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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Patrizia... fino a qualche settimana fa "frizzantissima Gyn"
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.sexescort1.com/annuncio/3295761366-Roma_Patrizia c.html
CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona Torre Maura
NAZIONALITA': italiana
ETA': 26 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: quanto sopra
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: quanto sopra
DURATA DELL'INCONTRO: 1 h
DESCRIZIONE FISICA: piccola e snella, bel visetto e bel corpicino
ATTITUDINE: GFE
REPERIBILITA': a tratti... io ho faticato non poco
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32957613xx
LA MIA RECENSIONE:
Fregola:
1) pasta di semola prodotta per rotolamento entro un grosso catino di coccio e tostata in forno;
2) stato di eccitazione degli animali che si ripete con regolarità periodica in concomitanza con la fase della riproduzione;
...ecco, ci siamo quasi...
3) bramosia, voglia ardente e ostinata.
...oh, questa sì che può andare...
c'ho le fregole.
Finalmente posso raccontare l'incontro con una giovane italiana... eh sì, perché nonostante io abbia sinora rencesito soltanto pay dell'est, il mio principale campo d'interesse sono proprio le giovani nostrane ed è soltanto per una sfortunata contingenza che sono rimasto tanto tempo senza conoscerne una che non conoscessi già... sembravano essersi tutte improvvisamente volatilizzate per lasciar campo a mestieranti outcall o a qualche storica milf... e l'aggettivo “storica” mal si abbina ai miei gusti.
“Sono a Torre Maura”... quando Patrizia mi ha indicato la zona con una precisione maggiore rispetto ai suoi vaghi annunci un brivido, quasi impercettibile ma gelido, mi ha corso la schiena: da quelle parti, diluite nel tempo, ho conosciuto un paio di giovani italiane collegate fra loro, una più folgorata dell'altra, una più pericolosa dell'altra, ed ho sperato in cuor mio che lei non facesse parte del giro... che non fosse fatta della stessa pasta, insomma, perché il mondo è piccolo ed un quartiere periferico è ancora più piccolo del mondo.
Avanti, un po' d'iniziativa e via, verso un incontro che è un grosso punto interrogativo... perché le foto sono casarecce e talvolta ritraggono Patrizia da prospettive che non lasciano spazio all'immaginazione ma – diciamo così – con una focalizzazione un po' troppo anatomica: delle grandi labbra, uno sfintere, due chiappe, qualche gamba. Manca la risultanza complessiva ovvero se questi singoli elementi, combinati fra loro, diano alla fin fine un risultato estetico accettabile. Inoltre, angolazioni tanto improbabili sembrano concepite all'origine per nascondere qualche magagna – plausibilmente – non di poco conto. Così, perso nei miei brutti ricordi e dubbioso sulla buona riuscita dell'incontro, porto sovrappensiero il mio uccello in una via dedicata a un ornitologo e ascolto le istruzioni che mi da Patrizia per introdurmi nel suo palazzo senza destare eccessivi sospetti o sconvenienti chiacchiericci nel vicinato.
Patrizia mi accoglie con un completino intimo minimal (nel senso che pochi fili tengono su qualche triangolino di stoffa nera) sopra due trampoli rosa shockante: è una giovane biondina (26 anni veritieri e onestamente non gliene darei di più) con un taglio di capelli a mezzocollo, piercing su naso e lingua, qualche tatuaggio sparso e un visetto che mi piace molto... siccome mi diletto a buttar là con nonchalance qualche riferimento culturalmente elevato, posso dire che mi ricorda parecchio (ma prendete il paragone cum grano salis) Ilaria di “Non è la Rai”... è una questione di sguardi, di sorrisi e soprattutto di gengive... sì sì, proprio di gengive... un corpicino snello ma non anoressico, un seno piccolo e naturale che inizia a risentire di un altrettanto naturale sflosciamento, un sedere morbido, largo e tendente al piatto che – detta così – pare 'na ciofeca ma in realtà mi piace parecchio fin da subito e in seguito farà la sua degna, degnissima figura.
Sigaretta, spegnimento del telefono, qualcosa da dire, qualcosa da bere, bagno, asciugamano pulito, mano sul pacco e baci, teneri baci col sorrisetto malizioso, a occhi chiusi. Chissà perché i suoi annunci (non tanto quelli recenti quanto i precedenti firmati “frizzantissima Gyn”) lasciavano subodorare la panterona troiona che te pija e te smonta ed io era un po' con questa idea in testa che avevo varcato la soglia del suo appartamento. In realtà, Patrizia si è rivelata un'amante dolce e partecipe... una GFE per metterla sull'acronimo... con una puntualizzazione che mi sento spesso di fare per evitare che si nutrano aspettative che non hanno ragion d'essere: GFE che non si sostanzia esclusivamente nel bacio (tanto che il bacio potrebbe anche essere assente da una esperienza GFE) ma fondamentalmente nella maniera prima di porsi in rapporto col cliente e poi nell'ambito del rapporto strettamente inteso... vado a spiegarmi meglio: contano più certi movimenti di bacino, la ricerca di determinate angolazioni funzionali anche al piacere della pay, alcuni momenti di annebbiamento cognitivo rispetto ad una pluralità di sigle concesse ma eseguite con ritrosia. Per me – e parlo per me senza voler dettare una regola di portata generale – non importa tanto il “cosa” ma il “come” tant'è che, come una certa free non gradisce talune pratiche, così Patrizia non ama il 69, pone un divieto assoluto al secondo canale e non concede volentieri il CIM. Una bella sfoltita di sigle che tuttavia non ho avvertito come una forte limitazione proprio in virtù del modo con cui Patrizia ha condiviso con me un'ora (effettiva, è bene dirlo) di piacere.
Eravamo rimasti ai baci e ai primi approcci conoscitivi... il resto vien da sé: bbj salivato e delicato corroborato dalla nota dura data dal piercing sulla lingua. Tutto ben fatto, coinvolgente quanto basta e senza tempo preimpostato, alternato a baci e abbrancicamenti, ma non è certo quello a meritare il viaggio sin lì... una volta tanto è proprio il sesso strettamente inteso, la pratica penetrativa, l'andamento pistonatorio a meritarlo. Tre quarti d'ora che mi hanno lasciato madido, esausto ma soddisfatto... soddisfatto anche (se non soprattutto) dal punto di vista psicologico perché – come accennavo – certi movimenti della pay che cerca un suo appagamento sono difficili da spiegare a parole ma lì per lì sono facilmente avvertibili e si sono fatti via via più manifesti, per non dire poi di quando le rivolgevo parola senza ricevere risposte perché se ne stava intontita con gli occhi riversi all'indietro Fatto sta che, per uno strano rovesciamento delle parti, più mi trovo a mio agio e più sono refrattario a concludere... ma è giusto tornare a Patrizia... che (piccola nota di colore) non sa calzare il preservativo: o si provvede da sé o – in alternativa e se presente in loco – vi provvede una sua coinquilina... purtroppo assente quando l'ho conosciuta altrimenti mi sarebbe piaciuto non poco partecipare a questa scenetta surreale per cui questa arriva, mette il condom e se ne va
La mission è certamente la posizione che induce a maggiori tenerezze. La smorza è una via di mezzo: molto intima quando si distente completamente su di me, più maialesca quando mi percuote il fringuello con le ginocchia sollevate. La pecos è animalesca per definizione e così è stata... in tutte le angolazioni lei, in tutte le angolazioni io: carponi, come l'Atlante o il cecchino (un ginocchio su e uno giù), alla Rocco (entrambe le ginocchia sollevate)... lei protesa, distesa, carpiata, presa per le caviglie, tenuta per i piedi (en passant: ah, che bei piedini ) e soprattutto molto molto partecipe anche a pecos, la qual cosa l'ho ritrovata raramente nei rapporti mercenari.
Senza dilungarmi oltre, penso si evinca che – a conti fatti – ritengo di aver ben speso il mio denaro.
Saluti
NOME INSERZIONISTA: Patrizia... fino a qualche settimana fa "frizzantissima Gyn"
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.sexescort1.com/annuncio/3295761366-Roma_Patrizia c.html
CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona Torre Maura
NAZIONALITA': italiana
ETA': 26 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: quanto sopra
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: quanto sopra
DURATA DELL'INCONTRO: 1 h
DESCRIZIONE FISICA: piccola e snella, bel visetto e bel corpicino
ATTITUDINE: GFE
REPERIBILITA': a tratti... io ho faticato non poco
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32957613xx
LA MIA RECENSIONE:
Fregola:
1) pasta di semola prodotta per rotolamento entro un grosso catino di coccio e tostata in forno;
2) stato di eccitazione degli animali che si ripete con regolarità periodica in concomitanza con la fase della riproduzione;
...ecco, ci siamo quasi...
3) bramosia, voglia ardente e ostinata.
...oh, questa sì che può andare...
c'ho le fregole.
Finalmente posso raccontare l'incontro con una giovane italiana... eh sì, perché nonostante io abbia sinora rencesito soltanto pay dell'est, il mio principale campo d'interesse sono proprio le giovani nostrane ed è soltanto per una sfortunata contingenza che sono rimasto tanto tempo senza conoscerne una che non conoscessi già... sembravano essersi tutte improvvisamente volatilizzate per lasciar campo a mestieranti outcall o a qualche storica milf... e l'aggettivo “storica” mal si abbina ai miei gusti.
“Sono a Torre Maura”... quando Patrizia mi ha indicato la zona con una precisione maggiore rispetto ai suoi vaghi annunci un brivido, quasi impercettibile ma gelido, mi ha corso la schiena: da quelle parti, diluite nel tempo, ho conosciuto un paio di giovani italiane collegate fra loro, una più folgorata dell'altra, una più pericolosa dell'altra, ed ho sperato in cuor mio che lei non facesse parte del giro... che non fosse fatta della stessa pasta, insomma, perché il mondo è piccolo ed un quartiere periferico è ancora più piccolo del mondo.
Avanti, un po' d'iniziativa e via, verso un incontro che è un grosso punto interrogativo... perché le foto sono casarecce e talvolta ritraggono Patrizia da prospettive che non lasciano spazio all'immaginazione ma – diciamo così – con una focalizzazione un po' troppo anatomica: delle grandi labbra, uno sfintere, due chiappe, qualche gamba. Manca la risultanza complessiva ovvero se questi singoli elementi, combinati fra loro, diano alla fin fine un risultato estetico accettabile. Inoltre, angolazioni tanto improbabili sembrano concepite all'origine per nascondere qualche magagna – plausibilmente – non di poco conto. Così, perso nei miei brutti ricordi e dubbioso sulla buona riuscita dell'incontro, porto sovrappensiero il mio uccello in una via dedicata a un ornitologo e ascolto le istruzioni che mi da Patrizia per introdurmi nel suo palazzo senza destare eccessivi sospetti o sconvenienti chiacchiericci nel vicinato.
Patrizia mi accoglie con un completino intimo minimal (nel senso che pochi fili tengono su qualche triangolino di stoffa nera) sopra due trampoli rosa shockante: è una giovane biondina (26 anni veritieri e onestamente non gliene darei di più) con un taglio di capelli a mezzocollo, piercing su naso e lingua, qualche tatuaggio sparso e un visetto che mi piace molto... siccome mi diletto a buttar là con nonchalance qualche riferimento culturalmente elevato, posso dire che mi ricorda parecchio (ma prendete il paragone cum grano salis) Ilaria di “Non è la Rai”... è una questione di sguardi, di sorrisi e soprattutto di gengive... sì sì, proprio di gengive... un corpicino snello ma non anoressico, un seno piccolo e naturale che inizia a risentire di un altrettanto naturale sflosciamento, un sedere morbido, largo e tendente al piatto che – detta così – pare 'na ciofeca ma in realtà mi piace parecchio fin da subito e in seguito farà la sua degna, degnissima figura.
Sigaretta, spegnimento del telefono, qualcosa da dire, qualcosa da bere, bagno, asciugamano pulito, mano sul pacco e baci, teneri baci col sorrisetto malizioso, a occhi chiusi. Chissà perché i suoi annunci (non tanto quelli recenti quanto i precedenti firmati “frizzantissima Gyn”) lasciavano subodorare la panterona troiona che te pija e te smonta ed io era un po' con questa idea in testa che avevo varcato la soglia del suo appartamento. In realtà, Patrizia si è rivelata un'amante dolce e partecipe... una GFE per metterla sull'acronimo... con una puntualizzazione che mi sento spesso di fare per evitare che si nutrano aspettative che non hanno ragion d'essere: GFE che non si sostanzia esclusivamente nel bacio (tanto che il bacio potrebbe anche essere assente da una esperienza GFE) ma fondamentalmente nella maniera prima di porsi in rapporto col cliente e poi nell'ambito del rapporto strettamente inteso... vado a spiegarmi meglio: contano più certi movimenti di bacino, la ricerca di determinate angolazioni funzionali anche al piacere della pay, alcuni momenti di annebbiamento cognitivo rispetto ad una pluralità di sigle concesse ma eseguite con ritrosia. Per me – e parlo per me senza voler dettare una regola di portata generale – non importa tanto il “cosa” ma il “come” tant'è che, come una certa free non gradisce talune pratiche, così Patrizia non ama il 69, pone un divieto assoluto al secondo canale e non concede volentieri il CIM. Una bella sfoltita di sigle che tuttavia non ho avvertito come una forte limitazione proprio in virtù del modo con cui Patrizia ha condiviso con me un'ora (effettiva, è bene dirlo) di piacere.
Eravamo rimasti ai baci e ai primi approcci conoscitivi... il resto vien da sé: bbj salivato e delicato corroborato dalla nota dura data dal piercing sulla lingua. Tutto ben fatto, coinvolgente quanto basta e senza tempo preimpostato, alternato a baci e abbrancicamenti, ma non è certo quello a meritare il viaggio sin lì... una volta tanto è proprio il sesso strettamente inteso, la pratica penetrativa, l'andamento pistonatorio a meritarlo. Tre quarti d'ora che mi hanno lasciato madido, esausto ma soddisfatto... soddisfatto anche (se non soprattutto) dal punto di vista psicologico perché – come accennavo – certi movimenti della pay che cerca un suo appagamento sono difficili da spiegare a parole ma lì per lì sono facilmente avvertibili e si sono fatti via via più manifesti, per non dire poi di quando le rivolgevo parola senza ricevere risposte perché se ne stava intontita con gli occhi riversi all'indietro Fatto sta che, per uno strano rovesciamento delle parti, più mi trovo a mio agio e più sono refrattario a concludere... ma è giusto tornare a Patrizia... che (piccola nota di colore) non sa calzare il preservativo: o si provvede da sé o – in alternativa e se presente in loco – vi provvede una sua coinquilina... purtroppo assente quando l'ho conosciuta altrimenti mi sarebbe piaciuto non poco partecipare a questa scenetta surreale per cui questa arriva, mette il condom e se ne va
La mission è certamente la posizione che induce a maggiori tenerezze. La smorza è una via di mezzo: molto intima quando si distente completamente su di me, più maialesca quando mi percuote il fringuello con le ginocchia sollevate. La pecos è animalesca per definizione e così è stata... in tutte le angolazioni lei, in tutte le angolazioni io: carponi, come l'Atlante o il cecchino (un ginocchio su e uno giù), alla Rocco (entrambe le ginocchia sollevate)... lei protesa, distesa, carpiata, presa per le caviglie, tenuta per i piedi (en passant: ah, che bei piedini ) e soprattutto molto molto partecipe anche a pecos, la qual cosa l'ho ritrovata raramente nei rapporti mercenari.
Senza dilungarmi oltre, penso si evinca che – a conti fatti – ritengo di aver ben speso il mio denaro.
Saluti