Napilandia 2.0

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Ci sta caro cinquanta una precisazione tecnica ed è bene tu l'abbia postata.
Qui probabilmente siamo un po' più cazzeggiatori e inclini a cogliere al volo il lato ironico degli interventi. Non fosse così, ci sarebbe da preoccuparsi, ogni volta che leggiamo che Steb tiene una tigre in casa. Per non parlare della sua stanza segreta dove quotidianamente cura con maniacale amore i suoi trentasette kalashnikov. :sarcastic_hand:
Insomma, nel link che ha postato Roby, ci leggo tutta l'ironia che in questo momento è non solo naturale, ma forse necessaria. L'incipit "per fortuna che in Italia ci sono i veneti", non mi lascia dubbi.
Del resto, se non mettessimo in campo tutta la nostra ironia residua, oggi avremmo solo di che piangere, rispetto a certe uscite dei nostri politicanti in cerca di like e di voti. Per restare solo nell'ambito delle sparate da social e dintorni, perchè se ci inoltrassimo nelle esternazioni rese in occasioni istituzionali, ci sarebbe da vergognarci. Ma qui entriamo in campo minato, dunque mi stoppo.
Restando in topic, penso che il dibattito sulla prostituzione è e resterà ancora a lungo argomento border line, soprattutto in quei paesi, come il nostro, dove diffuso è il pensiero vizi privati, pubbliche virtù. E dove il voto, da tempo, non viene più assegnato solo sui programmi, ma lascia spazio all'emozione del momento.
Una cosa però mi trova d'accordo, nell'insieme di sciocchezze contenute nella proposta del consigliere regionale: l'ergastolo per lo sfruttamento della prostituzione di minori.
Non la troverei affatto una sciocchezza. Personalmente auspico una legge nazionale, anzi una risoluzione dell'ONU, giusto per dare al concetto quell'iperbole filosoficha di cui necessiterebbe.
E non solo in termini di sfruttamento della prostituzione. I minori non si toccano mai.
 
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highlander

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Potremmo mai arrivare alla fine della nostra esistenza, affermando di aver dovuto lavorare solo per un bisogno materiale?


è quello che sto tentando di fare invano dal lontano 2001.


Quanta frustrazione ci accompagnerebbe sul cammino?


Credo pari a 0. ma non avendolo provato non lo posso dare per certo.


Ogni giornata di lavoro è impegnativa!


fosse solo impegnativa sarebbe una onesta giornata di lavoro, financo considerabile gratificante. purtroppo il più delle volte, almeno la mia, è merda impegnativa.


Comunque, di tanto in tanto, una pausa sul lavoro, andrebbe sempre fatta.


pienamente d'accordo, pausa o ferie sono puro ossigeno.


tu dirai, e tante volte me lo sono detto pure io, perché non cambi lavoro?
per il momento non posso. tengo su di peso l'azienda per cui lavoro (una volta mia in società con madre e fratello), mio fratello è morto 15 anni fa, mia madre morirebbe nel giro di 15 giorni se io me ne andassi, e l'azienda chiuderebbe nel giro di 3-4 mesi per mancanza dell'unica persona in grado di mandarla avanti.
fino a che mia madre sarà in vita ho le mani legate, non la voglio avere sulla coscienza.
dopo si vedrà.
 
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Aperiphiga ragazzacci?
Che poi, a ben vedere, con tutte ste immagini che postiamo, potrebbe anche configurarsi il reato di istigazione ad andare a troie :sarcastic_hand:

tumblr_pm5inbs8Z41t39jas_540.jpg


Buona serata.
 
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Città murata.
Allora gente, oggi ero fermo ad un incrocio in salita con la macchina nuova. Davanti a me c'era ferma allo stop una macchina della scuola guida.
Questo qua fa per partire e appena molla il freno la macchina comincia a venire un po' indietro.
Io, senza nemmeno pensare, rilascio a mia volta i freni per tornare un po' indietro anch'io.
Solo che da 5 mesi ho il cambio automatico e appena ho mollato i freni la macchina è partita in avanti.

Successo niente comunque.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Ormai anche adnkronos pubblica scempiaggini senza senso.

Un progetto di legge regionale non può disciplinare l'esercizio della prostituzione dal momento che questa è disciplinata dalla legge nazionale e non rientra tra le materie di competenza regionale.
La notizia non è stata pubblicata solo da Adnkronos, è stata ripresa anche da altre testate nazionali, oltre che da molte locali.
Quindi non vedo dove sia la scempiaggine nel dare informazione di tale proposta di legge.

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/prostituzione-autogol-del-veneto
https://www.repubblica.it/cronaca/2..._comune_il_veneto_discute_la_legge-219080219/


È parso evidente anche a me che una legge che riguarda la prostituzione possa essere di competenza solo nazionale, è proprio per questo che sono andato a leggermi la notizia.
La proposta di legge è chiaramente una provocazione, e come tale va presa. Ma è una provocazione che ha una logica riconosciuta dalla stessa Corte di Cassazione: la prostituta è «una `libera professionista´ con il diritto di ricevere giusto compenso e dovrebbe emettere fattura con Partita Iva".
Vista la dilagante battaglia contro la prostituzione a livello europeo, Francia in testa, il fatto che se ne sia discusso in un consiglio regionale di una regione come il Veneto, non è poca cosa...:pardon:

http://community.punterforum.com/showthread.php?t=39704
 
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Cap d'Agde
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un applauso a questa cazzo di vecchia :nea:
a quest'ora in questo paese fioccavano FKK con tutto quello che ne consegue, lo stato incassa, noi andiamo a troie, e tutti vissero felici e contenti...
Quindi vattene affanculo con il cuore carissima Lina Merlin, che oramai sei solo concime per il terreno e con la tua legge ci puliamo il culo :hang1:
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Non è solo colpa della Merlin. Una legge non passa se non viene votata dalla maggioranza del parlamento. Maggioranza che era prevalentemente composta da uomini durante quella legislatura. (C'erano 35 donne su 930 parlamentari quando fu votata la legge Merlin; di queste 35 donne solo una era senatrice, la Merlin).
Tra l'altro bisogna dire che la Merlin ci aveva già provato nel 1948, sull'onda dell'approvazione di una legge simile in Francia (la stessa Francia che ai giorni nostri criminalizza il cliente), ed era riuscita a farla approvare in Senato, ma poi si impaludò alla camera e non se ne fece niente.

Personalmente non ce l'ho con la Merlin, credo che il suo fosse un tentativo (sbagliato, dal mio punto di vista) di rendere più libera e dignitosa la vita della donna.
La donna è diventata più libera solo dopo il '68, quando assieme all'uomo ha lottato per cambiare il sistema.

Quello che mi fa girare i coglioni, invece, è che dal '68 fino oggi non si sia fatto niente per regolarizzare un fenomeno passato in mano alla criminalità.
Durante il periodo delle case di tolleranza il controllo era statale e comprendeva la registrazione della donna prostituta (schedatura); l'obbligo di visite mediche; periodici controlli della polizia in borghese, sia sulla regolarità fiscale che igienica delle case di tolleranza.

Oggi invece cosa abbiamo?
Sfruttamento della donna da parte dei papponi; libere professioniste che non pagano un centesimo di tasse e che non si sa quanto siano consapevoli dei rischi che corrono, e che fanno correre ai clienti, dal punto di vista sanitario.
Quindi la legge Merlin è un totale fallimento che si trascina da 60 anni. Non solo non ha ottenuto il risultato che si prefiggeva, ha contribuito a indirizzare il destino di quelle donne che finiscono in mano alla criminalità organizzata e sono costrette a prostituirsi, peggiorandone le condizioni.

Qualcuno lo aveva detto già nel 1958 ....

Il medico Gaetano Pieraccini, (esponente dello stesso partito della Merlin) pur essendo d'accordo nell'eliminare lo sfruttamento in sé, considerava inestirpabile il fenomeno in sé, e voleva che comunque la prostituzione restasse regolamentata, anche senza il sistema delle case chiuse; affermava che relegare nell'ombra il tutto poteva anche essere peggio e portare conseguenze disastrose per la salute pubblica, aumentando persino lo sfruttamento...
:pardon:
 
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Va da se che qui si dovrebbe disquisire solo di phiga. Anzi, per la precisione di phiga pay.
Ma a noi piace trasgredire, a qualsiasi ora del giorno, ma soprattutto la notte.
Così stanotte, perchè era gia passata la mezza, di ritorno da una cena di lavoro, dopo una doccia calda lava microbi infestanti di quell'immondo universo lavorativo, mi sono divanato in vestaglia e sono andato su Raiplay. Da giorni avevo una voglia, per certi versi qui pericolosa da ammettere: rivedermi il film Io sono Mia, che era stato appena trasmesso in Tv.
Lo avevo già visto in anteprima al cinema ma non mi era bastato. Non è un capolavoro, certamente. Purtroppo il cinema italiano, capolavori non ne produce più da molto tempo. Però, nella mediocrità della nostra produzione cinematografica, è quantomeno realizzato con dignità e senza la pretesa di ingannare lo spettatore. Poteva essere fatto meglio, ma la storia di Mimì, per me, passa sopra la realizzazione.
Mimì mi ha sempre affascinato, come donna e come cantante. Una donna, una cantante che combatte, pur con tutte le sue debolezze, manie e isterie, contro un mondo pieno di merda.
Un mondo dove nessuno ti è mai amico, se non conviene esserti amico. Dove il nemico non ha un'arma, una divisa diversa dalla tua, che puoi riconoscere e che ti mette in guardia. Anzi, quasii sempre, il nemico beve con te, mangia con te, ti sorride. Prima di colpirti alle spalle.
Ho sempre amato Mimì e la sua storia ha tanto da insegnarci. Per combattere ogni giorno, in quella merda di mondo del lavoro, di cui non possiamo fare a meno.

Buon week compagni di viaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=CP48YT4BfwI
 
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Preciso che la mia critica non era a Roby (e ci mancherebbe che criticassi un collega, tra l'altro questo è un forum di cazzeggio misto a cose serie) ma all'articolo di ADN Kronos che appare scritto veramente da uno sbarbatello ignorante.

A bludichina vorrei rispondere che esiste nel nostro sistema penale una logica di "gradualità delle pene", l'ergastolo è la pena che si dà ai pluriomicidi o agli omicidi volontari. Se cominciamo ad evocare l'ergastolo anche per la truffa, lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di droga ecc. scendiamo al livello di un MSI qualsiasi.

La gradualità delle pene implica anche il fatto che il criminale sia un soggetto razionale. Per fare un esempio, se lo sfruttamento della prostituzione è punito più della rapina a mano armata in appartamento, lo sfruttatore della prostituzione, soggetto razionale, si dedicherà alla rapina a mano armata in appartamento, che frutta magari di più e fa correre meno rischi, e ci andremo di mezzo tutti (è un esempio). Dare pene non commisurate alla gravità dei reati significa fare norme "criminogene", cioè che incoraggiano il crimine anziché combatterlo. Il sistema delle pene deve essere volto a ridurre il crimine nel suo complesso, non a spostarlo da un settore all'altro.

E' un po' come con le compagnie aeree, che ti fanno pagare Londra - Francoforte più di Londra - Francoforte - Roma. Se devi andare a Francoforte, compri Londra - Roma e scendi allo scalo di Francoforte. Il consumatore è razionale e lo è pure il criminale.

Nello stabilire una "gradualità delle pene" il legislatore è consapevole che sta "spostando" (in termini di costo-beneficio) l'attività criminosa da un settore all'altro.

Io già non concepisco questo concetto di "sfruttamento" della prostituzione, che mi pare una invenzione politico-moralistico-ipocrita. A me pare chiaro che chi si prostituisce lo fa per scelta e chi appronta i mezzi per favorire la prostituzione (appartamento, procacciamento clienti, protezione da altri criminali di strada) in genere, quasi sempre, per non dire sempre, non costringe, ma in realtà favorisce, quella meritoria attività. E' un pregiudizio moralistico voler vedere nella puttana la vittima e nel procacciatore o nel protettore lo "sfruttatore". E' un sodalizio affaristico: io ci metto la fica, tu ci metti l'appartamento (o la faccia cattiva se venisse qualcuno a rapinarmi, a violentarmi ecc.).

Ma che poi si punisca con l'ergastolo lo sfruttamento della prostituzione per il solo fatto che la prostituta ha 17 anziché 18 anni lo trovo proprio giuridicamente assurdo, e socialmente, come detto, controproducente. Spiace di vedere che in forum di puttanieri c'è ancora qualcuno che crede alla favola della povera puttana costretta dal pappone a prostituirsi. Almeno noi dovremmo sapere bene che sono tutte palle. Lo "sfruttamento" in pratica non esiste, esiste il favoreggiamento, ma si parla di "sfruttamento" per criminalizzare meglio anche il cliente (cioè noi). Tra l'altro l'articolo stesso dice che il 65% esercita "senza protezione", e siccome sicuramente non parlano di preservativi, presumibilmente intendono "senza pappone", "senza organizzazione".

Quanto alle "provocazioni" in sedi istituzionali, le trovo veramente un'aberrazione della politica. Se uno è a favore della riapertura dei casini, farà una proposta di legge nazionale in tal senso. Pensare di riaprire i casini in Veneto è ridicolo. Fare proposte di legge regionale ridicole è ridicolo ed è tipico di politici ridicoli.

Guadagnini è uno che non capisce nulla di diritto.
Nel suo evincibile ragionamento:
La prostituzione in Italia è illecita;
La Corte di Cassazione la ha però resa lecita;
La sentenza della Corte di Cassazione è disattesa perché è rimasta illecita.

Ma non ha capito nulla di com'è la normativa in Italia, e lo fa chiaramente capire. E' il contrario: la prostituzione in Italia è già lecita (anzi non è MAI stata vietata a quanto mi risulta); l'obbligo di pagare le tasse è pacifico senza aspettare la Cassazione.

L'articolo dice:
<<
E la stessa Corte in un’altra sentenza ha dichiarato come la prostituzione tra adulti «deve essere soggetta a tassazione poiché attività lecita». Ma ad oggi – evidenzia Guadagnini – queste sentenze sono state totalmente disattese
>>

Qui si vede il grande errore. Non è la Cassazione a stabilire che una attività è lecita o meno (e, più in generale, la Cassazione non è certo una fonte normativa). La Cassazione si limita ad osservare che è pacificamente lecita, e quindi pacificamente tassabile. Guadagnini pensa che sia stata una sentenza di Cassazione a "legalizzare" la prostituzione (grande idiozia, in un politico) e pensa che sia però tutt'ora illecita e quindi che la sentenza di "legalizzazione" sia stata disattesa.

Se non sono idioti non li votiamo.
 
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L'ipocrisia di cui tutta questa materia è ammantata si vede pure dalle dichiarazioni di Schiavon: che da un lato dice che le prostitute sono sfruttate da criminali (l'articolo invece dice che il 65% non ha protezione, ma sorvoliamo) e dall'altro dice che l'apertura dei casini è cosa negativa.

Se sono sfruttate da criminali, verrebbe da dire, è proprio perché i casini sono chiusi. Ma vallo a spiegare ad uno della Caritas!

E comunque: sfruttate o non sfruttate, con i casini le prostitute lavorerebbero molto meglio, come sicurezza individuale, come reddito, come anonimato.
 
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Caro cinquanta, faccio questa presisazione solo perchè ci conosciamo poco, e non vorrei nascessero inutili fraintendimenti. Lungi da me aver pensato che stavi criticando Roby. E' un po' che manco da qui, ma conosco abbastanza bene la popolazione del forum e riesco (anche questo abbastanza bene) a capire quando l'atteggiamento è polemico. La tua era chiaramente una considerazione sull'articolo, non ci piove. Molto tecnica, lo ribadisco, e dunque soggetta a interpretazioni personali.
Peraltro condivido buona parte di ciò che scrivi.
Non mi trovo completamente allineato invece sulla rigorosità della gradualità della pena. Sottolineo, non sul concetto in se, giusto, ma sulla rigorosità. Tu hai portato esempi condivisibili, ma non è scientifico che si delinqua razionalmente, in relazione alla gravità della pena.
Se così fosse, un killer seriale sceglierebbe di rubare solo pasticcini e pure disarmato, per beccarsi la pena minima.
Non voglio nemmeno aprire un dibattito sul crimine, che sarebbe follia qui, in quanto dovremmo in primo luogo distinguere fra l'atto criminale determinato da eventi occasionali, dala crinalità scelta come stile di vita. Rimaniamo in questo secondo ambito. Mi è molto difficile pensare che chi adotta il crimine come stile di vita, sia così razionale da ragionare sulla pena in cui potrebbe incorrere.
La persona che sta oltre la legge, vive anche oltre la pena. Nel senso che non si pone nemmeno il problema, stante la sua certezza che sfuggirà ad essa, o comunque che l'evenienza di essere arrestato e condannato, non lo deve riguardare fino al momento in cui si ritrova nelle mani della giustizia.
Anche sullo sfruttamento della prostituzione occorre mettere dei paletti. Certo, la maggior parte scelgono la professione in totale libertà e autonomia. In tali casi condivido che non esista sfruttamento. E che parlare di sfruttamento in termini generalizzati, come fanno molti, sia semplicemente atteggiamento politico-moralista. Ma che ci siano donne costrette alla prostituzione è altrettanto un fatto oggettivo e ampiamente documentato. In questi casi non si può sorvolare sullo sfruttamento.
Così come per una rapina, la pena viene determinata su una scala di elementi, quali l'entità, lo scasso, la premeditazione, il numero di soggetti coinvolti, il possesso di armi, ecc, anche nel caso dello sfruttamento (nel senso di costrizione) la pena deve differenziarsi, a mio avviso, in modo evidente, fino a diventare esemplare nel caso in cui la vittima sia una minore. Su questo non cambierò mai opinione.
Poi, che la riapertura dele case di piacere renderebbe migliore la vita a tutti, prostitute, clienti, fisco e abitanti dei quartieri, non ci piove.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Io, a naso, per l'esperienza che mi son fatto frequentandole, direi che lo sfruttamento si aggira intorno al 50%.
In particolare penso alle africane e alle cinesi, dove credo esistano vere e proprie organizzazioni che le spostano da una città all'altra. Per le rumene, invece, mi sembra che sia più uno sfruttamento da parte del classico pappone che gestisce due o tre ragazze.
Mi diventa difficile pensare che una cinese, che non parla una parola d'italiano, possa essere in grado di organizzarsi e partire dalla Cina per venire a prostituirsi in Italia. Così pure per le nigeriane, o ragazze poco più che 18enni di altre parti dell'Africa.
Stiamo parlando di "sfruttamento", e non di costrizione o tratta di esseri umani. (Questi ultimi due casi non li voglio neanche prendere in considerazione perché sono troppo gravi e lesivi della dignità umana.)
Una cinese può anche essere consapevole che in Italia non viene a fare la bella vita ma farà la prostituta. Un africana forse lo è un po' meno consapevole, e magari gli è stato detto che in Italia farà la commessa o la badante, cito lavori a caso.
Io con il termine "sfruttamento" mi riferisco al fatto che una prostituta non è completamente libera di gestirsi, e gran parte del suo guadagno finisce nelle mani di altri.
 
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Giusto Roby. Corretta precisazione.
Ecco allora in sintesi la mia proposta di legge, con relativi incentivi e pene (graduali):
Affitto equo di appartamento a ragazze che svolgono liberamente il mestiere: sgravio fiscale per 5 anni.
Apertura di bordello sano e sicuro: sgravi fiscali e nomina a cavaliere del lavoro.
Sfruttamento della prostituzione: confisca dei beni e arresto fino a dieci anni.
Costrizione alla prostituzione: arresto fino a vent'anni da scontarsi in regime di sodomia quotidiana.
Costrizione di minori: Ergastolo in cella murata senza finestre.
:pleasantry:
Buona domenica.
 
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bludichina: ... Apertura di bordello sano e sicuro: sgravi fiscali e nomina a cavaliere del lavoro.

Questa non è una proposta di legge, caro Blu... E' stata già attuata da lungo tempo! :pleasantry::lol:

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Cap d'Agde
Nel frattempo che tentate di ripristinare le case chiuse in Italia, io continuo a versare liquidi sulle casse dello stato austriaco, e proclamo questo fighino patrimonio dell'umanità :lol:

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