NOME INSERZIONISTA: RIANA
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/RIANA VIP-47357?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO
NAZIONALITA': UNGHERESE/RUMENA
ETA': 26-27
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BBJ/STRAIGHT SEX/ANAL
SERVIZI USUFRUITI: BBJ/STRAIGHT SEX/ANAL
COMPENSO RICHIESTO: 150
COMPENSO CONCORDATO: 150
DURATA DELL'INCONTRO: 30 MINUTI
DESCRIZIONE FISICA: 1,70 come da foto, tutta al naturale
ATTITUDINE: friendly ma dovrebbe/potrebbe migliorare
REPERIBILITA': buona, ma fornisce indirizzo civetta alla prima telefonata. Il palazzo giusto è dall’altra parte della strada
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: non ricordo
PAGELLA: Fisico 8/Sex 7.5/Social time 5.5
LA MIA RECENSIONE:
Peccato, non ci siamo presi, non ci siamo compresi. La materia prima c’era e si vede, ma io ci arrivo troppo stressato e con la testa altrove, incazzato nero, diciamola tutta. E’ uno di quei giorni che neanche una bella troia riescie a riconciliarmi con il genere umano.
Andava tutto come da programma. Arrivato in zona cerco il numero civico e richiamo. Mi comunica la pulzella che devo entrare nel civico alle mie spalle, dall’altra parte della strada. “Ah ok….”. “Voltati” Mi volto e mi sento osservato, anzi sono proprio al centro del mirino: “sì ok, ti ho visto. Attraversa la strada ed entra nel portone di fronte a te … poi ….”. Mentre attraverso ricevo una telefonata e istintivamente rispondo, pensando sia lei che ha dimenticato di darmi qualche dettaglio. E invece è una scassacazzi, che in trenta secondi mi ricopre di improperi. Resto al centro della strada in balìa dello sproloquio senza senso di questa qui. Mi mordo la lingua per non mandarla a quel paese e mi limito a dire “va bene”, a qualunque oscenità. Alla fine saranno duecento “va bene” contro 500 stronzate. Quando chiudo non ricordo neanche perché sono lì, in mezzo a una strada, che fortunatamente non passano auto.
Arriva un’altra chiamata e sto per scagliare il cellulare contro il muro. E’ lei. “Ehi… ti sei perso? Ma sei ancora in mezzo alla strada ??!!” “ah sì… scusa, forse … perdonami, una telefonata di lavoro e … forse …” “Forse”? il tono della voce è nervoso, presagisce il bidone. La verità è che sto pensando davvero di rimettermi in macchina e andare via. “No niente, niente… arrivo… allora entro, poi a destra …, poi?”.
Sguscio nel suo appartamento, ma non sono più uno alla ricerca di mezz’oretta di sesso tranquillo. La telefonata ha disintegrato tutte le costruzioni mentali, le fughe in avanti, le candide illusioni, con cui uno abborda l’appuntamento con una puttana. Una nuova puttana. E istantaneamente mi sento un cesso d’uomo che deve infilare la nerchia in un buco, preferibilmente un buco di culo.
Lei percepisce strane vibrazioni e diventa guardinga, forse le faccio paura. Mi infastidisce con domande strane. Faccio spallucce e grugnisco qualcosa o balbetto qualcos’altro, non ho voglia di raccontarmela e di fare la solita recita dell’omino gentile che comunque anche se ci sono i soldi in mezzo sono sempre due esseri umani che incrociano il loro destino…bla … bla….
Mi spoglio e mi metto supino sul letto, senza troppi convenevoli. Lei fa altrettanto. “Fa caldo, vero ….” prova a dire, mentre la fronte imperlata e le ascelle grondano un afrore molesto. Annuisco con l’ennesimo grugnito. Sì, ho creato un clima di merda, ma non me ne frega un cazzo di allentare la tensione, di sorridere, non riesco ad uscire dal cavernicolo in lotta con il mondo che mi ha fagocitato pochi minuti prima, mentre salivo le scale.
Ci mette un bel po’ a trovare il bandolo della matassa, anche perché mi sbocchina svogliatamente, con lunghi stacchi per aggiustarsi i capelli, per asciugarsi la fronte. Manca solo che si alzi per andare a girare il sugo.
Con la coda dell’occhio intercetto i suoi sguardi furtivi, mentre si lavora di lingua la mia cappella. Mi guarda per capire che cosa? E poi arriva quella odiosa frase: “Ti piace??”
“Sissì …” ma se stavi zitta mi piaceva di più. “Scopiamo”? “Sissì … “ “Facciamo prima figa o ….”. “Facciamo o….” “Ah! Non vuoi fare prima figa ….”. “No”.
Insiste per una missionaria che poi magicamente diventerà retro-missionaria, ma io taglio corto: “Preferisco la pecorina …” e mi alzo in piedi. Lei balbetta e tergiversa. A un certo punto intuisco che forse il suo problema è darmi le spalle. Non si fida, mi ha visto troppo strano (me lo confiderà dopo). E lì mi smoscio. Acconsento a questa missionaria del cazzo, giusto per vedere l’effetto che fa. Va meglio, quasi quasi vado avanti fino alla fine. Solleva le gambe fino ad appoggiarle sulle mie spalle. Compare un gran bel culo, candido e morbido. Me ne riempio le mani e continuo a chiavarla senza sosta. Sì credo proprio che andrò fino in fondo, però che culo … mmmm ….“Proviamo culo”?
Serve un po’ di gel, ma ci sta. Accetta anche la pecorina ora. Mi guida tra le sue natiche e senza tanti panegirici, prima che qualche altra incomprensione possa interrompere l’idillio, metto fine a questo incontro nato sotto una cattiva stella.
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/RIANA VIP-47357?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO
NAZIONALITA': UNGHERESE/RUMENA
ETA': 26-27
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BBJ/STRAIGHT SEX/ANAL
SERVIZI USUFRUITI: BBJ/STRAIGHT SEX/ANAL
COMPENSO RICHIESTO: 150
COMPENSO CONCORDATO: 150
DURATA DELL'INCONTRO: 30 MINUTI
DESCRIZIONE FISICA: 1,70 come da foto, tutta al naturale
ATTITUDINE: friendly ma dovrebbe/potrebbe migliorare
REPERIBILITA': buona, ma fornisce indirizzo civetta alla prima telefonata. Il palazzo giusto è dall’altra parte della strada
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: non ricordo
PAGELLA: Fisico 8/Sex 7.5/Social time 5.5
LA MIA RECENSIONE:
Peccato, non ci siamo presi, non ci siamo compresi. La materia prima c’era e si vede, ma io ci arrivo troppo stressato e con la testa altrove, incazzato nero, diciamola tutta. E’ uno di quei giorni che neanche una bella troia riescie a riconciliarmi con il genere umano.
Andava tutto come da programma. Arrivato in zona cerco il numero civico e richiamo. Mi comunica la pulzella che devo entrare nel civico alle mie spalle, dall’altra parte della strada. “Ah ok….”. “Voltati” Mi volto e mi sento osservato, anzi sono proprio al centro del mirino: “sì ok, ti ho visto. Attraversa la strada ed entra nel portone di fronte a te … poi ….”. Mentre attraverso ricevo una telefonata e istintivamente rispondo, pensando sia lei che ha dimenticato di darmi qualche dettaglio. E invece è una scassacazzi, che in trenta secondi mi ricopre di improperi. Resto al centro della strada in balìa dello sproloquio senza senso di questa qui. Mi mordo la lingua per non mandarla a quel paese e mi limito a dire “va bene”, a qualunque oscenità. Alla fine saranno duecento “va bene” contro 500 stronzate. Quando chiudo non ricordo neanche perché sono lì, in mezzo a una strada, che fortunatamente non passano auto.
Arriva un’altra chiamata e sto per scagliare il cellulare contro il muro. E’ lei. “Ehi… ti sei perso? Ma sei ancora in mezzo alla strada ??!!” “ah sì… scusa, forse … perdonami, una telefonata di lavoro e … forse …” “Forse”? il tono della voce è nervoso, presagisce il bidone. La verità è che sto pensando davvero di rimettermi in macchina e andare via. “No niente, niente… arrivo… allora entro, poi a destra …, poi?”.
Sguscio nel suo appartamento, ma non sono più uno alla ricerca di mezz’oretta di sesso tranquillo. La telefonata ha disintegrato tutte le costruzioni mentali, le fughe in avanti, le candide illusioni, con cui uno abborda l’appuntamento con una puttana. Una nuova puttana. E istantaneamente mi sento un cesso d’uomo che deve infilare la nerchia in un buco, preferibilmente un buco di culo.
Lei percepisce strane vibrazioni e diventa guardinga, forse le faccio paura. Mi infastidisce con domande strane. Faccio spallucce e grugnisco qualcosa o balbetto qualcos’altro, non ho voglia di raccontarmela e di fare la solita recita dell’omino gentile che comunque anche se ci sono i soldi in mezzo sono sempre due esseri umani che incrociano il loro destino…bla … bla….
Mi spoglio e mi metto supino sul letto, senza troppi convenevoli. Lei fa altrettanto. “Fa caldo, vero ….” prova a dire, mentre la fronte imperlata e le ascelle grondano un afrore molesto. Annuisco con l’ennesimo grugnito. Sì, ho creato un clima di merda, ma non me ne frega un cazzo di allentare la tensione, di sorridere, non riesco ad uscire dal cavernicolo in lotta con il mondo che mi ha fagocitato pochi minuti prima, mentre salivo le scale.
Ci mette un bel po’ a trovare il bandolo della matassa, anche perché mi sbocchina svogliatamente, con lunghi stacchi per aggiustarsi i capelli, per asciugarsi la fronte. Manca solo che si alzi per andare a girare il sugo.
Con la coda dell’occhio intercetto i suoi sguardi furtivi, mentre si lavora di lingua la mia cappella. Mi guarda per capire che cosa? E poi arriva quella odiosa frase: “Ti piace??”
“Sissì …” ma se stavi zitta mi piaceva di più. “Scopiamo”? “Sissì … “ “Facciamo prima figa o ….”. “Facciamo o….” “Ah! Non vuoi fare prima figa ….”. “No”.
Insiste per una missionaria che poi magicamente diventerà retro-missionaria, ma io taglio corto: “Preferisco la pecorina …” e mi alzo in piedi. Lei balbetta e tergiversa. A un certo punto intuisco che forse il suo problema è darmi le spalle. Non si fida, mi ha visto troppo strano (me lo confiderà dopo). E lì mi smoscio. Acconsento a questa missionaria del cazzo, giusto per vedere l’effetto che fa. Va meglio, quasi quasi vado avanti fino alla fine. Solleva le gambe fino ad appoggiarle sulle mie spalle. Compare un gran bel culo, candido e morbido. Me ne riempio le mani e continuo a chiavarla senza sosta. Sì credo proprio che andrò fino in fondo, però che culo … mmmm ….“Proviamo culo”?
Serve un po’ di gel, ma ci sta. Accetta anche la pecorina ora. Mi guida tra le sue natiche e senza tanti panegirici, prima che qualche altra incomprensione possa interrompere l’idillio, metto fine a questo incontro nato sotto una cattiva stella.
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