[RECE] Benedicta black - OTR diurna - Macere (RM)

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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
NOME: Benedicta
CITTA DELL'INCONTRO: Macere (RM)
ZONA: via cosiddetta Tuscolana (ma per continuità a mio dire è l'Anagnina) presso questo spiazzo
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': 24/25 a naso
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 5
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: bassina, labbrone e zigomi sporgenti, bel corpicino non esile e non abbondante
ATTITUDINE: simpatica e disponibile

LA MIA RECENSIONE:

Le nigeriane di strada devono aver ricevuto un ordine dall'alto: mostrate il culo
non che prima non lo facessero, anzi
ma è stato uno spettacolo impressionante girovagare per la parte orientale della provincia romana sulle strade del piacere e vederle tutte – ma proprio tutte nessuna esclusa – piegarsi a 90° al mio passaggio e sfoggiare il deretano nudo e crudo
qualcuna alzando la gonna, ma non tutte la avevano indosso
difatti sulla strada che da Corcolle porta a Zagarolo più d'una era e si mostrava completamente nuda dalla cintola in giù (perché guai a mostrare le tette... strana pudicizia la loro)
e sferzando la boscaglia con qualche ramo per scacciare animali molesti o forse spiriti maligni riverberavano in quel nulla stradale un'immagine di selvatichezza insolente difficile da mandar giù
non che tocchi a me far la morale, anzi
ma a lungo andare non so quanto tali atteggiamenti – soprattutto nell'orario del passaggio degli scuolabus – possano avere effetti controproducenti sia nei riguardi delle suddette che di noialtri cui talvolta capita di fermare l'auto nello sterrato
spesso facendo finta di parlare al cellulare aspettando la strada sgombra
certamente un effetto negativo lo producono su di me, che di fronte all'eccesso rifuggo temendo che tante e tanto sfacciate battonerie siano mangime per i polli e null'altro
cosicché fra i tanti chilometri percorsi mi decido ad accostare le due sole cioccolatine che se ne stanno sedute su una sedia con tutti i vestiti al loro posto

chiedo a quella delle due coi lineamenti piùmarcati (grosse labbra rosse sotto zigomi sporgenti effetto Angelina Jolie... seeeee magara) quanto vorrebbe per stare con me
venti boca figa c'avrei giurato il dito mignolo del piede... no grazie... quanto c'hai?... essendo poco convinto, offro lo schifo dello schifo tanto per avere la scusa d'andar via...
c'ho cinque euri... riflette... va bene andiamo... frechete! non sarò convintissimo, ma per cinque euro mi convinco in men che non si dica e scorrazzo nel pratone con la mia bella
viso nigeriano, corpo nigeriano, colore nigeriano, invero bassina ma questo facilina non poco le cose quando non si dispone di nulla su cui disporsi orizzontalmente
ma nel mentre esatto in cui ci avviciniamo l'un l'altra, a trenta metri scartoccia fra la boscaglia di contorno la sua compagna con un cliente dal discutibile tempismo
non che uno abbia nulla da recriminare nei riguardi dell'altro visto che ci si ritrova lì per la stessa identica ragione, ma non mi piace che mi si guardi il pirulo e men che meno le terga
ma non c'è modo di nascondersi a vicenda perché celandosi alla vista di uno ci si mette in bella mostra ai tanti che passano sulla strada, e scelgo fregandomene il male minore
cronometrando la mia prestazione con quella dell'altro

allora: bocchino ben fatto, profondo il giusto e col tocco di classe di calzare il preservativo rosso al sapor di fragola direttamente con le labbrone che le sono state date in dono
lavora bene per un cinque minuti (che paiono pochi ma in strada sono molti) stringendo forte con le guance a risucchio dunque mi chiede se voglio passare al resto
Benedicta risulta non solo disponibile ma finanche simpatica negli spizzichi e bocconi di anglo-romanaccio in cui ridiamo della situazione e del mio puerile imbarazzo
si piega in avanti con un angolo spaventoso contorcendosi le braccia attorno alle caviglie, sicché pare quasi di scoparmi la parte inferiore di un manichino tagliato a mezzi
davanti ho solo il suo culo e più avanti ancora la scena completa dell'amplesso del collega che, nel mentre io ancora cerco di ficcarlo nel pertugio corretto, con qualche contrazione ha già finito
Benedicta risulta stretta, molto stretta: è un bene per la qualità della sensazione ma un male perché temo che un'eccessiva frizione possa compromettere la tenuta della gomma
vado cauto, m'incammino in lei a piccoli passi e sento spalancarsi il mondo confortevole che cercavo: di lì mi rilasso un poco e comincio a cadenzare le botte di bacino
ci rialziamo dopo qualche minuto per agevolare il passaggio verso la strada del collega che frattanto si è pulito e ripulito (Benedicta mi spippetta nell'attesa) e ripigliamo
giusto il tempo di dare un'occhiata attorno, al ben curioso spettacolo di un alberello dai cui rami pendono preservativi ancora pieni di seme umano... eh già, si avvicina il Natale
ancora piegatura contorsionistica in avanti e ancora il mio aggrappo da tergo mentre smanaccio schiena, collottola, chiappe e ventre estroflesso ma che non designa ingravidamento
è così... perché Benedicta ha quella panzetta prominente tipica di molte ragazze africane la cui linea convessa si legge perfettamente ripetuta e rispondente nella concavità della schiena
comunque: vedendoci intrattenuti per tanto tempo in più l'amica comincia a chiamare Benedicta a gran voce, con quel vocione risuonante da un capo all'altro della valle fino forse a Lariano
e per effetto contrario a quello sperato dalla mia compagna mi deconcentro e sento allontanarsi il punto favorevole (quello del non ritorno) nonché volar via l'ispirazione
mi faccio quindi segare da Benedicta mentre me l'accarezzo tutta quanta
tanto la mia sfida immaginaria contro il collega e contro il carovita l'ho già vinta da un pezzo.
 
I

Infrattato

Ospite
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Bel racconto, sembrerebbe che ti piaccia più raccontarle che viverle certe storielle.
Certo però che giocare a ribasso con le negrette mi pare esagerato... cinque euro sono veramente pochi. Io non avrei il coraggio di farlo.
 
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