livello nettamente elevato.
stessa cosa, mi hanno fatto uscire immediatamente.
Quarto locale uguale.
Adesso che sono rientrato in Italia, la voglia di passare una serata con un escort è molta, quindi credo proprio che nelle prossime settimane troverete da qualche parte una mia recensione.
tornando al discorso Giappone, voi sapete come mai limitano la Clientela a soli giapponesi?
 
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Ci sono tutta una serie di motivazioni, più o meno condivisibili, che portano i giapponesi a voler escludere i gaijin da un sacco di attività commerciali, non solo il meretricio.
Quella principale, in cui mi sono imbattuto più spesso dopo diverse visite in Estremo Oriente, e che credo sia applicabile ai casi più disparati (non solo il nostro hobby) riguarda il fatto che i giapponesi hanno pochissima dimestichezza con altre lingue. Quindi cercano in tutti modi di evitare fraintendimenti e spiacevoli situazioni che non potrebbero gestire. Avrai visto la cortesia ed il rispetto che hanno verso IL CLIENTE in tutte le attività.
Credo quindi che per loro trovarsi ad avere a che fare in un ambito simile con problemi di linguaggio non sia accettabile.

Mettici anche una fortissima componente nazionalistica ed un filo di razzismo verso tutto quello che sta fuori dall'isola ed il gioco è fatto.
E pensa che le cose dal 2002 (anno dei Mondiali di Corea e Giappone) sono migliorate moltissimo.
Per altro con il cambio favorevole le opzioni di divertimento sarebbero infinite. Comunque se cerchi bene alcuni locali gaijin friendly esistono.
 
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Piemunt
Credo che i giapponesi pretendano che i loro bordelli siano esclusivi e riservati unicamente a loro.
Dico questo perché ho verificato di persona che questa "pretesa" viene applicata anche in altri stati con forti flussi turistici da parte di giapponesi.
In Thailandia, che conosco come le mie tasche, c'è una forte presenza di business man giapponesi, spesso con il "pallino" (evidente scusa) del GOLF che fanno si che vi siano parecchie spa/centri massaggi e sex/karaoke con ingresso riservato solo a giapponesi.
L'ingresso agli occidentali è "educatamente" precluso.
Ho sentito voci sul fatto che sia dovuto al semplice fatto di "dimensioni sessuali", cioè che i giapponesi non vogliano sentirsi "inferiori" rispetto alla media mondiale... ma dubito che sia più un mito.

In compenso ho conosciuto molte ragazze che hanno lavorato in questi locali japan-frienly che mi hanno spiegato come sia diverso l'approccio alle prostitute in questi locali.
I giapponesi sono GRANDI PAGATORI, più inclini a perversioni quasi "risibili" che al sesso "materiale" e pretendono che le ragazze si comportino come le prostitute geishe nipponiche.

Resta comunque il fatto che questi clienti vengono soprannominati dalle ragazze thailandesi con lo pseudonimo di: 555.
Cinque (il numero) sta per "5 minuti" (durata media dell'amplesso), 5 cm (lunghezza media del membro) e 5 mila baht (tariffa pari a 140 euro, spropositata ed eccessiva rispetto ai costi medi delle prostitute thailandesi che sono di 1000/1500 baht).

Cosa curiosa, MA VOLUTA: in lingua thailandese il numero 5 si pronuncia "EH", quindi "555" si traduce in EHEHEH, praticamente una RISATA (alle loro spalle).
In ogni caso, nei messaggi sia in thai che in inglese, rispetto al classico "LOL" o "ROFL" per le "grasse" risate in thai si usa "555".
 
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  • #4
mi ero fatto un idea molto diversa ma le vostre opinioni mi sembrano più convincenti.
Grazie per avermi tolto brutti pensieri e avermi dato queste opinioni :D
 
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In giappone la prostituzione è illegale. O meglio, è illegale il rapporto completo, mentre è legale ad esempio fare pompini a pagamento e cose simili. Esistono ad esempio dei locali chiamati "pink saloon" dove fanno solo pompini. Nei quartieri a luci rosse ci sono prevalentemente locali su questo genere, dove appunto non si può avere un rapporto completo. Poi vabbè, di sicuro qualche locale che viola le regole ci sarà di certo, ma ciò vale un po' in tutto il mondo.

Riguardo agli stranieri, la stragrande maggioranza dei locali a luci rosse è riservato ai soli giapponesi. Una piccolissima minoranza di locali accetta invece gli stranieri, e sono appunto i locali "gaijin friendly". Alcuni però accettano solo gente che sappia parlare il giapponese.

Quindi insomma, il giappone non è certo il posto ideale per andare a pay.
 
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Il gaijin è visto come n problema in questi posti, girando per kabukicho, purtroppo di giorno perchè la sera sono stato sempre impegnato, un pappons della zona mi ha chiesto se cercavo sesso, sono entrato in un postribolo dove c'erano delle foto appese ed un altro tipo penso mi abbia chiesto quale di queste preferisco. ho declinato entrambe le offerte in quanto sono andato nel quartiere " a luci rosse" solo per curiosità,comunque di giorno non aspettatevi nulla di che. Magari al prossimo giro farò una visitina più approfondita , magari la sera e senza zavorra a seguito :D
Per strada invece ho avuto una proposta direttamente da una prostituta in zona tokyo tower ,"sexo priis" ^_^ l'inglese nipponico mi fa arrotolare dalle risate.Il bello è che non molto distante c'era un koban con due poliziotti che facevano finta di nulla.
in sostanza non ho combinato una mazza ma ve lo volevo raccontare :D
 
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Scusate il ritardo con cui rispondo... E scusate se la mia esperienza risale a troppo tempo fa.

Confermo che, ancora una decina di anni fa, la più gran parte dei locali a tema non era gaijin friendly. Ma girando la sera per il Kabukicho (perlatro in grande sicurezza) ne ho trovati diversi disponibili. La fregatura è che offrivano professioniste di importazione: russe, filippine, forse thai, alcune di colore e alcune slave... Non è che uno va in Giappone per farsi una russa... Dunque ho declinato.
Nel quartiere di Roppongi, invece, è stato facile fare amicizia, anche se non ho conluso granchè...
Roppongi è il quartiere dedicato agli scambi culturali e praticamente tutti i locali - ma non a tema - sono aperti agli occidentali.
Ricordo con piacere una discoteca che si chiamava 911, dove feci amicizia con una tizia che si rivelò una ladyboy sui generis... Nel senso che quando scoprii nella darkroom che era Pietropaolomunita, scappò via a tutta birra anche un po' incazzata (evidentemente non era sua intenzione essere scoperta per ciò che era... Stranooooooooo).
Poi, la strada dei locali -aperti tutti sino all'alba, era costellata da sale massaggi e da ragazze che tentavano di acchiaparti...
Mi feci agganciare da una che... Mi fece un vero massggio... :-(
Poi non ebbi occasione di approfondire ulteriormente per vari impegni di lavoro e personali. Peccato.

Alla fine, volendo proprio rimediare a tempeste ormonali, notai che c'è la possibilità di entrare in contatto con professioniste che mettono annunci web. Quelle che parlano inglese e accettano contatti in quella lingua sono pochine... Ma non ètroppo difficile troverne.
Mi spiace che, dopo tutti questi anni, non abbia più link utili da postare.

Comunque il Giappone mi è piaciuto e davvero non mi sono annoiato.
Io dico che con un minimo di organizzazione c'è da divertirsi.Se poi uno conosce due parole di Jap, va alla grandissima.

Ma va da se che se l'obiettivo è solo quello del sesso a pagamento, meglio volare su altri lidi.

___________jul
 
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