IL PARADISO DEI PUNTER

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IL PARADISO DEI PUNTER


Stamattina mi aggiravo in centro,dalle parti del mercato,in cerca di eventuale "selvaggina",quando all'improvviso sento suonare un sax........sono le note di un successo di George Michael,"Careless Whisper "......mi giro lentamente,guardo la ragazza , carina ,che sta suonando lo strumento all'incrocio....e' una studentessa che si abitua ad esibirsi in pubblico,e nel contempo rimedia qualche soldino con le mance dei passanti.
Mi ritorna alla mente quella sera , al Blue Marlin di Mogadiscio,con Egland....lei che ballava da sola ,elegante e sexy come una pantera sulla pista del Club,lo sciabordio della risacca dell'oceano indiano che copriva parzialmente la voce del cantante,il vento tiepido e speziato proveniente dal mare che acuiva i sensi.....e di ricordo in ricordo rivedo gli episodi salienti dei miei 3 anni in Somalia,la mitica regione di Punt(che non comprende solo il Somaliland ,il Puntland e l'Ogaden,come alcuni erroneamente credono).
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La prima cosa che attirava l'attenzione arrivando in aereo a Mogadiscio era la meravigliosa spiaggia di Jazirah,che dal finestrino del velivolo si presentava come un susseguirsi di micro-atolli corallini fino alla pista dell'aeroporto adiacente l'antico quartiere di Madinah(uno dei piu' poveri della citta').
Addentrandosi in citta' ti colpiva subito quel profumo esotico e dolciastro,per me inebriante,generato dalla lussureggiante vegetazione e da chissa' cos'altro.
Tutta la citta' e' attraversata da viali alberati che spesso formano veri e propri tunnell vegetali,come la Makkah Al Mukarama ,la via Roma.....gli edifici che si affacciavano sulle vie principali erano in stile coloniale ,con le finestre e balconi protette dalle mitiche musciarabie,destinate a proteggere le donne musulmane dagli sguardi dei passanti.....
Ex colonia italiana,in citta' vi era una cattedrale cattolica dove celebravano messa dei sacerdoti locali ...c'era anche un vescovo.....erano tollerati in virtu' dei consistenti aiuti economici erogati al presidente Siad Barre dall'Italia,tramite la Cooperazione.
Il 100% della popolazione era comunque ufficialmente di fede muslim,e le moschee costellavano tutta la citta'.
La ricchezza era praticamente tutta in mano alla famiglia presidenziale,di etnia Darod,kabila Marehan.Tuttavia la stragrande maggioranza della popolazione di Mogadiscio era di etnia Hawiya,kabile Abgail,Aber Geeder e altre....vi era anche una minoranza Araba,in genere incroci tra Yemeniti ,Sauditi,Omaniti e donne somale....abitavano in un quartiere denominato Villaggio Arabo,non lontano dall'Istituto di Cultura Italiana.Le donne di questo gruppo erano reputate le piu' belle della citta'.....colorito ambrato,occhi a mandorla,capelli lisci e corvini,corpo da sirena,personalita' esuberante,voce roca e sensuale.......Akima,una delle compagne che ha segnato la mia permanenza in Somalia,era una "araba".....in citta' era soprannominata "Nas mahane"(belle tette).
Gli stipendi medi mensili dei lavoratori locali si aggiravano attorno ai 30%40000 scellini(al mercato nero 1 usd era quotato 4000 scellini)e questo valeva per impiegati statali,commessi di negozio,portieri d'albergo,vigili urbani,poliziotti etc...
La sicurezza te la dovevi pagare....se non abitavi in albergo,ed affittavi una villetta ,dovevi sceglierla con un alto muro di cinta tutto intorno,e stipendiare almeno 4 guardiani sulle 24 ore,armati di mazze e machete.Se prendevi un'auto a nolo e volevi renderti indipendente dall'autista,non potevi tenere i finestrini aperti in citta' se no venivi irrimediabilmente scippato ai semafori e nelle code ....se andavi da qualcuno dovevi parcheggiare l'auto nel suo cortile,se non l'aveva dovevi pagare due ragazzini per custodirti l'auto parcheggiata.
C'erano quartieri dove nessun occidentale avrebbe mai osato avventurarsi,come Madinat a Sud e Kaaraan a Nord(dove comunque avevamo dovuto installare una stazione terrena,perche' in posizione dominante).
Alcuni dei miei avevano comprato un'arma al Souk Bakara e giravano armati....io non ho mai voluto farlo,ma in certi frangenti pagavo un ispettore di polizia per scortarmi.
La maggioranza degli stranieri "di passaggio" risiedevano negli alberghi,e ce n'erano di tutti i tipi,dal Croce del Sud,architettura coloniale,gestito da italiani,situato ad Hamarweni,nel centro storico,al Towfiq,economico,stile arabo,che sorgeva a lato della Gidka Soddonka,gestito da somali/yemeniti.
Dal Taleh,di costruzione recente,dotato di un ottimo ristorante,con le stanze dislocate in piccoli cottage attorno alla piscina,non lontano dall'ospedale Martini,al Guled,gestito da un imprenditore somalo di etnia Migiurtin vicino alla famiglia del Presidente,che sorgeva all'inizio della via di Balad.
Quando si era nuovi del posto si andava praticamente a caso,scegliendo l'albergo sulla base delle solite informazioni ufficiali:solo chi prolungava la sua permanenza ,ed incominciava a sentire l'esigenza di ospitare la sera (?)in camera qualche ragazza indigena,aggiustava il tiro spostandosi nelle strutture che venivano suggerite da amici locali.
Ad esempio al Croce del Sud era quasi impossibile introdurre ragazze ,così come al Towfiq,mentre al Guled bastava evitare di portarle in camera quando c'era la fondamentalista islamica alla reception:io l'ho imparato a mie spese perdendo l'occasione di scoparmi Haneb,un pezzo di figa galattico che avevo gia' introdotto in camera facendola entrare dal giardino....stava gia'incominciando a spogliarsi,ed io ce l'avevo gia' in tiro,quando squilla il telefono:la cerbera cicciona mi dice che qualcuno mi ha sgamato e che devo subito far uscire la ragazza dalla camera ....quando nego di aver qualcuno con me mi dice che mi mandera' un'ispezione della polizia religiosa.Naturalmente nel dubbio ho dovuto far uscire subito Haneb.Quando mi sono lamentato col proprietario,mi ha detto che la cicciona era una nipote del sindaco,e che era una specie di suora muslim(si chiamavano le "sante di Allah")....che la legge coranica era dalla sua parte,e che era meglio lasciarla perdere perche' avrebbe potuto creare grossi casini.
Anche al Taleh bastava prendere la "suite" e potevi portar dentro chi ti pareva.
Naturalmente se avevi la prospettiva di dover rimanere sul posto a lungo,come nel mio caso(lo schedule contrattuale prevedeva 3 anni),la cosa migliore era affittare una casa...con qualche centinaio di dollari al mese avevi una villetta di 4 o 5 stanze ,giardino con casa dei guardiani,muro perimetrale alto 3 metri ,4 guardiani full time e una boiessa(termine locale italianizzato per indicare una domestica factotum,che dovevi assolutamente evitare di scoparti se no non lavorava piu').
C'era d'altra parte la scocciatura di dover equipaggiare la casa con un gruppo elettrogeno di almeno 6 kw,per alimentare le utenze domestiche essenziali(luce,frigorifero,un paio di condizionatori)nei periodi in cui l'unica centrale elettrica della citta' non funzionava(cioe' per 11 mesi l'anno).
Inoltre bisognava mandare un guardiano a comprare il gasolio al mercato nero,e farsene una scorta in cortile......poi dovevi far arrivare mensilmente una piccola carovana di asinelli che trainavano una botte con l'acqua prelevata nei pozzi della savana per riempire la cisterna sul tetto.....naturalmente quell'acqua veniva usata solo per lavarsi,se non volevi beccarti al primo sorso un'infezione intestinale,per bene che ti potesse andare.
Il tempo libero poteva essere sfruttato in diversi modi,a seconda delle proprie inclinazioni:
- alcuni lo passavano pranzando e conversando alla Casa d'Italia,dove si viveva in un ambiente che poteva definirsi una brutta copia,o un surrogato,del tipico ambiente italiano:spaghetti scotti,chianti di infima qualita',cotoletta alla milanese,biliardo,calciobalilla,giornali italiani datati,biblioteca con testi dell' 800 o primo '900.
- altri andavano alla spiaggia di Jazirah,una ventina di km a sud della capitale,dove si poteva nuotare,prendere il sole su una spiaggia meravigliosa bagnata dall'oceano,o anche pescare da riva col bolentino,per chi non si accontentava di adocchiare qualche bellezza locale che si azzardava a mettersi in costume da bagno,dopo essersi assicurata che non ci fosse in giro il matawa della vicina moschea in vena di ispezioni.
I locali si azzardavano a bagnarsi anche nelle spiagge che costeggiavano la citta',come quelle del lido o del porto vecchio,ma era sconsigliabile da quando ,durante i lavori di costruzione del porto nuovo,era stato rotto il riff corallino ,ed una quantita' incredibile di pescicani si era introdotto nel bacino del vecchio macello,attirata dal sangue,aggirandosi lungo tutte le spiagge cittadine e mutilando o divorando parecchi bagnanti.
- molti si accodavano a comitive di amici residenti e facevano escursioni nella savana......safari fotografici....visite ai villaggi..... pranzo al sacco o barbecue nei villaggi con selvaggina procurata dagli indigeni.
- altri ancora frequentavano il cosiddetto "quartiere dei divertimenti", il Lido ,periferia Nord prima di Qaraan,dove sorgevano alcuni stabilimenti balneari,come l'American Beach Club,che si era dotato di piscina dopo gli incidenti con gli shark.Vi erano anche alcuni Club notturni,che in orario diurno fornivano un servizio di ristorazione ,come il Blue Marlin,la Bamba ed il " 54 ". La sera i club si popolavano di ragazze somale ,generalmente vestite con abiti occidentali....scendevano a gruppi dai villaggi sulle colline di Karaan,oppure dalle "comuni" dello storico quartiere delle "shermutte",Shangani.....si sedevano sui divani del night e aspettavano....alcune si esibivano sulla pista al ritmo della musica americana messa dal Dj......le facevano entrare da un cancelletto posteriore,per non far disturbare i clienti del ristorante che stavano ancora cenando sulla veranda che si affacciava sul mare.
Ci si attardava al ristorante chiacchierando con gli amici,poi,dopo le 22,qualcuno cominciava a farsi un giro nella zona night,per vedere chi c'era.........il grosso delle ragazze arrivava verso le 23,qualcuna anche dopo.......noi ci sedevamo ai tavolini di un salone adiacente le piste da ballo,e ogni tanto si faceva una ricognizione attorno alle piste,a vedere quelle che stavano ballando o quelle che se ne stavano educatamente sedute ai divanetti.
Quando individuavi il soggetto che ti interessava,la invitavi a bere qualcosa al bar.....se le piacevi accettava,altrimenti ti diceva che non aveva sete :"magari piu' tardi...".C'erano anche quelle che venivano per aspettare un uomo che volevano in particolare.....magari uno che le aveva imbarcate una sera e che poi non si era fatto piu' vedere....tra loro c'era una grande solidarieta'......se una ragazza avvistava l'uomo ricercato da un'amica in altro club della zona,era capace di farsi portare in taxi ad avvisarla,e ritornavano insieme a recuperare il "fuggiasco".......il tutto in modo tanto soft ed accattivante,che il "ricercato" non poteva far a meno di ricadere tra le braccia della donna che lo concupiva(a volte perche' avevano saputo che aveva i soldi,o che era potente,altre volte semplicemente perche' si erano invaghite di lui).
Quasi tutte le ragazze masticavano un po' di inglese e un po' di italiano,ma le nuove,appena arrivate dai villaggi(noi le chiamavamo le "boscagliose")parlavano solo somalo.
Se l'approccio al bar dava esito positivo,in genere facevi sedere la ragazza al tuo tavolo,bevevi qualcosa insieme(loro prediligevano whiskey e coca oppure,le astemie,solo aranciata)e poi il proseguimento della serata dipendeva dalla tua logistica :se eri in un albergo dove non potevi portare ragazze,dovevi chiedere ospitalita' ad un amico residente,oppure farti portare a casa sua dalla ragazza.....cosa che pochi si arrischiavano a fare,specialmente se era la prima volta che la incontravi.Se avevi una casa tua o eri al Taleh oppure al Guled,te la portavi in stanza e ci stavi finche' volevi...2 o 3 ore(pero' poi dovevi riaccompagnarla o pagarle il taxi),oppure tutta la notte ,poi la riaccompagnavi a casa la mattina dopo(io in genere sceglievo quest'ultima soluzione con le nuove,per non essere costretto a lasciarle in casa quando io dovevo andare in ufficio.Le potevi dare 30 o 40000 scellini somali,l'equivalente di 8%10 dollari al cambio nero.
Il rapporto con loro non assomigliava neanche lontanamente ad un rapporto mercenario:anche la prima volta che le portavi a casa,facevano l'amore come se tu fossi il loro amante,o il loro marito;non c'erano vie di mezzo....le modalita' del rapporto erano a tua discrezione....gli unici problemi con loro erano che quasi tutte erano prevenute contro l'uso dei contraccettivi,che molte non volevano fare bbj perche' il Corano vietava di mangiare carne di porco,e noi,in quanto "gal" , eravamo assimilati ai porci.....e che poche accettavano il rapporto anale.....paradossalmente era piu' facile ottenerlo dalle "gabar"(vergini)che da quelle gia' "aperte".
Tutte quante praticavano il DFE(deep french kiss) per default.
Chi risiedeva in citta' per molto tempo,aveva la possibilita' di individuare le ragazze migliori,ed eventualmente di provare a tenersele in casa "more uxorio" finche' la cosa funzionava.....in quel caso ovviamente non dovevi piu' pagarla,ma le facevi un regalo ogni tanto......te la portavi a cena al ristorante la sera....si andava a ballare al Juba insieme.....partecipavi con lei ai party a casa degli amici con le loro ragazze.....facevi le gite nella savana o nelle fattorie .....una volta siamo stati a Balad ,in una fattoria che era appartenuta al generale Hoche,ed era poi stata acquisita da un impresario italiano,Marocchino.....abbiamo fatto una gita in barca sul fiume Shabelli,fotografando i coccodrilli lungo la riva,abbiamo mangiato piccoli karuf(capretti) farciti di riso allo spiedo ,ed al pomeriggio,mentre gli altri visitavano la tenuta,io e Akima abbiamo fatto l'amore in una foresta di manghi(erano ancora acerbi,ma rinfrescavano la bocca).Un'altra volta siamo stati invitati da un mio aspirante subappaltatore in un villaggio di sua proprieta' alle porte di Afgoje......eravamo io e Raxma,Tonino e Feisa,Yulka e Dahabo e altri.....era il tipico villaggio della savana,le capanne col tetto di paglia ai lati della strada principale,il largo pozzo recintato da un basso muretto a secco poco lontano........ciascuno si arrostiva il suo pezzo di karuf ,accovacciato per terra a lato del lunghissimo bracere.....si beveva chai dolcissimo,mentre gli indigeni eseguivano una danza tribale ...poi le ballerine hanno invitato noi maschietti ad unirsi a loro nella danza,mentre le ragazze applaudivano.
Naturalmente questo clima idilliaco alla fine ti veniva a costare piu' che portarti a casa una ragazza diversa tutte le sere.....infatti tutti quanti restavamo emotivamente coinvolti dalle nostre "ragazze" ,e quando si presentava una necessita'(la madre ammalata,il fratellino che doveva andare a scuola,il papa' che doveva pagare un debito.....vestiti,etc...etc...)noi ci sentivamo tenuti ad intervenire.Senza contare i casini che succedevano:uno della nostra compagnia aveva dovuto acconsentire a far venire la moglie col bambino in vacanza per un mese a Mogadiscio,altrimenti era stato minacciato di divorzio.
Quindi ,per liberare la casa,aveva dovuto sbattere fuori Barlin,una AberGheeder di Baidoha che si teneva in casa da 4 o 5 mesi. Questa ,incazzata nera,appena la moglie era tornata in Italia,si era presentata a casa sua e gliela aveva letteralmente distrutta,in una crisi di isterismo.....a poco a poco noi,tutti gli amici,eravamo stati avvisati dai guardiani ed eravamo accorsi con le nostre ragazze per aiutarlo.....lei stava urlando come una pazza,fuori di se',e noi eravamo stati lì mezza giornata per riconciliarli.....fondamentale in questo frangente era stato l'intervento delle altre ragazze somale,che alla fine avevano convinto Barlin alla riconciliazione.
Questo ed altri problemi simili avevano fatto sì che parecchi di noi si erano di nuovo convertiti al "celibato" e ,in ossequio alla legge del " chiodo scaccia chiodo",ci eravamo rimessi a frequentare i club tutti i giorni,con grande gioia dei gestori che vedevano aumentare notevolmente il loro "business".In quel periodo,nel giro di sei mesi me ne saro' fatte un centinaio.....i miei conoscenti dicevano che avevo fatto la "pulizia etnica".
La vita nella capitale non era comunque tutta rose e fiori:tornando al problema "sicurezza",c'erano situazioni davvero incredibili.Nei quartieri del centro,come Wardighleey,Bondeheri ma specialmente Xamarweni,c'erano bande di ragazzini che sniffavano il toluolo nelle lattine di cocacola....erano aggressivi come cani rabbiosi....dovevi stare attento a posteggiare dove non c'erano loro,altrimenti ti aggredivano e scippavano o anche accoltellavano.....parimenti c'era il fenomento degli "uomini ragno":disgraziati che in seguito a malattie strane ,non so se congenite o meno,erano privi di gambe o braccia,o tutte e due,...avevano gobbe spaventose,e si muovevano anche speditamente agendo sui moncherini........anche questi si riunivano in bande e ti perseguitavano finche' non davi loro il "bagshish".
Aggiungo solo un ultimo dettaglio:se aggirandoti per la citta' ,per lavoro o per diporto,ti capitava di adocchiare una bella ragazza che ti andava al sangue, e trovavi il modo ed il coraggio di abbordarla dopo esserti accertato di non essere osservato, nel 60% dei casi la tua proposta di venire a casa tua a mangiare e bere qualcosa veniva accolta.
EHHHEE,si,era un paradiso.......purtroppo perduto.
 
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Bellissimo racconto!
Ho degli amici che sono stati li, ma x missioni brevi quasi 10 anni fai e rinchiusi nelle case/fortezza non hanno osato mettere il naso e... non solo quello, fuori!!!
Le somale devono essere gran pezzi di figa e poi mi immagino come si saranno concesse ... Un vero paradiso in mezzo ad un vero inferno!
 
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Bellissimo racconto!
Ho degli amici che sono stati li, ma x missioni brevi quasi 10 anni fai e rinchiusi nelle case/fortezza non hanno osato mettere il naso e... non solo quello, fuori!!!
Le somale devono essere gran pezzi di figa e poi mi immagino come si saranno concesse ... Un vero paradiso in mezzo ad un vero inferno!
Ma i tuoi amici erano la' per il contrasto alla pirateria,per i corridoi umanitari o per il supporto ai droni...o per missioni ad hoc ?
Comunque tra le somale ce n'erano tante pericolose.....nel senso che era ben difficile non farsi coinvolgere profondamente......conosco parecchi italiani(e non solo)che hanno fatto pazzie per loro.....un ingegnere che lavorava in una multinazionale ,piuttosto di rientrare in Italia si e' licenziato abbandonando moglie e figli,per rimanere lì con una somala,,che dopo pochi mesi l'ha piantato....e lui e' rimasto lì a vivacchiare di espedienti e di piccole truffe.
Un capotecnico che lavorava in un ente pubblico ha rifiutato di rientrare in Italia all'inizio del '91,in piena guerra civile,e si aggirava per la citta' rischiando la vita vivacchiando di traffici vari,mercato nero etc...non ne ho piu' saputo niente.
Un tecnico che era stato li poche settimane per lavoro,si era innamorato di una donna somala che aveva gia' due figli,l'ha sposata e l'ha accolta a casa sua in Italia con i due piccolini.....adesso mi risulta che ne ha altri due suoi.
 
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Padova ma più che altro in giro per il mondo
son storie non solo somale....
ho viaggiato molto per lavoro
e posso testimoniare che l'abbandono delle familie in Italia è ricorrente da parte dei lavoratori all'estero
almeno quelli che non se la portano appresso
per non parlare di chi aveva 2 familie.... una qua ed una la

visto cose simili, in Russia al tempo di Togliattigrad con la Fiat
in Romania, in Brasile, in Argentina
e poi Nigeria, Senegal, Libia, Turchia
ecc. ecc. ecc

nonostante tutto........

tutto il mondo è paese
 
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son storie non solo somale....
ho viaggiato molto per lavoro
e posso testimoniare che l'abbandono delle familie in Italia è ricorrente da parte dei lavoratori all'estero
almeno quelli che non se la portano appresso
per non parlare di chi aveva 2 familie.... una qua ed una la

visto cose simili, in Russia al tempo di Togliattigrad con la Fiat
in Romania, in Brasile, in Argentina
e poi Nigeria, Senegal, Libia, Turchia
ecc. ecc. ecc

nonostante tutto........

tutto il mondo è paese
Cavolo....Hard.....credevo di avere io un po 'di esperienza di estero,ma tu mi surclassi !!!!! Anche la Nigeria !!!! Sarebbe stato il mio sogno !!! Lì mi sarei perso sicuramente !!! Avevo un caro amico di infanzia che ha lavorato li con la sua azienda per piu' di 10 anni :dice che han fatto tutti i quartieri residenziali nuovi di Lagos.....quando tornava per ferie passavamo ore a parlare della Nigeria......cose dell'altro mondo ,nel vero senso della parola.Pensa che ,con tutti i rischi che ha corso la',e' morto per un infarto un anno dopo essere rientrato......proprio la sfiga piu' nera !!!!
Ma perche' non ci racconti qualcosa delle tue avventure all'estero ? Dai !
 
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Ma i tuoi amici erano la' per il contrasto alla pirateria,per i corridoi umanitari o per il supporto ai droni...o per missioni ad hoc ? .....

Loro erano x missioni di cooperazione non solo italiana ma anche x altre ONG.
A proposito di abbandoni di famiglie, proprio ieri un amico sposato sta ideando una fuga in Indonesia dove dice che ci sono donne di una disponibilità disarmante!!
 
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Loro erano x missioni di cooperazione non solo italiana ma anche x altre ONG.
A proposito di abbandoni di famiglie, proprio ieri un amico sposato sta ideando una fuga in Indonesia dove dice che ci sono donne di una disponibilità disarmante!!
In Indonesia c'era andato un mio collega,un commerciale,per vedere se si riusciva a procacciare un po' di business;business che valessero la pena non ne ha trovati,perche' c'era il problema di riuscire ad ammortare i costi di mobilisation,ma in compenso so che ha rimediato un sacco di figa.
 
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Concordo. Anche a me attizzano più le somale, anche se preferisco il mondo asia a quello africa. Sono stato l'anno scorso nelle filippine e ti garantisco che se non sei proprio un cesso è difficile non scopare. Stessa cosa in Indonesia e Malesia. Più dura invece a Singapore.
 
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Concordo. Anche a me attizzano più le somale, anche se preferisco il mondo asia a quello africa. Sono stato l'anno scorso nelle filippine e ti garantisco che se non sei proprio un cesso è difficile non scopare. Stessa cosa in Indonesia e Malesia. Più dura invece a Singapore.
Be',per quanto riguarda il discorso far-east so che e' una goduria per noi punter:io ho una sia pur breve esperienza diretta in Giappone (dove pero' ho dovuto sborsare una cifra girando da solo;quando invece mi portavano in giro i miei ospiti era tutto " a gratis":prankster2:),
Di filippine ne ho conosciute parecchie in Libia....se tanto mi da tanto,nel loro paese deve essere veramente un paradiso(per noi).
 
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Come mai la Nigeria? E perché dici che ti saresti perso?
Sarà merito dei tuoi racconti ma a me Somalia e somale intrigano molto di più.
Il motivo e' presto detto:con le somale e i somali che conoscevo ormai ho perso tutti i contatti,ormai da anni..........in pratica adesso,da parecchi anni,sto "vivendo" principalmente di nigeriane,quando vado a caccia in riserva.......a parte qualche amica della Costa d'Avorio.Pero' con le Ivoriane si instaura un rapporto troppo amichevole(e per me questa affermazione e' un po' paradossale,perche' io sono costantemente alla ricerca di quel "quid" in piu' che solo la complicita' puo' dare nei rapporti fuggevoli...),che poi sfocia inesorabilmente nelle complicazioni di una relazione.
Questo problema con le nigeriane non c'e'(l'ho avuto una sola volta con Susan ed e' stato uno strazio);in genere con loro c'e' solo ed esclusivamente sesso esasperato e altrettanta venalita'.
Forse le somale,le ho talmente mitizzate e messe su un piedestallo che adesso le sento irrangiungibili.
 
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Guarda, io non sono certo un adone e le italiane mi filano solo quando pago. Ma le ragazze filippine mi mangiavano con gli occhi e se guardavo una bella ragazza questa mi sorrideva e flirtava con me. Era molto facile trovare compagnia e scopare. Pensa che quando ero giovane e vivevo all'estero fu proprio una Filippina la mia prima fidanzata. Davvero bollente, pur se per lei io ero la prima esperienza. Che gran sesso ragazzi!
 
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Mi hanno invitato ad andare a Giakarta ma credo che se vado torno sconvolto. Meglio pascolare in zona. Anche se ogni tanto vado al estero come ora che sono in albania. Ma qui non si corre il rischio ... Se non quello di andare al gabbio perché la prostituzione è vietata anche x i clienti.
 
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Guarda, io non sono certo un adone e le italiane mi filano solo quando pago. Ma le ragazze filippine mi mangiavano con gli occhi e se guardavo una bella ragazza questa mi sorrideva e flirtava con me. Era molto facile trovare compagnia e scopare. Pensa che quando ero giovane e vivevo all'estero fu proprio una Filippina la mia prima fidanzata. Davvero bollente, pur se per lei io ero la prima esperienza. Che gran sesso ragazzi!
Le filippine che ho conosciuto io appartenevano ad una "casta" in un certo senso:cioè erano tutte infermiere diplomate,ed erano state selezionate in un concorso internazionale per costituire lo staff paramedico degli ospedali libici.Avevano un contratto biennale,che poteva essere rinnovato a scadenza,ed uno stipendio che il 99% degli abitanti delle Filippine puo' solo sognarsi.
Parlavano tutte un inglese fluente,ed avevano una certa cultura;niente a che vedere con la stragrande maggioranza delle ragazze che un turista puo' incontrare a Metromanila.
Ciononostante il 99% di loro(direi con buona approssimazione)sopperiva ad alcune piccole necessita' estemporanee(mobili ed elettrodomestici migliori in stanza,supporto logistico in caso di traslochi,contributo per spese di viaggio,etc....)cercandosi uno "sponsor" locale;se poi lo "sponsor" era nella posizione di poter fare di loro le "reginette" dei parties che si tenevano settimanalmente nei vari "compound" della zona,solleticando la loro sfrenata ambizione e vanita',non aveva nemmeno bisogno di andarsele a "rastrellare" nei residence dei vari ospedali,perche' erano loro stesse a presentarsi al tuo campo,con la scusa di venir a trovare i loro compaesani lì impiegati,e(naturalmente),come dettano le regole del galateo,si premuravano di farsi presentare al padrone di casa.
Io le ho trovate ragazze belle,moderne,sexy,intelligenti,abbastanza colte,che sapevano comportarsi,eeee......molto dolci e "cocotte" col loro uomo....intriganti e anche "pericolose".....cioe',un uomo "solo" poteva essere indotto a considerarle come valide "compagne".[/QUOTE]
 
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Mi hanno invitato ad andare a Giakarta ma credo che se vado torno sconvolto. Meglio pascolare in zona. Anche se ogni tanto vado al estero come ora che sono in albania. Ma qui non si corre il rischio ... Se non quello di andare al gabbio perché la prostituzione è vietata anche x i clienti.
Conoscevo un installatore della ex-Italtel che si era fatto 2 anni in Albania ad installare le centrali;be',mi ha confessato che sono stati due anni di astinenza forzata(nel periodo a cavallo tra Hoxha e Alia).
Poi ha recuperato ampiamente il tempo che ha perduto in 2 anni di Albania con un anno di Somalia.
 
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La mia compagna filippina dell'epoca era di Manila e studiava scienze infermieristiche negli USA. Ci siamo conosciuti negli USA dove all'epoca studiavo. Rispecchia molto quello che dici tu, colte, ambiziose e dolci col loro uomo. Anche gelose devo dire. Però anche buone compagne, meglio di altre asiatiche. Nelle Filippine a Manila sono stato poco, ero nel nord di Luzong, unico bianco di molti villaggi. Penso che anche quello abbia contribuito al mio successo.
 
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La mia compagna filippina dell'epoca era di Manila e studiava scienze infermieristiche negli USA. Ci siamo conosciuti negli USA dove all'epoca studiavo. Rispecchia molto quello che dici tu, colte, ambiziose e dolci col loro uomo. Anche gelose devo dire. Però anche buone compagne, meglio di altre asiatiche. Nelle Filippine a Manila sono stato poco, ero nel nord di Luzong, unico bianco di molti villaggi. Penso che anche quello abbia contribuito al mio successo.
Nei primi anni '90 ero riuscito a far avere una consulenza biennale da parte di (diciamo)STET a un mio ex collaboratore che aveva seguito per me i lavori a Kisimayo e Baidoha , in Somalia.Si trattava di riabilitare la rete di distribuzione in alcune delle isole principali dell'arcipelago filippino,tra le quali Luzon.Quando rientrava per ferie passava sempre a salutarmi a Milano.......mi raccontava che a Luzon rischiava in continuazione la vita...c'erano i ribelli,mi diceva che quando doveva raggiungere i siti per effettuare gli impianti doveva passare sia per i posti di blocco dell'esercito che per quelli dei ribelli.........quanto alle donne mi raccontava che non c'era problema.....pero' lui aveva sempre nel cuore le somale(ne avevamo anche una in comune.....non so se lui lo sapesse...).
Io con i filippini mi son sempre trovato bene.....anche in Saudi Arabia avevo autista ,disegnatori e tecnici filippini.....gente in gamba.....dritti ed educati......competenti e fidati.....un po' sanguinari,se vogliamo......mangiavano i pesci vivi......sospettavamo che avessero fatto sparire un boy yemenita (perche' era muslim).Loro invece,reduci da una lunga dominazione spagnola,per la maggioranza cristiani(erano tutti di Mindanao).Per anni siamo rimasti in contatto epistolare......Sofronio....Lazo......Rolando
 
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Io ho frequentato una girl somala negli anni '80....studiava a Milano e uscivamo quando io ero in zona per lavoro.....lei molto più giovane di me......quando sorrideva io letteralmente impazzivo dal desiderio.....è stata la ragazza più "figa" che avessi mai visto (e mai più visto niente del genere)....di una disponibilità sessuale disarmante.....ho dovuto io lasciarla perdere dopo 7 mesi perché ho scoperto (me l'aveva detto proprio lei) che aveva 2 uomini che che le "mantenevano" studi e spesette......da allora ho cominciato con le t-gatte. Per lavoro giro molto l'Europa (Francia, Spagna, Portugallo, Belgio), ma dalle vostre info credo che se andassi nei "paradisi" mi ammazzerei di sesso!!!
 
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Padova ma più che altro in giro per il mondo
rileggendo il titolo del 3D
il paradiso per me è stato la Cambogia
sarà che ero giovane ma mai divvvertito tanto
spesso 2 in contemporanea
scopato con soddisfazione come un riccio
nessun innamoramento ovviamente
i ricordi sono sfocati e non mi ricordi di nessuna in particolare
ma tanta tanta fica

PS: mi manca però la Somalia tanto decantata da altri colleghi
 
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Io ho frequentato una girl somala negli anni '80....studiava a Milano e uscivamo quando io ero in zona per lavoro.....lei molto più giovane di me......quando sorrideva io letteralmente impazzivo dal desiderio.....è stata la ragazza più "figa" che avessi mai visto (e mai più visto niente del genere)....di una disponibilità sessuale disarmante.....ho dovuto io lasciarla perdere dopo 7 mesi perché ho scoperto (me l'aveva detto proprio lei) che aveva 2 uomini che che le "mantenevano" studi e spesette......da allora ho cominciato con le t-gatte. Per lavoro giro molto l'Europa (Francia, Spagna, Portugallo, Belgio), ma dalle vostre info credo che se andassi nei "paradisi" mi ammazzerei di sesso!!!
Si,per le somale il sesso non e' mai un tabu'.
Anzi,vengono gratificate dal desiderio dell'uomo...una volta una ragazza del Somaliland ,commentando la mia preoccupazione per fare sesso non protetto con lei,mi disse :"Your juice is cream for my pussy".
Un'altra con cui avevo passato la notte,preoccupata perche' non avevo eiaculato alla 4a volta che la scopavo,mi disse,esaminando costernata il mio membro:" Dove tua acqua ???".
Quando arrivano qui pero' diventano come tutte le altre,si corrompono.
 
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