Ella

il ted

UOMO
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NOME INSERZIONISTA: Ella
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-new-prima-anpt158275752
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Rumena
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ, Rai1 e Rai2 (in teoria), Cim, Cif, Cob ecc
SERVIZI USUFRUITI: BBJ e Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: Una ventina di minuti
DESCRIZIONE FISICA: Ragazza simpatica, snella con un bel fisico, poco seno, gran bel culo
ATTITUDINE: Senza infamia né lode. Un po' frettolosa per motivi logistici (tre ragazze, un solo letto)
REPERIBILITA': Estremamente ardua
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Due rampe di scale (per l'appartamento), una rampa di scale (per il mezzanino)
TELEFONO: 3271547165 (32715471xx)

LA MIA RECENSIONE: Mettiamola così... se c’è una cosa che proprio non sopporto è la poca serietà! Le tipe che ti dicono di aspettare dieci minuti quando sanno benissimo che ne hanno per delle buone mezz’ore, e tu ti ritrovi a startene ad aspettare in auto a non fare niente, oppure in giro per strada, come un fegatello, un perfetto stronzo, un pelabrocco numero uno, fatto e finito, il più turlulù dei turlulù...
«Amore, aspetta dieci minuti che la mia amica è impegnata.» mi dice. Questo una decina di giorni fa. Naturalmente aspetto. Le avevo dato il mio solito preavviso di mezz’ora, ma lì per lì non m’importa più di tanto aspettare, sono cose che si devono mettere in conto! si sa. Passati i dieci minuti o poco più la richiamo. «Amore, aspetta dieci minuti che la mia amica è impegnata.» mi ridice, come nulla fosse. Un che di Vittorio Sgarbi comincia a farsi strada in me, ma rimango lo stesso tranquillo. So che sono in tre in quell’appartamento, e il letto è uno solo, quindi salire per farsi una scopata è un po’ più complicato del solito, devi beccare il momento giusto, tutte e tre libere, tra un povero stronzo e un altro, un po’ come scassinare una cassaforte, un giro a destra, tre a sinistra...
La terza chiamata, dopo altri dieci minuti o più, è quella che più di tutte mi fa smuovere i coglioni come non vi dico. «Amore, aspetta dieci minuti che la mia amica è impegnata.» ha il coraggio barbaro di dirmi. Le faccio notare che è mezz’ora che aspetto come uno stronzo. Mi risponde che ne ha fino alle sei di sera. Sono da poco passate le quattro. Non fossi stato il tipo tranquillo e estremamente diplomatico quale sono, l’avrei mandata a cagare dai quattro venti, in un niente, un attimo, le apocalittiche bestemmie, ma mi trattengo, seguo il mio animale guida. Scivola! Le dico che sarei venuto un’altra volta, la saluto. Questo, come detto, una decina di giorni fa.
Giovedì scorso stava per ripetersi lo stesso copione. Nonostante fossi stato da Natasha il giorno prima (l’incontro ogni volta che viene in città), avevo ancora voglia di un po’ di compagnia, anche perché la giornata era stata d’una merda monumentale, quindi la chiamo (ad Ella non a Natasha). L’orario è sempre quello, da poco passate le quattro. «Amore, aspetta dieci minuti che la mia amica è impegnata.» mi fa. Io sono stremato. Mi sono fatto cinquecento e passa chilometri in auto quella mattina, fino al primo pomeriggio, quindi ne approfitto per stravaccarmi un po’ e riposare le mie stanche membra, gli occhi a palla. Il biglietto del parcheggio scade l’indomani, tanto c’ho messo nella macchinetta. Dopo un quarto d’ora la richiamo. Volontà degli dei è libera, lei, le amiche, il fottuto letto. Vado

Le altre due, Delia e Alina, sono nascoste dietro una tenda quando entro in casa. Non le ho viste, ma le ho sentite muoversi, nello spazio striminzito che è l’angolo colazione della cucina (la casa è la stessa dove ho incontrato, l’anno scorso, Tatiana). Lei è mediamente alta, fisico snello, poco seno ma un gran bel culo. Il viso non bellissimo, direi normale, come se ne vedono molte in giro, la linea del mento un po’ fainesca, un piercing in basso alla bocca.
Sarà perché parla poco la lingua, sarà perché pure lei è un po’ Marcel Marceau, per tutto l’incontro non dirà più di tre o quattro parole. Finito il pompino (a mio avviso mediocre, perché totalmente sprovvisto di lingua o labbra), m’incappuccia. Le chiedo di tenersi il perizoma, spostandolo solo di lato, cosa che mi fa arrapare peggio di un mohicano, e lei annuisce un sì, sì. Lei annuisce, io annuisco. Dopo nemmeno dieci secondi se lo sfila e si mette a pecora, sul bordo del letto, culo al vento. Come non detto, le dico. Mi guarda, non capisce. Il culo, tutto sommato, in quella posizione è davvero, ma davvero notevole. Il Rai1 è un piacere, con lei che se lo prende tutto, fino in fondo; stessa cosa, però, non posso dire per il bucostretto che, anche se promessomi per telefono, al momento della verità mi viene negato per motivi, dice lei, dimensionistici. Non insisto più di tanto. L’esperienza m’ha insegnato che è tempo perso. Torno sul Rai1, quindi, dove, sempre a pecora, dopo una cavalcata furiosa, concludo.

Sono stremato, dicevo. Non tanto per la trombata, più breve del dovuto, ma per tutto l’insieme: la giornata, i chilometri fatti, la situazione, lo stress. Ho gli occhi in fiamme, e una volta fuori il sole, il vento. Per fortuna lì vicino c’è una farmacia, prendo del collirio, me lo metto una volta in auto. Come sempre accade, ogni volta che lo metto, in testa subito mi comincia la musica, la nona del Beethoven, quarto movimento (chiunque coglierà il fine riferimento avrà tutto il mio rispetto). Froh, Froh... wie seine sonnen fliegen durch des himmels... O fratelli!
 

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ed è sempre infoiata come un paio di anni fa?
P.S.: grazie Ted, le tue recensioni sono sempre illuminanti
 
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Sarà perché parla poco la lingua, sarà perché pure lei è un po’ Marcel Marceau, per tutto l’incontro non dirà più di tre o quattro parole. Finito il pompino (a mio avviso mediocre, perché totalmente sprovvisto di lingua o labbra), m’incappuccia. Le chiedo di tenersi il perizoma, spostandolo solo di lato, cosa che mi fa arrapare peggio di un mohicano, e lei annuisce un sì, sì. Lei annuisce, io annuisco. Dopo nemmeno dieci secondi se lo sfila e si mette a pecora, sul bordo del letto, culo al vento. Come non detto, le dico. Mi guarda, non capisce. Il culo, tutto sommato, in quella posizione è davvero, ma davvero notevole. Il Rai1 è un piacere, con lei che se lo prende tutto, fino in fondo; stessa cosa, però, non posso dire per il bucostretto che, anche se promessomi per telefono, al momento della verità mi viene negato per motivi, dice lei, dimensionistici.!

Quindi agisce in fotocopia come la sua amica e coinquilina Alina.

P.s.: quindi hai rischiato anche tu la vita su quella cazzo di scaletta....
 
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