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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: Anna
CITTA DELL'INCONTRO: Napoli
ZONA: https://goo.gl/maps/HDxGqHpgJDp
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 27
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 100, compreso hotel
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 30 min
DESCRIZIONE FISICA: Viso carino, capelli lunghi, neri, magra, belle gambe
ATTITUDINE: Onesta
LA MIA RECENSIONE:
Noia primaverile. Ho finito di pranzare, avevo voglia di stare da solo. I primi calori, assaggio della prossima stagione, mi mettono malinconia. In estate da ragazzo il tempo assumeva un altro corso, rallentava. L'ozio del non dovere far nulla lo dilatava. Adesso, invece, sembra che acceleri. Incastrare le vacanze nelle pause dal lavoro lo trovo deprimente. La crisi di mezz'età mi ha raggiunto prima dei trent'anni. Non avrò vita lunga a quanto pare. A diciott'anni avevo un'infinità di possibili esistenze davanti. A poco a poco si sono ridotte sempre più, fino a divenire una sola: quella che vivo. La ragazza, gli amici, l'abitudine della quotidianità, certi giorni mi irritano. "E' così per tutti, non sei affatto speciale". Bella fregatura, ciò non mi consola comunque.
Nel dubbio cerco una puttana da scopare. Mi allungo fino a Ischitella, passando per Giugliano. Non vedo nulla. Proviamo Napoli, zona con cui ho poca confidenza.
Stacco di gambe importante, certamente esaltato dai tacchi alti. Minigonna rossa, giacca nera. Capelli legati in una coda di cavallo onesta, senza filtri. Accosto, viso carino. Sale e sorride. Albanese, 27 anni, gli ultimi sette dei quali trascorsi in Italia.
"E tu?", mi chiede.
"18", mento.
Si lascia andare ad una divertita risata. "Te ne avrei dato 22".
'Se avrò intenzione di invecchiare, almeno lo farò bene', penso.
Spigliata, mi suscita simpatia. Mi dirigo in albergo.
In stanza, altri sorrisi, e un po' di imbarazzo. Nei sette anni vissuti qui di certo non avrà fatto la centralinista in un call center, però mi sembra sincera. Apprezzo il momento.
Mi spoglio, pulizie di rito. Esco dal bagno ed è in ginocchio sul letto in intimo nero. Magra, conferma l'impressione sulle gambe.
Mi avvicino. Si slaccia il reggiseno. Ha un bel seno, sodo, all'insù. A metà strada tra una seconda e una terza.
Mi distendo e mi veste il cazzo. Condom rosso, prima volta che lo vedo. Poi capirò perchè viene maledetto da molti. Parte con il pompino. Sono eccitato ma il lavoro lo ha fatto tutto la mia testa perchè quel profilattico non mi fa sentire nulla.
Si stacca dopo un po'. Mi interroga con lo sguardo. "Sali su". Si bagna con la saliva e affonda su di me. Inizia muovendosi lei. Dopo, tenendola per il sedere, la fermo e proseguo io.
Le stringo i seni iniziando a spingere più forte. Rallento un secondo.
"Se ti sei stancato possiamo cambiare".
Ecco, questa semplice frase, innocente, palesa l'impressione che stavo già avendo. Mi sto annoiando. Lei è carina, ha un bel fisico, un seno sexy. E' onesta nel suo lavoro. Ma mi sto annoiando.
Ecco la differenza fra una svuotata e una scopata. Quando scopo la mente si libera, non penso a nulla. Faccio sesso con una ragazza che ho pagato ma il sesso è reale. L'illusione si mantiene viva. Poco importa se prima e dopo mi è chiara la natura del rapporto, il fatto che ho comprato la sua compagnia. Nel mentre, vivo solo la trivialità dei movimenti, l'attrazione per una ragazza che mi piace.
Ora non stiamo scopando. Lei è lontana. Non posso rimproverarla niente, è così e basta. Non centra nulla la confidenza. Gli incontri migliori che ho avuto lo sono stati fin da subito. Eliana mi ficcò la lingua in gola dieci secondi dopo che chiusi la porta. Petrica non mi fece pensare a nulla che non fosse il sesso appena entrati in stanza. Jenzy si strinse a me mentre la penetravo che le sentivo il respiro partire dai polmoni. Regina alternava chiacchiere a succhiate di cazzo con una naturalezza disarmante, ingenua.
Arta... Bè, Arta lasciamola stare.
E così altre, che compaiono inattese, inaspettate.
Sono rapporti questi da ritenersi diversi? No, hanno la stessa base mercenaria, la stessa dose di verità e finzione. Ma le sensazioni sono forti, vivide. Che importa se condivise o meno? E' da stupidi illudersi o pretendere un'esclusività, ancora di più se non si è neppure in grado di offrire lo stesso. Ma questo non toglie che ciò che io provo nell'incontro è reale tanto quanto ciò che provo con le ragazze con cui ci siamo scelti entrambi, con cui ho la consapevolezza della reciproca attrazione.
Le sorrido, in una maniera vera, mi alzo e lei si posiziona a pecorina. La guido tenendola per le anche. Le spingo la schiena in basso, appoggia il viso al cuscino. Raggiungo l'orgasmo. Mi sciacquo. Stende un'asciugamano per terra perchè non vuole sporcarsi i piedi. Ha sempre il sorriso stampato sul volto. Chiacchieriamo fino all'uscita e continuiamo in auto. La riaccompagno. La saluto. Già so che non la rivedrò più.
Bella ragazza, simpatica, alla mano. Onesta nel lavoro. Le auguro buona fortuna come a tutte quelle che ho avuto il piacere di incontrare.
NOME: Anna
CITTA DELL'INCONTRO: Napoli
ZONA: https://goo.gl/maps/HDxGqHpgJDp
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 27
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 100, compreso hotel
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 30 min
DESCRIZIONE FISICA: Viso carino, capelli lunghi, neri, magra, belle gambe
ATTITUDINE: Onesta
LA MIA RECENSIONE:
Noia primaverile. Ho finito di pranzare, avevo voglia di stare da solo. I primi calori, assaggio della prossima stagione, mi mettono malinconia. In estate da ragazzo il tempo assumeva un altro corso, rallentava. L'ozio del non dovere far nulla lo dilatava. Adesso, invece, sembra che acceleri. Incastrare le vacanze nelle pause dal lavoro lo trovo deprimente. La crisi di mezz'età mi ha raggiunto prima dei trent'anni. Non avrò vita lunga a quanto pare. A diciott'anni avevo un'infinità di possibili esistenze davanti. A poco a poco si sono ridotte sempre più, fino a divenire una sola: quella che vivo. La ragazza, gli amici, l'abitudine della quotidianità, certi giorni mi irritano. "E' così per tutti, non sei affatto speciale". Bella fregatura, ciò non mi consola comunque.
Nel dubbio cerco una puttana da scopare. Mi allungo fino a Ischitella, passando per Giugliano. Non vedo nulla. Proviamo Napoli, zona con cui ho poca confidenza.
Stacco di gambe importante, certamente esaltato dai tacchi alti. Minigonna rossa, giacca nera. Capelli legati in una coda di cavallo onesta, senza filtri. Accosto, viso carino. Sale e sorride. Albanese, 27 anni, gli ultimi sette dei quali trascorsi in Italia.
"E tu?", mi chiede.
"18", mento.
Si lascia andare ad una divertita risata. "Te ne avrei dato 22".
'Se avrò intenzione di invecchiare, almeno lo farò bene', penso.
Spigliata, mi suscita simpatia. Mi dirigo in albergo.
In stanza, altri sorrisi, e un po' di imbarazzo. Nei sette anni vissuti qui di certo non avrà fatto la centralinista in un call center, però mi sembra sincera. Apprezzo il momento.
Mi spoglio, pulizie di rito. Esco dal bagno ed è in ginocchio sul letto in intimo nero. Magra, conferma l'impressione sulle gambe.
Mi avvicino. Si slaccia il reggiseno. Ha un bel seno, sodo, all'insù. A metà strada tra una seconda e una terza.
Mi distendo e mi veste il cazzo. Condom rosso, prima volta che lo vedo. Poi capirò perchè viene maledetto da molti. Parte con il pompino. Sono eccitato ma il lavoro lo ha fatto tutto la mia testa perchè quel profilattico non mi fa sentire nulla.
Si stacca dopo un po'. Mi interroga con lo sguardo. "Sali su". Si bagna con la saliva e affonda su di me. Inizia muovendosi lei. Dopo, tenendola per il sedere, la fermo e proseguo io.
Le stringo i seni iniziando a spingere più forte. Rallento un secondo.
"Se ti sei stancato possiamo cambiare".
Ecco, questa semplice frase, innocente, palesa l'impressione che stavo già avendo. Mi sto annoiando. Lei è carina, ha un bel fisico, un seno sexy. E' onesta nel suo lavoro. Ma mi sto annoiando.
Ecco la differenza fra una svuotata e una scopata. Quando scopo la mente si libera, non penso a nulla. Faccio sesso con una ragazza che ho pagato ma il sesso è reale. L'illusione si mantiene viva. Poco importa se prima e dopo mi è chiara la natura del rapporto, il fatto che ho comprato la sua compagnia. Nel mentre, vivo solo la trivialità dei movimenti, l'attrazione per una ragazza che mi piace.
Ora non stiamo scopando. Lei è lontana. Non posso rimproverarla niente, è così e basta. Non centra nulla la confidenza. Gli incontri migliori che ho avuto lo sono stati fin da subito. Eliana mi ficcò la lingua in gola dieci secondi dopo che chiusi la porta. Petrica non mi fece pensare a nulla che non fosse il sesso appena entrati in stanza. Jenzy si strinse a me mentre la penetravo che le sentivo il respiro partire dai polmoni. Regina alternava chiacchiere a succhiate di cazzo con una naturalezza disarmante, ingenua.
Arta... Bè, Arta lasciamola stare.
E così altre, che compaiono inattese, inaspettate.
Sono rapporti questi da ritenersi diversi? No, hanno la stessa base mercenaria, la stessa dose di verità e finzione. Ma le sensazioni sono forti, vivide. Che importa se condivise o meno? E' da stupidi illudersi o pretendere un'esclusività, ancora di più se non si è neppure in grado di offrire lo stesso. Ma questo non toglie che ciò che io provo nell'incontro è reale tanto quanto ciò che provo con le ragazze con cui ci siamo scelti entrambi, con cui ho la consapevolezza della reciproca attrazione.
Le sorrido, in una maniera vera, mi alzo e lei si posiziona a pecorina. La guido tenendola per le anche. Le spingo la schiena in basso, appoggia il viso al cuscino. Raggiungo l'orgasmo. Mi sciacquo. Stende un'asciugamano per terra perchè non vuole sporcarsi i piedi. Ha sempre il sorriso stampato sul volto. Chiacchieriamo fino all'uscita e continuiamo in auto. La riaccompagno. La saluto. Già so che non la rivedrò più.
Bella ragazza, simpatica, alla mano. Onesta nel lavoro. Le auguro buona fortuna come a tutte quelle che ho avuto il piacere di incontrare.