Escort Claudia

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NOME INSERZIONISTA: Claudia o Claudya
RIFERIMENTO INTERNET: http://bergamo.bakecaincontrii.com/...ia-__________ideale-per-passare-psxf127392553
CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo
NAZIONALITA': al 99% rumena, ma si dichiara ungherese
ETA': 29 anni stimati
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: quasi totale (a parte il solito leggero photoshop)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (smorza, mission e pecos), HJ finale
SERVIZI USUFRUITI: idem
COMPENSO RICHIESTO: 80
COMPENSO CONCORDATO: 100, per la solita mancanza di resto
DURATA DELL'INCONTRO: circa 40 minuti
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, corporatura normolinea con fianchi leggermente larghi ma soda, viso gradevole e curato, occhi castani, capelli scuri lischi, seno siliconato di una 3° taglia abbondante, doppio piercing di brillanti incastonato nell'ombelico
ATTITUDINE: all'inizio un po' fredda, poi piano piano si è scongelata
REPERIBILITA': trovata al primo colpo, ma non prende appuntamenti anticipati
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: rampa di scale
TELEFONO: 38906544xx

Potrebbe forse essere questa Claudia di cui altri colleghi hanno parlato in quel di Verbania, ma nelle altre foto con la capigliatura rasta bionda è francamente irriconoscibile ...

LA MIA RECENSIONE:

TIRATA GIU' DAL LETTO

Claudya è l'unica delle comari della sua scuderia a non avere mai calcato i marciapiedi del BdA e quindi sinora non mi sono mai tolto lo sfizio di incontrarla. Un mio amico mi segnala che sono ricomparsi i suoi annunci sulla pagina bergamasca di BA e, più per spirito goliardico che per reale desiderio di passare da lei, provo a chiamarla a metà di una noiosa domenica pomeriggio di gennaio.

Devo averla tirata già dal letto, perché mi risponde solo dopo numerosi squilli, con una voce flebile e con lo stesso entusiasmo che potrei avere quando mi squilla la sveglia alle 7 del mattino. Mi conferma di essere Claudia, ma mi fa capire che non prende appuntamenti a lunga gittata, chiedendomi di richiamarla una mezz'oretta prima del mio arrivo a BG.

L'ENNESIMA BUCA?

Mi organizzo per essere lì poco prima dell'ora di cena e, quando mancano i 30 minuti fatidici, provo a chiamarla nuovamente. Come temevo, Claudya si è dissolta nel nulla e mi risponde la segreteria della Wind, a cui non ho particolare piacere di dettare alcun messaggio. Ormai è troppo tardi per fare dietro-front e quindi decido di proseguire comunque verso Bergamo: alla peggio, berrò una birra con qualcuno dei miei soci e poi mi consolerò con la mia prediletta sul boulevard de l'amour ...

Sono ormai alla rotonda di Dalmine e faccio un ultimo tentativo, ben poco convinto. Magicamente, il numero di Claudya è tornato in vita e, con lo stesso entusiasmo di prima, la fanciulla mi conferma di essere disponibile da lì a una ventina di minuti (mi dirà poi che era in giro con alcune sue amiche e che le occorreva il tempo necessario a rientrare a casa e a rimettersi in tiro). Mi evita quantomeno la consueta caccia al tesoro, perché - su mia richiesta - mi dà subito l'indirizzo dove recarmi: al civico XX della centralissima via San Bernardino.

Non sono molto pratico del centro di Bergamo bassa (men che meno di quello di Bergamo alta), per cui devo vagare un po' tra i sensi unici, prima di trovare un posto dove potere abbandonare la macchina senza poi ritrovarmi un ricordino dei verzii. Riesco così a presentarmi con 5 minuti di ritardo, ma - avvisata per SMS - Claudya non sembra prendersela male e mi conferma che mi sta aspettando. Ultimo squillo per farmi aprire il portoncino, mi arrampico su per le scale e, come mi aveva preannunciato, trovo una delle porte del pianerottolo socchiusa.

CLAUDYA, LA MAGIARA DI ROMANIA

Varco la soglia e, prima ancora di avere il tempo di dare un'occhiata al monolocale, Claudya appare da dietro la porta e la richiude immediatamente. Indossa un coordinato intimo di pizzo nero e high heels dello stesso colore. E' sostanzialmente la stessa ragazza che si vede nella foto delle inserzioni, con un viso piacevole e molto curato, coronato da un chioma scura e liscia di media lunghezza. Al netto dei tacchi, è alta attorno all'1.65 e ha un fisico che mi ricorda un po' quello della sua compagna di scuderia Cassyana: è nel complesso soda e ben proporzionata (anche grazie ai seni gonfiati dal silicone :)), è senz'altro più alta della sua comare, ma non ha una struttura ossea longilinea da velina e forse i fianchi sono un po' più larghi di quelli di una statua greca. E' perfettamente depilata e uniformemente abbronzata, per cui non deve essere trascorso molto tempo dacché è passata dall'estetista.

L'appartamento è invece un monolocale abbastanza elegante, con un letto a una piazza e mezza e la cucina lungo una parete e il guardaroba, il tavolino dei trucchi e parrucchi, la credenza del televisore e il tavolo per pranzare lungo l'altra. Appena entrati, il bagno sta subito sulla destra (ma né io né lei ne fruiremo). In fondo, una finestra consente di godere del panorama su via san Bernardino.

FURBIZIE DA OTR

Vengono subito risolte le formalità burocratiche: Claudya promette che "per 80, si fa una cosa tranquilla", io non ho i pezzi contati, lei è ovviamente priva di resto (estrae dall'armadio una corposa mazzetta di fogli filigranati in cui, guarda caso, non c'è neanche un pezzo azzurrino) e quindi mi propone alternativamente di recuperare il mio credito la prossima volta oppure di aspettarmi, mentre scendo a cambiare. Capìta la solfa, appoggio l'obolo sul tavolo e mi annoto che dovrò cercare di portare il match sino ai tempi supplementari, se non sino ai calci di rigore :)

Lei non ha granché da togliersi, per cui può iniziare a preparare i ferri del mestiere, mentre io mi spoglio e appoggio gli abiti allo schienale della sedia. In tutto ciò, il social time è per il momento ridotto al minimo. Quando Claudya mi dice di essere ungherese (mentre al 99% è rumena come tutte le sue comari), mi viene quasi da ridere e mi passa la voglia di chiederle altre informazioni, perché mi sentirei davvero ridicolo a domandarle se sia di Buda, di Pest o di chissà quale altra città magiara. Come si conviene a un gentleman, non le domando neppure l'età, ma supporrei che ne abbia 29, essendo in Italia da ormai 10 anni. La sua base è Bergamo, ma ha girato - con finalità strettamente lavorative - anche altre città italiane. Facendo poi qualche ricerca col suo numero di cellulare, è spesso anche lei sul lago Maggiore, come le sue colleghe Annya, Cassyana, Clara, etc ...

LA RECE VERA E PROPRIA

Quando sono anch'io nudo (ma Claudya è molto più bella di me, da vedere come mamma l'ha fatta :)), la raggiungo sul lettone e mi accomodo supino nel mezzo. Lei sta accovacciata alla mia sinistra e inizia a farmi solletico sull'addome e sulle gambe, facendo scivolare il suo dito indice con movimenti circolari attorno al mio compare del piano di sotto. Un po' perché il mio fisico deve ancora adattarsi allo shock termico tra il gelo esterno e il tepore della sua camera, un po' perché trovo la pratica piacevole, ma mi viene immediatamente la pelle d'oca (dettaglio di cui Claudya non manca di accorgersi) e il fratellino si risveglia quasi all'istante dal suo torpore.

Tirarlo su bello arzillo è sempre un'impresa che richiede un po' di tempo, per cui Claudya deve comunque stuzzicarlo un po' (oltre a fare lo stesso con i gioielli di famiglia), prima di poterlo incappucciare e dare inizio al BJ. Il suo lavorio orale è fatto con discreta calma e non è il classico su e giù frenetico che spesso si può sperimentare con le OTR, magari supportato da un energico lavoro di piallatura alla base, giusto per sbrigare la pratica in un paio di giri di lancette. Il ciondolio della testa è più lento e spesso la fanciulla si concentra sulla punta dell'asta, stuzzicando il glande con rapidi movimenti rotatori della lingua, che trovo alquanto piacevoli. Nel mentre, inizio a carezzarle la schiena, i glutei e le gambe, che sono tutti lisci e sodi. Poi negherà di avere mai messo piede in una palestra e mi confermerà invece che si era depilata il giorno prima. C'erano peraltro pochi dubbi al riguardo, perché anche gli stinchi sono levigati come porcellana (sebbene abbronzati come terracotta :)), pur muovendo il palmo della mia mano in contropelo. Lo specchio che è montato su una delle ante dell'armadio è poi provvidenziale per potere seguire le operazioni da un'altra angolazione: essendo Claudya disposta di traverso rispetto a me, volge il suo lato B allo specchio e c'è modo di ammirare la sua silhouette a clessidra (come detto sopra, i fianchi sono un po' più larghi di quanto di solito mi aggradi), le fossette di Venere e la linea arcuata disegnata dalla sua colonna vertebrale.

DA SOTTO ...

Un colpetto per volta, il condom trasparente può essere srotolato sino in fondo e l'asta è finalmente pronta per la copulazione. La moretta lo capisce e mi domanda come voglia dare inizio alle danze. Dato che già sono supino, le propongo di partire con lo smorzacandela. Si cosparge allora un po' di lubrificante sulla vulva, si posiziona proprio sopra il mio basso ventre e procede con cautela all'infilamento. Quando l'asta è dentro di lei, si china un po' verso di me col busto (mostrandomi in tutto il loro splendore i suoi seni "di una terza abbondante", ovviamente rifatti), si puntella sugli avambracci e inizia la sua delicata danza pelvica. Ho visto senz'altro all'opera cavallerizze più sfrenate, ma anche i movimenti di Claudya sono abbastanza piacevoli: non compie escursioni verticali molto ampie, ma si muove piuttosto avanti e indietro e poi ruota attorno all'asta, facendola di fatto strisciare contro le pareti interne della sua vulva. L'attrito reciproco è buono e, pur mancando la velocità del movimento, le sensazioni che salgono dal mio basso ventre sono gradevoli. Nel mentre, continuo a muovere i miei tentacoli in tutte le direzioni e rimango ipnotizzato un po' dalle sue bocce che ballonzolano a un paio di palmi dal mio naso e un po' dal suo sorriso enigmatico, che è un po' quello della Monna Lisa.

... DA SOPRA ...

Dopo 2-3 minuti così, la fanciulla mi propone un cambio di posizione. Mi pare naturale scambiare i ruoli e quindi, dopo che lei si è sfilata, ci rigiriamo sul materasso. Ora è lei ad essere supina sul letto e io sono inginocchiato in mezzo alle sue gambe, divaricate a ranocchia. La vulva è ora perfettamente visibile e mi diletto a osservarla un attimo: i paraggi sono perfettamente depilati e le labbra sono leggermente prominenti e di colore più scuro. Non c'è però molto tempo per stare a guardare, perché Claudya già guida l'asta all'interno del suo orifizio ed è il momento di dare inizio alla mia ginnastica di pelvi. La fanciulla assume una posizione abbastanza strana, perché tiene la gamba sinistra raccolta verso l'altro e distende quasi completamente la destra, appoggiandola contro il muro. Se non altro, quando il compasso delle gambe è molto aperto, la vulva è ben divaricata e dunque la penetrazione dovrebbe esserne facilitata. Parto come al solito puntellato sugli avambracci e, mentre la stantuffo, la fanciulla mi concede qualche piccola attenzione, seppure con una certa parsimonia: un po' mi carezza le braccia con i palmi delle sue mani e un po' mi stuzzica i capezzoli tra pollice e indice, con una delicatezza che è ben lunghi da quella specie di tortura medievale cui mi aveva sottoposto la leggendaria Katia dell'Eden di Osio Sotto :)

La moretta ansima con altrettanta discrezione e pian piano abbassa entrambe le gambe, sino a serrarle attorno ai miei glutei. Capisco che è il via libera per calarmi completamente su di lei, per cui appoggio il mio busto contro il suo e la cingo stretta a me con un braccio, alternando lo stantuffamento ad alcune fasi di riposo, in cui struscio il mio pube contro il suo. Anche lei si lascia andare un po' di più, perché sento le sue gambe avvinghiate attorno a me e le sue mani muoversi su e giù: prima mi strizzano i glutei e poi scivolano su per la schiena, sino a raggiungere le mie scapole. Sicuramente tutta recitazione perché, mentre le sto ansimando nell'orecchio e carezzando i capelli, do una sbirciata al suo viso e vedo che gli occhi, che un attimo prima erano chiusi, ora stanno fissando un po' asetticamente il soffitto. Di certo, così stretti l'uno all'altro, i nostri corpi non impiegano molto ad arroventarsi e dunque giunge inevitabile il momento di staccarmi da lei, per non iniziare a sudare come un cammello che sta attraversando il Sahara. "Cominciava a fare caldo ...", invoco una pausa. "E ci credo ... mi tenevi così stretta, che quasi non riuscivo a respirare!", mi risponde Claudya sorridendo.

... E DA DIETRO

"Pecorina?", le domando allora. La mia proposta viene immediatamente accolta e ci rigiriamo per l'ennesima volta sul materasso. Da dietro, la fanciulla è proprio un bel vedere, ma neppure stavolta c'è molto tempo per godere del panorama, perché la sua manina già guida l'asta dentro nell'orifizio. Mi ancoro saldamente alla sua vita e inizio a stantuffarla con una certa energia. Mi rendo però conto che qualcosa non va, perché io sento un certo fastidio e anche la sua mano si allunga all'indietro, per cercare di limitare la profondità della penetrazione. "Aspetta un attimo, perché non dev'essere su bene il profilattico ...", mi ferma e mi chiede di sfilarmi. Il condom si era effettivamente arrotolato all'insù per 1-2 cm e si era formato una specie di cordone circolare, che dava fastidio a entrambi. Me lo tira completamente verso il basso, con tanto di schiocco che mi strappa all'istante almeno un paio di peli pubici. "Mi hai praticamente fatto la ceretta :)", la sgrido, strappandole un sorriso. L'asta può a questo punto entrare senza problemi e ricomincia l'ennesima sessione del nostro incontro erotico. Mentre la stantuffo, un po' ammiro il suo lato B dal mio punto d'osservazione privilegiato e un po' mi volgo verso lo specchio che sta alla mia destra, dove posso vedere le nostre figure di profilo: lei gattoni sul materasso, con la testa quasi affondata nel cuscino, e io che mi agito freneticamente dietro le sue terga. Di certo, il contrasto tra la sua abbronzatura da solarium e il mio pallore invernale è quasi impietoso :)

CLAUDYA MI DA' UNA MANO

Ancor meno pietà ha Claudya, che si risolleva dal cuscino e mi propone di chiudere le operazioni con un lavoro di fine falegnameria. Il tempo trascorso non è poco, per cui le do l'OK e mi ridispongo supino sul lettone. Il profilattico viene sfilato con cautela e, con altrettanta delicatezza, l'asta viene lindata con un fazzoletto umidificato. Gettati via i rifiuti, la fanciulla dà inizio a un HJ che probabilmente sarà la fase più lunga dell'incontro, essendo inframezzato da qualche battuta e persino da un time-out di un minuto, in teoria per fare sciogliere l'acido lattico che si era accumulato nei suoi bicipiti (in realtà, usa quasi solo quello destro), ma in pratica per andare a controllare FB o WA sul cellulare, che aveva cinguettato qualche minuto prima. "Da quanto siamo qui?", le domando, dato che ho perso completamente la cognizione del tempo. "Aspetta che guardo, perché non avevo proprio controllato ... è mezz'ora proprio adesso ...", mi risponde Claudya, prima di accovacciarsi di nuovo accanto a me.

La visione dei suoi seni è di gran lunga più interessante di quella di Cesara Buonamici che conduce il TG5 dietro di lei, per cui è normale chiedere delucidazioni. La sua taglia naturale era una "seconda abbondante", che l'iniezione di silicone ha portato a una "terza abbondante". In realtà, la fanciulla è quasi pentita di non avere esagerato con la plastica, perché i due seni dovevano essere altrettante bocce di marmo appena dopo la chirurgia (effettuata "nel suo paese" un anno fa, a volerle credere) e ora si sono un po' afflosciati verso il basso. "Di certo, così sembrano abbastanza naturali - commento, mentre sto saggiando la consistenza della mammella destra - perché non si sente tantissimo la giuntura tra il tessuto naturale e il silicone ...".

Tanto ben di Dio non è però a disposizione per una spagnola, per cui devo lasciare che le operazioni si concludano con un HJ ben più energico del precedente. Ho giusto il tempo di carezzare ancora un po' il suo fisico e, proprio mentre sto manipolando la mammella che mi sta più vicina e ne sto titillando il capezzolo, Claudya mi conduce oltre la linea del traguardo.

IL GHIACCIO E' ROTTO

Mentre si compiono le operazioni di lindatura e rivestizione, il ghiaccio è ormai rotto e la moretta è un po' più ciarliera di quanto fosse stata all'inizio dell'incontro, per non raggiungendo la scioltezza di lingua di altre comari che ho avuto modo di conoscere. Anche se al riguardo non mi ha convinto del tutto (l'intrattenitrice media ha di solito un fidanzato erculeo e non vedo come i due possano dormire comodi in un letto a una piazza e mezza ...), questo monolocale dovrebbe essere anche quello in cui vive. Di certo, i fornelli non devono essere stati accesi neppure una volta e la lavastoviglie non deve neppure sapere come sia fatto il detersivo per piatti :) Ma, d'altro canto, è lei stessa ad ammettere di non avere la stessa passione di Cracco o Cannavacciuolo per la cucina, per cui anche il tavolo non è mai stato apparecchiato una sola volta, a beneficio di bar e ristoranti del circondario. Quando le spiego dove sto per andare a cenare (lei, da brava rumena ... oops, ungherese ... l'aveva già fatto all'ora di merenda), è perfino così gentile da suggerirmi il piatto della casa!

Mentre mi dirigo verso la porta, sorridendo noto che Claudya è ora un po' tigre del ribaltabile, con indosso il suo coordinato di pizzo semi-trasparente, e un po' casalinga di Voghera, con le ciabatte di plastica sul genere Champ ai piedi :) I tre canonici bacetti sulla guancia per congedarci e la porta si chiude dietro di me, pronta a riaprirsi al prossimo trillo di telefono. Scendo di corsa le scale e mi incammino con passo celere verso la macchina, perché stanno aspettandomi per cena da più di mezz'ora.
 

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