CARATTERISTICHE GENERALI
STATUS: SOLO VISIONATA
NOME INSERZIONISTA: Non ho chiesto
RIFERIMENTO INTERNET: http://messina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/9733-9733-9733-oggi-e2pk96864085
CITTA DELL'INCONTRO: Messina
NAZIONALITA': Cinese
ETA': Sulla quarantina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Ovviamente nessuna
SERVIZI OFFERTI: BJ o BBJ, Leccata di palle e Rai1
SERVIZI USUFRUITI: Nessuna
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 0
DURATA DELL'INCONTRO: Un minuto scarso
DESCRIZIONE FISICA: È scritto poco sotto
ATTITUDINE: Truffaldina (in merito all'annuncio), non pervenuta (in merito alle prestazioni)
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Un gradino
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 33490451xx
LA MIA RECENSIONE: In testa ho l’immagine di Faye Wong che gioca con il modellino di un aereo, sulle note di una canzone di Tom Waits (un video visto tempo fa in rete e che aveva unito, seppur senza alcun nesso logico, due delle cose che adoro di più nella vita: Tom Waits e i film di Wong Kar Wai. E Faye Wong ovviamente!) mentre me sto in auto, e guido. Saranno le dieci di sera passate.
Al telefono la voce mi era sembrata quella di una giovane. La chiamo che sto guidando, lei risponde subito. È un’impresa capire quello che dice, specialmente la via, perché si mangia le parole, farfuglia. Lo dice, lo ripete, ma davvero non riesco a fare mente locale. Mi dice si trova di fronte il posto tal dei tali, e bene o male mi faccio un’idea della zona. Non proprio il massimo, ad essere sinceri.
In testa ho l’immagine di Maggie Cheung che scende le scale, alle note di un valzer; poi lungo il corridoio, rosso, dell’albergo. Un amore (il suo e dell’immenso Tony Leung) che non potrà mai esserci, anche se in effetti c’è. E Nat King Cole, pure, ovviamente. Quizàs, quizàs, quizàs...
Ma comunque...
Arrivato la chiamo. Il posto, già da fuori, da l’impressione del peggio tugurio. Il numero civico dipinto enorme su un muro. Lei si affaccia alla porta: non è affatto giovane, forse lo è stata, un tempo, ma ne sono passati di anni. Dio solo sa il perché apro il cancello, entro dentro casa. Lei è bassa, decisamente brutta, sui quaranta. Ha i capelli color topo e i denti cerchiati di nero. Indossa un vestitino leggero ma già da così si vede che le forme sono state soppiantate da tempo dal grasso. Non è che sia grassa, è priva di linee, da quelle tondeggianti dei fianchi, alle anche, il seno. Tutto è sformato: culo, seno, fianchi. Nemmeno il viso è bello, saranno le rughe attorno gli occhi, la forma, tutto l’insieme.
Il posto non è da meno. La cloaca più cloaca in cui sono entrato. La cucina, che poi è l’ingresso, in totale sfascio. I muri scrostati, che hanno visto l’ultima mano di pittura non so quanti anni fa. Un corridoio porta nell’unica altra stanza illuminata, che sarà certamente quella col letto, in cui si apre una finestra, chiusa a malapena da una tenda, che s’affaccia su altre case più miserabili ancora di questa. Niente Faye Wong, niente Maggie Cheung.
Mi chiede se per me va bene, le rispondo di no e vado via.
STATUS: SOLO VISIONATA
NOME INSERZIONISTA: Non ho chiesto
RIFERIMENTO INTERNET: http://messina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/9733-9733-9733-oggi-e2pk96864085
CITTA DELL'INCONTRO: Messina
NAZIONALITA': Cinese
ETA': Sulla quarantina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Ovviamente nessuna
SERVIZI OFFERTI: BJ o BBJ, Leccata di palle e Rai1
SERVIZI USUFRUITI: Nessuna
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 0
DURATA DELL'INCONTRO: Un minuto scarso
DESCRIZIONE FISICA: È scritto poco sotto
ATTITUDINE: Truffaldina (in merito all'annuncio), non pervenuta (in merito alle prestazioni)
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Un gradino
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 33490451xx
LA MIA RECENSIONE: In testa ho l’immagine di Faye Wong che gioca con il modellino di un aereo, sulle note di una canzone di Tom Waits (un video visto tempo fa in rete e che aveva unito, seppur senza alcun nesso logico, due delle cose che adoro di più nella vita: Tom Waits e i film di Wong Kar Wai. E Faye Wong ovviamente!) mentre me sto in auto, e guido. Saranno le dieci di sera passate.
Al telefono la voce mi era sembrata quella di una giovane. La chiamo che sto guidando, lei risponde subito. È un’impresa capire quello che dice, specialmente la via, perché si mangia le parole, farfuglia. Lo dice, lo ripete, ma davvero non riesco a fare mente locale. Mi dice si trova di fronte il posto tal dei tali, e bene o male mi faccio un’idea della zona. Non proprio il massimo, ad essere sinceri.
In testa ho l’immagine di Maggie Cheung che scende le scale, alle note di un valzer; poi lungo il corridoio, rosso, dell’albergo. Un amore (il suo e dell’immenso Tony Leung) che non potrà mai esserci, anche se in effetti c’è. E Nat King Cole, pure, ovviamente. Quizàs, quizàs, quizàs...
Ma comunque...
Arrivato la chiamo. Il posto, già da fuori, da l’impressione del peggio tugurio. Il numero civico dipinto enorme su un muro. Lei si affaccia alla porta: non è affatto giovane, forse lo è stata, un tempo, ma ne sono passati di anni. Dio solo sa il perché apro il cancello, entro dentro casa. Lei è bassa, decisamente brutta, sui quaranta. Ha i capelli color topo e i denti cerchiati di nero. Indossa un vestitino leggero ma già da così si vede che le forme sono state soppiantate da tempo dal grasso. Non è che sia grassa, è priva di linee, da quelle tondeggianti dei fianchi, alle anche, il seno. Tutto è sformato: culo, seno, fianchi. Nemmeno il viso è bello, saranno le rughe attorno gli occhi, la forma, tutto l’insieme.
Il posto non è da meno. La cloaca più cloaca in cui sono entrato. La cucina, che poi è l’ingresso, in totale sfascio. I muri scrostati, che hanno visto l’ultima mano di pittura non so quanti anni fa. Un corridoio porta nell’unica altra stanza illuminata, che sarà certamente quella col letto, in cui si apre una finestra, chiusa a malapena da una tenda, che s’affaccia su altre case più miserabili ancora di questa. Niente Faye Wong, niente Maggie Cheung.
Mi chiede se per me va bene, le rispondo di no e vado via.
*
Al ritorno sbaglio strada. Svolto a destra invece di andare dritto. Invece di fare inversione e prendere la strada che già conosco svolto di nuovo, prendo una salita che certamente mi porterà dov’è che devo andare. La zona, lì, è peggio ancora di quella di prima. Le case sono un ammasso di mattoni senza forma, colore. La strada a due sensi è stretta appena per una macchina. Auto parcheggiate in ogni buco. Salgo il monte, ridiscendo. Si arriva ad un ammasso di catapecchie. Un tizio fuma seduto in quello che dovrebbe essere un portico. Forse di giorno il posto avrà un altro aspetto, sembrerà vivibile, non so, ma di notte è l’immagine della miseria più strisciante. Ma è destino comune. L’ha detto pure Hank. Siamo tutti immersi in un calderone di merda. Non c’è via d’uscita. Ci annegheranno tirando lo sciacquone...
