DoctorJ
OTR warrior
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I clienti delle prostitute vanno puniti, molto meglio le pugnette!!
La deputata del Pd: "Punire con il carcere i clienti delle prostitute. Meglio le pugnette
C’è chi fa le crociate per i matrimoni gay, chi per il lavoro o la casa e chi per la pace nel mondo. La senatrice del Pd Francesca Puglisi scende invece in campo contro la prostituzione. La sua soluzione? Multare i clienti delle lucciole e, in caso di recidiva, sbatterli in carcere. A portare al centro dell’attenzione la sua iniziativa è stato La Zanzara, il programma con Cruciani e Parenzo in onda su Radio 24. Punire i clienti e reprimere, dunque, per cancellare l’abominio dalle nostre strade e dalle case d’appuntamento clandestine.
Ma nei Paesi più evoluti del Vecchio Continente non si è semmai cercato di regolamentare il mestiere più vecchio del mondo? Raggiunta da una telefonata dei due conduttori la parlamentare spiega che “nel Nord Europa stanno tornando indietro perché in tale modo si salvano le donne dai fenomeni della tratta”. E se un uomo sente la voglia irrefrenabile del sesso e non ha altro modo “cosa deve fare?”, chiede Giuseppe Cruciani. Semplice, risponde l’intraprendente senatrice: “Allora si fa una pugnetta, come si dice a Bologna”.
"Sfruttatori"
Una boutade destinata ad aprire il sipario su miriadi di considerazioni e reazioni. “Ma lei come considera chi va con le prostitute?”, insistono i due “zanzarotti”. “Una persona che pensa che si possa pagare il corpo di una donna: una persona che ha bisogno di comprare del sesso”, è la risposta. E Puglisi non si ferma lì: “Quelli che frequentano i bordelli all’estero sono degli sfruttatori di persone in stato di povertà”.
Ma si risolve così?
Ora è vero che il problema non è da sottovalutare, ma è questa la soluzione capace di risolverlo? La responsabile scuola della segreteria di Renzi ne è convinta. Ma la politica spesso ipocrita e perbenista di chi vorrebbe risolvere tutto con multe e manette solitamente non ha portato grandi risultati. “Questi sono sotto gli occhi di tutti e tendenti allo zero”, fa notare Cruciani in un suo articolo che riprende l'argomento su Libero.
Solitamente quando i sindaci innamorati di questa idea provano a colpire la tasca dei “malcapitati che si avvicinano o si appartano con una prostituta lo scambio di favori, sesso per denaro, si sposta solo di qualche chilometro”. Magari resta solo qualche moglie “imbestialita nera” per aver scoperto dalla multa giunta a casa le intemperanze ormonali del marito.
Multe fino a 10mila euro e carcere
Ma la senatrice del Pd non è di questo avviso, vuole una normativa per rieducare l’uomo cacciatore di avventure a pagamento. Chiede il varo di una legge nazionale che vieti di andare a puttane. Con pene esemplari che dovrebbero variare “dalla multa da 2500 euro a 10mila euro fino a un anno di carcere se lo zozzone ci ricasca”.
Ovviamente l’esponente del Partito Democratico lascia aperta la porta al proposito di ravvedimento. La prima si perdona, insomma. Così il peccatore condannato potrà svolgere gratis un lavoro socialmente utile in qualche associazione. Se la lezione sarà servita bene, altrimenti – in caso di nuovo passo falso – scatterà la multa o si apriranno le porte delle patrie galere. Perché “la pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità potrà essere applicata solo una volta”.
Tralasciando il fatto dei problemi molto più pressanti che in questo momento gli italiani vivono, vengono in mente delle riflessioni. Premesso che le donne che scelgono quella strada vanno tutelate e difese dallo sfruttamento, che va salvaguardata la loro dignità e vanno combattute le nuove forme di schiavitù, siamo davvero sicuri che la soluzione ideale sia quella della punizione dei clienti e non quella della regolamentazione del fenomeno? La discussione è aperta.
http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/pugnette-carcere-clienti-prostitute/
La deputata del Pd: "Punire con il carcere i clienti delle prostitute. Meglio le pugnette
C’è chi fa le crociate per i matrimoni gay, chi per il lavoro o la casa e chi per la pace nel mondo. La senatrice del Pd Francesca Puglisi scende invece in campo contro la prostituzione. La sua soluzione? Multare i clienti delle lucciole e, in caso di recidiva, sbatterli in carcere. A portare al centro dell’attenzione la sua iniziativa è stato La Zanzara, il programma con Cruciani e Parenzo in onda su Radio 24. Punire i clienti e reprimere, dunque, per cancellare l’abominio dalle nostre strade e dalle case d’appuntamento clandestine.
Ma nei Paesi più evoluti del Vecchio Continente non si è semmai cercato di regolamentare il mestiere più vecchio del mondo? Raggiunta da una telefonata dei due conduttori la parlamentare spiega che “nel Nord Europa stanno tornando indietro perché in tale modo si salvano le donne dai fenomeni della tratta”. E se un uomo sente la voglia irrefrenabile del sesso e non ha altro modo “cosa deve fare?”, chiede Giuseppe Cruciani. Semplice, risponde l’intraprendente senatrice: “Allora si fa una pugnetta, come si dice a Bologna”.
"Sfruttatori"
Una boutade destinata ad aprire il sipario su miriadi di considerazioni e reazioni. “Ma lei come considera chi va con le prostitute?”, insistono i due “zanzarotti”. “Una persona che pensa che si possa pagare il corpo di una donna: una persona che ha bisogno di comprare del sesso”, è la risposta. E Puglisi non si ferma lì: “Quelli che frequentano i bordelli all’estero sono degli sfruttatori di persone in stato di povertà”.
Ma si risolve così?
Ora è vero che il problema non è da sottovalutare, ma è questa la soluzione capace di risolverlo? La responsabile scuola della segreteria di Renzi ne è convinta. Ma la politica spesso ipocrita e perbenista di chi vorrebbe risolvere tutto con multe e manette solitamente non ha portato grandi risultati. “Questi sono sotto gli occhi di tutti e tendenti allo zero”, fa notare Cruciani in un suo articolo che riprende l'argomento su Libero.
Solitamente quando i sindaci innamorati di questa idea provano a colpire la tasca dei “malcapitati che si avvicinano o si appartano con una prostituta lo scambio di favori, sesso per denaro, si sposta solo di qualche chilometro”. Magari resta solo qualche moglie “imbestialita nera” per aver scoperto dalla multa giunta a casa le intemperanze ormonali del marito.
Multe fino a 10mila euro e carcere
Ma la senatrice del Pd non è di questo avviso, vuole una normativa per rieducare l’uomo cacciatore di avventure a pagamento. Chiede il varo di una legge nazionale che vieti di andare a puttane. Con pene esemplari che dovrebbero variare “dalla multa da 2500 euro a 10mila euro fino a un anno di carcere se lo zozzone ci ricasca”.
Ovviamente l’esponente del Partito Democratico lascia aperta la porta al proposito di ravvedimento. La prima si perdona, insomma. Così il peccatore condannato potrà svolgere gratis un lavoro socialmente utile in qualche associazione. Se la lezione sarà servita bene, altrimenti – in caso di nuovo passo falso – scatterà la multa o si apriranno le porte delle patrie galere. Perché “la pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità potrà essere applicata solo una volta”.
Tralasciando il fatto dei problemi molto più pressanti che in questo momento gli italiani vivono, vengono in mente delle riflessioni. Premesso che le donne che scelgono quella strada vanno tutelate e difese dallo sfruttamento, che va salvaguardata la loro dignità e vanno combattute le nuove forme di schiavitù, siamo davvero sicuri che la soluzione ideale sia quella della punizione dei clienti e non quella della regolamentazione del fenomeno? La discussione è aperta.
http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/pugnette-carcere-clienti-prostitute/