Il prete coraggioso (interventi scorporati)

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http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/minorenne-stuprata-un-parroco-commenta-sui-social-non-provo-pieta-_3105526-201702a.shtml


Mi trovo sostanzialmente d'accordo con l'esternazione di don Lorenzo, l'unica differenza è che io non avrei postato scuse solo perché sono state dette cose che tutti pensano ma che nessuno ha il coraggio di dire.
Basta con la difesa ad oltranza verso stupide, viziate donnine che fanno di tutto per mettersi nei guai.
Che possa servire da monito verso quei genitori che beatamente se ne infischiano della condotta scellerata dei loro figli.
 
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...Perso nella Toscana
L3onardo scrive: non avrei postato scuse solo perché sono state dette cose che tutti pensano ma che nessuno ha il coraggio di dire.

ERRORE: Cose che te pensi non cose che tutti pensano. Se fossi l' amministratore ti espellerei senza passare dal via (come a Monopoli)
Non so come segnalare gli interventi altrimenti lo avrei già fatto. Tralascio (onde non portare fuori tema la polemica) ulteriori commenti su cosa penso del parroco in questione e di chi come te ne è degno seguace.
Capitan Harlock
 
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  • #3
Wow... a giudicare il commento sembreresti un parente della sventurata.

Comunque è vero, ho sbagliato a scrivere "tutti", evidentemente non è così.

P.S.: per segnalare un post basta cliccare sul triangolino nero con il punto esclamativo dentro... quello al fianco della scritta "Aggiungi come amico".
Puoi scrivere le motivazioni della segnalazione che, se non ti dispiace, vorrei sapere pure io.
 
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Uhmmm ho letto in parte il post del prete e non mi pare abbia detto nulla di sconvolgente, se mi impasticco mi sbronzo e mi trovio in un certo ambiente son consapevole di rischiare determinati accadimenti, se questo era il senso del post concordo con il prete.
Non dico che la ragazza meriti di esser stata violentata o è giusto che lo sia stata, dico che è prevedibile che accada.

Se di notte guido in autostrada contromano a fari spenti è prevedibile che accada un incidente grave. Lo schema logico del mio pensiero è questo.

Certo poi andrà ricercato il colpevole dello stupro, ma non fingiamoci stupiti o di cadere dalle nuvole se data una azione si avrà molto probabilmente un certo tipo di conseguenza.

E voglio aggiungere un pò di pepe al pensiero ed alla mia riflessione siamo sicuri che ci sia stato stupro? Nel senso se trovo una lei sbronza patocca che non è in sè e mi dice sì...e dopo non si ricorda degli accadimenti e dice di esser stuprata come la mettiamo? Io sarò un porco approfittatore, non c'è dubbio, ma lei in quel momento ha detto sì, e magari ero alticcio anche io...da non capire del tutto ciò che facevo. Siamo vittima e carnefice o semplicemente forse siamo due persone leggere/irresponsabili quello che si vuole.

il problema è che spesso non si è in grado di gestire e prendersi le responsabilità delle proprie azioni...

A volte è sottile la linea del giusto/non giusto non tutto è sempre bianco o sempre nero, su queste cose bisogna discutere, riflettere confrontarsi ma essere sempre intellettualmente onesti.
 
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@a.agenore: "il problema è che spesso non si è in grado di gestire e prendersi le responsabilità delle proprie azioni..."

Ecco, il problema è proprio questo. Ovvero, quando chicchessia, per qualunque motivo, non sia in "grado di gestire se stesso" è, eticamente e moralmente, nonché reato penale, imporgli qualcosa con la forza. Meraviglia che sia un prete (non certo un, purtroppo, diffuso senso comune) ad affermare il contrario.

@PUPIPAOLO: "minkia !
addirittura ....
qualcuno sa dirmi per favore in che anno e' stata abolita la liberta' di pensiero ?
No perche' mi sa che ero chiuso al cesso a masturbarmi e me lo sono perso ..."

Beh, no certo bannare qualcuno soltanto perché, superficialmente, ha detto una sciocchezza, mi pare eccessivo.
Faremmo forse, meglio a chiedere a quel qualcuno, se gli fosse mai capitato di sbronzarsi. E, nel caso, se si fosse venuto a trovare abbandonato a se stesso, in conseguente condizione di minorata capacità di gestirsi, trovandosi, magari, alla mercé di un gruppo di "malintenzionati" che avessero "abusato" di lui con, più o meno, forza, cosa ne avrebbe concluso? Che sarebbe stato giusto così, giacché, sbronzandosi, si era messo nella condizione che gli accadesse questo?
 
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Comunque, non posso non concordare sul fatto che, se la ragazza in questione, invece di berci sopra fosse andata in chiesa, sarebbe stata tranquilla... o no?!?

:diablo:
 
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sul lago
Trovare una correlazione etica sul rapporto che c'e' tra causa ed effetto in questi casi e' decisamente difficile ... vuoi perche' la vittima ( o forse carnefice di se stessa ) e' una ragazzina ... vuoi perche' dall'altra parte c'e' un magrebino che negli ultimi anni non gode certo della simpatia di buona parte dell'italia .
Non so nemmeno dove sia accaduto ... o meglio ... prima di allontanarsi erano in un locale ? in un parchetto di spacciatori ? in una bisca clandestina ? in un centro accoglienza per profughi ? in sacrestia ?
I due si conoscevano ? lei ha rimorchiato lui ? lui ha rimorchiato lei ?
e ancora ... qualcuno ha rimorchiato l'altro o il ragazzo viste le condizioni di poca sobrieta' della ragazza l'ha allontanata a forza o con l'inganno dal luogo del primo incontro ?
potremmo stare qui a discuterne per anni senza arrivare a un dunque ma vedendo Hawk intervenire un giorno si ed uno no fino alla inevitabile chiusura del 3d dopo che il sopracitato splendido :biggrin: esemplare di rapace si e' smolecolarizzato i coglioni a furia di intervenire.
Leonardo detto "orecchietta cim de repe " ha espresso un suo pensiero credo condivisibile come anche no ... qualcuno ne ha auspicato il ban , altri hanno detto che ha scritto una sciocchezza ( e anche questo puo' essere condivisibile come anche no ) , giu' in fondo ho sentito qualcuno che gridava " castratelo !! castratelo !!! " .. ecco ... con quest'ultimo urlatore mi trovo pienamente d'accordo :rofl:

lasciate perdere la questione colleghi ... non ne verrete comunque a capo . :preved:
 
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Ecco, il problema è proprio questo. Ovvero, quando chicchessia, per qualunque motivo, non sia in "grado di gestire se stesso" è, eticamente e moralmente, nonché reato penale, imporgli qualcosa con la forza. Meraviglia che sia un prete (non certo un, purtroppo, diffuso senso comune) ad affermare il contrario.

Per un momento stacchiamo l'etica e la morale dal discorso perchè la mia etica e la mia morale potrebbe non essere la tua...quindi lasciamo un attimo fuori questa scala valoriale, imporre a qualcuno qualcosa a forza...è reato penale nel caso dello stupro mi sta bene è reato penale. Ma ripeto a me sorge il dubbio che se questa era talmete cotta che puo aver detto sì o semplicemente lasciato fare non accorgendosi del rapporto se non a posteriori passata la sbornia. In questo senso il caso diventa la parola di chi sostiene di essere abusata e dello stupratore... . Certo quest'ultimo ha compiuto azione abietta secondo i miei parametri ma evidentemente non secondo i suoi per questo dico di lasciar fuori morale ed etica, perchè spesso determinati signori di origine africana arrivano da zone deve la scala di valori non è la nostra.
Dico questo non per giustificare lo stupratore ma per far capire fino in fondo la colossale leggerezza che spesso si compie quando ci si avvicina a simili ambienti, il non ricordarsi di questo non può giustificare la nostro stupore quando poi avvengono simili fatti.

Cambiando tema ma per far capire la differenza abissale di società prendo ad esempio il fenomeno delle spose bambine, a noi fa inorridire ma in determinate popolazioni abituati ad agire così in ceti sociali relativamente bassi o tradizionalisti la cosa appare assolutamente normale ed eticamente e moralmente corretta.
 
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Precisazione:
il post l'ho inserito nel thread Facebook non per discutere del fatto di cronaca accaduto, quanto per evidenziare l'enorme eco mediatico che il social ne conferisce ed anche l'uso (abuso) improprio o comunque leggero con cui, il coraggioso parroco, si è approcciato.
Volevo più che altro un giudizio se sia giusto o meno utilizzare questo mezzo per temi così delicati tanto più se a fare i commenti sono persone con posizioni sociali in grado di alterare l'ottica personale.
Poi è anche vero che ho espresso la mia posizione, penso di averne diritto; come è anche vero che ho sbagliato a scrivere che tutti la pensano come don Lorenzo perché oggettivamente è impossibile, me ne sono già scusato e non serve che dia altre giustificazioni.

Faremmo forse, meglio a chiedere a quel qualcuno, se gli fosse mai capitato di sbronzarsi. E, nel caso, se si fosse venuto a trovare abbandonato a se stesso, in conseguente condizione di minorata capacità di gestirsi, trovandosi, magari, alla mercé di un gruppo di "malintenzionati" che avessero "abusato" di lui con, più o meno, forza, cosa ne avrebbe concluso? Che sarebbe stato giusto così, giacché, sbronzandosi, si era messo nella condizione che gli accadesse questo?

Lo chiedi a me quindi è giusto che ti risponda.
Noi facciamo discorsi da persone adulte, con esperienza e, presumibilmente, mature.
Recentemente in un altro thread ho già detto che lo sballo non fa per me, perché la sensazione di perdere il pieno controllo psico motorio della mia persona lo trovo inaccettabile. Ma anche se dovessi alzare un giorno il gomito, lo farei in circostanze e in luoghi che possono garantire la mia incolumità come anche mi preoccuperei di stare in un "ambiente" amico con al fianco gente che conosco bene, non in un campo rom, per dire...
Però qui non si sta parlando di me, ne di persone adulte e responsabili, si sta parlando di una ragazzina, poco più che bambina e che evidentemente ancora non distingue a pieno i pericoli che il mondo ha in serbo.
Evidentemente, tra le mura domestiche, non ha ricevuto sufficienti avvertimenti.
Io sono genitore e so quanto è dura la fase adolescenziale, ed è proprio in quel periodo che ho fatto più attenzione e sono stato più presente (a rischio di diventare anche invadente) nella vita dei miei ragazzi. Dovevo tutelarli, proteggerli prima da loro stessi poi anche dagli altri. Un genitore capisce quando il proprio figlio imbocca un bivio pericoloso se è un minimo attento; deve intervenire affinché si è in tempo, anche correndo il rischio di venire odiato.
Oggi noto che c'è molta sufficienza nell'insegnare i giusti valori, salvo poi lamentarsi del destino in casi di tragedie come queste e l'ostinazione di difendere ed essere accondiscendenti verso ogni capriccio, comportamento inopportuno, maleducazione comportamentale dei figli ai quali non si è prestata la giusta attenzione.
Il mio rimprovero è esclusivamente verso quei tipi di genitori. Come penso anche che il monito del parroco non era diretto alla ragazza, quanto ai suoi familiari, sono d'accordo e, ribadisco, non avrei ritrattato.

Leonardo detto "orecchietta cim de repe " ha espresso un suo pensiero credo condivisibile come anche no ... qualcuno ne ha auspicato il ban , altri hanno detto che ha scritto una sciocchezza ( e anche questo puo' essere condivisibile come anche no ) , giu' in fondo ho sentito qualcuno che gridava " castratelo !! castratelo !!! " .. ecco ... con quest'ultimo urlatore mi trovo pienamente d'accordo :rofl:

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:biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin:

Grazie PUPI !!!
 
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rimini
@a.agenore: "il problema è che spesso non si è in grado di gestire e prendersi le responsabilità delle proprie azioni..."

Ecco, il problema è proprio questo. Ovvero, quando chicchessia, per qualunque motivo, non sia in "grado di gestire se stesso" è, eticamente e moralmente, nonché reato penale, imporgli qualcosa con la forza. Meraviglia che sia un prete (non certo un, purtroppo, diffuso senso comune) ad affermare il contrario.

Ti dirò: io, invece, trovo del tutto coerente che sia proprio un prete a dimenticare che è illecito l'approfittare della condizione di diminuita volontà di un soggetto.
Non solo la Chiesa Cattolica, ma molte confessioni religiose sono intervenute ad imporre scelte, e proprio forzando la volontà ridotta di soggetti che versavano in grande difficoltà e dunque potevano opporre una minore resistenza, tanto fisica quanto emotiva.
Basta pensare a come si raggiungeva la "conversione" di infedeli ed eretici ad opera di Carlo Magno su mandato di Santa Romana Chiesa, o anche a come venivano ottenute le "confessioni" dalla Santa Inquisizione, oppure a come i cattolici francesi di re Carlo IX fermarono la deriva protestante degli Ugonotti, massacrandoli in buon ordine durante la Strage di San Bartolomeo ( in tale occasione approfittarono perfino dell'averli "ospiti rilassati" ad un matrimonio reale).
In epoca più recente, basterebbe studiare come venivano "convinti" protestanti e diventare cattolici, e viceversa, nella non proprio tranquilla Irlanda del Nord degli anni 70, ad opera rispettivamente dell'Ira e dei lealisti Orangisti che le si opponevano.
Per conto mio, ho visto tante di quelle volte dei religiosi di ogni tipo e grado avvicinare persone in crisi, ottenendo non solo la dichiarazione di fede di essi, ma anche cospicue offerte ( per tacere di improvvisi testamenti favorevoli) , che ormai ne ho perso il conto.
Il discorso comunque non va limitato all'una o all'altra religione: tutte quante mi sembrano molto attive nel settore.
Ora mi fermo, sennò bannano me, che sono pure un non credente.
:pardon:
 
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Certo la tempistica non è evidentemente il suo forte ma è un prete, che altro avrebbe dovuto dire?!
Il male esiste purtroppo, altrimenti eviterei di chiudere la porta di casa.
 
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Questo prete è l'espressione peggiore del pensiero sessista e maschilista, ha detto semplicemente cazzate con il solo intento di speculare sullo stupro di una ragazzina, cazzate che nessuno dovrebbe non solo dire dire ma neppure pensare, soprattutto se prete. Questa è un mia opinione e già, la libertà di opinione esiste.
 
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Ti dirò: io, invece, trovo del tutto coerente che sia proprio un prete a dimenticare che è illecito l'approfittare della condizione di diminuita volontà di un soggetto.
Non solo la Chiesa Cattolica, ma molte confessioni religiose sono intervenute ad imporre scelte, e proprio forzando la volontà ridotta di soggetti che versavano in grande difficoltà e dunque potevano opporre una minore resistenza, tanto fisica quanto emotiva.


Ma certo, da ateo ad ateo, non sono così ingenuo da credere nella "misericordia" cattolica. Però sappiamo bene come la chiesa, pur nella formidabile ferocia di alcuni suoi membri, sia prontissima ad accogliere, per lenirne i dolori, le vittime delle altrui violenze. In questo caso il prete sembrerebbe essere venuto meno al proprio ministero, di qui la mia meraviglia. Soltanto per l'improvvida dichiarazione di chi dovrebbe essere abituato a interpretare il suo ruolo in pubblico e, quindi, saper pesare le parole.
 
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Esiste anche per chi la pensa in maniera diametralmente opposta alla tua, e quando ha usato la stessa libertà è stato attaccato in maniera esagerata (questa è un mia opinione, ma penso di aver diritto pure io di dire la mia).

Hai ragione. La mia risposta voleva appunto essere provocatoria. È giusto che ognuno possa dire la sua ma se poi l'opinione risulta offensiva? In fin dei conti viviamo in un delicato equilibrio sociale di cose dette e non dette, di ammissioni ed omissioni, non sempre esternare la propria opinione anche se se ne ha il pieno diritto, giusta o sbagliata che sia, risulta la scelta più apprezzata.
 
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il post l'ho inserito nel thread Facebook non per discutere del fatto di cronaca accaduto, quanto per evidenziare l'enorme eco mediatico che il social ne conferisce ed anche l'uso (abuso) improprio o comunque leggero con cui, il coraggioso parroco, si è approcciato.
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Mi scuso con leonardo se ho frainteso il senso del post, pensavo ci si volesse riferire al contenuto del post del prete.
Sull'uso di facebbok ci sarebbe molto da dire e da discutere mi sembra però di capire ci siano due linee fondamentali nell'uso di tale piattaforma digitale, da un lato chi utilizza facebook per restare in contatto con propri amici conoscenti ed è una piazza chiusa ad accesso limitato da un altro chi lo utilizza in modo aperto come se si mettesse ad esternare i propri pensieri sulla strada...
In quest'ultimo caso trovo ci sia necessità di essere molto molto attenti in ciò che si posta, ed in questo caso il prete a mio avviso lo ha utilizzato in modo un pò troppo leggero, o forse no se il suo scopo era quello di sollevare il polverone e far discutere del caso. Ma lo ha fatto senza riguardo per le persone coinvolte.
in quest'ottica trovo sia altrettanto poco ortodosso l'uso di fb che viene fatto da parte degli addetti alle risorse umane di grandi aziende per controllare ciò che dicono i dipendenti della propria azienda e controllarli anche in momenti extra lavorativi...(famosi casi di licenziamento.
Certo la persona deve rendersi conto di come utilizza la paittaforma e qui siamo molto carenti.
Personalemnte sapendo facebbok inaffidabile nella protezione della mia privacy ci posto solo cazzate senza valore mai affiderei a tale piattaforma pensieri molto personali men che meno giudizi lacvorativi, e cerco di utilizzarlo in modo chiuso.
 
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Ma certo, da ateo ad ateo, non sono così ingenuo da credere nella "misericordia" cattolica. Però sappiamo bene come la chiesa, pur nella formidabile ferocia di alcuni suoi membri, sia prontissima ad accogliere, per lenirne i dolori, le vittime delle altrui violenze. In questo caso il prete sembrerebbe essere venuto meno al proprio ministero, di qui la mia meraviglia. Soltanto per l'improvvida dichiarazione di chi dovrebbe essere abituato a interpretare il suo ruolo in pubblico e, quindi, saper pesare le parole.

Sì,sì. Tutto vero.
Il che però mi porta ad osservare che la Chiesa Cattolica abbia bisogno di quel dolore, senza il quale non avrebbe da lenire alcunché e dunque perderebbe il ruolo che si è costruita (*).
Ruolo che la porta oggi ad un ben bizzarro risultato: da un lato lenisce il dolore della vittima della violenza, dall'altro non contribuisce ad eliminarne la radice, assolvendo sistematicamente l'autore della violenza, in nome del perdono che a tutti sempre e comunque spetta.
Come data simbolo di questa seconda fase identifico il giorno dei funerali della scorta di Falcone, anno 1992, con la vedova dell'agente Schifani praticamente costretta dal prete officiante, davanti alla bara del marito, ad impugnare il microfono e a garantire il perdono ai mafiosi omicidi, a patto che essi lo chiedessero inginocchiandosi.
Chiaro che prima o poi, qualche pretino di periferia, troppo coinvolto in un contrasto psico-emotivo del genere, "sbrocchi", comportandosi come un qualunque hater davanti ad una testiera.
Egli sembra dire: figliola cara, pensa a quanta fatica dovrò fare ad assolvere lo stupratore che ti ha violentata, intanto tu smetti di frignare e rendimi meno pesante 'sto lavoro de cavolo, per favore.
Viene quasi da capirlo, il poveretto: mica tutti hanno la classe del Santo Padre, con le sue frasi da animatore di parrocchia sudamericana che risolvono ogni guaio.
:whistle3:
Eh.

Ho capito: vado dietro alla lavagna. :pardon:

(*) a conclusioni simili, seppure esposte in modo meno diretto e generale perché rivolte principalmente agli aspetti economici, giunge Max Weber nel suo L'etica protestante e lo spirito del capitalismo.
 
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Beh la "chiesa" cattolica nel suo insieme è piuttosto complessa e contiene tutto ed il contrario di tutto...ad ogni modo semplificando e di moltissimo ogni religione specialmente le tre principali monoteiste sono una forzatura alla volontà del singolo e del diverso da se stessa...non per nulla ognuna cerca di convertire il non credente...con mezzi non sempre leciti e limpidi.

Inoltre dipende sempre dall'impostazione del papa più o meno intrasigente nella dottrina...
 
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