Escort VIOLA RUSSA

DESCRIZIONE FISICA: Bionda (allora era così), altezza 1.70 ca, bel viso, fisico tonico e snello, lato B molto bello, gambe tornite, seno una seconda. Patata depilata.​

Viola è al suo terzo transito nei dintorni della Mole (ha già all'attivo due tour nella scorsa primavera, con gli pseudonimi Nikky e Nicky). Questa recensione è relativa al mio incontro risalente allo scorso Aprile, quando la ragazza riceveva in location Valgioie. Attualmente riceve invece in via Rio de Janeiro (medesima scuderia).
Ci tengo a precisare che a quel tempo Viola (Nikky) aveva i capelli biondi.
Attratto dalle foto dell'annuncio (sostanzialmente identiche a quelle attuali, è cambiato solo il colore della chioma), chiamo e fisso un appuntamento, raggiungendo più tardi il fornicatoio in Via Valgioie.
Viola mi si presenta in tacco 12, vestito corto aderente e calze autoreggenti. È una gran bella ragazza "acqua e sapone", sembra quasi una liceale fresca di diploma (un aspetto decisamente più da teenager, rispetto all'annuncio, nel quale la bravura del fotografo è riuscita a farla sembrare molto più "donna" e anche più "cavallona"). I suoi capelli biondi sono raccolti all'indietro in una lunga treccia.
Scuciti i dobloni pattuiti, mi avvio verso il bagno (in questi primi momenti dell'incontro, non ricordo di averla sentita pronunciare altre parole al di fuori di un "OK" al momento di versarle l'obolo).
Rientro nella stanza, lei nel frattempo si è tolta scarpe e vestito, tenendo addosso solo l'intimo e le calze. Mi avvicino a lei e provo a baciarla, ottenendo in risposta solo dei baci a stampo con le labbra ben serrate.
La spoglio di ciò che ha addosso, pastrocchiandola un po' dovunque (lei lascia fare), per poi farla sdraiare sul lettone.
La faccio mettere a gambe spalancate e mi fiondo con la bocca sulla sua invitante patatina glabra. Mi applico nel Daty con il consueto stakanovismo, ma mi accorgo che il suo corpo è completamente inerte: non un minimo sussulto, non un minimo sospiro.
Alzo lo sguardo e noto che lei mi sta guardando fisso con un mezzo sorriso sulle labbra, come se non gliene fregasse una mazza. L'incontro comincia a sembrarmi sempre più in salita.
Appurato ciò, la faccio mettere a pecora con il viso posizionato sul mio pacco, in modo da saggiarne l'abilità orale: tecnica appena sufficiente nel BBj, effettuato in modo un po' meccanico, e a tratti un po' troppo "dentato". I gioielli vengono lasciati totalmente in disparte.
Mettendo assieme il suo lavoro orale e la digitalizzazione del suo Rai1, riesco finalmente a ravvisare dei decenti segnali di vita nel coinquilino.
Indosso la protezione (lei si ingella per bene là sotto) e vado giù di missionaria (non mi azzardo neanche a proporle la smorzacandela, perché già intuisco che dovrei sobbarcarmi tutto il lavoro da solo). A parte tenere le gambe larghe e accarezzarmi timidamente la testa, la zarina non fa molto altro. Continua a rimanere passiva e inerte. Neanche ci prova, a mettere in scena un gemito di qualche tipo, non fosse altro che per spezzare un po' il silenzio surreale che grava nella stanza.
L'unica differenza nel suo sguardo, rispetto al Daty, è che prima guardava fisso verso di me, mentre adesso fissa il soffitto.
La faccio mettere a pecora e riprendo a sbatterla da dietro, con colpi via via sempre più decisi. Lei lascia fare, impassibile, continuando a rimanere in modalità off-line; i flebili rumori che la sua bocca comincia a emettere dopo un po' di tempo, più che aneliti di eccitazione, sembrano sospiri di sollievo legati al pensiero che di lì a poco mi leverò dalle palle.
Ottengo di concludere con un altro po' di BBj, dove lei si aiuta abbastanza con la mano: concludo svuotandomi nella sua bocca, il CIM (protratto fino all'ultimo) è dignitoso.
Dopo essere passato di nuovo in bagno, mi rivesto e provo a scambiare un po' di conversazione. Ma la fanciulla, più che con singole parole, mi risponde con isolati monosillabi. Come non detto.
È un vero peccato, perché questa zarina, oltre ad avere degli attributi fisici di tutto rispetto, ricorda la classica ragazza della porta accanto. Ma a mio avviso, oltre ad avere poca attitudine, Viola è penalizzata da un carattere eccessivamente timido, che poco si addice a un mestiere difficile come quello che ha intrapreso.​