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NOME INSERZIONISTA: non ricordo
RIFERIMENTO INTERNET: http://latina.bakecaincontrii.com/d...-primissima-volta-piccantissima-buce165306783
CITTA DELL'INCONTRO: Latina
NAZIONALITA': probabilmente rumena
ETA': attorno ai 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj+rai1
SERVIZI USUFRUITI: bj+rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: media altezza, media consistenza delle carni... seno piccolo, sedere largo, bel viso e piedi tutti da smucinare
ATTITUDINE: gentile quanto professionalmente distaccata... impeccabile se si è disinteressati al rapporto umano ma interessato soltanto al rapporto sessuale
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
TELEFONO: 3499768338 ; 34997683xx
LA MIA RECENSIONE:
Non avevo voglia di scrivere questa recensione perché l'incontro è avvenuto in una giornata piena di mie preoccupazioni e la prestazione e il mio giudizio su di essa ne sono conseguenza.
Se non proprio controvoglia, posso dire di essermi fatto trasportare dall'illusione di evadere un attimo o di trovare una parentesi piacevole o soltanto di combattere gli eventi sfavorevoli tralasciando di occuparmene per una ventina di minuti.
La ragazza – di cui non ricordo il nome tanto era assorbito da altre vicende e che pure me lo ha detto porgendomi la mano per presentarsi – è un'infelice scaramanzia cui ho pensato di aggrapparmi con poca convinzione.
Il fatto stesso che l'avessi immediatamente individuata come non italiana – nonostante si pubblicizzi come italiana – alle prime parole rivoltemi per telefono e che sia tuttavia andato nel suo appartamento rivela tutto della mia mancanza di nerbo in quel momento.
Per non parlare, poi, di quel “parto da cinquanta” con cui ha risposto alla mia domanda circa il regalo da porle, che è l'epitaffio di qualsiasi ambizione di scopata friccicarella.
Altre volte, avrei chiuso la chiamata con un “grazie” e non mi sarei più fatto vivo, gongolandomi per il mio buon fiuto che più realisticamente è un buon udito.
Ma in quel palazzo ci sono comunque voluto andate, rincorrendo l'estetica di un capello a caschetto che tanto mi ricordava la Valentina di Crepax e la Demetra che l'ha interpretata in TV.
Lì per lì, non avrei potuto dirmi deluso: una ragazza attorno ai venticinque anni, straniera, rumena probabilmente, dal viso gradevole che in certe sue contorsioni delle labbra mi ricordava vagamente la starlette Abrill Gerald...
...solo che di quest'ultima ricordo nome e cognome e la etichetto come starlette mentre quest'altra la chiamo puttana e ne ho dimenticato il nome nell'istante stesso in cui me l'ha detto. C'è da vergognarsene.
Sono bastate due piccole mammelle a saccoccia, un bacino ampio e un sedere tondo tagliato in due dal tanga per convincermi ad accomodarmi, anche se da principio ero bell'e convinto ma da argomenti che le erano estranei.
Non mi ha convinto del contrario neanche una pancetta che – pur non essendo notevole – traccia una linea semicurva evidente prima dell'inguine. Una fascetta di grasso che altre volte sarebbe bastata a farmi scansare.
Cinquanta a lei e il bagno a me. Le salviettine, casomai, porgile al prossimo.
Il materasso a me, il preservativo a me, il bocchino sempre a me, a me soltanto.
A me anche quel corpo che per esser bello è bello, ma che a toccarlo ha una rada peluria ovunque distribuita: sulle caviglie, sulle cosce, sui glutei persino e sulla schiena (anche se in minor misura).
Sticazzi. La genetica una mica se la sceglie e l'estetista c'ha ben poco da fare contro qualcosa che neanche si vede ma che mani niente affatto allenate al lavoro di fatica non faticano a percepire.
Quasi dieci minuti la ragazza si prolunga in un'operazione che non è malvagia e neppure eccelsa: è un qualcosina... si sta là nudi sdraiati, si accarezza un corpo femminile, si palpeggia fra le chiappozze e si lascia fare.
Di tutto, mi colpiscono soltanto i bei piedoni e dei bei piedoni soprattutto le unghie smaltate in colori diversi: di nero lucido l'alluce e di rosso fiammante tutte le altre.
Vorrei prenderle e succhiarle una ad una ma quasi non me ne vengono le forze, mi passa la voglia pensando che non siano chissà quanto pulite e me ne resto sdraiato e panciuto finché, rialzandosi, non mi chiede di scegliere una posizione.
Se devo scegliere, scelgo sempre la pecorina. Non sia mai che me ne vada da una casa col rimpianto di una pecorina mancata. Potendo, vivrei solo di pecorine et similia.
La pecorinizzo per altri dieci minuti – gli ultimi per me in quell'appartamento – afferrandole i piedi, accarezzandone le piante levigate, stringendone le appendici sottili, e con discreto vigore mi cullo in quel movimento panza-culo-panza che tendo a concludere prostrandola sdraiata.
Ecco: mi rimane l'immagine delle sue natiche morbide che si increspano nella collisione e le sue parole del tipo “così mi fai caldo” quando, disteso sulla sua schiena, cerco il momento propizio all'espulsione.
Mi rimane anche, fortissima, la perplessità che ho provato nel rivestirmi vedendola specchiarsi e rimirarsi e rispecchiarsi e ririmirarsi e ririspecchiarsi da tutte le angolazioni, impettita, trattenendo il fiato per far rientrare la pancetta. Chissà, magari pensava all'inesorabile decadenza cui tutti siamo soggetti.
Io – e parlo per me – me ne sono fatta una ragione da tempo immemore. Ma io non vivo della vendita al dettaglio del mio corpo.
Saluti
Vabbè dai, non è andata neanche troppo malaccio; danni al minimo anche al portafoglio.
milanista nel cuore, da farci all'amore.
Matrice:
RIFERIMENTO INTERNET: http://latina.bakecaincontrii.com/d...-primissima-volta-piccantissima-buce165306783
CITTA DELL'INCONTRO: Latina
NAZIONALITA': probabilmente rumena
ETA': attorno ai 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj+rai1
SERVIZI USUFRUITI: bj+rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: media altezza, media consistenza delle carni... seno piccolo, sedere largo, bel viso e piedi tutti da smucinare
ATTITUDINE: gentile quanto professionalmente distaccata... impeccabile se si è disinteressati al rapporto umano ma interessato soltanto al rapporto sessuale
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
TELEFONO: 3499768338 ; 34997683xx
LA MIA RECENSIONE:
Non avevo voglia di scrivere questa recensione perché l'incontro è avvenuto in una giornata piena di mie preoccupazioni e la prestazione e il mio giudizio su di essa ne sono conseguenza.
Se non proprio controvoglia, posso dire di essermi fatto trasportare dall'illusione di evadere un attimo o di trovare una parentesi piacevole o soltanto di combattere gli eventi sfavorevoli tralasciando di occuparmene per una ventina di minuti.
La ragazza – di cui non ricordo il nome tanto era assorbito da altre vicende e che pure me lo ha detto porgendomi la mano per presentarsi – è un'infelice scaramanzia cui ho pensato di aggrapparmi con poca convinzione.
Il fatto stesso che l'avessi immediatamente individuata come non italiana – nonostante si pubblicizzi come italiana – alle prime parole rivoltemi per telefono e che sia tuttavia andato nel suo appartamento rivela tutto della mia mancanza di nerbo in quel momento.
Per non parlare, poi, di quel “parto da cinquanta” con cui ha risposto alla mia domanda circa il regalo da porle, che è l'epitaffio di qualsiasi ambizione di scopata friccicarella.
Altre volte, avrei chiuso la chiamata con un “grazie” e non mi sarei più fatto vivo, gongolandomi per il mio buon fiuto che più realisticamente è un buon udito.
Ma in quel palazzo ci sono comunque voluto andate, rincorrendo l'estetica di un capello a caschetto che tanto mi ricordava la Valentina di Crepax e la Demetra che l'ha interpretata in TV.
Lì per lì, non avrei potuto dirmi deluso: una ragazza attorno ai venticinque anni, straniera, rumena probabilmente, dal viso gradevole che in certe sue contorsioni delle labbra mi ricordava vagamente la starlette Abrill Gerald...
...solo che di quest'ultima ricordo nome e cognome e la etichetto come starlette mentre quest'altra la chiamo puttana e ne ho dimenticato il nome nell'istante stesso in cui me l'ha detto. C'è da vergognarsene.
Sono bastate due piccole mammelle a saccoccia, un bacino ampio e un sedere tondo tagliato in due dal tanga per convincermi ad accomodarmi, anche se da principio ero bell'e convinto ma da argomenti che le erano estranei.
Non mi ha convinto del contrario neanche una pancetta che – pur non essendo notevole – traccia una linea semicurva evidente prima dell'inguine. Una fascetta di grasso che altre volte sarebbe bastata a farmi scansare.
Cinquanta a lei e il bagno a me. Le salviettine, casomai, porgile al prossimo.
Il materasso a me, il preservativo a me, il bocchino sempre a me, a me soltanto.
A me anche quel corpo che per esser bello è bello, ma che a toccarlo ha una rada peluria ovunque distribuita: sulle caviglie, sulle cosce, sui glutei persino e sulla schiena (anche se in minor misura).
Sticazzi. La genetica una mica se la sceglie e l'estetista c'ha ben poco da fare contro qualcosa che neanche si vede ma che mani niente affatto allenate al lavoro di fatica non faticano a percepire.
Quasi dieci minuti la ragazza si prolunga in un'operazione che non è malvagia e neppure eccelsa: è un qualcosina... si sta là nudi sdraiati, si accarezza un corpo femminile, si palpeggia fra le chiappozze e si lascia fare.
Di tutto, mi colpiscono soltanto i bei piedoni e dei bei piedoni soprattutto le unghie smaltate in colori diversi: di nero lucido l'alluce e di rosso fiammante tutte le altre.
Vorrei prenderle e succhiarle una ad una ma quasi non me ne vengono le forze, mi passa la voglia pensando che non siano chissà quanto pulite e me ne resto sdraiato e panciuto finché, rialzandosi, non mi chiede di scegliere una posizione.
Se devo scegliere, scelgo sempre la pecorina. Non sia mai che me ne vada da una casa col rimpianto di una pecorina mancata. Potendo, vivrei solo di pecorine et similia.
La pecorinizzo per altri dieci minuti – gli ultimi per me in quell'appartamento – afferrandole i piedi, accarezzandone le piante levigate, stringendone le appendici sottili, e con discreto vigore mi cullo in quel movimento panza-culo-panza che tendo a concludere prostrandola sdraiata.
Ecco: mi rimane l'immagine delle sue natiche morbide che si increspano nella collisione e le sue parole del tipo “così mi fai caldo” quando, disteso sulla sua schiena, cerco il momento propizio all'espulsione.
Mi rimane anche, fortissima, la perplessità che ho provato nel rivestirmi vedendola specchiarsi e rimirarsi e rispecchiarsi e ririmirarsi e ririspecchiarsi da tutte le angolazioni, impettita, trattenendo il fiato per far rientrare la pancetta. Chissà, magari pensava all'inesorabile decadenza cui tutti siamo soggetti.
Io – e parlo per me – me ne sono fatta una ragione da tempo immemore. Ma io non vivo della vendita al dettaglio del mio corpo.
Saluti
Vabbè dai, non è andata neanche troppo malaccio; danni al minimo anche al portafoglio.
milanista nel cuore, da farci all'amore.
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