Mi accingo forse domenica..

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Ma no, nessun decesso canino... semmai un raddoppio canino, quello che gia' ho ha 5 mesi ed è il cagnetto della bimba, ora ho trovato in adozione una rottweiller di un anno ed ho deciso di adottarla. Ho da sempre una passione per i rottweiller, questo sarà il mio quarto, ma non escludo possa arrivarne anche un quinto, sono in trattative, questo avrebbe un pedigree da paura, ma non sono il solo a volerlo.... vedremo
 
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Però una riflessione mi sorge ... se un cosetto di si e no 5kg, porta a casa un fagiano di un chiletto e passa ... il rottweiller che andrò a prendere il giorno 20 c.m. e che pesa già una 50ina di chili per un anno di vita .... cosa portrà portarmi a casa ? qui ci sono fagiani, caprioli, cinghiali, qualcuno ha visto anche un lupo ... mi toccherà comprare un freezer nuovo mi sà :rofl:

Non ho mai avuto un rot ma non credo che abbia un gran istinto predatorio. Forse il "nanetto" di 5kg ha piu' killer instinct verso i piumati che il prossimo tuo ben venuto. Se così non fosse, prepara del vino rosso per molte marinature.:pleasantry:
 
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Si infatti, i rott sono più da difesa del proprio territorio, di pelo e piume ho idea che neanche sappiano che farsene. Basta guardarne la struttura fisica d'altronde.

P.S. stiamo mandando ... al canile il treadh di Pupi, ok che ormai starà preparando il sacco da montagna, neo fante affardellato ...
piuttosto ..creiamo un nuovo treadh canino ,,,

Opi
 
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Opi, stavo dimenticando la cosa più importante.. Un cappello con visiera.

Altrimenti mi troveranno morto stecchito, inviolato con un bel bastone in legno massello al fianco, ma cotto dal sole.

Domani vado da decathlon a prenderlo. Tanto più che sono calvo.,

Speriamo di trovarne. Ma credo di si.
 
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Opi, stavo dimenticando la cosa più importante.. Un cappello con visiera.

Altrimenti mi troveranno morto stecchito, inviolato con un bel bastone in legno massello al fianco, ma cotto dal sole.

Domani vado da decathlon a prenderlo. Tanto più che sono calvo.,

Speriamo di trovarne. Ma credo di si.


Comprati un panama. Giallino fatto con paglia di palma viene sui 30 euro, bianco fatto con paglia di riso viene sui 10.
La tesa larga ripara anche la coppa, non solo il viso e la paglia protegge dai raggi UV
 
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[h=3]Orsa uccisa in Trentino. In montagna l’intruso è l’uomo, imbraccia le armi per ignoranza[/h]










Pubblicato il 14/08/2017
Ultima modifica il 15/08/2017 alle ore 08:51​

MAURO CORONA




Sapete una cosa? Non avete risolto un bel niente. Lo dico a voi, uomini che avete sparato all’orsa e lo dico a chi vi ha ordinato di farlo. Preparatevi pure a sparare ancora, armate i vostri fucili. Finché l’uomo attraverserà la strada di un’orsa con i cuccioli, finché quell’orsa avrà paura aggredirà per difenderli. Ogni madre, di qualsiasi specie sia, difende i propri piccoli. È l’uomo, non l’orsa, che non è al suo posto. Gli orsi se ne fregano di noi, non ci aggrediscono, ma se una femmina ha i cuccioli allora è meglio starle distante. Punto. L’orsa lì doveva essere e lì doveva continuare a stare.


Hanno ucciso Daniza e adesso anche KJ2. E ci hanno pure detto che Daniza è morta per eccesso di anestetico, che si era trattato di un errore. Certo, come no? Per KJ2 niente anestetico? No, per quest’ora soltanto piombo. Scusate, ma per quanto tempo continuerete a sparare? Prima ripopolate le montagne con gli orsi spendendo un sacco di quattrini pubblici e poi li condannate a morte. Bel paradosso. Assurdo non credete? Ma come si fa, dico io, a inventarsi cose di questo genere, a non comprendere di essere davvero fuori di testa a scegliere di uccidere. Gli animali selvatici non stanno alle nostre regole, questa è la loro colpa. È evidente che sono condannati per questo, ci intralciano, eppure li abbiamo catturati altrove e portati da noi perché le Alpi erano popolate anche dagli orsi e non c’erano più. Siete voi che ordinate e sparate a non stare alle regole dei selvatici perché non le conoscete. È un problema di ignoranza. Noi viviamo in un mondo di ignoranza mal distribuita. La montagna è sconosciuta. Sono almeno trent’anni, dico trent’anni, che chiedo ai governanti, allo Stato, non so più a chi, di farla studiare a scuola la montagna. Le guide alpine, gli uomini che la vivono e la conoscono, contadini, allevatori, boscaioli devono essere chiamati nelle aule scolastiche per raccontarla, tra bellezza e pericoli. Soltanto così la si può apprezzare.

Il guaio di tutto è che chi sceglie il territorio alpino per far vacanza non lo conosce. Le ordinanze non ci insegnano un bel nulla. Non proteggono. Vietare e uccidere. Si continuerà così se l’ignoranza non verrà colmata. Uno squalo addenta un bagnante? Ammazziamo gli squali. Facciamolo con le vipere, se mordono un turista annientiamole, oppure con i lupi. I lupi uccidono le pecore, cioè seguono la loro natura, e noi gli spariamo. Potremmo allargare il campo di questa bella soluzione. Un morto sulle strisce pedonali? Uccidiamo gli autisti. E per stoppare i femminicidi ammazziamo gli uomini. Ma che modo è di ragionare? Siamo dunque noi gli animali intelligenti? Ma lo sa la gente che l’ultimo uomo ucciso da un orso sulle Alpi risale a 110 anni fa? E sa che ogni anno quanti uomini si ammalano per la puntura delle zecche e quanti ne muoiono? Ancora, c’è qualcuno che sa quanto possa essere pericoloso un cervo, così ammirato e ritenuto innocuo? In realtà può essere molto aggressivo. Provate ad attraversare un’aia dove c’è una chioccia con i suoi pulcini e poi vedrete che cosa significa proteggere per un animale.

In questo momento sono a Misurina e non so neanche descrivere che cosa vedo intorno a me. Come si comporta la gente. Prendono la montagna come un parco cittadino, l’affrontano allo stesso modo. Nessuno ha detto loro, per esempio, che a giugno se vai per boschi ti può capitare d’incontrare un’orsa con i suoi piccoli. E che non si scherza con una mamma orsa, ha paura di noi, aggredisce per prevenire il peggio, oppure per rispondere a un’aggressione o a un’azione che lei ha ritenuto pericolosa per i cuccioli o per sè. E allora bisogna cambiare strada, via da lì, non pensare di osservarla, magari di avvicinarla. Invece che cosa si fa?

Niente. Non si dice nulla nelle città, poi si decide con un’ordinanza di condannare a morte un’orsa. Un orsicidio che è gesto insano e non ha giustificazioni. Ha la copertura della legalità. In realtà si uccide quando non si hanno idee, quando si è confusi, quando non si conoscono gli animali selvatici. Mancanza di sapere curata con il piombo dei fucili. Orsa condannata dopo una ricerca attraverso il Dna. Indagine genetica per individuare l’orsa cattiva? Roba da matti. Vogliamo capire o no che siamo noi gli intrusi, noi andiamo a casa sua, non viceversa. Altro che ordinanze. Bisogna informare, non abbattere. Andiamo a scuola di montagna che non ha i nostri codici, leggi o regolamenti. È questa l’ordinanza da scrivere.
 
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Esatto, sono del tutto daccordo con Corona, siamo noi gli invasori e gli ignoranti, non i selvatici, siamo noi quelli che impongono la legge del fucile, ma soprattutto quella della nostra ignoranza. Ho avuto la fortuna di incrociare Corona qualche tempo fa, solo incrociato al bancone di un autogrill, un incontro fortuito, durato pochi attimi, sufficienti comunque per riconoscerne la grandezza, grazie per aver riportato le sue parole.
Opi
 
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Considerazione delle 15,30.... qui ancora non diluvia ma penso non ci manchi molto,Qui per ora c'è un gran vento piuttosto forte ma guardar su verso il sasso è nero come l'inchiostro, spero solo che il nostro amico abbia rinunciato alla spedizione o quantomeno abbia mutato l'attrezzatura da sole cocente a pioggia intensa ... perché senno invece di cotto a puntino...lo ritroveremo bagnato marcio e ben refrigerato...
Se ci sei.. batti un colpo...
Opi.
 
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Opi, questa la dedico a te, per l'assistenza che mi hai dato..è uno scorcio del monte viglio, dal versante dove sono salito.


3.jpg


Tutto apposto, eppure devo raccontarti una cosa. Nonostante siano luoghi che conoscevo sin dall'infanzia stavo per perdere il sentiero al ritorno.

La sensazione è stata quella del timor panico, mi sono ritrovato in un faggeto, o querceto, non saprei dire di giovani alberi che mi arrivavano al busto, stringevo a me quel manico di ascia da 90 cm che in città avrebbe dissuaso un gruppo di malviventi, non sapendo come agire, o da che parte colpire, se da quel fitto di boscaglia fosse sbucato un cinghialotto.

Mi sentivo come se quel bastone fosse stato del tutto inutile..ho sentito poco lontano anche un rumore veloce di quadrupede..che non saprei identificare. ma data la rapidità non erano passi umani. Umani pure numerosi in una domenica di agosto.

Poi ho ripercorso il sentiero all'inverso, e ho trovato la via dell'auto.

Ed erano luoghi che conoscevo, figuriamoci se come fanno alcuni mi fossi avventurato per la prima volta in zone o regioni sconosciute, ci vuole poco in montagna a perdere i riferimenti, nel fitto..un tronco, un sasso che non abbiamo registrato bene.

La montagna come il mare non vuole dilettantismo,
 
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Ti ringrazio per il presente amico mio, ma l'assistenza, se c'è stata, non è stata certo così rilevante dai,
Da vecchio montanaro, e per servizio, ero un alpino ai tempi della naja, imparai prima per passione e poi per servizio a portare con me quanto necessario per affrontare in tranquillità una o più giornate in quota. Certo i miei ambienti preferiti sono quelli invernali, i declivi innevati intonsi e vergini dal passaggio di chiunque altro, se non qualche volta dalle tracce della lepre alpina, o degli ermellini dal candido mantello, meglio ancora le cascate di ghiaccio dove un tempo amavo arrampicarmi, ora sono anni che sci e picca da montagna non sono più miei compagni d'avventura, per essere sinceri non sono neppure più con me in questa mia nuova vita, rimasero con il divorzio dalla allora mia consorte in un locale della casa, magari saranno ancora li ad attendere, ma più facilmente sarà finito tutto nel secchione dell'immondizia così come qualsiasi altra cosa appartenutami. Ma basta con questi tristi ricordi, felice che tu abbia potuto rivivere le tue giovanili esperienze, certo la natura muta e cambia faccia ogni giorno è normale a volte trovarsi in posti si conosciuti ma dall'aspetto diverso e nuovo, fa parte del rinnovamento naturale, tutto qui.
Che dirti ... al prossimo giro che magari, se lo vorrai, potremmo anche organizzare insieme, tu ad insegnare a me i luoghi che ti sono cari, ed io ad insegnare a te qualche trucchetto per avvicinare in sicurezza i selvatici o per non perdere la strada e l'orientamento.

Opi
 
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Questa estate le solite fidelizzate( oramai mi vergogno del mio fisico e quelle nuove mi mettono imbarazzo), ma sempre piu'
raramente.Invece mi concedo molti giri nella natura selvaggia,in gruppo,ma soprattutto da solo.Penso che gli uomini e le citta'
siano piu' pericolose della natura. Non ho incontrato mai orsi, da noi sembra che non ci siano,anche se due cacciatori spergiurano
di averne visto uno sulle montagne di Spoleto....invece ho incontrato cinghiali e non e' che ti facciano gli agguati, di solito fanno
l'urletto e fuggono via,loro ti sentono molto prima che tu ti accorga. Quando mi sento insicuro faccio rumore o tiro un sasso,
se c'e' qualcosa se ne va.Il vero pericolo e' un altro. Da soli se si cade o una semplice storta ti possono mettere nei guai,spesso
il cell. non ha campo e diventa duro cavarsela. Salendo dal lago di Pilato anni fa caddi e mi procurai ferita al polso, con bella emorragia.Non c'era nesuno,era pomeriggio tardi,fu dura rientrare.Studiare bene i percorsi,buone scarpe e bastoncini di appoggio...
 
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smith

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Opi, questa la dedico a te, per l'assistenza che mi hai dato..è uno scorcio del monte viglio, dal versante dove sono salito.


Vedi l'allegato 196214

Tutto apposto, eppure devo raccontarti una cosa. Nonostante siano luoghi che conoscevo sin dall'infanzia stavo per perdere il sentiero al ritorno.

La sensazione è stata quella del timor panico, mi sono ritrovato in un faggeto, o querceto, non saprei dire di giovani alberi che mi arrivavano al busto, stringevo a me quel manico di ascia da 90 cm che in città avrebbe dissuaso un gruppo di malviventi, non sapendo come agire, o da che parte colpire, se da quel fitto di boscaglia fosse sbucato un cinghialotto.

Mi sentivo come se quel bastone fosse stato del tutto inutile..ho sentito poco lontano anche un rumore veloce di quadrupede..che non saprei identificare. ma data la rapidità non erano passi umani. Umani pure numerosi in una domenica di agosto.

Poi ho ripercorso il sentiero all'inverso, e ho trovato la via dell'auto.

Ed erano luoghi che conoscevo, figuriamoci se come fanno alcuni mi fossi avventurato per la prima volta in zone o regioni sconosciute, ci vuole poco in montagna a perdere i riferimenti, nel fitto..un tronco, un sasso che non abbiamo registrato bene.

La montagna come il mare non vuole dilettantismo,

Il problema è un altro.

Potevi portarti dietro anche un M-60.

Il problema è che in montagna come al mare non bisognerebbe mai andar via da soli.

Basta una storta che le cose diventano subito complicate.

C'è un bel film sull'argomento, anche se è estremizzato benchè sia una storia vera.
Si chiama "La morte sospesa". Se non lo hai mai visto guardalo.
 
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smith

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Erano in due all'inizio. Uno dei due ha dovuto tagliare la corda quasi subito. E quell'altro si è dovuto trascinare fino al campo base con una gamba rotta con i compagni che comunque pensavano che fosse morto.

In altre parole, se ti trovi con una lesione al corpo da solo in un posto lontano dalla civiltà diventa una lotta per la sopravvivenza.

Il tizio de "La morte sospesa" ha rischiato in ogni momento di lasciarci le penne.
Anzi, paradossalmente, i momenti peggiori li ha vissuti proprio quando ormai era vicino al campo base.
 
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Ok, un conto è un'arrampicata. Altra cosa è andare "a funghi". La butto sull'estremo e come tale vuole preso il mio commento. Poi è palesemente ovvio che in 2 è molto meglio e molto più saggio. Voglio dire che, senza nessunissima vis polemica, anche andare in campagna col cane puo' portare sfiga. Poi sta nell'intelligenza di ogni "cristiano" capire se è o meno il caso di avventurarsi in aree/sentieri/zone da solo o meno. ( secondo me )
 
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Pensa i due polacchi che volevano fare la cosa romantica sotto la luna, picchiati, derubati e stuprati...
 
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