[RECE] Cassiana la Dama Nera (HUN) - OTR notturna - Bergamo (BG)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo (BG)
ZONA: 45.674277, 9.644609 (distributore Esso lungo la corsia verso BG centro)
NOME: Cassiana (o Cassyana o Kassyana?)
NAZIONALITA': Ungherese di Buda
ETA': 22 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (smorza e poi mission), HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 60
COMPENSO CONCORDATO: 60, ma solo perché doveva recuperare l'accendino :)
DURATA DELL'INCONTRO: circa 45', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli neri frisée alle spalle, viso carino ma non memorabile, occhi scuri grandi ed espressivi, sodissima anche se non dotata di costituzione velinica, perfettamente depilata e dalla pelle molto liscia, seno di una 3° taglia
ATTITUDINE: nel complesso gradevole, ha dato il meglio di sè nella mission ; non è loquacissima, ma ci si può parlare ; si eclissa misteriosamente in bagno per 5 minuti, prima e dopo l'intrattenimento erotico

LA MIA RECENSIONE:

[...] Il giro proseguirebbe abbastanza stancamente, se non ci fosse la sculettante Yelena dell'ENI di Dalmine (non la definirei esattamente una bellezza, ma è talmente svestita che la candidatura a Miss Panettone poteva anche starci) a ricordarmi che ho delle pratiche in sospeso in terra magiara.

In occasione delle libagioni per la celebrare l'avvenuta assegnazione delle prime fasce di Miss Muretto 2015, due fanciulle (di nero e di bianco vestite) erano entrate nel locale e avevano fatto girare parecchie teste. L'unico a non perderla era stato però il comm. Panini, che aveva immediatamente iniziato a sfogliare la raccolta di figurine Meretrici 2015/16 e che aveva sentenziato - senz'ombra di dubbio - che la c.d. "Dama Nera" era la ragazza ungherese che attende la sua clientela all'ultimo distributore Esso prima dell'UTB. Maggiori dubbi erano rimasti sulla "Dama Bianca", che le faceva compagnia quella sera ma che non sembrava essere la "Damigella Bianca" che presidia l'Esso in direzione Lallio.

Allora su sino a Bergamo [...] Quando manca poco alla tangenziale, entrambi i distributori sono regolarmente occupati: quella cui è stato assegnato il nome in codice di "Damigella Bianca" (perché indossa quasi sempre pantaloni immacolati) presidia la corsia del "servito" sul lato sinistro, la sua dirimpettaia "Dama Nera" sta invece a destra. La prima (che poi scoprirò chiamarsi Alessia, o meglio Alessya) è uno scricciolino moro dal viso davvero carino, ma che mi sembra ancora troppo giovane per essere esperta nell'arte amatoria; la seconda è fasciata in leggings di simil-pelle di almeno un paio di taglie troppo piccoli e vederla passeggiare è una tentazione troppo forte, seppure non sia una bellezza travolgente.

Riesco però a resisterle e completo la vasca sino in fondo [...] Giannina si mette a ridere ma è irremovibile sul rate di partenza, per cui mi tocca abbandonare il TE 24/24 per l'ennesima volta e ripiegare sul programma originario: assaggiare uno dei Baci di Dama

Uso il distributore di destra (che ora è deserto) per fare inversione ed entro a bassa velocità in quello di sinistra, dove la Dama Nera sembra intenta in una di quelle telefonate che allugano la vita. Vedendomi arrivare, sospende però la sua conversazione e possiamo scambiare due chiacchiere. "Faccio solo in appartamento, per 70", è l'ampio menu della casa. Tento il ribasso a 60 e, con la scusa che ha dimenticato l'accendino nel loft ed è in preda ad una crisi di astinenza da nicotina, la mora dai capelli plissettati accetta di farmi strada sino al centro di Bergamo. Si accomoda allora a bordo e si parte alla volta del suo appartamento, che sta in una traversa della via San Bernardino, divenuta famosa presso i punteurs bergamaschi per essere stata il primo indirizzo della celeberrima JBV.

CASSIANA DA BUDA

"Ciao, come ti chiami?", le domando. "Cassiana", mi risponde. La guardo stralunato, un po' perché ero convinto che lei fosse Alessia (ma scoprirò dopo che è invece la Damigella Bianca a rispondere a tale nome) e un po' perché non penso che quel nome esista nel libro dei santi. "Non è ovviamente il mio nome reale", puntualizza la morettina, che mi rivela anche quello di battesimo - più credibile, ma non necessariamente il suo. Dichiara di essere originaria di Buda, di avere 22 anni e di essere in Italia da 3 (e in effetti parla un italiano più che discreto, anche se ho visto rumene destreggiarsi molto meglio con la nostra lingua, dopo soli 3 mesi). Ciò che mi sorprende sempre è che, mentre le rumene provengono da ogni angolo della Dacia (e ben poche da Bucarest), tutte le ungheresi dicono di essere originarie di Budapest. Su Cassiana nutro seri dubbi, perché le chiedo se la collinona col palazzo reale stia a Buda o a Pest e la ragazza esclude categoricamente che tale posto esista nella capitale magiara. E' un po' come se una romana non fosse a conoscenza dell'esistenza del Colosseo ... La fanciulla, comunque, dichiara di essere stata in precedenza nella capitale italiana del calcio (Torino) e di essere a Bergamo da soli 3 mesi. Gli affari devono andarle decisamente bene, perché ha a disposizione addirittura due loft, che alterna tra l'attività pomeridiana ("lavoro con inserzioni con l'escort forum") e quella notturna.

Non essendo di Bergamo, sapevo dell'esistenza di via S. Bernardino solo per averne letto il nome nelle vecchie recensioni della celeberrima JBV. Ora posso finalmente vederla con i miei occhi (la via, non Julia :)) e la cosa che biù balza all'occhio è che è vietatissimo parcheggiarvi, con tanto di minaccia di rimozione forzata h24. Cassiana è però tranquilla del fatto suo e praticamente mi intima di accostare la vettura dietro ad altre 3 o 4 in divieto di sosta. Spento il motore, la moretta - che nel frattempo ha sostituito le high heels con delle ballerine leopardate - parte a passo di carica alla volta del suo appartamento, non si sa bene se alla caccia dell'accendino perduto o se spinta da impellenti esigenze fisiologiche. Non so se Schwazer riuscirà a staccare il tempo per le Olimpiadi, ma sicuramente vedremo Cassiana a Rio de Janeiro, a difendere i colori magiari nella 20 km di marcia!

ECLISSI DI LUNA

Dopo 200 m a rotta di collo, l'inseguimento finisce ed entriamo in un vecchio stabile che si affaccia su una traversa di via S. Bernardino. L'appartamento di Cassiana sta proprio al piano terra e, pur non essendo molto grande, appare ordinato e arredato con gusto. Indugiamo un attimo nel primo ambiente (una sorta di zona cucina/pranzo) e poi Cassiana mi fa cenno di accomodarmi pure nella spaziosa camera da letto. Mentre lei appende il suo giubbotto vicino all'ingresso, io appoggio il mio sul divano e poi la raggiungo, per regolare gli aspetti burocratici (non ha problemi di liquidità come le banche greche, perché riesce agevolmente a darmi il resto di 100). Ciò fatto, si chiude a chiave in bagno e lì si eclissa per cinque minuti buoni. Un po' imbarazzato dalla situazione inconsueta, torno di nuovo in camera da letto e mi spoglio degli abiti che avevo indosso, iniziando poi a passeggiare per l'appartamento. A parte i soliti peluche che giacciono qua e là, i davanzali e i vari piani d'appoggio sono decorati con candele profumate e cilindretti di vetro ripieni di sassi colorati. In un angolo della stanza da letto c'è uno stendibiancheria, ove sono appesi ad asciugare panni più o meno intimi.

Quando ormai temevo che Cassiana fosse caduta nella tazza del WC, sento la porta del bagno riaprirsi e lo scalpiccio di zoccoletti di legno sul pavimento. Volgo lo sguardo in quella direzione ed ecco apparire una Cassiana tutta sorridente (ma, soprattutto, tutta nuda), che mi sfila davanti con ampie falcate e si dirige senza esitazione verso il lettone. E' a questo punto chiaro che i miei lavaggi preliminari non sono considerati indispensabili (è pur vero che arrivavo docciato e senza avere incontrato altre ragazze prima), per cui non posso che sdraiarmi accanto a lei, mentre estrae dal comodino gli ultimi ferri del mestiere.

LA RECE VERA E PROPRIA

La moretta non è particolarmente alta di statura (dubito che superi l'1,65) e non ha neppure una costituzione fisica longilinea, ma è nel complesso ben proporzionata, ha una pelle levigatissima (grazie alla depilazione perfetta, sembra una bambolina di porcellana) e appare davvero molto soda, come ho visto ben poche sue colleghe. Il viso non è di quelli che ti folgorano all'istante, ma può essere considerato carino e i suoi occhi scuri sono particolarmente grandi ed espressivi (ma magari è un'illusione creata dal trucco ...).
Ciò che trovo abbastanza pittoresco sono i suoi capelli corvini, che le arrivano più o meno alle spalle e che sono stirati a zig-zag, a formare uno strano effetto plissettato (frisée, direbbero i francesi). Le ultime ragazze che devo avere visto acconciate così erano Jem e le Holograms!

Recuperato il necessaire, la fanciulla si lascia carezzare per qualche secondo e poi si mette ginocchioni alla mia destra, iniziando a masturbare il fratellino per un minuto buono. Ne approfitto subito per saggiare la consistenza della schiena, che anche al tatto è tonica e liscia com'era sembrato alla vista. Quando il fratellino ha raggiunto un discreto turgore, arretra il prepuzio e lo incappuccia in un condom trasparente. Non il solito gommone rosso, insomma, ma lo sentirò comunque un po' stretto e in alcuni momenti quasi fastidioso. L'arte orale di Cassiana è nella norma (la fanciulla rientra più nella categoria di quelle che lavorano con calma e non con percussioni frenetiche), per cui il compare del piano di sotto non impiega molto a diventare bello arzillo. Essendosi ora chinata gattoni sul mio basso ventre, è gioco-forza passare al lato A e saggiare la consistenza dei seni e dell'addome, che sono pure belli tonici e levigati. Uno dei miei tentacoli scivola un po' più in là e raggiunge la fessura tra le gambe, che Cassiana si lascia stuzzicare senza mostrare segni d'insofferenza. Poi scendo a carezzarle le gambe e solo all'altezza degli stinchi noto una leggerissima ricrescita, ma solo quando mi muovo in contropelo.

IL MASSAGGIO CARDIACO

Dopo un BJ abbastanza prolungato, è il momento di copulare. Cassiana spalma delicatamente un po' di unguento magico sul mio salsicciotto e poi si dispone sulla verticale del mio basso ventre, procedendo pian piano all'infilamento. Per tenersi in equilibrio, si puntella sul mio sterno con una mano, sensazione tutt'altro che piacevole, un po' perché l'incontro è appena iniziato e non ho ancora bisogno di un massaggio cardiaco, un po' perché i peli del mio petto irsuto vengono sottoposti a una fastidiosa azione di sfregamento. Fortunatamente, la fanciulla trova un altro modo di reggersi in equilibrio (puntellandosi con entrambe le mani sui miei addominali!) e si può partire con la cavalcata. Anche in questa specialità, non c'è il pericolo di scambiare Cassiana per un'indemoniata, perché le sue cadenze sono tranquille e il suo movimento non è fatto di percussioni verticali ma di strusciamenti avanti e indietro. Probabilmente chi si diverte di più è lei, perché riesce a ottenere il massimo risultato (la stimolazione clitoridea) col minimo sforzo, ma anche per me la situazione non è spiacevole, dato che la cavità sembra ben avvolgente. Ogni tanto ci fissiamo a vicenda e, anche se dopo qualche secondo si ammorbidisce in un sorriso, Cassiana ha quello sguardo un po' di sfida e un po' malizioso che i giurati avevano già potuto notare, quando con la sua amica Dama Bianca aveva fatto la sua comparsa nel locale dove stava celebrandosi l'avvenuta assegnazione delle prime fasce di Miss Muretto 2015.

Nella sua cavalcata, Cassiana cambia un paio di volte l'inclinazione del busto e dunque il punto di appoggio delle mani. Prima le porta completamente indietro, poi ritorna a usare il mio addome come piedistallo e infine torna alla famigerata tortura dello sterno. Ad un certo punto devo proprio cominciare a ridere, pensando che se avesse spalmato prima un po' di ceretta, avrebbe potuto tranquillamente depilarmi, con la vigorosa frizione delle mani. "Perché ridi?", mi domanda la moretta. "Niente ... solo che mi stai praticamente facendo la ceretta al petto :)", è la risposta che mi vale il cambio di posizione.

AVVINGHIATI COME SERPENTI

La fanciulla si sfila e si sdraia a gambe divaricate accanto a me, procediamo al reinfilamento dell'asta e si può ripartire con la mission. Neppure il tempo di puntellarmi sul materasso con gli avambracci e Cassiana mi ha già ancorato a sè, avvinghiando energicamente le sue gambe come un boa attorno alle mie. Mentre compio le mie percussioni pelviche, un po' mi carezza la parte bassa della schiena e un po' mi stuzzica i capezzoli. E' poi sempre piacevole incrociare gli sguardi e vedere anche il suo aprirsi in un sorriso che sembra d'imbarazzo spontaneo. Dopo una manciata di minuti così, l'acido lattico comincia però a farsi sentire prepotentemente nei miei avambracci, per cui le chiedo di potermi calare completamente su di lei, permesso che mi viene accordato senza problemi.

Avvinghiati strettamente l'uno all'altra, procediamo per un altro paio di minuti alla missionaria, sinché i nostri corpi cominciano ad essere perlati di sudore. "Caldo!", esclamo e mi risollevo, riprendendo a stantuffarla col tronco inclinato e staccato dal suo. Nonostante le operazioni stiano ormai prolungandosi più del normale, Cassiana non mostra segni evidenti d'insofferenza (probabilmente vige la vecchia regola di non scontentare mai il cliente al primo incontro) e si può procedere così ancora per un po'. Dato che sono davvero ammirato dal suo tono muscolare, le domando se faccia palestra, ma la fanciulla magiara giura (o spergiura) di non praticare altra ginnastica all'infuori di quella sul materasso.

MASTRO GEPPETTO

Quando la copulazione inizia a venirmi a tedio (resterebbe la pecorina, ma non è una posizione che mi entusiasma), le propongo di concludere pure le operazioni con un po' di sana falegnameria. Sfila allora il condom, dà una rapida lindata al fratellino e inizia a prendersi cura di lui con le sue manine, i cui artigli sono evidentemente artificiali e tinti di rosa. Data la mia refratterietà al coito, Cassiana cambia diverse volte posizione e mi dà così la possibilità di saggiare di nuovo la tonicità del suo fisico, un po' da tutte le angolazioni. Ad un certo punto, si appoggia di sbieco sul mio petto e posso ammirare la sua schiena disegnare una forma sinuosa proprio davanti ai miei occhi, con tanto di fossette di Venere nella parte bassa.

Dopo un po', vedendola estenuata dallo sforzo (ha anche cambiato mano un paio di volte), le dico che può pure fermarsi, perché l'incontro è stato comunque soddisfacente. Lei invece non molla il colpo e si rimette all'opera, insistendo con ancora più energia e portandomi infine oltre la linea del traguardo. Che giunge provvidenziale, perchè un altro paio di minuti così e mi sarebbe servita la borsa del ghiaccio per riportare il fratellino a una temperatura umana! Si lascia accarezzare brevemente, mentre ci scambiamo un ultimo sorriso, e poi giunge il momento dei lavaggi e delle rivestizioni.

STAVO PER CHIAMARE I POMPIERI

Qui emerge la principale nota dolente dell'incontro: questo appartamento dev'essere quello in cui Cassiana dorme di notte, per cui nel bagno è chiuso il Jimmy della situazione (non si tratta del suo guardaspalle, o almeno spero, ma del suo cane di compagnia, di razza non meglio identificata) e dunque il bidet non è disponibile. Prima mi fa cenno di usare le salviettine umidificate, poi - forse un po' pentita - sento una voce dall'altro capo dell'appartamento che mi dice di venire pure lì. Peccato che, nel frattempo, la moretta si sia già chiusa nell'anti-bagno e quindi l'unico lavabo che vedo a disposizione è quello della cucina. Lindare il fratellino col Nelsen piatti è una cosa che non ho mai fatto (e che non ho intenzione di fare), per cui mi autoconvinco che devo avere capito male e torno in camera da letto, dove mi do una rapida pulita con le salviette.

Mentre mi rivesto, comincio anche a pensare che Cassiana non abbia intenzione di tornare in postazione e che stia invece struccandosi, per congedarmi col bacino della buona notte e andare poi a dormire (è più o meno l'1 di una notte infrasettimanale). Quando ormai stavo per chiamare i pompieri (o almeno il WWF per liberare il povero cagnolino intrappolato nel WC, ammesso che esista davvero, perché non l'ho sentito abbaiare o ululare alla luna neanche una volta), la fanciulla riappare finalmente dal bagno e ha già indosso la tenuta da combattimento, il cui pezzo forte sono sempre i leggings di simil-pelle nera. Vedendoli più da vicino, si tratta di un modello decisamente particolare: la parte anteriore e quella posteriore di ogni gamba non sono semplicemente cucite assieme, ma c'è una sottile striscia di pizzo che corre da ogni caviglia su sino ai fianchi, lasciando intravedere l'epidermide sottostante.

UNA PROGRESSIONE DEGNA DI BOLT

Cassiana non sembra avere una fretta disperata di ripartire, perché armeggia ancora un po' avanti e indietro nell'ambiente-cucina e solo dopo qualche minuto è pronta a dare il comando dell'abbandono-nave. Il tempo di uscire dal caseggiato e le prime gocce d'acqua ci fanno subito capire che il ritorno alla vettura non sarà indolore. Non siamo ancora in via san Bernardino e le quattro lacrime che cadevano dal cielo si fanno temporale estivo (un po' fuori stagione, a dire il vero ...). Se c'erano dubbi che Cassiana potesse ottenere il pass per le Olimpiadi di Rio, in questi 20 secondi vengono definitivamente fugati: nonostante le ballerine che certo non ne agevolano la falcata, parte con una progressione degna di Usain Bolt e tutto ciò che posso fare è aprirle la vettura col telecomando, mentre la vedo scomparire in piega oltre la curva.

Quando la raggiungo in macchina, non so se più affannato o fradicio d'acqua, sta già indossando gli acuminati calzari da battaglia, pronta a riprendere il suo posto in trincea. Nulla è sfuggito alla sua organizzazione quasi teutonica, se non che ha dimenticato l'oggetto più importante, quello che mi era valso il rate ribassato: l'accendino è ovviamente rimasto a casa! Non è però necessario tornare a recuperarlo, perché la sua collega ne è sicuramente munita. Durante il viaggio di ritorno cerco inutilmente di convincerla che non è molto salutare per lei fumarsi due pacchetti e mezzo di sigarette al giorno (anche perché il suo alito da posacenere era ben percepibile durante la missionaria). Cassiana tiene però a puntualizzare che non si tratta di 50 sigarette ma solo di 50 mozziconi, dato che non riesce mai a finirne una.

Si passa dalla Damigella Bianca (Alessia), che le presta un accendino, e infine Ulisse può portare a termine la sua Odissea, riconsegnando la Dama Nera sana e salva alla sua piazzola. C'è ancora il tempo di raccomandarle di non far saltare per aria il distributore con un mozzicone acceso e poi è davvero il momento dei saluti. L'UTB, là davanti, è più deserto del Sahara, e quindi non resta che riprendere la direzione di casa.
 
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