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Questo racconto è frutto della mia fantasia. Eventuali riferimenti a persone esistenti e a situazioni reali è del tutto casuale
Fenomenologia comparata delle doppia didattica
Porca puttana, mi dico, che casino.
La morettina mi succhia davvero troppo forte. E mi ha infilato due dita su per il culo.
Si vede che le hanno insegnato così.
Io in piedi, lei inginocchiata contro il divano.
Le metto una mano sulla testa. Lei capisce e rallenta un cincinino.
Forse esagera perché vuole fare bella figura. Ma si capisce subito l'inesperienza.
Vorrà distinguersi, visto che trovare gente che ti paga mezzo palo per una notte non è frequente.
Siamo in soggiorno, perché Jaco e Beppe per il secondo giro hanno ben pensato di mettere in mezzo l'altra morettina, Giulia. E mi hanno lasciato il resto della mercanzia.
Ci sono preservativi usati sparsi per tutta la casa. Confezioni di Viagra e cartoccini di coca sui tavolini. E tracce di sperma e merda nell'altra camera da letto. Dove prima Beppe ha scopato con la biondina.
'Fanculo, domani devo dire alla Miriam, la nostra donna delle pulizie ghanese, di controllare tutto con attenzione.
Le giro 100 euro al mese di nascosto da mia moglie solo per cancellare le tracce delle mie cazzate.
E 30 per ogni pompino che mi fa. Di solito quando arriva la mattina presto e mi trova ancora a casa. 50, se mi tira di girarla a pecora e metterglielo nel culo.
Di solito le triple le facciamo a casa di Beppe. E paga sempre lui, per lui tre rosa grandi sono niente. Ma questa volta le pupe le abbiamo caricate praticamente sotto casa mia.
La morettina che mi sta spompinando si fa chiamare Lorena. L'ho presa la settimana scorsa e non ho fatto in tempo a valutarla. Ero di fretta e, contro ogni abitudine, ho concordato una pompa cabrio in macchina, nel parcheggio dietro casa mia.
Comunque, adesso si sta impegnando.
Prima è stata con Jaco, mentre la Giulia me la sono farcita io.
Glie l'ho preparata, come dicono scherzando i miei amici.
In effetti, l'ho spanata per di dietro.
Non è stato troppo difficile, nonostante l'inesperienza. Anche se ce l'ho grosso, ho pazienza e metodo. Anni e anni di pratica.
Non vengo.
Cazzo, in queste situazioni posso andare avanti per ore, ma non vengo.
È la prostata. Ma è anche la testa.
Se vengo, poi, mi ci vuole un tot per riprendermi.
E non posso sprecare il tempo pagato con un calo di eccitazione.
Non è razionale, ormai, è rituale.
Non ho neppure preso il Viagra, di cui i miei amici hanno invece abusato.
Ce l'ho duro e rimarrà duro, per ore.
La bimba emerge e mi sorride guardandomi dal basso con espressione fiduciosa.
Mi infilo un condom e la faccio sedere sul divano.
Mi ha detto prima timidamente che non è brava a metterlo.
Apre un poco le gambe, mi inginocchio proprio davanti e me la tiro contro.
Lei tiene botta senza reazione apparente. Ma è strettina.
Per cui, esco, mi sputo sulle dita e la bagno tra le gambe.
Poi la inforco di nuovo.
Ha due belle tettine naturali, dure e lisce.
La sua patatina continua ad essere stretta e poco bagnata.
Le allungo le labbra. Lei me le sfiora senza metterci la lingua.
Si stacca e mi sorride con aria di rimprovero.
La tua amica, obietto, bacia.
Lei alza le spalle un po' innervosita.
Non avevamo parlato di FK quando abbiamo contrattato.
Si era stabilito che si faceva tutto. Tutto coperto, tranne bocca, fino alla fine.
Entra la biondina provenendo dal bagno.
Cammina cauta e si massaggia il sedere.
La invito con un'occhiata a sedersi anche lei sul divano.
Forse è la più carina del gruppo.
Lei obbedisce, si accomoda educatamente, a gambe aperte.
Mentre pompo piano la Lorena, le accarezzo la passerina glabra.
Lei mi sorride invitante.
È arrossata tra le chiappe. Dopo l'inculata di Beppe, deve essersi sgurata e impomatata per lenire il dolorino. Nel bagno ci sono un sacco di creme di mia moglie, ottime per questi usi.
Dopo che sarò passato io, la minaccio, cara bimba ti ci vorrà qualcosa di molto più analgesico.
Lei ridacchia.
Poi, curiosa, viene a vedere le mie dimensioni.
Per farle capire meglio, esco quasi tutto dalla Lorena.
Non mi ricordo come si chiama, forse Marina.
Ride di nuovo, scuotendo le tette.
È la più accessoriata. E anche la più esperta, credo.
Le altre due non hanno ancora vent'anni, praticamente new entry, lei qualcuno di più.
Anche se non l'ho mai presa, la vedo in strada da un po'.
La Lorena mi sta stancando. Totalmente passiva.
Ma mi piacciono le imprese ardite. E pompo con determinazione e senso del dovere.
Quando si tratta di figa, sono sempre animato da sentimenti positivi.
La biondina si tira un po' avanti e mi allunga un bacino.
L'altra ci guarda con un certo sconcerto.
Torno a massaggiarla tra le gambe e le infilo la lingua tutta in bocca.
Ha capito che mi stavo stancando e deciso di tirarmi su.
Complimenti.
E forse ha anche intenti didattici.
Le puttane sono enigmatiche, inutile cercare di capirle.
Mi sta anche dicendo che non è ancora ora che passi a lei.
Ok, decido accettando la sfida.
Esco dalla Lorena, mi siedo sul divano e me la tiro sopra.
La bimba, avendo capito, questa volta si umetta abbondantemente la patata di saliva.
La biondina ha deciso di fare la troia, perché mi tiene il pinco dritto, mentre l'altra si abbassa a farsi penetrare.
Questa volta entra abbastanza agevolmente.
Non si muove, ma va bene. Aspettiamo che si assesti un attimo.
Ah, fa Jaco ridanciano entrando, vedo che te la cavi anche senza di noi.
Va in cucina, prende una bottiglia d'acqua dal frigo e ne beve una sorsata avviandosi.
Sarà una cosa lunga, ridacchia.
Lo so come finirà.
Si faranno di coca come dei deficienti. Cercheranno inutilmente di ingropparsi la ragazzina in doppia. E tra non molto, frustrati e tremanti di fattanza, me la rimanderanno indietro.
Succede sempre così. La coca è una merda infinita.
Va su e giù, per cui ogni tanto capita che si riprendano.
Ma la doppia non è mica facile, dubito che ce la faranno. Sosterranno che non era abbastanza eccitante ed esperta.
Non si scopa con il cazzo, lo dirò sempre, si scopa con la testa.
E dopo questa inconfessabile delusione, finiranno la nottata continuando a farsi, sparando spacconate e tentando inutilmente di addormentarsi. Lamentandosi della stanchezza.
Coglioni.
La biondina ha capito che se non succede niente mi innervosirò.
Per cui, spinge la morettina a muovere leggermente il sedere. Le ha messo una mano su una chiappa per incoraggiarla ad un ritmo lento.
Poi si abbassa a baciarmi di nuovo.
Stanco di cercarle il cicciolo di fuori, le infilo un dito nella patatina. Subito è secca, ma non ci mette molto a inumidirsi.
Si stacca e mi guarda sorridendo.
Sono curioso di vedere come reagisce al trattamento fino.
Appena concludo con questa, mi sa che mi dedicherò a lei in modo esclusivo. Probabile che ne esca qualcosa di interessante.
La morettina ha capito che aspettiamo una sua reazione.
Per cui, si abbassa un po' incerta e mi infila anche lei la lingua tra i denti.
Ci baciamo piano.
Le prendo entrambe le natiche e la faccio accelerare appena un po'.
Certo che è un gran bel gnocchino.
Non fa in tempo a staccarsi, che l'altra si avvicina al mio viso.
Anche la biondina mi bacia piano, ma ha una tecnica molto più consumata.
Mi cerca la lingua con la sua, si spinge più profondamente nella mia bocca.
Si toglie con un sorriso divertito.
L'altra è accaldata e un po' confusa. I capelli scomposti e un rivolo di saliva che le scende dal labbro inferiore.
La Marina glielo tira via con un dito.
E ridacchia.
Di là si sente parlare in modo un po' concitato. Forse stanno cominciando ad ammosciarsi.
Il problema è che la coca ti esalta e ti toglie lucidità. Sai che sei in calo, ma non lo ammetti.
Jaco mi chiama.
Torno subito, mi raccomando, non fate niente di interessante in mia assenza.
Spingo via la morettina divertito.
Entrambe si siedono comode, a gambe semichiuse a prendere aria.
Raggiungo la stanza da letto.
La Giulia si lamenta con qualche ragione.
Sta seduta sul cazzo di Beppe e Jaco cerca di entrarle dietro.
Non è facile. E lei non deve essere abituata.
Il Beppe se l'è tirata contro, le tiene ferma la testa e intanto la bacia. Ma lei gli tira piccoli pugni sul petto, forse impressionata dalla pressione inusuale di due cazzi di discrete dimensioni tra le gambe.
Come cazzo hai fatto a metterglielo in culo? Chiede Jaco.
Si tira via e mi mostra l'evidenza del buchino chiusissimo della ragazzina. Nonostante sia stata unta più che abbondantemente.
Succede spesso.
Dopo una penetrazione anale prolungata, e quella che le ho praticato è stata piuttosto prolungata, capita che il sederino si stringa. È una reazione quasi automatica dello sfintere, credo.
Succede con le ragazze inesperte. Soprattutto se la penetrazione è avvenuta lentamente, con molta lubrificazione e aspettando che il culetto si aprisse senza forzare.
Adesso non è rilassata. Non entrerà, è matematico.
Fate con calma, suggerisco.
Sorrido alla ragazzina che, riemersa dal bacio del Beppe, mi fissa con occhio implorante pietà.
Beppe è un tossico senza speranza, ma non è coglione. Sa che ho ragione.
Per cui, spinge via la ragazza e le fa qualche carezza sul viso.
Jaco no, Jaco era già sulla mia lunghezza d'onda. Per questo mi ha chiamato.
Sapeva che arrivando avrei sciolto la tensione.
In ogni caso, entrambi sono già nella fase dell'occhio iniettato, dei lunghi sospiri e delle spalle tremanti.
Meno di dieci minuti e la Giulia non dovrà più sottomettersi a penetrazioni complicate.
Al massimo, dovrà ciucciare i loro cazzi semirigidi a turno o, più probabilmente, in stereo.
Le sorrido incoraggiante. La bimba è carina da matti, fresca e disponibile.
Le allungo un bacino sulle labbra e smammo.
Prima abbiamo limonato a lungo, sono persino riuscito a farla bagnare.
È una brava cinna.
Tutto a posto? Mi chiede la Marina.
Sembra un po' allarmata per la sua amica sotto i ferri nell'altra stanza.
Tranquilla, la rassicuro.
Mi faccio posto tra le due squinzie e mi siedo.
Il pinco è ancora imbustato e in tiro.
Ma una leggera fitta di stanchezza mi percorre la schiena.
Comincio ad essere un po' vecchio per tutta questa ginnastica.
Meno male che domani non lavoro.
Si sono accese una sigaretta a testa e sembrano piuttosto poco dell'idea di ricominciare subito.
Per cui, le imito e cerco di rilassarmi.
Se mi cala, non c'è problema. C'è Viagra in abbondanza.
La biondina spegne la sua cicca, mi sorride e si inginocchia tra le mie gambe.
Mi sgoldona, lo imbocca e lo succhia lentamente.
L'altra la guarda con occhio poco interessato e si gratta una tetta.
Appena spegne anche lei, me la tiro un po' contro e la bacio di nuovo.
Adesso non resiste, anzi.
Forse non vuole sfigurare nella competizione con la biondina.
Che poco alla volta me l'ha ingoiato tutto e saliva abbondantemente.
Accarezzo una tetta della morettina, poi scendo a toccarle il pancino e le cosce.
Lei apre ulteriormente le gambe e le accarezzo la patata.
Non è proprio bagnata, ma neppure secca come prima.
Con l'altra mano vado in esplorazione dello stretto.
Io? Fa la Marina riemergendo dal pompino.
Dopo, sorrido, riproviamo con lei.
La ragazza mi srotola un preservativo e lascia il posto alla moretta.
Non sa bene come fare.
Decide di mettersi di schiena.
Povera piccola. Con le gambe piegate resisterà solo qualche minuto.
Ma apprezzo la buona volontà.
Si piega e se lo infila lentamente.
Entra, su. C'è delle strettume, ma ho visto di peggio.
La biondina sorride amara scuotendo la testa.
Cerco di togliere la morettina dall'imbarazzo. Per cui, chiudo le gambe e la spingo a sedersi sul mio bacino.
La ragazzina torce il collo e mi guarda divertita.
L'inesperienza delle volte è più eccitante del mestiere.
La bionda torna a baciarmi e a farsi sfrugnare in mezzo alle cosce.
Cos'è successo di là? Chiede curiosa.
Niente, sospiro, volevano farle una doppia, ma non entrava dietro.
La morettina, intanto, ha capito che deve mettere le mani sulle mie ginocchia e muoversi un po'.
La biondina si morde un labbro incerta.
Tranquilla, ripeto, adesso smettono. Non sono stronzi, stavano solo giocando.
Ok, fa lei, sai, non è tanto esperta.
Annuisco.
Devo fare qualcosa? Chiede.
Succhiami i capezzoli, suggerisco. Dopo proviamo a metterlo in culo anche a questa.
Oh, fa lei sapiente, con quel coso dovrai lavorartela parecchio.
Sorrido, mentre mi lecca il petto e mi stringe l'affare.
È intraprendente. Senza che le chiedessi niente ha allungato la manina.
La morettina, non sapendo bene, la imita stringendomi lo scroto.
Normalmente, sarei già sul punto di venire.
Ma niente da fare, in queste situazioni va sempre così.
Jaco torna e si siede su una sedia.
Probabilmente il Beppe gli ha chiesto di lasciarlo provare da solo.
Si accende una sigaretta e ci guarda con occhio lubrico.
Posso? Chiede poggiando la paglia su un piattino.
Beve quel che resta in un bicchiere di vino rosso e si siede al mio fianco.
La biondina capisce che tocca a lei. Per cui si alza e va ad accoccolarsi sul ventre del mio amico.
Non ce l'ha tanto duro, ma forse ce la fa.
Si baciano a lungo. Lui le tocca il seno e le accarezza le belle natiche.
La morettina torce la testa per vedere quel che succede.
Fa davvero tenerezza.
Per cui, la giro e me la tiro sopra per davanti.
Jaco non ha fretta, la ragazza sorride e lo bacia. Scende a succhiargli i capezzoli.
Sfrega il pube sul suo affare.
Poi, si stacca, gli fa allargare meglio le gambe e si piega a succhiarglielo.
La morettina osserva, poi si gira a sorridermi.
Sembra divertita.
Le stringo il seno e me la tiro di nuovo contro.
Mi bacia, ma sembra distratta. Vuole vedere bene quel che fa la sua amica.
La bionda piega le ginocchia e continua il suo lavoro di bocca.
Sono più eccitato da quel che fa la Marina a Jaco di quel che sta facendo la piccola Lorena a me.
Il mio amico tiene una mano sulla testa della biondina e allunga l'altra a toccare il seno della mora.
Oh, cazzo! Mi lamento intimamente, adesso sono davvero in tiro.
Spingo via la morettina e la giro a pecora, inginocchiata sul divano.
Jaco ne approfitta per infilarle la lingua tra i denti e accarezzarle la testolina.
Entro di nuovo e spingo con una certa energia.
La Lorena emette un piccolo ansito.
La biondina, divertita, si gira e si allunga per baciarmi. Con una mano tiene il cazzo del mio amico, con l'altra sfrugna il culo della bimba mora.
La confusione comincia piacevolmente a incasinarmi.
Ispirato dalla telepatia minima che in queste occasioni finisce sempre per serpeggiare, prendo dal tavolino la scatola di preservativi e l'allungo alla ragazza.
Lei lo apre concitatamente con i denti e lo srotola sull'affare di Jaco, che si è ripreso. ecco.
Così, gli si siede sopra, dandogli la schiena.
Molto più intelligentemente dell'altra, prende un cuscino e se lo mette sotto i piedi. È l'esperienza, via!
La morettina continua a baciare il mio amico, io la spingo sempre più violentemente contro lo schienale di divano. Dal sedere le esce un certo odorino, ma è normale, su.
Decido che è ora, per cui allungo anche la scatola di lubrificante alla Marina.
Lei ridacchia e se ne mette un po' sul didietro.
Poi comincia a impomatare lo sfintere dell'altra.
La morettina si stacca subito dal bacio di Jaco e la guarda terrorizzata. Poi torce il collo in una muta richiesta di lasciar perdere.
Ma la biondina, inflessibile, la unge per di fuori ed entra con un ditino a controllarla anche dentro.
Jaco si sta divertendo tantissimo, almeno quanto me.
La biondina ricontrolla il suo, di culo, e deve aver deciso che è ok. Per cui, si tira su, prende il cazzo del mio amico con due dita e se lo infila dietro.
Sta in piedi sul cuscino, un po' malferma, con le gambe che le tremano un pochino.
Subito entra solo la punta e lei stringe i denti.
Ma poco alla volta si fa strada.
Del resto, ci era già entrato Beppe. Che non è un mostro, ma certo neppure un minidotato.
La ragazza si impala lentamente, poggiando la schiena sul petto del mio amico.
Quando è in fondo, torce il collo e cerca la sua lingua.
Complimenti, mi dico, non è da tutti.
Tiro indietro la morettina, sempre a pecora, ma in piedi. Le faccio poggiare le mani sul divano, in modo che veda come stanno inculando la sua amica.
E le poggio l'affare sullo sfintere.
Lei si gira ancora a fissarmi con una smorfia dubbiosa.
Calma, le sorrido, se fa male smettiamo.
Lei torna a guardare il cazzo del mio amico che scivola piano nel culo della biondina.
La sua incertezza è palpabile. E il suo stupore, anche.
Forse l'ha fatto, ma non l'ha mai visto fare.
Allunga una manina e tocca il cazzo di Jaco. Adesso è duro come ai vecchi tempi.
Forse non si è pippato tanta roba, come fa immancabilmente il Beppe.
Del resto, dopo la malattia ci va piano.
La biondina le sorride incoraggiante. Si è staccata dal bacio del mio amico. Del resto, non era una posizione comoda.
E lei sale a toccarle anche la patatina glabra.
Da cui scende una piccola riga di umori.
La biondina emette un ansito quasi credibile.
E la morettina si gira a guardarmi divertita.
Il suo culetto per ora non reagisce alla mia moderata pressione.
Ci vuole pazienza. Prima o poi cederà.
La biondina è tutta tesa, un po' ritorta. Con una gamba leggermente piegata.
Si abbassa e si alza con un movimento lento. Che Jaco accompagna sapientemente.
Prendo ancora lubrificante e me lo spalmo sul condom, senza smettere di spingere leggermente.
Ahi, fa la piccola quando comincia a entrare.
Cerca di tirarsi via, ma la tengo per le anche.
Per cui, si abbassa un po', alzando ulteriormente il sedere.
E il mio affare entra fino a metà.
Si lamenta stringendo il telo copri divano con le dita tese.
Poi, appena entra tutto, soffia di sollievo.
Ha poggiato una guancia sul divano e ansima. I capelli incollati alla nuca, la fronte imperlata di sudore.
È tanto stretto che non riesco certo a muovermi.
Le accarezzo la schiena e le spalle.
Lei continua a soffiare e lamentarsi piano.
Il mio amico allunga una mano e le infila un dito tra le labbra.
Lei lo succhia spossata.
E io, sempre più eccitato, provo a muovermi.
Poco alla volta cede.
Lo estraggo quasi tutto e lo spingo di nuovo fino in fondo.
La ragazza inarca la schiena e si prende le tettine con entrambe le mani.
Che si sia eccitata davvero? Cazzarola, è troppo inesperta per recitare una parte del genere.
La tampono ancora più decisamente, spingendola di nuovo contro lo schienale.
Finisce contro Jaco, che la fa alzare e la bacia.
Approfitto dell'avanzata e mi allungo a infilare la lingua tra i denti della Marina.
E un ditino nella sua patatina.
Questa si chiama entropia.
Anche il mio amico allunga una mano. E accarezza la morettina tra le gambe.
La ragazzina mugola sommessamente e, con una scossa alle spalle, si accascia.
Porca puttana, mi dico, se è simulato è davvero ben recitato.
Esco precipitosamente dal suo culo, mi tolgo il copertone e me ne infilo un altro.
Poi mi metto tra le gambe del mio amico e penetro per davanti la biondina.
Lei si irrigidisce, caccia un piccolo urlo e mi stringe il collo con entrambe le braccia.
Cazzo, cazzo, cazzo! Inveisce.
In questa posizione, muoversi è difficilissimo.
Dobbiamo farlo lentamente e con un minimo di sincronia, come ben sappiamo.
Ci proviamo. Mentre lui spinge un po', io mi tiro indietro. E viceversa.
Preso il ritmo, procediamo regolari.
La biondina mi lecca le labbra grufolando di gola. Ha gli occhi sbarrati e i capelli le sono scesi sul viso.
La morettina, intanto, si sta riprendendo.
Si è messa quasi seduta e si tocca il sedere ansimando.
Se la ricorderanno questa serata. Le abbiamo ben pagate, ma non siamo clienti facili.
Ehi! Esclama Beppe entrando seguito dalla Giulia altrettanto biotta.
Devono aver fatto pace, perché lei sorride.
Accidenti, si complimenta.
Si avvicina e controlla il culo della morettina sollevandole una chiappa.
Fa un piccolo brivido e il cazzo moscio gli si inturgidisce un po'.
Però, obietta, se vi scambiate il posto non sarebbe altrettanto comodo.
Jaco annuisce ridacchiando.
Il Beppe sale sul divano e spinge il suo cazzo verso la bocca delle biondina.
Lei scioglie il suo abbraccio, smette di sbaciucchiarmi e lo prende fino in gola.
Gorgoglia strabuzzando gli occhi.
Vengo, annuncia Jaco.
Spinge il suo affare tutto nel culo della ragazza. E sento che si scarica con lunghe ondate.
'Fanculo, sbotta il Beppe. Anche lui si deve essere eccitato per la tripla in contemporanea.
Esce dalla bocca delle biondina e si tira contro la Lorena.
Non era pronta, ancora un po' imbambolata, e non chiude bene le labbra.
Per cui, lo sperma le scende sul mento e le cola sulle tette e sulla pancia.
Tossisce e finisce per sputarsi il resto in una mano.
Il Beppe ridacchia costatando l'inesperienza.
E le accarezza la testa amorevole.
Una pista, decide.
Scende dal divano e va in camera.
Jaco sembra intenzionato a seguirlo.
Per cui, esco dalla biondina e mi siedo spossato.
La ragazza si tira su, con le gambe malferme. E mi si accascia di fianco.
Il mio amico si alza, si toglie il goldone pieno e lo mette in un posacenere.
Poi se ne va a sniffare pure lui.
Vai a lavarti la bocca, consiglio la Lorena.
Lei, ancora confusa, annuisce. Ma non si muove.
E tu, consiglio la Marina, vai a lavarti il sedere. Tutto quello sfregamento deve aver mosso qualcosa.
Anche lei annuisce.
La Giulia capisce l'intontimento generale.
Così, prende la morettina per una mano, la tira su e l'accompagna in bagno.
Mi avete sfondato, osserva seria la biondina.
Alzo le spalle.
Non lo avevo mai fatto, insiste con una smorfia contrita.
Ti ha fatto male? Cerco di capire.
Mannò, fa lei incerta.
Non so che dire. Sono teso e inconcluso.
A dar retta ai miei sentimenti, la girerei e glielo infilerei nel culo fino alle palle. Senza preliminari.
Ma sento che non è la cosa giusta.
Non so, aggiunge con un sospiro, è che ho perso il controllo.
Capisco, le sorrido.
Mi allunga le labbra e mi da un bacino.
Vado a lavarmi, ridacchia, hai ragione, il cazzo in culo mi ha mosso qualcosa.
Il preservativo che il mio amico ha lasciato nel posacenere è rigato di merda e puzza un po'.
Mi tolgo anche il mio e glielo metto sopra. È fradicio e maleodorante pure lui.
La biondina si alza malferma sulle gambe e raggiunge il bagno ancheggiando appena.
Mentre la Giulia torna sospirando.
Ma cos'è successo? Chiede sedendosi su una delle mie gambe.
Le mostro il mio affare ancora durissimo.
Lei ride cristallina e me lo impugna.
Prima l'ho inculata con misurata dolcezza. Non le è dispiaciuto, in fondo.
Anche se si è ritualmente lamentata.
Del resto, una puttana non può mica darti il didietro senza fartelo sudare.
Era sorpresa che non venissi, ma quando le ho detto ok, non ha commentato in alcun modo.
È successo, spiego, che un gioco di provocazione si è trasformato inaspettatamente in un errore di piacere.
Scuote la testa. Non capisce.
Sospiro.
La sua manipolazione non è tecnicamente tanto valida, ma io sono eccitatissimo.
Marina, cerco di semplificare, giocava a insegnare come si scopa alla Lorena.
Alza le spalle.
È più brava, ammette.
Solo, la ignoro, che mentre le faceva vedere come fare, ha cominciato a piacerle, almeno un po'.
La ragazzina mora mi fissa attonita con i suoi occhioni scuri.
È davvero bellina. Un po' troppo skinny, per i miei gusti, ma piacevole.
La guardo compiaciuto.
Zero tette, gamba lunga, sedere ben disegnato.
Ma calma, una cosa che mi piace.
E guardando l'altra, continuo, si è eccitata. E l'altra anche lei.
La bimba ridacchia incredula.
Era come al cinema, mormoro, hai presente? L'eccitazione è contagiosa. Vedi e ti immedesimi, provi piacere e lo trasmetti a chi ti sta vicino.
Mai successo, sorride sempre più divertita, devo provare.
Mai visto un film porno? Mi incuriosisco.
Massì, fa lei, sul computer ogni tanto li guardo. Ma sempre da sola.
E ti eccitano? Mi informo.
Alza le spalle.
Delle volte faccio così, ridacchia imbarazzata mimando un ditalino.
Fantastico, mi dico sempre più allupato.
E ne guarderesti uno insieme a me, adesso? Propongo.
Non so, balbetta confusa.
Mi alzo e vado al pc. Mi collego con un sito porno e carico un filmino che conosco.
Una roba abbastanza soft, tra due donne e un omarino piuttosto ben dotato.
La ragazza torna a sedersi su una mia gamba e, quasi automaticamente, mi afferra l'affare.
Guarda interessata i preliminari tirandomelo lentamente.
L'attore bacia una delle ragazze, mentre l'altra ignara segue un video semiporno in televisione.
Sono stesi su un divano, completamente vestiti.
Ti piace? Chiedo.
Non so, tituba, non è lo stesso con qualcuno vicino.
Le infilo una mano sotto il sedere e le cerco la patatina.
Lei mi guarda un po' disorientata.
È già bagnatina.
Sono molto più eccitato adesso di quando l'ho inculata prima.
Le ho fatto il servizio quasi per dovere, perché è così che ritualmente prendo le ragazze.
Adesso, invece, la sua incertezza mi sconcerta.
Le allungo le labbra.
Lei mi ricambia. Come prima, quando me la sono farcita.
Ma si stacca subito per tornare a guardare il video.
Dove la seconda ragazza si è accorta con sorpresa che gli altri due stanno pomiciando e si è infilata un dito tra le gambe. In attesa di essere coinvolta.
La ragazzina mi sorride divertita.
Non ha ancora vent'anni, probabilmente prima di fare la puttana non sapeva niente di sesso.
Ma la sua cosina, adesso, gronda umori. E i capezzolini le si sono induriti.
Mi allunga lei le labbra.
E, nonostante la presa inesperta, vengo.
Fenomenologia comparata delle doppia didattica
Porca puttana, mi dico, che casino.
La morettina mi succhia davvero troppo forte. E mi ha infilato due dita su per il culo.
Si vede che le hanno insegnato così.
Io in piedi, lei inginocchiata contro il divano.
Le metto una mano sulla testa. Lei capisce e rallenta un cincinino.
Forse esagera perché vuole fare bella figura. Ma si capisce subito l'inesperienza.
Vorrà distinguersi, visto che trovare gente che ti paga mezzo palo per una notte non è frequente.
Siamo in soggiorno, perché Jaco e Beppe per il secondo giro hanno ben pensato di mettere in mezzo l'altra morettina, Giulia. E mi hanno lasciato il resto della mercanzia.
Ci sono preservativi usati sparsi per tutta la casa. Confezioni di Viagra e cartoccini di coca sui tavolini. E tracce di sperma e merda nell'altra camera da letto. Dove prima Beppe ha scopato con la biondina.
'Fanculo, domani devo dire alla Miriam, la nostra donna delle pulizie ghanese, di controllare tutto con attenzione.
Le giro 100 euro al mese di nascosto da mia moglie solo per cancellare le tracce delle mie cazzate.
E 30 per ogni pompino che mi fa. Di solito quando arriva la mattina presto e mi trova ancora a casa. 50, se mi tira di girarla a pecora e metterglielo nel culo.
Di solito le triple le facciamo a casa di Beppe. E paga sempre lui, per lui tre rosa grandi sono niente. Ma questa volta le pupe le abbiamo caricate praticamente sotto casa mia.
La morettina che mi sta spompinando si fa chiamare Lorena. L'ho presa la settimana scorsa e non ho fatto in tempo a valutarla. Ero di fretta e, contro ogni abitudine, ho concordato una pompa cabrio in macchina, nel parcheggio dietro casa mia.
Comunque, adesso si sta impegnando.
Prima è stata con Jaco, mentre la Giulia me la sono farcita io.
Glie l'ho preparata, come dicono scherzando i miei amici.
In effetti, l'ho spanata per di dietro.
Non è stato troppo difficile, nonostante l'inesperienza. Anche se ce l'ho grosso, ho pazienza e metodo. Anni e anni di pratica.
Non vengo.
Cazzo, in queste situazioni posso andare avanti per ore, ma non vengo.
È la prostata. Ma è anche la testa.
Se vengo, poi, mi ci vuole un tot per riprendermi.
E non posso sprecare il tempo pagato con un calo di eccitazione.
Non è razionale, ormai, è rituale.
Non ho neppure preso il Viagra, di cui i miei amici hanno invece abusato.
Ce l'ho duro e rimarrà duro, per ore.
La bimba emerge e mi sorride guardandomi dal basso con espressione fiduciosa.
Mi infilo un condom e la faccio sedere sul divano.
Mi ha detto prima timidamente che non è brava a metterlo.
Apre un poco le gambe, mi inginocchio proprio davanti e me la tiro contro.
Lei tiene botta senza reazione apparente. Ma è strettina.
Per cui, esco, mi sputo sulle dita e la bagno tra le gambe.
Poi la inforco di nuovo.
Ha due belle tettine naturali, dure e lisce.
La sua patatina continua ad essere stretta e poco bagnata.
Le allungo le labbra. Lei me le sfiora senza metterci la lingua.
Si stacca e mi sorride con aria di rimprovero.
La tua amica, obietto, bacia.
Lei alza le spalle un po' innervosita.
Non avevamo parlato di FK quando abbiamo contrattato.
Si era stabilito che si faceva tutto. Tutto coperto, tranne bocca, fino alla fine.
Entra la biondina provenendo dal bagno.
Cammina cauta e si massaggia il sedere.
La invito con un'occhiata a sedersi anche lei sul divano.
Forse è la più carina del gruppo.
Lei obbedisce, si accomoda educatamente, a gambe aperte.
Mentre pompo piano la Lorena, le accarezzo la passerina glabra.
Lei mi sorride invitante.
È arrossata tra le chiappe. Dopo l'inculata di Beppe, deve essersi sgurata e impomatata per lenire il dolorino. Nel bagno ci sono un sacco di creme di mia moglie, ottime per questi usi.
Dopo che sarò passato io, la minaccio, cara bimba ti ci vorrà qualcosa di molto più analgesico.
Lei ridacchia.
Poi, curiosa, viene a vedere le mie dimensioni.
Per farle capire meglio, esco quasi tutto dalla Lorena.
Non mi ricordo come si chiama, forse Marina.
Ride di nuovo, scuotendo le tette.
È la più accessoriata. E anche la più esperta, credo.
Le altre due non hanno ancora vent'anni, praticamente new entry, lei qualcuno di più.
Anche se non l'ho mai presa, la vedo in strada da un po'.
La Lorena mi sta stancando. Totalmente passiva.
Ma mi piacciono le imprese ardite. E pompo con determinazione e senso del dovere.
Quando si tratta di figa, sono sempre animato da sentimenti positivi.
La biondina si tira un po' avanti e mi allunga un bacino.
L'altra ci guarda con un certo sconcerto.
Torno a massaggiarla tra le gambe e le infilo la lingua tutta in bocca.
Ha capito che mi stavo stancando e deciso di tirarmi su.
Complimenti.
E forse ha anche intenti didattici.
Le puttane sono enigmatiche, inutile cercare di capirle.
Mi sta anche dicendo che non è ancora ora che passi a lei.
Ok, decido accettando la sfida.
Esco dalla Lorena, mi siedo sul divano e me la tiro sopra.
La bimba, avendo capito, questa volta si umetta abbondantemente la patata di saliva.
La biondina ha deciso di fare la troia, perché mi tiene il pinco dritto, mentre l'altra si abbassa a farsi penetrare.
Questa volta entra abbastanza agevolmente.
Non si muove, ma va bene. Aspettiamo che si assesti un attimo.
Ah, fa Jaco ridanciano entrando, vedo che te la cavi anche senza di noi.
Va in cucina, prende una bottiglia d'acqua dal frigo e ne beve una sorsata avviandosi.
Sarà una cosa lunga, ridacchia.
Lo so come finirà.
Si faranno di coca come dei deficienti. Cercheranno inutilmente di ingropparsi la ragazzina in doppia. E tra non molto, frustrati e tremanti di fattanza, me la rimanderanno indietro.
Succede sempre così. La coca è una merda infinita.
Va su e giù, per cui ogni tanto capita che si riprendano.
Ma la doppia non è mica facile, dubito che ce la faranno. Sosterranno che non era abbastanza eccitante ed esperta.
Non si scopa con il cazzo, lo dirò sempre, si scopa con la testa.
E dopo questa inconfessabile delusione, finiranno la nottata continuando a farsi, sparando spacconate e tentando inutilmente di addormentarsi. Lamentandosi della stanchezza.
Coglioni.
La biondina ha capito che se non succede niente mi innervosirò.
Per cui, spinge la morettina a muovere leggermente il sedere. Le ha messo una mano su una chiappa per incoraggiarla ad un ritmo lento.
Poi si abbassa a baciarmi di nuovo.
Stanco di cercarle il cicciolo di fuori, le infilo un dito nella patatina. Subito è secca, ma non ci mette molto a inumidirsi.
Si stacca e mi guarda sorridendo.
Sono curioso di vedere come reagisce al trattamento fino.
Appena concludo con questa, mi sa che mi dedicherò a lei in modo esclusivo. Probabile che ne esca qualcosa di interessante.
La morettina ha capito che aspettiamo una sua reazione.
Per cui, si abbassa un po' incerta e mi infila anche lei la lingua tra i denti.
Ci baciamo piano.
Le prendo entrambe le natiche e la faccio accelerare appena un po'.
Certo che è un gran bel gnocchino.
Non fa in tempo a staccarsi, che l'altra si avvicina al mio viso.
Anche la biondina mi bacia piano, ma ha una tecnica molto più consumata.
Mi cerca la lingua con la sua, si spinge più profondamente nella mia bocca.
Si toglie con un sorriso divertito.
L'altra è accaldata e un po' confusa. I capelli scomposti e un rivolo di saliva che le scende dal labbro inferiore.
La Marina glielo tira via con un dito.
E ridacchia.
Di là si sente parlare in modo un po' concitato. Forse stanno cominciando ad ammosciarsi.
Il problema è che la coca ti esalta e ti toglie lucidità. Sai che sei in calo, ma non lo ammetti.
Jaco mi chiama.
Torno subito, mi raccomando, non fate niente di interessante in mia assenza.
Spingo via la morettina divertito.
Entrambe si siedono comode, a gambe semichiuse a prendere aria.
Raggiungo la stanza da letto.
La Giulia si lamenta con qualche ragione.
Sta seduta sul cazzo di Beppe e Jaco cerca di entrarle dietro.
Non è facile. E lei non deve essere abituata.
Il Beppe se l'è tirata contro, le tiene ferma la testa e intanto la bacia. Ma lei gli tira piccoli pugni sul petto, forse impressionata dalla pressione inusuale di due cazzi di discrete dimensioni tra le gambe.
Come cazzo hai fatto a metterglielo in culo? Chiede Jaco.
Si tira via e mi mostra l'evidenza del buchino chiusissimo della ragazzina. Nonostante sia stata unta più che abbondantemente.
Succede spesso.
Dopo una penetrazione anale prolungata, e quella che le ho praticato è stata piuttosto prolungata, capita che il sederino si stringa. È una reazione quasi automatica dello sfintere, credo.
Succede con le ragazze inesperte. Soprattutto se la penetrazione è avvenuta lentamente, con molta lubrificazione e aspettando che il culetto si aprisse senza forzare.
Adesso non è rilassata. Non entrerà, è matematico.
Fate con calma, suggerisco.
Sorrido alla ragazzina che, riemersa dal bacio del Beppe, mi fissa con occhio implorante pietà.
Beppe è un tossico senza speranza, ma non è coglione. Sa che ho ragione.
Per cui, spinge via la ragazza e le fa qualche carezza sul viso.
Jaco no, Jaco era già sulla mia lunghezza d'onda. Per questo mi ha chiamato.
Sapeva che arrivando avrei sciolto la tensione.
In ogni caso, entrambi sono già nella fase dell'occhio iniettato, dei lunghi sospiri e delle spalle tremanti.
Meno di dieci minuti e la Giulia non dovrà più sottomettersi a penetrazioni complicate.
Al massimo, dovrà ciucciare i loro cazzi semirigidi a turno o, più probabilmente, in stereo.
Le sorrido incoraggiante. La bimba è carina da matti, fresca e disponibile.
Le allungo un bacino sulle labbra e smammo.
Prima abbiamo limonato a lungo, sono persino riuscito a farla bagnare.
È una brava cinna.
Tutto a posto? Mi chiede la Marina.
Sembra un po' allarmata per la sua amica sotto i ferri nell'altra stanza.
Tranquilla, la rassicuro.
Mi faccio posto tra le due squinzie e mi siedo.
Il pinco è ancora imbustato e in tiro.
Ma una leggera fitta di stanchezza mi percorre la schiena.
Comincio ad essere un po' vecchio per tutta questa ginnastica.
Meno male che domani non lavoro.
Si sono accese una sigaretta a testa e sembrano piuttosto poco dell'idea di ricominciare subito.
Per cui, le imito e cerco di rilassarmi.
Se mi cala, non c'è problema. C'è Viagra in abbondanza.
La biondina spegne la sua cicca, mi sorride e si inginocchia tra le mie gambe.
Mi sgoldona, lo imbocca e lo succhia lentamente.
L'altra la guarda con occhio poco interessato e si gratta una tetta.
Appena spegne anche lei, me la tiro un po' contro e la bacio di nuovo.
Adesso non resiste, anzi.
Forse non vuole sfigurare nella competizione con la biondina.
Che poco alla volta me l'ha ingoiato tutto e saliva abbondantemente.
Accarezzo una tetta della morettina, poi scendo a toccarle il pancino e le cosce.
Lei apre ulteriormente le gambe e le accarezzo la patata.
Non è proprio bagnata, ma neppure secca come prima.
Con l'altra mano vado in esplorazione dello stretto.
Io? Fa la Marina riemergendo dal pompino.
Dopo, sorrido, riproviamo con lei.
La ragazza mi srotola un preservativo e lascia il posto alla moretta.
Non sa bene come fare.
Decide di mettersi di schiena.
Povera piccola. Con le gambe piegate resisterà solo qualche minuto.
Ma apprezzo la buona volontà.
Si piega e se lo infila lentamente.
Entra, su. C'è delle strettume, ma ho visto di peggio.
La biondina sorride amara scuotendo la testa.
Cerco di togliere la morettina dall'imbarazzo. Per cui, chiudo le gambe e la spingo a sedersi sul mio bacino.
La ragazzina torce il collo e mi guarda divertita.
L'inesperienza delle volte è più eccitante del mestiere.
La bionda torna a baciarmi e a farsi sfrugnare in mezzo alle cosce.
Cos'è successo di là? Chiede curiosa.
Niente, sospiro, volevano farle una doppia, ma non entrava dietro.
La morettina, intanto, ha capito che deve mettere le mani sulle mie ginocchia e muoversi un po'.
La biondina si morde un labbro incerta.
Tranquilla, ripeto, adesso smettono. Non sono stronzi, stavano solo giocando.
Ok, fa lei, sai, non è tanto esperta.
Annuisco.
Devo fare qualcosa? Chiede.
Succhiami i capezzoli, suggerisco. Dopo proviamo a metterlo in culo anche a questa.
Oh, fa lei sapiente, con quel coso dovrai lavorartela parecchio.
Sorrido, mentre mi lecca il petto e mi stringe l'affare.
È intraprendente. Senza che le chiedessi niente ha allungato la manina.
La morettina, non sapendo bene, la imita stringendomi lo scroto.
Normalmente, sarei già sul punto di venire.
Ma niente da fare, in queste situazioni va sempre così.
Jaco torna e si siede su una sedia.
Probabilmente il Beppe gli ha chiesto di lasciarlo provare da solo.
Si accende una sigaretta e ci guarda con occhio lubrico.
Posso? Chiede poggiando la paglia su un piattino.
Beve quel che resta in un bicchiere di vino rosso e si siede al mio fianco.
La biondina capisce che tocca a lei. Per cui si alza e va ad accoccolarsi sul ventre del mio amico.
Non ce l'ha tanto duro, ma forse ce la fa.
Si baciano a lungo. Lui le tocca il seno e le accarezza le belle natiche.
La morettina torce la testa per vedere quel che succede.
Fa davvero tenerezza.
Per cui, la giro e me la tiro sopra per davanti.
Jaco non ha fretta, la ragazza sorride e lo bacia. Scende a succhiargli i capezzoli.
Sfrega il pube sul suo affare.
Poi, si stacca, gli fa allargare meglio le gambe e si piega a succhiarglielo.
La morettina osserva, poi si gira a sorridermi.
Sembra divertita.
Le stringo il seno e me la tiro di nuovo contro.
Mi bacia, ma sembra distratta. Vuole vedere bene quel che fa la sua amica.
La bionda piega le ginocchia e continua il suo lavoro di bocca.
Sono più eccitato da quel che fa la Marina a Jaco di quel che sta facendo la piccola Lorena a me.
Il mio amico tiene una mano sulla testa della biondina e allunga l'altra a toccare il seno della mora.
Oh, cazzo! Mi lamento intimamente, adesso sono davvero in tiro.
Spingo via la morettina e la giro a pecora, inginocchiata sul divano.
Jaco ne approfitta per infilarle la lingua tra i denti e accarezzarle la testolina.
Entro di nuovo e spingo con una certa energia.
La Lorena emette un piccolo ansito.
La biondina, divertita, si gira e si allunga per baciarmi. Con una mano tiene il cazzo del mio amico, con l'altra sfrugna il culo della bimba mora.
La confusione comincia piacevolmente a incasinarmi.
Ispirato dalla telepatia minima che in queste occasioni finisce sempre per serpeggiare, prendo dal tavolino la scatola di preservativi e l'allungo alla ragazza.
Lei lo apre concitatamente con i denti e lo srotola sull'affare di Jaco, che si è ripreso. ecco.
Così, gli si siede sopra, dandogli la schiena.
Molto più intelligentemente dell'altra, prende un cuscino e se lo mette sotto i piedi. È l'esperienza, via!
La morettina continua a baciare il mio amico, io la spingo sempre più violentemente contro lo schienale di divano. Dal sedere le esce un certo odorino, ma è normale, su.
Decido che è ora, per cui allungo anche la scatola di lubrificante alla Marina.
Lei ridacchia e se ne mette un po' sul didietro.
Poi comincia a impomatare lo sfintere dell'altra.
La morettina si stacca subito dal bacio di Jaco e la guarda terrorizzata. Poi torce il collo in una muta richiesta di lasciar perdere.
Ma la biondina, inflessibile, la unge per di fuori ed entra con un ditino a controllarla anche dentro.
Jaco si sta divertendo tantissimo, almeno quanto me.
La biondina ricontrolla il suo, di culo, e deve aver deciso che è ok. Per cui, si tira su, prende il cazzo del mio amico con due dita e se lo infila dietro.
Sta in piedi sul cuscino, un po' malferma, con le gambe che le tremano un pochino.
Subito entra solo la punta e lei stringe i denti.
Ma poco alla volta si fa strada.
Del resto, ci era già entrato Beppe. Che non è un mostro, ma certo neppure un minidotato.
La ragazza si impala lentamente, poggiando la schiena sul petto del mio amico.
Quando è in fondo, torce il collo e cerca la sua lingua.
Complimenti, mi dico, non è da tutti.
Tiro indietro la morettina, sempre a pecora, ma in piedi. Le faccio poggiare le mani sul divano, in modo che veda come stanno inculando la sua amica.
E le poggio l'affare sullo sfintere.
Lei si gira ancora a fissarmi con una smorfia dubbiosa.
Calma, le sorrido, se fa male smettiamo.
Lei torna a guardare il cazzo del mio amico che scivola piano nel culo della biondina.
La sua incertezza è palpabile. E il suo stupore, anche.
Forse l'ha fatto, ma non l'ha mai visto fare.
Allunga una manina e tocca il cazzo di Jaco. Adesso è duro come ai vecchi tempi.
Forse non si è pippato tanta roba, come fa immancabilmente il Beppe.
Del resto, dopo la malattia ci va piano.
La biondina le sorride incoraggiante. Si è staccata dal bacio del mio amico. Del resto, non era una posizione comoda.
E lei sale a toccarle anche la patatina glabra.
Da cui scende una piccola riga di umori.
La biondina emette un ansito quasi credibile.
E la morettina si gira a guardarmi divertita.
Il suo culetto per ora non reagisce alla mia moderata pressione.
Ci vuole pazienza. Prima o poi cederà.
La biondina è tutta tesa, un po' ritorta. Con una gamba leggermente piegata.
Si abbassa e si alza con un movimento lento. Che Jaco accompagna sapientemente.
Prendo ancora lubrificante e me lo spalmo sul condom, senza smettere di spingere leggermente.
Ahi, fa la piccola quando comincia a entrare.
Cerca di tirarsi via, ma la tengo per le anche.
Per cui, si abbassa un po', alzando ulteriormente il sedere.
E il mio affare entra fino a metà.
Si lamenta stringendo il telo copri divano con le dita tese.
Poi, appena entra tutto, soffia di sollievo.
Ha poggiato una guancia sul divano e ansima. I capelli incollati alla nuca, la fronte imperlata di sudore.
È tanto stretto che non riesco certo a muovermi.
Le accarezzo la schiena e le spalle.
Lei continua a soffiare e lamentarsi piano.
Il mio amico allunga una mano e le infila un dito tra le labbra.
Lei lo succhia spossata.
E io, sempre più eccitato, provo a muovermi.
Poco alla volta cede.
Lo estraggo quasi tutto e lo spingo di nuovo fino in fondo.
La ragazza inarca la schiena e si prende le tettine con entrambe le mani.
Che si sia eccitata davvero? Cazzarola, è troppo inesperta per recitare una parte del genere.
La tampono ancora più decisamente, spingendola di nuovo contro lo schienale.
Finisce contro Jaco, che la fa alzare e la bacia.
Approfitto dell'avanzata e mi allungo a infilare la lingua tra i denti della Marina.
E un ditino nella sua patatina.
Questa si chiama entropia.
Anche il mio amico allunga una mano. E accarezza la morettina tra le gambe.
La ragazzina mugola sommessamente e, con una scossa alle spalle, si accascia.
Porca puttana, mi dico, se è simulato è davvero ben recitato.
Esco precipitosamente dal suo culo, mi tolgo il copertone e me ne infilo un altro.
Poi mi metto tra le gambe del mio amico e penetro per davanti la biondina.
Lei si irrigidisce, caccia un piccolo urlo e mi stringe il collo con entrambe le braccia.
Cazzo, cazzo, cazzo! Inveisce.
In questa posizione, muoversi è difficilissimo.
Dobbiamo farlo lentamente e con un minimo di sincronia, come ben sappiamo.
Ci proviamo. Mentre lui spinge un po', io mi tiro indietro. E viceversa.
Preso il ritmo, procediamo regolari.
La biondina mi lecca le labbra grufolando di gola. Ha gli occhi sbarrati e i capelli le sono scesi sul viso.
La morettina, intanto, si sta riprendendo.
Si è messa quasi seduta e si tocca il sedere ansimando.
Se la ricorderanno questa serata. Le abbiamo ben pagate, ma non siamo clienti facili.
Ehi! Esclama Beppe entrando seguito dalla Giulia altrettanto biotta.
Devono aver fatto pace, perché lei sorride.
Accidenti, si complimenta.
Si avvicina e controlla il culo della morettina sollevandole una chiappa.
Fa un piccolo brivido e il cazzo moscio gli si inturgidisce un po'.
Però, obietta, se vi scambiate il posto non sarebbe altrettanto comodo.
Jaco annuisce ridacchiando.
Il Beppe sale sul divano e spinge il suo cazzo verso la bocca delle biondina.
Lei scioglie il suo abbraccio, smette di sbaciucchiarmi e lo prende fino in gola.
Gorgoglia strabuzzando gli occhi.
Vengo, annuncia Jaco.
Spinge il suo affare tutto nel culo della ragazza. E sento che si scarica con lunghe ondate.
'Fanculo, sbotta il Beppe. Anche lui si deve essere eccitato per la tripla in contemporanea.
Esce dalla bocca delle biondina e si tira contro la Lorena.
Non era pronta, ancora un po' imbambolata, e non chiude bene le labbra.
Per cui, lo sperma le scende sul mento e le cola sulle tette e sulla pancia.
Tossisce e finisce per sputarsi il resto in una mano.
Il Beppe ridacchia costatando l'inesperienza.
E le accarezza la testa amorevole.
Una pista, decide.
Scende dal divano e va in camera.
Jaco sembra intenzionato a seguirlo.
Per cui, esco dalla biondina e mi siedo spossato.
La ragazza si tira su, con le gambe malferme. E mi si accascia di fianco.
Il mio amico si alza, si toglie il goldone pieno e lo mette in un posacenere.
Poi se ne va a sniffare pure lui.
Vai a lavarti la bocca, consiglio la Lorena.
Lei, ancora confusa, annuisce. Ma non si muove.
E tu, consiglio la Marina, vai a lavarti il sedere. Tutto quello sfregamento deve aver mosso qualcosa.
Anche lei annuisce.
La Giulia capisce l'intontimento generale.
Così, prende la morettina per una mano, la tira su e l'accompagna in bagno.
Mi avete sfondato, osserva seria la biondina.
Alzo le spalle.
Non lo avevo mai fatto, insiste con una smorfia contrita.
Ti ha fatto male? Cerco di capire.
Mannò, fa lei incerta.
Non so che dire. Sono teso e inconcluso.
A dar retta ai miei sentimenti, la girerei e glielo infilerei nel culo fino alle palle. Senza preliminari.
Ma sento che non è la cosa giusta.
Non so, aggiunge con un sospiro, è che ho perso il controllo.
Capisco, le sorrido.
Mi allunga le labbra e mi da un bacino.
Vado a lavarmi, ridacchia, hai ragione, il cazzo in culo mi ha mosso qualcosa.
Il preservativo che il mio amico ha lasciato nel posacenere è rigato di merda e puzza un po'.
Mi tolgo anche il mio e glielo metto sopra. È fradicio e maleodorante pure lui.
La biondina si alza malferma sulle gambe e raggiunge il bagno ancheggiando appena.
Mentre la Giulia torna sospirando.
Ma cos'è successo? Chiede sedendosi su una delle mie gambe.
Le mostro il mio affare ancora durissimo.
Lei ride cristallina e me lo impugna.
Prima l'ho inculata con misurata dolcezza. Non le è dispiaciuto, in fondo.
Anche se si è ritualmente lamentata.
Del resto, una puttana non può mica darti il didietro senza fartelo sudare.
Era sorpresa che non venissi, ma quando le ho detto ok, non ha commentato in alcun modo.
È successo, spiego, che un gioco di provocazione si è trasformato inaspettatamente in un errore di piacere.
Scuote la testa. Non capisce.
Sospiro.
La sua manipolazione non è tecnicamente tanto valida, ma io sono eccitatissimo.
Marina, cerco di semplificare, giocava a insegnare come si scopa alla Lorena.
Alza le spalle.
È più brava, ammette.
Solo, la ignoro, che mentre le faceva vedere come fare, ha cominciato a piacerle, almeno un po'.
La ragazzina mora mi fissa attonita con i suoi occhioni scuri.
È davvero bellina. Un po' troppo skinny, per i miei gusti, ma piacevole.
La guardo compiaciuto.
Zero tette, gamba lunga, sedere ben disegnato.
Ma calma, una cosa che mi piace.
E guardando l'altra, continuo, si è eccitata. E l'altra anche lei.
La bimba ridacchia incredula.
Era come al cinema, mormoro, hai presente? L'eccitazione è contagiosa. Vedi e ti immedesimi, provi piacere e lo trasmetti a chi ti sta vicino.
Mai successo, sorride sempre più divertita, devo provare.
Mai visto un film porno? Mi incuriosisco.
Massì, fa lei, sul computer ogni tanto li guardo. Ma sempre da sola.
E ti eccitano? Mi informo.
Alza le spalle.
Delle volte faccio così, ridacchia imbarazzata mimando un ditalino.
Fantastico, mi dico sempre più allupato.
E ne guarderesti uno insieme a me, adesso? Propongo.
Non so, balbetta confusa.
Mi alzo e vado al pc. Mi collego con un sito porno e carico un filmino che conosco.
Una roba abbastanza soft, tra due donne e un omarino piuttosto ben dotato.
La ragazza torna a sedersi su una mia gamba e, quasi automaticamente, mi afferra l'affare.
Guarda interessata i preliminari tirandomelo lentamente.
L'attore bacia una delle ragazze, mentre l'altra ignara segue un video semiporno in televisione.
Sono stesi su un divano, completamente vestiti.
Ti piace? Chiedo.
Non so, tituba, non è lo stesso con qualcuno vicino.
Le infilo una mano sotto il sedere e le cerco la patatina.
Lei mi guarda un po' disorientata.
È già bagnatina.
Sono molto più eccitato adesso di quando l'ho inculata prima.
Le ho fatto il servizio quasi per dovere, perché è così che ritualmente prendo le ragazze.
Adesso, invece, la sua incertezza mi sconcerta.
Le allungo le labbra.
Lei mi ricambia. Come prima, quando me la sono farcita.
Ma si stacca subito per tornare a guardare il video.
Dove la seconda ragazza si è accorta con sorpresa che gli altri due stanno pomiciando e si è infilata un dito tra le gambe. In attesa di essere coinvolta.
La ragazzina mi sorride divertita.
Non ha ancora vent'anni, probabilmente prima di fare la puttana non sapeva niente di sesso.
Ma la sua cosina, adesso, gronda umori. E i capezzolini le si sono induriti.
Mi allunga lei le labbra.
E, nonostante la presa inesperta, vengo.