Cari colleghi,
vorrei girare alla vostra attenzione questo articolo, apparso sul The Guardian mesi fa: https://www.theguardian.com/society...-lee-northern-ireland-law-challenge-interview.
Nell’articolo Laura Lee critica l’adozione del "modello svedese" (quello secondo cui noi dovremmo tutti finire in galera per il solo fatto di pagare per ricevere prestazioni sessuali, anche quando la donna é consenziente) da parte dell Irlanda del Nord (che, seppur parte del Regno Unito, é legittimata ad avere le proprie leggi in materia). A contrastare questa legge imbecille é la stessa Laura, prostituta irlandese residente in Scozia, attivista dei diritti delle prostitute e laureata in legge.
L’articolo é ovviamente in inglese, ma chi non avesse padronanza della lingua di Shakespeare può sempre usare il traduttore di Google. Il succo del discorso é comunque il seguente: la criminalizzazione del punteraggio nell Irlanda del Nord, lungi da aver ridotto lo sfruttamento o la prostituzione stessa, ha reso molto piu insicuro il lavoro delle pays. Esse infatti erano solite scambiarsi informazioni sui clienti, i quali però ora rifiutano di fornire qualsiasi informazione per email alle pays, per timore di incorrere in conseguenze legali (che possono arrivare ad un anno di prigione). Dall alto delle sue conoscenze giuridiche, Laura Lee ha intrapreso una battaglia legale contro questa legge, ed é di due giorni fa la notizia che le é stato concesso il diritto di esporre il suo caso in tribunale. Sono sicuro che tutti gli iscritti a PF saranno dalla sua parte!
Tre sono i punti dell articolo che vorrei citare. Il primo é che Laura ha sempre parlato alla figlia del suo lavoro, dicendole giustamente che non é illegale ne immorale, anche se non tutti la vedono così. Il secondo punto da sottolineare é ciò che Laura dice sul comportamento arrogante delle femministe "abolizioniste", le quali in pratica adottano un attitudine del tipo: (cito Laura Lee) "ehi, noi sappiamo cosa é meglio per te, perciò ti faremo uscire da questo ambiente, perché ti stai facendo del male e non te ne rendi nemmeno conto". L ultimo é l’irritazione di Laura per il fatto che queste invasate si vogliano occupare dei problemi di prostituzione senza sentire cosa ne pensano le prostitute stesse (cara Anne Hathaway,dice Laura Lee, l’avere interpretato la parte di una prostituta in un film non ti rende automaticamente esperta in questo campo). Insomma, una pay estremamente intellligente, colta e battagliera. Se abitassi in Sozia farei di tutto per andare da lei almeno una volta. FORZA LAURA!
vorrei girare alla vostra attenzione questo articolo, apparso sul The Guardian mesi fa: https://www.theguardian.com/society...-lee-northern-ireland-law-challenge-interview.
Nell’articolo Laura Lee critica l’adozione del "modello svedese" (quello secondo cui noi dovremmo tutti finire in galera per il solo fatto di pagare per ricevere prestazioni sessuali, anche quando la donna é consenziente) da parte dell Irlanda del Nord (che, seppur parte del Regno Unito, é legittimata ad avere le proprie leggi in materia). A contrastare questa legge imbecille é la stessa Laura, prostituta irlandese residente in Scozia, attivista dei diritti delle prostitute e laureata in legge.
L’articolo é ovviamente in inglese, ma chi non avesse padronanza della lingua di Shakespeare può sempre usare il traduttore di Google. Il succo del discorso é comunque il seguente: la criminalizzazione del punteraggio nell Irlanda del Nord, lungi da aver ridotto lo sfruttamento o la prostituzione stessa, ha reso molto piu insicuro il lavoro delle pays. Esse infatti erano solite scambiarsi informazioni sui clienti, i quali però ora rifiutano di fornire qualsiasi informazione per email alle pays, per timore di incorrere in conseguenze legali (che possono arrivare ad un anno di prigione). Dall alto delle sue conoscenze giuridiche, Laura Lee ha intrapreso una battaglia legale contro questa legge, ed é di due giorni fa la notizia che le é stato concesso il diritto di esporre il suo caso in tribunale. Sono sicuro che tutti gli iscritti a PF saranno dalla sua parte!
Tre sono i punti dell articolo che vorrei citare. Il primo é che Laura ha sempre parlato alla figlia del suo lavoro, dicendole giustamente che non é illegale ne immorale, anche se non tutti la vedono così. Il secondo punto da sottolineare é ciò che Laura dice sul comportamento arrogante delle femministe "abolizioniste", le quali in pratica adottano un attitudine del tipo: (cito Laura Lee) "ehi, noi sappiamo cosa é meglio per te, perciò ti faremo uscire da questo ambiente, perché ti stai facendo del male e non te ne rendi nemmeno conto". L ultimo é l’irritazione di Laura per il fatto che queste invasate si vogliano occupare dei problemi di prostituzione senza sentire cosa ne pensano le prostitute stesse (cara Anne Hathaway,dice Laura Lee, l’avere interpretato la parte di una prostituta in un film non ti rende automaticamente esperta in questo campo). Insomma, una pay estremamente intellligente, colta e battagliera. Se abitassi in Sozia farei di tutto per andare da lei almeno una volta. FORZA LAURA!