CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA:
ALESSIA
NATASHA
RIFERIMENTO INTERNET:
http://www.rosa-rossa.com/annunci/massaggi/milano/alessia-massaggi--MTg4MjQtMTQxMzJj.html
http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/NATASHA_-61110?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO
NAZIONALITA': BRASILIANA
ETA': 35-40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BBJ/69/STRAIGHT SEX/ANAL SEX
SERVIZI USUFRUITI: BBJ/69/STRAIGHT SEX/ANAL SEX
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100 + 50 EXTRA PER LATO B
DURATA DELL'INCONTRO: 30 MINUTI
DESCRIZIONE FISICA: categoria milf brazza, strabordante ma abbastanza tonica, altezza 1,60, tettone belle e godibili (finte o autentiche che siano), culone (anche qui probabile intervento liposutivo, macchissenefrega …)
ATTITUDINE: allegra, disponibile, ti mette a tuo agio, buon italiano
REPERIBILITA': primo colpo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
TELEFONO:
3922522542
3337377803
INDEX RICERCHE
39225225XX
33373778XX
PAGELLA: Fisico 7.5/Sex 7.5/Social time 8
LA MIA RECENSIONE:
Irresistibile voglia brazzosa, che ti prende all’improvviso, ridestando antiche passioni, riportandoti ai tempi andati, alle scorribande carioca o pauliste di 20 anni fa, sulle spiagge dorate du Braziu.
Rapida scrollata su red rose, alla ricerca di una brazza brazzosa dal fisico lussureggiante, di quelle che con una scoreggia potrebbero sopraffarti.
Trovata! Alessia, milfona che ti sfida con lo sguardo, super make up, tette enormi probabilmente rifatte, culone sodo e quasi certamente utilizzabile.
“Pronto, ho visto un annuncio….” – “Sì amore, sono …” - L’italiano è fluido, non sarà una novizia della piazza meneghina, ma io non l’avevo mai vista prima.
Secondo piano di un elegante stabile nel cuore commerciale milanese. C’è altra gente in casa, ma con tutta la discrezione del caso mi fa accomodare nella sua alcova, profumata e attrezzata di luci soffuse.
Da San Paolo con furore, non molto alta, truccata come da foto, fondotinta pallido e rossetto vermiglio. Dice di avere 27 anni. Ovviamente abbozzo, non si contestano gli anni a una signora che se li sottrae. Mi propone una cosa a due, per far fare esperienza ad una giovincella appena sbarcata. Per un attimo sono tentato, ma poi desisto. Mi concedo una prolungata tastata di quelle tette marmoree e scantono con un complimento: “Mi basti tu, sei già troppa roba ….”. Risata e precisazione: “Tutta roba naturale …”. Vorrei dirle: “Excusatio non paetita, baby …” ma abbozzo di nuovo, in fondo, vere o finte, non me ne è mai fregato nulla. Di certo, le tette, autentiche, corrette o completamente farlocche, sono il suo pezzo forte. E se sono rifatte, complimenti al chirurgo.
Concordiamo il cinquantino extra per avere accesso al suo culone e ci accomodiamo sul letto. Mi spompina con impeto, ma correttamente evita l’uso delle mani. Mi chiede subito se voglio fare 69. Non vedo l’ora, baby. Ha una bella fica rosso vivo, ma sa di poco, oggettivamente. Cambio prospettiva. Le sue chiappone mi sovrastano mentre mi accanisco con la lingua sul buco del culo, più interessante della fica, oggettivamente. Quel buchetto non tanto ampio, ma molto malleabile, mi da’ subito alla testa. Sarà per questo che non mi accorgo nemmeno di essere stato gomminato. E questo è un classico delle brazze più scafate.
Dopo qualche minuto vorrebbe scendere da cavallo e passare alla scena successiva, ma io la tengo per i fianchi e insisto nell’ispezione anale. Ne viene fuori un face-sitting molto eccitante, con lei che, dondolando, finge di gradire il dinamismo della mia lingua. Solo quando mi concedo una pausa per riprendere fiato, lei ne approfitta con destrezza e si libera dalla presa.
“Dai … scopami culo ammore …” e mi propone la sediolina. La mia faccia deve essere molto eloquente, perché un secondo dopo la milfona si affretta: “Preferisci pecorina ammore? Non c’è problema però devi fare piano piano piano… perché non faccio sempre …bla bla …”, la solita cantilena che talune puttane latine imbastiscono per giustificare la propria scelleratezza nell’aver valicato il limite dell’oscenità consentita. Un senso di vergogna ancestrale, probabilmente la pietra angolare del senso di colpa di matrice religiosa, che talvolta le sudamericane non riescono a scuotersi via, anche quando sono delle fantastiche professioniste capaci di regalare formidabili scopate B-tipiche.
Devo dire che, dopo la pantomima, lei fa di tutto per agevolarmi il compito, lubrificandosi senza risparmio. Poi, gattonando all’indietro si avvicina a bordo letto e con l’ausilio di un cuscino si posiziona con le ginocchia sul telaio. Sarà pure vero che il culo non lo da via così frequentemente (e come constaterò di qui a poco, non ha detto il falso, la milfona), ma le sue movenze preparatorie e i suoi accorgimenti tecnici, autorizzerebbero chiunque a pensare il contrario. E infatti io penso il contrario. E sbaglio.
Convinto di aver vita facile, mi accosto alle sue chiappone ampie e svettanti mentre lei ancora blatera la nenia della verginella. Vado all’accesso con imprudente sicumera e toh … cancello chiuso a doppia mandata.
Provo a mettere a fuoco il coefficiente di difficoltà con una leggera pressione delle dita e lei trasalisce con un lungo sospiro. Minchia! Sorpresona: il milfoso culone della brazza è quasi intonso. Chi l’avrebbe mai detto. “Scusa ammore … serve altro po’ di …”, e giù lubrificante tra le chiappe.
Torniamo in assetto a bordo letto con lei ancora a raccomandarmi di fare piano, piano, piano … 3 volte. Cambio approccio, ovviamente, e, dopo qualche insistenza, percepisco nitidamente il cedimento dello sfintere, che mi avvolge e mi risucchia tutto dentro, mentre la brazza inspira ed espira alla velocità di un mantice.
Il prosieguo è una scarica di libidine ai massimi livelli: mani piantate su quelle strabilianti tettone, piuttosto che sui fianchi, suggello il dominio assoluto sulla brazza con affondi ritmati e via via più decisi. Nella stanza risuona l’eco fragoroso dello sbatti e risbatti del mio pube sul suo deretano ormai vinto. La brazza ora sorride, distesa. Ha ripreso il controllo delle sue emozioni e sbircia confortata la mia faccia contratta, intravedendo la luce in fondo al tunnel.
E in effetti non ne ho più. Mi fermo qualche secondo prima di scaricare tutto e ho il tempo di aggiungere un piccolo frammento al mia personale linea di pensiero estetico-morale sulla vita: “Ma quant’è bello chiavarsi un culo che non ne voleva sapere di farsi chiavare …”. Chiusura esaltante, oggettivamente.
NOME INSERZIONISTA:
ALESSIA
NATASHA
RIFERIMENTO INTERNET:
http://www.rosa-rossa.com/annunci/massaggi/milano/alessia-massaggi--MTg4MjQtMTQxMzJj.html
http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/NATASHA_-61110?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO
NAZIONALITA': BRASILIANA
ETA': 35-40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BBJ/69/STRAIGHT SEX/ANAL SEX
SERVIZI USUFRUITI: BBJ/69/STRAIGHT SEX/ANAL SEX
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100 + 50 EXTRA PER LATO B
DURATA DELL'INCONTRO: 30 MINUTI
DESCRIZIONE FISICA: categoria milf brazza, strabordante ma abbastanza tonica, altezza 1,60, tettone belle e godibili (finte o autentiche che siano), culone (anche qui probabile intervento liposutivo, macchissenefrega …)
ATTITUDINE: allegra, disponibile, ti mette a tuo agio, buon italiano
REPERIBILITA': primo colpo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
TELEFONO:
3922522542
3337377803
INDEX RICERCHE
39225225XX
33373778XX
PAGELLA: Fisico 7.5/Sex 7.5/Social time 8
LA MIA RECENSIONE:
Irresistibile voglia brazzosa, che ti prende all’improvviso, ridestando antiche passioni, riportandoti ai tempi andati, alle scorribande carioca o pauliste di 20 anni fa, sulle spiagge dorate du Braziu.
Rapida scrollata su red rose, alla ricerca di una brazza brazzosa dal fisico lussureggiante, di quelle che con una scoreggia potrebbero sopraffarti.
Trovata! Alessia, milfona che ti sfida con lo sguardo, super make up, tette enormi probabilmente rifatte, culone sodo e quasi certamente utilizzabile.
“Pronto, ho visto un annuncio….” – “Sì amore, sono …” - L’italiano è fluido, non sarà una novizia della piazza meneghina, ma io non l’avevo mai vista prima.
Secondo piano di un elegante stabile nel cuore commerciale milanese. C’è altra gente in casa, ma con tutta la discrezione del caso mi fa accomodare nella sua alcova, profumata e attrezzata di luci soffuse.
Da San Paolo con furore, non molto alta, truccata come da foto, fondotinta pallido e rossetto vermiglio. Dice di avere 27 anni. Ovviamente abbozzo, non si contestano gli anni a una signora che se li sottrae. Mi propone una cosa a due, per far fare esperienza ad una giovincella appena sbarcata. Per un attimo sono tentato, ma poi desisto. Mi concedo una prolungata tastata di quelle tette marmoree e scantono con un complimento: “Mi basti tu, sei già troppa roba ….”. Risata e precisazione: “Tutta roba naturale …”. Vorrei dirle: “Excusatio non paetita, baby …” ma abbozzo di nuovo, in fondo, vere o finte, non me ne è mai fregato nulla. Di certo, le tette, autentiche, corrette o completamente farlocche, sono il suo pezzo forte. E se sono rifatte, complimenti al chirurgo.
Concordiamo il cinquantino extra per avere accesso al suo culone e ci accomodiamo sul letto. Mi spompina con impeto, ma correttamente evita l’uso delle mani. Mi chiede subito se voglio fare 69. Non vedo l’ora, baby. Ha una bella fica rosso vivo, ma sa di poco, oggettivamente. Cambio prospettiva. Le sue chiappone mi sovrastano mentre mi accanisco con la lingua sul buco del culo, più interessante della fica, oggettivamente. Quel buchetto non tanto ampio, ma molto malleabile, mi da’ subito alla testa. Sarà per questo che non mi accorgo nemmeno di essere stato gomminato. E questo è un classico delle brazze più scafate.
Dopo qualche minuto vorrebbe scendere da cavallo e passare alla scena successiva, ma io la tengo per i fianchi e insisto nell’ispezione anale. Ne viene fuori un face-sitting molto eccitante, con lei che, dondolando, finge di gradire il dinamismo della mia lingua. Solo quando mi concedo una pausa per riprendere fiato, lei ne approfitta con destrezza e si libera dalla presa.
“Dai … scopami culo ammore …” e mi propone la sediolina. La mia faccia deve essere molto eloquente, perché un secondo dopo la milfona si affretta: “Preferisci pecorina ammore? Non c’è problema però devi fare piano piano piano… perché non faccio sempre …bla bla …”, la solita cantilena che talune puttane latine imbastiscono per giustificare la propria scelleratezza nell’aver valicato il limite dell’oscenità consentita. Un senso di vergogna ancestrale, probabilmente la pietra angolare del senso di colpa di matrice religiosa, che talvolta le sudamericane non riescono a scuotersi via, anche quando sono delle fantastiche professioniste capaci di regalare formidabili scopate B-tipiche.
Devo dire che, dopo la pantomima, lei fa di tutto per agevolarmi il compito, lubrificandosi senza risparmio. Poi, gattonando all’indietro si avvicina a bordo letto e con l’ausilio di un cuscino si posiziona con le ginocchia sul telaio. Sarà pure vero che il culo non lo da via così frequentemente (e come constaterò di qui a poco, non ha detto il falso, la milfona), ma le sue movenze preparatorie e i suoi accorgimenti tecnici, autorizzerebbero chiunque a pensare il contrario. E infatti io penso il contrario. E sbaglio.
Convinto di aver vita facile, mi accosto alle sue chiappone ampie e svettanti mentre lei ancora blatera la nenia della verginella. Vado all’accesso con imprudente sicumera e toh … cancello chiuso a doppia mandata.
Provo a mettere a fuoco il coefficiente di difficoltà con una leggera pressione delle dita e lei trasalisce con un lungo sospiro. Minchia! Sorpresona: il milfoso culone della brazza è quasi intonso. Chi l’avrebbe mai detto. “Scusa ammore … serve altro po’ di …”, e giù lubrificante tra le chiappe.
Torniamo in assetto a bordo letto con lei ancora a raccomandarmi di fare piano, piano, piano … 3 volte. Cambio approccio, ovviamente, e, dopo qualche insistenza, percepisco nitidamente il cedimento dello sfintere, che mi avvolge e mi risucchia tutto dentro, mentre la brazza inspira ed espira alla velocità di un mantice.
Il prosieguo è una scarica di libidine ai massimi livelli: mani piantate su quelle strabilianti tettone, piuttosto che sui fianchi, suggello il dominio assoluto sulla brazza con affondi ritmati e via via più decisi. Nella stanza risuona l’eco fragoroso dello sbatti e risbatti del mio pube sul suo deretano ormai vinto. La brazza ora sorride, distesa. Ha ripreso il controllo delle sue emozioni e sbircia confortata la mia faccia contratta, intravedendo la luce in fondo al tunnel.
E in effetti non ne ho più. Mi fermo qualche secondo prima di scaricare tutto e ho il tempo di aggiungere un piccolo frammento al mia personale linea di pensiero estetico-morale sulla vita: “Ma quant’è bello chiavarsi un culo che non ne voleva sapere di farsi chiavare …”. Chiusura esaltante, oggettivamente.