Nome: Nika Russa
Index Ricerche: +393200512899
Città: Roma
Nazionalità: Russa (asserisce di essere di Mosca)
Età: dichiara 20 anni, ma ritengo che possa averne tre o quattro in più
Conformità dell’annuncio: conforme
Servizi extra: BBJ e CIM con maggiorazione di 20 euro; esclude possibilità di RAI2 indipendentemente dalle dimensioni dell’organo maschile (“Neanche con il boyfriend”, precisa)
Servizi usufruiti: BJ, FK, RAI1
Compenso richiesto: 150
Compenso concordato: 150
Durata: 1 ora
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: eccellente
Reperibilità: facile
Barriere architettoniche: no
Quando, come di solito accade, Nika fa capolino dietro la porta, la vista di quel visino, illuminato da un sorriso sincero e contornato da capelli scuri, lunghi e lisci, suscita in me impressioni oltremodo positive. Varcato l’ingresso dell’appartamento, mi volgo verso di lei – ignorando l’invito a raggiungere la camera posta in fondo al corridoio – per verificare se anche la figura della ragazza, apprezzata nella sua interezza, mi ispiri sensazioni altrettanto favorevoli. L’esame, per forza di cose sommario – Nika mi rinnova l’invito a dirigermi verso la camera nella quale ci intratterremo –, conferma le prime sensazioni. La non univocità della documentazione fotografica mi aveva fatto appressare all’incontro con qualche dubbio, che svanisce, tuttavia, nel momento in cui mi è data la possibilità di sovrapporre ciò che vedo a quello che alcune immagini fotografiche hanno (male) mediato: fortunatamente, Nika è molto più simile alla ragazza che posa in intimo accanto al camino, o appoggiata al baldacchino, che a quella in ginocchio sul letto. Il suo aspetto è per me così inaspettatamente piacevole che, quando si posiziona in piedi in prossimità del letto, mi soffermo a osservare, nel contempo accarezzandola, ogni particolare del viso. Il mio comportamento provoca un sorriso quasi imbarazzato. “Che c’è?”, mi domanda, ed io non esito a dare voce al pensiero che da principio sta ripetutamente – ed anche in quel preciso momento – prendendo forma nella mia mente: “Quanto mi piaci!”. La stringo a me e ci baciamo, mentre le mani scivolano sul suo posteriore per saggiarne la consistenza: è sufficientemente carnoso, cosicché anche il tatto mi restituisce sensazioni gradevoli.
Chiedo di potermi rinfrescare ma, prima di accordarmi il permesso di appartarmi per le abluzioni preliminari, Nika mi richiama al rispetto della sequenza di rito: soldi, bagno, sesso. Espletate le attività relative alle prime due fasi, ci concentriamo finalmente sulla terza.
La invito a distendersi sul letto accanto a me per poter baciare e carezzare il suo corpo, che risponde con fremiti e gemiti alle stimolazioni delle mie labbra, della mia lingua, delle mie mani. Non mi dilungo, né consento a lei di farlo quando le parti si invertono. Il BJ è discreto, ma sento il desiderio di penetrarla e di spendere dentro di lei tutto il tempo che rimane. Non è necessario che parli per distoglierla dal trattamento delle mie parti basse: mi basta esercitare, con la mano, una leggera trazione sul suo avambraccio più vicino a me.
Dopo qualche effusione, spruzza un lubrificante spray sulla mia asta e la conduce dentro di sé, agevolando la penetrazione con movimenti circolari del bacino. Si china quindi sul mio petto, lasciandomi il compito di imprimere all’azione il ritmo che più mi piace: lento, molto lento e, gradualmente, molto profondo, fino a sentirmi completamente avvolto dalle pareti calde della sua vagina, rese sempre più cedevoli dai secreti interni. Nika si solleva e raccoglie da un lato del capo i capelli, le cui punte arrivano a toccare il mio petto. Li raccolgo in una mano e la invito a venire verso di me per baciarla. Fa tutto quello che voglio, docilmente. La sua eccitazione cresce, ed io faccio fatica a contenermi quando decide di assumere il controllo delle operazioni e di incrementare il ritmo del coito. Passato un braccio dietro la mia testa, Nika conclude i movimenti discendenti delle sue pelvi strofinandosi ripetutamente sul mio pube, fino a quando i suoi rantoli si trasformano in grida, che fanno da complemento alle contrazioni ritmiche del corpo. Si leva su di me, si scosta i capelli dal viso, mi sorride e chiede di cambiare posizione.
In quella del missionario non è meno partecipativa. Di tanto in tanto, portando le ginocchia al petto e inarcando il bacino, fa in modo che aumenti la superficie di strofinamento esterna e che i miei movimenti, soprattutto in ingresso, stimolino maggiormente la parete anteriore della vagina. Nonostante questi accorgimenti, non riesce tuttavia a finalizzare di nuovo.
Esco da lei, mi metto supino e cerco di farle capire che voglio penetrarla a cucchiaio. Non mi comprende e monta di nuovo su di me, assumendo la posizione nota come reverse cowgirl. Potrebbe andare bene anche così, ma la sua maneggevolezza mi suggerisce una variante: prendo i due cuscini e li metto sotto il mio capo, che appoggio su un lato, quindi la faccio reclinare all’indietro, con la schiena sul mio petto e la testa sui cuscini, accanto alla mia, passando il braccio destro sulla sua spalla e ripiegandolo sul seno. Così piace molto anche a lei. Si muove su e giù, ansima, mi prende la mano sinistra, la accompagna sul seno, la stringe e la preme sulla sua carne, gira la testa verso di me per cercare la mia bocca, spinge il viso contro le mie labbra mentre la bacio sulla guancia e le sussurro all’orecchio parole dolci. La mia mano scivola sul suo corpo, scende tra le cosce per accarezzarne l’interno, si sofferma a toccare i due organi genitali che spingono l’uno verso l’altro. Con le dita seguo i contorni della vulva, divaricata dal mio membro, stimolo delicatamente il clitoride per qualche secondo, poi faccio risalire la mano verso il seno senza staccarla dal corpo. Nika incrementa il ritmo dei suoi movimenti e in breve tempo raggiunge il punto di non ritorno. Sento il suo corpo contrarsi e prepararsi al piacere, che stavolta arriva molto più intenso, molto più violento. Grida, Nika, e si aggrappa con la mano al mio avambraccio, mentre il suo corpo è attraversato da prepotenti scotimenti. Unisce le gambe tra le mie e rimane così, gemendo e vibrando per un po’, con la testa appoggiata sui cuscini. Cingendola con le braccia, senza uscire da lei, mi giro su un fianco, adagio sul letto il suo corpo, ancora scosso da contrazioni, e dopo breve tempo attingo anch’io un orgasmo intenso e lungo. Nika cerca di nuovo la mia bocca, dopo di che mi dice, esprimendosi in italiano: “Grazie!”.
Quando i nostri corpi si separano, Nika mi porge della carta e mi chiede il permesso di andare in bagno (peccato: mi avesse pulito lei, sarebbe stata perfetta!). Al ritorno dal bagno, si mette accanto a me, con la testa sul petto, ad accarezzare il mio corpo. Al mio risveglio, sento ancora la sua mano muoversi delicatamente sulla mia pelle…
Index Ricerche: +393200512899
Città: Roma
Nazionalità: Russa (asserisce di essere di Mosca)
Età: dichiara 20 anni, ma ritengo che possa averne tre o quattro in più
Conformità dell’annuncio: conforme
Servizi extra: BBJ e CIM con maggiorazione di 20 euro; esclude possibilità di RAI2 indipendentemente dalle dimensioni dell’organo maschile (“Neanche con il boyfriend”, precisa)
Servizi usufruiti: BJ, FK, RAI1
Compenso richiesto: 150
Compenso concordato: 150
Durata: 1 ora
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: eccellente
Reperibilità: facile
Barriere architettoniche: no
Quando, come di solito accade, Nika fa capolino dietro la porta, la vista di quel visino, illuminato da un sorriso sincero e contornato da capelli scuri, lunghi e lisci, suscita in me impressioni oltremodo positive. Varcato l’ingresso dell’appartamento, mi volgo verso di lei – ignorando l’invito a raggiungere la camera posta in fondo al corridoio – per verificare se anche la figura della ragazza, apprezzata nella sua interezza, mi ispiri sensazioni altrettanto favorevoli. L’esame, per forza di cose sommario – Nika mi rinnova l’invito a dirigermi verso la camera nella quale ci intratterremo –, conferma le prime sensazioni. La non univocità della documentazione fotografica mi aveva fatto appressare all’incontro con qualche dubbio, che svanisce, tuttavia, nel momento in cui mi è data la possibilità di sovrapporre ciò che vedo a quello che alcune immagini fotografiche hanno (male) mediato: fortunatamente, Nika è molto più simile alla ragazza che posa in intimo accanto al camino, o appoggiata al baldacchino, che a quella in ginocchio sul letto. Il suo aspetto è per me così inaspettatamente piacevole che, quando si posiziona in piedi in prossimità del letto, mi soffermo a osservare, nel contempo accarezzandola, ogni particolare del viso. Il mio comportamento provoca un sorriso quasi imbarazzato. “Che c’è?”, mi domanda, ed io non esito a dare voce al pensiero che da principio sta ripetutamente – ed anche in quel preciso momento – prendendo forma nella mia mente: “Quanto mi piaci!”. La stringo a me e ci baciamo, mentre le mani scivolano sul suo posteriore per saggiarne la consistenza: è sufficientemente carnoso, cosicché anche il tatto mi restituisce sensazioni gradevoli.
Chiedo di potermi rinfrescare ma, prima di accordarmi il permesso di appartarmi per le abluzioni preliminari, Nika mi richiama al rispetto della sequenza di rito: soldi, bagno, sesso. Espletate le attività relative alle prime due fasi, ci concentriamo finalmente sulla terza.
La invito a distendersi sul letto accanto a me per poter baciare e carezzare il suo corpo, che risponde con fremiti e gemiti alle stimolazioni delle mie labbra, della mia lingua, delle mie mani. Non mi dilungo, né consento a lei di farlo quando le parti si invertono. Il BJ è discreto, ma sento il desiderio di penetrarla e di spendere dentro di lei tutto il tempo che rimane. Non è necessario che parli per distoglierla dal trattamento delle mie parti basse: mi basta esercitare, con la mano, una leggera trazione sul suo avambraccio più vicino a me.
Dopo qualche effusione, spruzza un lubrificante spray sulla mia asta e la conduce dentro di sé, agevolando la penetrazione con movimenti circolari del bacino. Si china quindi sul mio petto, lasciandomi il compito di imprimere all’azione il ritmo che più mi piace: lento, molto lento e, gradualmente, molto profondo, fino a sentirmi completamente avvolto dalle pareti calde della sua vagina, rese sempre più cedevoli dai secreti interni. Nika si solleva e raccoglie da un lato del capo i capelli, le cui punte arrivano a toccare il mio petto. Li raccolgo in una mano e la invito a venire verso di me per baciarla. Fa tutto quello che voglio, docilmente. La sua eccitazione cresce, ed io faccio fatica a contenermi quando decide di assumere il controllo delle operazioni e di incrementare il ritmo del coito. Passato un braccio dietro la mia testa, Nika conclude i movimenti discendenti delle sue pelvi strofinandosi ripetutamente sul mio pube, fino a quando i suoi rantoli si trasformano in grida, che fanno da complemento alle contrazioni ritmiche del corpo. Si leva su di me, si scosta i capelli dal viso, mi sorride e chiede di cambiare posizione.
In quella del missionario non è meno partecipativa. Di tanto in tanto, portando le ginocchia al petto e inarcando il bacino, fa in modo che aumenti la superficie di strofinamento esterna e che i miei movimenti, soprattutto in ingresso, stimolino maggiormente la parete anteriore della vagina. Nonostante questi accorgimenti, non riesce tuttavia a finalizzare di nuovo.
Esco da lei, mi metto supino e cerco di farle capire che voglio penetrarla a cucchiaio. Non mi comprende e monta di nuovo su di me, assumendo la posizione nota come reverse cowgirl. Potrebbe andare bene anche così, ma la sua maneggevolezza mi suggerisce una variante: prendo i due cuscini e li metto sotto il mio capo, che appoggio su un lato, quindi la faccio reclinare all’indietro, con la schiena sul mio petto e la testa sui cuscini, accanto alla mia, passando il braccio destro sulla sua spalla e ripiegandolo sul seno. Così piace molto anche a lei. Si muove su e giù, ansima, mi prende la mano sinistra, la accompagna sul seno, la stringe e la preme sulla sua carne, gira la testa verso di me per cercare la mia bocca, spinge il viso contro le mie labbra mentre la bacio sulla guancia e le sussurro all’orecchio parole dolci. La mia mano scivola sul suo corpo, scende tra le cosce per accarezzarne l’interno, si sofferma a toccare i due organi genitali che spingono l’uno verso l’altro. Con le dita seguo i contorni della vulva, divaricata dal mio membro, stimolo delicatamente il clitoride per qualche secondo, poi faccio risalire la mano verso il seno senza staccarla dal corpo. Nika incrementa il ritmo dei suoi movimenti e in breve tempo raggiunge il punto di non ritorno. Sento il suo corpo contrarsi e prepararsi al piacere, che stavolta arriva molto più intenso, molto più violento. Grida, Nika, e si aggrappa con la mano al mio avambraccio, mentre il suo corpo è attraversato da prepotenti scotimenti. Unisce le gambe tra le mie e rimane così, gemendo e vibrando per un po’, con la testa appoggiata sui cuscini. Cingendola con le braccia, senza uscire da lei, mi giro su un fianco, adagio sul letto il suo corpo, ancora scosso da contrazioni, e dopo breve tempo attingo anch’io un orgasmo intenso e lungo. Nika cerca di nuovo la mia bocca, dopo di che mi dice, esprimendosi in italiano: “Grazie!”.
Quando i nostri corpi si separano, Nika mi porge della carta e mi chiede il permesso di andare in bagno (peccato: mi avesse pulito lei, sarebbe stata perfetta!). Al ritorno dal bagno, si mette accanto a me, con la testa sul petto, ad accarezzare il mio corpo. Al mio risveglio, sento ancora la sua mano muoversi delicatamente sulla mia pelle…
