Napilandia 2.0

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Underworld
Non potevo mancare oggi

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Bastian, Auguri cucciolotto
 
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Compleanno di Bastian? Auguroni confratello.
Come hai festeggiato? Chi ti ha festeggiato? Come ti hanno festeggiato?
Quate stavano sotto il tavolo mentre soffiavi sulle candeline?
Quelle che stavano sotto il tavolo ti festeggiavano una per volta o tutte insieme?
Ma soprattutto hai ricevuto il pacco regalo?

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Ancora Auguroni confratello.
:party:
 
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Ogni giornata di lavoro è impegnativa! Molto spesso un inferno.
Quelle in cui siamo stati sereni veramente, si contano sulle dita di una mano.
Siamo bravi, tuttavia, a romanzare la nostra vita lavorativa, concedendoci il lusso di scavare fino in fondo al pozzo, fino alla sorgente di un piacere di cui riusciamo anche a convincerci.
Non potrebbe essere diversamente. Come lo fa il corpo, anche la mente deve generare anticorpi, per sopravvivere al tempo, alle necessità, ai doveri.
Potremmo mai arrivare alla fine della nostra esistenza, affermando di aver dovuto lavorare solo per un bisognoo materiale? Quanta frustrazione ci accompagnerebbe sul cammino? Ma noi siamo più furbi della realtà. Non ci possiamo permettere di accettare che siamo qui, per essere cibo per altri. Come un tonno per lo squalo, o una gazzella per il leone o un capriolo per il lupo. Noi pensiamo, a differenza del tonno, della gazzella e del capriolo. Poeticamente pensiamo. Poeticamente abbiamo inventato che, in fondo, il nostro lavoro ci piace. Ci sentiamo realizzati. Era quello che avremmo voluto fare.
Le bollette da pagare, l'affitto, le tasse, la famiglia che deve mangiare, i bisogni, gli oneri, finiscono tutti in fondo al pozzo. Li sappiamo nascondere bene sotto il fango del pozzo.
Siamo meravigliosamente geniali. Non guardiamo l'immenso fondo, dove abbiamo nascosto la verità. No, noi rivolgiamo lo sguardo in alto, verso quel minuscolo spiraglio, da cui si intrufona un raggio di sole. Lo afferriamo con le mani insanguinate, senza sentire dolore e fatica.
Siamo geniali. Dobbiamo darcene atto ed essere felici di questa genialità.

Comunque, di tanto in tanto, una pausa sul lavoro, andrebbe sempre fatta. :preved:

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Città murata.
Ho letto tutto il post di bludichina. Non in bagno, tranquillo, ma comodamente seduto in poltrona. Si, in poltrona alle 16.30 perché io lavoro 6 ore.Guadagno 300 euro in meno di quando ne lavoravo 8 ma mi bastano. E tornare a casa col chiaro anche in inverno non ha prezzo.

Lo trovo un post stupendo. Non ho la capacità dialettica per esprimere quanto mi piaccia, quindi neppure ci provo.
Ma lo trovo bellissimo.
 
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sul lago
È una persona di cuore invece.

lo so ... lo sappiamo ... anche se sono anni che fa il duro qui sul forum e chissa' dove altro .
Stebbe e' un tenerone ... davvero .
e non dimentichiamoci che non e' solo una persona di cuore ... e' anche una persona che piace a pelle ....
.. molta pelle ...
... sopratutto di daino ....
... pure troppa !!!! :rofl::sarcastic_hand:
 
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Ogni giornata di lavoro è impegnativa! Molto spesso un inferno.
Quelle in cui siamo stati sereni veramente, si contano sulle dita di una mano.
Siamo bravi, tuttavia, a romanzare la nostra vita lavorativa, concedendoci il lusso di scavare fino in fondo al pozzo, fino alla sorgente di un piacere di cui riusciamo anche a convincerci.
Non potrebbe essere diversamente. Come lo fa il corpo, anche la mente deve generare anticorpi, per sopravvivere al tempo, alle necessità, ai doveri.
Potremmo mai arrivare alla fine della nostra esistenza, affermando di aver dovuto lavorare solo per un bisognoo materiale? Quanta frustrazione ci accompagnerebbe sul cammino? Ma noi siamo più furbi della realtà. Non ci possiamo permettere di accettare che siamo qui, per essere cibo per altri. Come un tonno per lo squalo, o una gazzella per il leone o un capriolo per il lupo. Noi pensiamo, a differenza del tonno, della gazzella e del capriolo. Poeticamente pensiamo. Poeticamente abbiamo inventato che, in fondo, il nostro lavoro ci piace. Ci sentiamo realizzati. Era quello che avremmo voluto fare.
Le bollette da pagare, l'affitto, le tasse, la famiglia che deve mangiare, i bisogni, gli oneri, finiscono tutti in fondo al pozzo. Li sappiamo nascondere bene sotto il fango del pozzo.
Siamo meravigliosamente geniali. Non guardiamo l'immenso fondo, dove abbiamo nascosto la verità. No, noi rivolgiamo lo sguardo in alto, verso quel minuscolo spiraglio, da cui si intrufona un raggio di sole. Lo afferriamo con le mani insanguinate, senza sentire dolore e fatica.
Siamo geniali. Dobbiamo darcene atto ed essere felici di questa genialità.

ma da uno a 10 .... quanto ti adoro !?!? :heart::girl_pinkglassesf:
 
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Ultimamente la phica, declinata nelle sue più svariate forme, qui latita.
Onestamente non posso lamentarmi. Ho latitato molto anch'io.
Quindi, approfittando di questi giorni svogliati di movimento, mezzo divanato da una sottile influenza, ma non potendo invitarvi tutti troie, approfitto per inondare queste pagine di rugiada.
Stasera sono ho desiderio di natura selvaggia, fonte di vita e di piacere.
Buona cena.

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Ovunque c'è profumo di donna
Potremmo mai arrivare alla fine della nostra esistenza, affermando di aver dovuto lavorare solo per un bisogno materiale?
Sì, l'ho fatto, non alla fine della mia esistenza, che ancora non ci sono arrivato, l'ho fatto durante. (Devo confessare che in ciò mi è stato di grande aiuto Karl Marx).
La consapevolezza che il lavoro è solo un bisogno materiale mi ha reso mentalmente più libero. Ho smesso di cercare una realizzazione attraverso di esso. Cionondimeno sono diventato professionalmente migliore: ho spogliato l'attività lavorativa da tutte quelle ansie e aspettative che m'impedivano di dare il meglio.
 
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Per prima cosa ringrazio i veneti, soprattutto i presenti su questo forum
Le venete le ho gia ringraziate di persona, una ad una, nelle svariate occasioni che mi si sono presentate negli anni.
Farò anche una confidenza (che resti tra noi però). La maggior parte delle venete che ho ringraziato, non le ho anche pagate. E' una terra straordinaria, per mia esperienza, che dona frutti succosi, senza troppo peregrinare o cercare sulle varie bakeke.
Ammetto anche, per onestà, che mi riferisco ad anni speciali, in cui i miei viaggi in quella terra erano frequenti e con opportunità di relazioni, feste, occasioni che oggi forse non avrei più.
In ogni caso ben venga ogni iniziativa rivolta a lasciarci godere in santa pace. Quindi un applauso a Guadagnini. Che poi l'iniziativa, oltre a legalizzare (e regolamentare) una situazione complessa della nostra vita sociale, favorirebbe non poco il turismo regionale. E poi vedi se non si adegua pure il Molise.
Una piccola riflessione andrebbe però fatta sull'abbinamento, sempre presente, tra istigazione e costrizione alla prostituzione.
E' probabilmente un limite sottile, vero, ma comporta un fattore di rischio non marginale.
La costrizione è oggettivamente da condannare e combattere, siamo tutti d'accordo. Non solo alla prostituzione, in fondo. Qualsiasi costrizione è sempre da combattere.
Ma cos'è l'istigazione? Soprattutto come può essere interpretata?
No, perchè è un attimo che il consumatore del servizio possa in qualche modo essere considerato un istigatore, se non viene specificato, nel concreto, lo spazio di azioni considerate istigazione.
E che, in ogni caso, i soggetti che istigano sono una cosa, il cliente un'altra.
 
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Ormai anche adnkronos pubblica scempiaggini senza senso.

Un progetto di legge regionale non può disciplinare l'esercizio della prostituzione dal momento che questa è disciplinata dalla legge nazionale e non rientra tra le materie di competenza regionale.

Un progetto di legge regionale non può prevedere norme penali, dal momento che queste sono di esclusiva competenza della legge nazionale. NON si modifica il codice penale con legge regionale!

Non si può sorvolare sull'imbecillità di proporre la pena dell'ergastolo per lo sfruttamento della prostituzione di minori, quand'anche ciò fosse fatto con proposta di legge in Parlamento.

Si tratta delle solite iniziative a scopo esclusivamente mediatico attuate da politicanti in cerca di visibilità, coadiuvati da giornalisti incompetenti.

Quanto al fatto che le prostitute non emettano fattura e non paghino tasse si tratta di semplice evasione fiscale e non ha nulla a che fare con sentenze "disattese" della Cassazione.

Vigono infatti in questo paese questi due principi: tutti sono tenuti a concorrere alle spese dello Stato in ragione della propria capacità contributiva; tutto ciò che non è penalmente perseguibile è penalmente lecito, e la prostituzione è dunque penalmente lecita.

La Legge Merlin non bandì affatto la prostituzione ma solo il suo esercizio in forma d'azienda. Penso che sia stata un grave errore, frutto di una mentalità moralistica e nazi-femministica, ma sicuramente la prostituzione è rimasta lecita.

Il titolo parla di "Albo" delle prostitute ma il testo non ne fa menzione. Chiaramente si tratta di una iniziativa completamente inattuabile, oltre che di nessuna utilità.

L'evasione fiscale in questo campo continuerà ad essere totale come lo è nel campo della chiromanzia, dei servizi alla persona effettuati in casa (parlo anche di barba e capelli), e di tutte le attività che sfuggono di fatto e inevitabilmente alla imposizione fiscale.

Se invece venisse abrogata la legge Merlin e riprendesse l'esercizio dell'attività in forma d'azienda, allora naturalmente una parte del fatturato emergerebbe. L'esercizio in forma d'azienda consentirebbe tra l'altro di mantenere un discreto anonimato per le prostitute, incentivando l'esercizio nel casino anziché a casa.
 
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