[RECE] Alina (ROU) - OTR notturna - Beregazzo con Figliaro (CO)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Beregazzo con Figliaro
ZONA: 45.765688, 8.961288 (al parcheggione della Bric's)
NOME: Alina
NAZIONALITA': rumena
ETA': 28 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ interrupti
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: una dozzina di minuti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: abbastanza alta (credo attorno all'1,70) e dal fisico snello, seno n.v., capelli scuri lisci a coprirle quasi tutta la schiena, viso tipicamente rumeno dai lineamente piacevoli e un po' tondeggianti, occhi scuri
ATTITUDINE: potrebbe anche essere abile di mano, ma la bocca praticamene non s'è sentita ; non una grande conversatrice, anzi un po' guardinga

LA MIA RECENSIONE:

A Lentate proseguono le battute di caccia dei CC e quindi non perdo neppure tempo a visitare il miglio d'oro. Complice la primavera, su dalle parti di Vertemate sono comparse diverse ragazze carine e mi appunto sul taccuino le coordinate di una simil-biondina (al vivaio) e di una moretta dalla lunga chioma e con tacchi vertiginosi (all'ultimo semaforo prima dell'ENI dove una volta sostava Delia, che invece non vedo in postazione). Mi prometto di ripassarci sulla via del rientro e decido invece di spingermi sino all'estrema periferia delle terre a me conosciute, là dove le mie mappe riportano "hic sunt leones" (o lenones?). Tutto più o meno regolare a Lomazzo (ma ci sono ancora Cristina e la sua collega pseudo-russa in via Cristallo?) e a Lurago Marinone, mentre Appiano si è decisamente ripopolata, perché alle quasi introvabili Scilla e Cariddi (Laura ora castano-bionda sulla destra ed Erika (Esthera?) vicino alla sua vecchia Smart scura) si son aggiunte numerose presenze, un po' in tutte le piazzole a me note.

Dopo avere un po' bighellonato tra Appiano, Lurate Caccivio e Oltrona, decido di fermarmi alla prima stazione della via crucis, che in realtà sta già a Beregazzo con Figliaro. Sulla destra, prima di arrivare a una rotonda, c'è un lungo parcheggio oscuro su due livelli e a una delle due entrate stazionano due fanciulle. Entro dall'altro lato, mi avvicino lentamente dalle loro spalle e poi accosto, come per reimmettermi sulla provinciale. Sembrano entrambe alte, quella che mi garba di più ha lunghi capelli scuri che le coprono quasi tutta la schiena, sembra un po' più agee ma ha un fisico e gambe più snelle. Per la cronaca, indossa un giubbino color seppia(?) e una cortissima minigonna scura, che è poco più di una fascia a coprirle il perizoma.

L'ENNESIMA ALINA

Le faccio cenno di avvicinarsi, il rate per un BJ conoscitivo è il solito, mi assicura che il suo retrobottega è sicuro e non richiede di compiere un rally per sterrate di campagna e dunque la invito ad accomodarsi a bordo. Si parte subito verso destra e il tragitto non sarà lunghissimo, raggiungendo una delle postazioni che mi sembrava di avere già conosciuto, ai tempi in cui avevo maggiormente bazzicato queste zone: sicuramente nota ai CC e dunque sicuramente a rischio di multa, se sono ancora in vigore ordinanze o divieti vari. La ragazza parla con accetto troppo caratteristico e dunque non ci vuole molto a riconoscerla come rumena. Senza troppa fantasia, mi dice di chiamarsi Alina e, nell'indovinello dell'età, non ci vado molto lontano, perché dichiara 28 primavere alle sue spalle. Ha ovviamente prole nella sua città natia, che è genericamente vicino a Bucarest, e mi dice di essere in Italia da ormai 10 anni (da quando ha avuto il passaporto a disposizione), non tutti spesi sul ciglio di una strada. Insomma, ci si può scambiare quattro chiacchiere ma non è una spontaneamente loquace e appare anzi un po' guardinga nella conversazione.

LA RECE VERA E PROPRIA

Anzi, quando siamo finalmente pronti per dare inizio alle danze, è lei stessa a interrompere il breve scambio di parole: "Ma adesso basta parlare, sennò questo non si alza più ;)". Il valzer si apre con uno smanacciamento abbastanza prolungato del fratellino, operazione che mi permette di ammirare le sue lunghe unghie molto curate, sicuramente estese col gel, tinte di rosa e decorate con perline che scintillano nella seppur scarsa luce dell'imbosco. Quando finalmente il compare del piano di sotto ha dato i primi segni di risveglio, Alina può incappucciarlo (in realtà devo completare io l'operazione, perché i suoi artigli sarebbero troppo pericolosi per finire di srotolare il condom sino in fondo) e tuffarsi su di lui. Capisco subito che c'è qualcosa che non va, perché la sua testa mi sembra troppo lontana dal mio basso ventre e riesco quasi a seguire le sue mosse in diretta: sin dall'inizio l'opera di falegnameria è alquanto intensa e, come nella conversazione, la fanciulla quasi non apre bocca, limitandosi a solleticare la parte terminale dell'asta.

Anche le immersioni non sono lunghissime, venendo spesso interrotte per prendere fiato e per lasciare che sia la sola mano a intrattenere il mio fratellino. Se non altro, la ragazza ha un bel fisico alto e, quando è più o meno china su di me, i miei tentacoli possono spingersi lontano. La parte alta della schiena è off-limits, perché non si è tolta il suo giubbino, ma in basso riesco a sollevare il suo corto gonnellino e a saggiare la consistenza del suo fondoschiena e delle sue gambe, che non è affatto male.

LAVORA A COTTIMO

Dopo 4-5 sessioni svolte più o meno allo stesso modo (tanta mano e poche labbra), si risolleva definitivamente e si cimenta in un lavoro di falegnameria abbastanza intenso, che potrebbe anche condurmi oltre la linea del traguardo, se non fosse che a un certo punto un timer inizia a risuonare nella sua testa: "Scusami caro, ma io sono pagata per il mio tempo e non possiamo fermarci di più ...". La frase è persino detta con un certo garbo, ma non lascia adito a interpretazioni. Riesco a strapparle un altro minuto di HJ, che però non è sufficiente ad arrivare all'agognata conclusione e quindi lasciamo la pista da ballo prima di avere danzato il lento finale.

Ciliegina sulla torta, non appena abbiamo completato le operazioni di lindatura e rivestizione, Alina si attacca immediatamente al suo smartphone e inizia a smanettare su Internet, operazione che si concluderà solo un attimo prima di avere di nuovo raggiunto la sua mattonella. Stesso giro da dietro che avevo fatto per raggiungerla, bye bye e la riconsegno alla sua ancora lunga notte di lavoro. Mentre attendo che si apra un varco nel traffico, Alina si risistema il gonnellino e poi va a gettare la pallottola dei rifiuti nel solito sacchettino della monnezza. Quando è finalmente il mio turno, riparto a tutto gas alla volta di Appiano, lasciandomi alle spalle una delle mie peggiori esperienze OTR.
 
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solidarietà...
piu o meno stessa sorte capitata l'altra sera con una moldava alla rotonda di osio/zingonia..
da dimenticare!
 
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