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NOME: Lucy
CITTA DELL'INCONTRO: San Vittorino? città vicine vicine non ve ne sono
ZONA: via Polense presso questo spiazzo
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': >20 <25
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 10
COMPENSO CONCORDATO: 10
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: bassina, minuta, giovane
ATTITUDINE: disponibile e gioviale
LA MIA RECENSIONE:
Passando per via Polense, pellegrinaggio rituale che di tanto in tanto compio in segno di riconoscenza per le antiche glorie di quella strada, trovo Lucy a sgambettare sullo sterrato in alti stivali neri per allettare possibili clienti. È così che mi adesca, perché quegli stivali sproporzionati alla sua figura ne sottolineano le caratteristiche di giovinezza e di esilità di corpo.
Si incurva tutta quanta in un buco ritagliato nella rete metallica alle sue spalle ed io con lei. Dieci passi dieci e posso guardare e guardarmi dal burrone che confina con la sua postazione di lavoro. Di lì, posso vedere la mia macchina, posso vedere le altre macchine che passano, posso essere a mia volta visto da chi le guida e le occupa. Me ne fotto e me la fotto: classico calembour.
Lunghi e lisci capelli neri all'apparenza, messasi ginocchioni un nodino al sommo del capo (altrimenti invisibile) rende evidente l'artificiosità della capigliatura. Di natura, possiede invece una piccola fronte, un'ampia mascella e una larga bocca che sa usare in maniera ottimale, ottimale almeno per quelli che sono gli standard stradali che ho imparato a conoscere con un po' di pratica.
Tant'è che iniziamo di bocca e finiremo di bocca. Nel mezzo, mi duole constatare che nel circuito black è stato diffuso un modello di condom a dir poco ridicolo, sicuramente scomodo, a mio parere insicuro e perciò pericoloso... l'ho ritrovato paro paro sia lungo il litorale sud che alle pendici dei monti Tiburtini, che sono – come dire – l'alfa e l'omega della provincia romana.
Questi maledetti e stramaledetti profilattici fanno rimpiangere i gommoni rossi: trasparenti, incredibilmente stretti, penosamente corti, incautamente sottili, mi è già capitato che un'altra ragazza ne rompesse ben tre di fila soltanto nel tentativo d'infilarmene uno e che, subito appresso, un altro paio ne rompessi io per metterlo da me.
Calzato a fatica con mille cautele e un qualche fastidio, dà al mio passerotto la forma di una triste picca del poker perché s'impunta in punta, accavalla e raggruma la pelle nel mezzo e stringe a morte tre dita prima della peluria. Non so se fisiologicamente faccia le veci di un laccio emostatico, impedendo un giusto afflusso di sangue; certamente, l'indossarlo mi dà un contraccolpo psicologico formidabile.
Sarà forse per questo che non mi sento a mio agio quando, finito di ciucciarmi ben benino, Lucy si smutanda e mi porge le terga: il suo bel sederino tondo tondo e tosto tosto, due natiche che al tatto hanno la consistenza del mango. Entro circospetto, mi muovo poco e timidamente, ho perfino un inconsueto sentimento o risentimento di barzottaggine inferiore.
Lucy, povera stella, pensandomi impacciato per altri motivi prende a muoversi lei e si muove bene: mi strofina contro il suo piano obliquo, centrifuga le chiappette, ballonzola la mercanzia e smoineggia con le labbrone rosse. Insomma, compie una discreta coreografia sopra e attorno al mio cazzo ma non me ne viene d'aver pensieri. Fingo spossatezza, richiedo un definitivo intervento orale e l'ottengo di buon grado da parte sua e con soddisfazione da parte mia.
Saluto la piccolina, riguadagno il pianoro e l'automobile e invoco la punizione divina sui fabbricanti di quella porcheria... perché io scoperò pure le ragazze fra le frasche per due spicci, ma la vera porcheria è quella di fabbricare prodotti di bassa e bassissima qualità che traggono in inganno chi li acquista e che mettono a rischio chi li utilizza. Al prossimo devozionale, mi porto dietro i miei.
CITTA DELL'INCONTRO: San Vittorino? città vicine vicine non ve ne sono
ZONA: via Polense presso questo spiazzo
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': >20 <25
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 10
COMPENSO CONCORDATO: 10
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: bassina, minuta, giovane
ATTITUDINE: disponibile e gioviale
LA MIA RECENSIONE:
Passando per via Polense, pellegrinaggio rituale che di tanto in tanto compio in segno di riconoscenza per le antiche glorie di quella strada, trovo Lucy a sgambettare sullo sterrato in alti stivali neri per allettare possibili clienti. È così che mi adesca, perché quegli stivali sproporzionati alla sua figura ne sottolineano le caratteristiche di giovinezza e di esilità di corpo.
Si incurva tutta quanta in un buco ritagliato nella rete metallica alle sue spalle ed io con lei. Dieci passi dieci e posso guardare e guardarmi dal burrone che confina con la sua postazione di lavoro. Di lì, posso vedere la mia macchina, posso vedere le altre macchine che passano, posso essere a mia volta visto da chi le guida e le occupa. Me ne fotto e me la fotto: classico calembour.
Lunghi e lisci capelli neri all'apparenza, messasi ginocchioni un nodino al sommo del capo (altrimenti invisibile) rende evidente l'artificiosità della capigliatura. Di natura, possiede invece una piccola fronte, un'ampia mascella e una larga bocca che sa usare in maniera ottimale, ottimale almeno per quelli che sono gli standard stradali che ho imparato a conoscere con un po' di pratica.
Tant'è che iniziamo di bocca e finiremo di bocca. Nel mezzo, mi duole constatare che nel circuito black è stato diffuso un modello di condom a dir poco ridicolo, sicuramente scomodo, a mio parere insicuro e perciò pericoloso... l'ho ritrovato paro paro sia lungo il litorale sud che alle pendici dei monti Tiburtini, che sono – come dire – l'alfa e l'omega della provincia romana.
Questi maledetti e stramaledetti profilattici fanno rimpiangere i gommoni rossi: trasparenti, incredibilmente stretti, penosamente corti, incautamente sottili, mi è già capitato che un'altra ragazza ne rompesse ben tre di fila soltanto nel tentativo d'infilarmene uno e che, subito appresso, un altro paio ne rompessi io per metterlo da me.
Calzato a fatica con mille cautele e un qualche fastidio, dà al mio passerotto la forma di una triste picca del poker perché s'impunta in punta, accavalla e raggruma la pelle nel mezzo e stringe a morte tre dita prima della peluria. Non so se fisiologicamente faccia le veci di un laccio emostatico, impedendo un giusto afflusso di sangue; certamente, l'indossarlo mi dà un contraccolpo psicologico formidabile.
Sarà forse per questo che non mi sento a mio agio quando, finito di ciucciarmi ben benino, Lucy si smutanda e mi porge le terga: il suo bel sederino tondo tondo e tosto tosto, due natiche che al tatto hanno la consistenza del mango. Entro circospetto, mi muovo poco e timidamente, ho perfino un inconsueto sentimento o risentimento di barzottaggine inferiore.
Lucy, povera stella, pensandomi impacciato per altri motivi prende a muoversi lei e si muove bene: mi strofina contro il suo piano obliquo, centrifuga le chiappette, ballonzola la mercanzia e smoineggia con le labbrone rosse. Insomma, compie una discreta coreografia sopra e attorno al mio cazzo ma non me ne viene d'aver pensieri. Fingo spossatezza, richiedo un definitivo intervento orale e l'ottengo di buon grado da parte sua e con soddisfazione da parte mia.
Saluto la piccolina, riguadagno il pianoro e l'automobile e invoco la punizione divina sui fabbricanti di quella porcheria... perché io scoperò pure le ragazze fra le frasche per due spicci, ma la vera porcheria è quella di fabbricare prodotti di bassa e bassissima qualità che traggono in inganno chi li acquista e che mettono a rischio chi li utilizza. Al prossimo devozionale, mi porto dietro i miei.
queste brutte esperienze!! 