Napilandia 2.0
- Creatore Discussione Leggy800
- Data di inizio
Oggi pensavo che se fossi inconsapevole sare felice.
Come una pianta. Avete mai visto una pianta triste? A parte il salice piangente, ma non penso che lui sia triste, siamo noi a dipingerlo così.
Voglio farmi lobotomizzare!
E scagazzare felice in giro. Ma tanto a me che mi frega? Mica me ne rendo conto.
Come una pianta. Avete mai visto una pianta triste? A parte il salice piangente, ma non penso che lui sia triste, siamo noi a dipingerlo così.
Voglio farmi lobotomizzare!
E scagazzare felice in giro. Ma tanto a me che mi frega? Mica me ne rendo conto.
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buon giorno scagazzanti del bacio marroncino ... inconsapevoli della missionaria inconscia .... lobotomizzati della pecorina celebrale 
prima di farvi tramutare in baobab o betulle ... togliete il Jameson dalle mani di blu
prima di farvi tramutare in baobab o betulle ... togliete il Jameson dalle mani di blu
Stasera, precena, mi picca stimolo di farvi dei dispetti.
Siccome non posso passare da tutti con dolcetto scherzetto anticipato, ve ne faccio uno di quelli che vi fanno rabbrividire, voi amanti delle fighe patinate. Che se non son fighe, vi fanno schifo.
Ma te pensa. Per chi gestisce la prevenzione dello stabile, l'emergenza sarebbe il fuoco. ahahahahah
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ho trovato in rete un commento che approvo in pieno e vorrei condividere con voi
"I social non hanno creato i mostri.
I mostri c'erano già prima.
I social hanno dato spazio ai mostri e hanno amplificato le loro mostruosità, fino a far raggiungere loro spazi inesplorati.
Hanno aumentato la loro capacità di ferire chi non ha l'acume necessario per riconoscerli a prima vista.
Nel social non c'è protezione dai mostri, se non ignorarli.
Come quando da bambini chiudevamo gli occhi e ci rannicchiavamo sotto le coperte, e il mostro sotto al letto andava via."
"I social non hanno creato i mostri.
I mostri c'erano già prima.
I social hanno dato spazio ai mostri e hanno amplificato le loro mostruosità, fino a far raggiungere loro spazi inesplorati.
Hanno aumentato la loro capacità di ferire chi non ha l'acume necessario per riconoscerli a prima vista.
Nel social non c'è protezione dai mostri, se non ignorarli.
Come quando da bambini chiudevamo gli occhi e ci rannicchiavamo sotto le coperte, e il mostro sotto al letto andava via."
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e questa? è adatta al dopopranzo?
Direi che antipasto della casa, selezione di primi, selezione di secondi, contorni, dolce, frutta, caffè e ammazza caffè, bevande incluse la signora le soddisfa tutte, aggiungerei aperitivo prima e riposino dopo
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il problema e' che te coglionazzo il riposino lo fai .... DURANTE !!! :sarcastic_hand:
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prima di farvi tramutare in baobab o betulle ... togliete il Jameson dalle mani di blu
Ma Pirlone che non sei altro. Non ti viene il sospetto che sotto quelle righe, che ai tuoi poveri umani occhi appaiono come demenziali, ci fosse un'immagine? Che poi è sparita nel nulla.
Guarda, giusto per farti star male tutto il giorno, avrei voluto ripostarla, ma non trovo più il sito. Ci sono certe cesse, che te lo sfanno ammosciare per 36-48 ore solo a guardarle, però fa sbellicare dalle risate.
Ma giuro che appena avrò tempo lo ritrovo e te ne posterò una al giorno. Anzi, le posto e te le dedico, firmandomi, Blu-Culatello.
Questa invece la posto per Sodo, per la serie, c'è sempre un modo per risparmiare sui sanitari.
(Sempre che non si cancelli nella notte)
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ciao bastian se tu fossi inconsapevole non ti renderesti conto nemmeno di essere felice. comuqnue cè un modo per trovare molta molta felicità. un modo molto pratico. prova a farti investire da un suv e poi sopravvivere vedrai quanta felicità e sete di vita in piu sentirai dopo XD
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É meglio non rendersi conto di essere felice o non rendersi conto di essere infelice?
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Forse è meglio provare a vivere, meglio che si può. La felicità è uno stato d'animo che interseca la nostra vita, occasionalmente e, quasi mai, in modo permanente. Per come la vedo io, tutto è casuale. Certo, noi possiamo intervenire, come ci invitano a fare i guru della felicità consapevole, quelli che sostengono che noi siamo i principali artefici del nostro destino, della nostra vita e della nostra felicità.
Sacrosante parole, che gli permettono di vendere migliaia di libri, firmare autografi e fare conferenze. Alla fine di quei grandi libri motivazionali, di tutta quell'esplosione di saggezza e consapevolezza, quando i riflettori dell'entusiasmo indotto dalle belle parole si spengono, noi restiamo nuovamente da soli. A fare i conti con la nostra fragile esistenza, con le nostre paure.
Vero quel che dice Spezie. Se ti passa sopra un suv e sopravvivi, forse apprezzi di più la vita. Dipende comeci esci. Se su una sedia a rotelle, è già molto più impegnativo provare a essere felici. Non impossibile, certo. Dipende da come siamo fatti. Ci sono persone che nei drammi si abbattono e si annientano e altre che trovano la forza di reagire. Che si buttano in nuove sfide, che lottano fino alla fine per trattenersi quel po di vita che la vita stessa ha concesso. Alcuni anche conseguendo successi straordinari. Le paraolimpiadi sono la dimostrazione più forte. Ma non sempre ciò è realizzabile e non sempre dipende dalla nostra caparbietà nel superare gli ostacoli.
Ognuno di noi ha un istinto di sopravvivenza diverso e nessuno riuscirà mai a comprendere a pieno la felicità o l'infelicità di un altro.
Ecco, forse questo è il meglio. Comprendere la fragilità della nostra esistenza e trovare il modo di essere felici, ogni qualvolta ci si presenta l'occasione. Che non passa ogni giorno e non passa per tutti nello stesso modo. Ma, questo sì dipende da noi, possiamo provare a trattenerla il più a lungo possibile. O quantomeno, cercare di non essere noi stessi, ad aiutarla a sfuggirci.
Sacrosante parole, che gli permettono di vendere migliaia di libri, firmare autografi e fare conferenze. Alla fine di quei grandi libri motivazionali, di tutta quell'esplosione di saggezza e consapevolezza, quando i riflettori dell'entusiasmo indotto dalle belle parole si spengono, noi restiamo nuovamente da soli. A fare i conti con la nostra fragile esistenza, con le nostre paure.
Vero quel che dice Spezie. Se ti passa sopra un suv e sopravvivi, forse apprezzi di più la vita. Dipende comeci esci. Se su una sedia a rotelle, è già molto più impegnativo provare a essere felici. Non impossibile, certo. Dipende da come siamo fatti. Ci sono persone che nei drammi si abbattono e si annientano e altre che trovano la forza di reagire. Che si buttano in nuove sfide, che lottano fino alla fine per trattenersi quel po di vita che la vita stessa ha concesso. Alcuni anche conseguendo successi straordinari. Le paraolimpiadi sono la dimostrazione più forte. Ma non sempre ciò è realizzabile e non sempre dipende dalla nostra caparbietà nel superare gli ostacoli.
Ognuno di noi ha un istinto di sopravvivenza diverso e nessuno riuscirà mai a comprendere a pieno la felicità o l'infelicità di un altro.
Ecco, forse questo è il meglio. Comprendere la fragilità della nostra esistenza e trovare il modo di essere felici, ogni qualvolta ci si presenta l'occasione. Che non passa ogni giorno e non passa per tutti nello stesso modo. Ma, questo sì dipende da noi, possiamo provare a trattenerla il più a lungo possibile. O quantomeno, cercare di non essere noi stessi, ad aiutarla a sfuggirci.
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my ogddd non comprendo ho riletto e riletto ))) meglio rendersi conto di tuttoXD
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