Asya

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NOME INSERZIONISTA: Asya
RIFERIMENTO INTERNET: https://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Asya-70858?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russia
ETA': sui 23, 25 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): fk, daty, 69, bbj, dt, ra1, anal + anal finger, cif, cob
SERVIZI USUFRUITI: tutti
COMPENSO RICHIESTO: 250 (di cui 50 per l'anal)
COMPENSO CONCORDATO: 250
DURATA DELL'INCONTRO: 60 minuti
DESCRIZIONE FISICA: ragazzina Small Skynny, alta 1,60, capelli lunghi lisci castano chiari, discreta in viso, seno una prima, ventre piatto, culetto piccolino e sodo, fichetta con labbra sporgenti, gambe sottili, carnagione molto chiara
ATTITUDINE: tutto sommato buona
REPERIBILITA': ottima con whatsapp
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: i soliti scalini prima degli ascensori
TELEFONO: 3272854461
DATA DELL'INCONTRO: 14/06/2018

LA MIA RECENSIONE: Per nuovi impegni che mi sono piombati di colpo addosso dovrò essere molto più stringato nelle rece. Preso l'appuntamento in serata per 60 minuti, salgo al piano e mi ritrovo in camera con Asya. Condivide l'appartamento con Kamila. E' una russian small skinny perfetta in questo genere, ma vedendola sembra più una rumena che una russa. Subito baci con la lingua e niente inglese, a parte la parola money ovviamente..... Vado in bagno per la solita prassi e torno in camera (con specchio che riprende il letto dai piedi in su). La porto vicino lo specchio, baci, succhiate di tette poi scende al cazzo mettendosi in ginocchio e comincia un buon pompino con continui affondi in deep. Posso osservarla allo specchio mentre esegue questo lavoro di bocca. poi mi metto sul letto e la faccio continuare mentre comincio a esplorare in mezzo alle gambe. Poi 69 con digitalizzazione di entrambi i canali e daty fica/culo. Poi ancora daty con lei a mission. Poi vestizione e inizio a mission sempre con bocche incollate e lingue al lavoro. poi di fianco, preparo il buco del culo e poi lo entro dentro. Mi aveva avvertito facendomi leggere in un foglio che per l'anal dovevo fare molto slowly in quanto era la prima volta... se fosse la prima volta non lo so ma di sicuro non era a suo agio a prenderlo in culo.... Entro la cappella ma in questa posizione mi dice che non ce la fa... la schieno a mission e rientro, quanche stantuffata e ancora mi dice che non ce la fa.... allora è lei stessa che decide di mettersi sdraiata di pancia e m'invita a incularla in quella posizione, si apre le chiappe con le mani e rientro dentro. Lei mi fa segno che così va meglio e finalmente posso incularmela un pò come si deve. Aumento il ritmo e dopo un pò arrivo anche a fine corsa ma quando provo a fotterla alla massima potenza e in modo brutale Asya mi fa cenno di smettere, Allora cambio e la rimetto di fianco e ricomnicio a incularla e inizio gli anal gape... dopo un pò a mission a bordo letto di nuovo nel culo. Non me la sento di fare anal and pussy in quanto non essendosi lavata al meglio dientro il preservativo era pieno di residui.... dopo un pò mi supplica di finirla di incularla che non ce la fa più.... esco e butto via il condom... ne metto un altro e ricomcio a fotterla in varie posizioni.... mission, cowgirl, reverse, doggy e ancora di fianco... poi allo scadere del tempo mi tolgo il condom e mi metto seduto a bordo letto di fronte lo specchio. lei si mette in ginocchio a succhiare e vedo allo specchio il suo culo aperto. comincia a succhiare e a leccare. Gli faccio succhiare e leccare le palle. mentre continua a succhiare gli dico che gli voglio sborrare in bocca e in viso ma a gesti mi fa capire che posso sborrare in viso e sulle zinnette. Comincio a masturbarlo mentre lei lavora continuamente la cappella. Dopo qualche minuto sono pronto a sborrare: mi alzo, con la mano sinistra gli tengo ferma la testa per i capelli e con la destra impugno e masturbo il cazzo e comincio a sborrarle in faccia, un fiotto la colpisce all'occhio sinistro ma non si muove... le ultime schizzate le dirigo sulle tette.... poi lavaggi. mi rivesto e vado via. Tutto finito.
 

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@karl, sempre sul pezzo...
una domanda: questa new entry fa parte della comitiva Tanya, Lalita, Jane & company?
la scheda servizi mi sembra uguale a quella della comitiva.
 
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  • #3
@supertromb, hai indovinato.... fa parte di quel giro lì... è in tour insieme a Kamila che non ho potuto visionare.... sono le nuove reclute, ormai quel gruppetto, dove spiccavano jane e lalita, era molto stagionato e non credo tirasse più.... mi aspetto che arrivino altre nuove ragazze per formare una nuova "comitiva" di ragazzine russe...
 
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il ted

UOMO
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NOME INSERZIONISTA: Asya
RIFERIMENTO INTERNET: https://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Asya-70858?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russa
ETA': Sui venticinque
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ, FK, Leccata di palle, Rai1 e Rai2 ecc...
SERVIZI USUFRUITI: BBJ, FK, Leccata di palle, Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 200
COMPENSO CONCORDATO: 200
DURATA DELL'INCONTRO: Un'ora
DESCRIZIONE FISICA: Bella ragazza, bassina, bel fisico, seno piccolo, sedere perfetto
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': facile (messaggistica tramite whatsapp)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una decina di gradini (nell'androne delle scale) poi terzo piano con ascensore
TELEFONO: 3272854461
DATA DELL'INCONTRO: Una mesata fa

NOTE DEL PUNTER: Come già detto altre volte, per chi non fosse interessato al racconto la recensione vera e propria è dal secondo paragrafo in poi, da Gli aprì con indosso... a ...Anche lui rise

LA MIA RECENSIONE: Le persone che passeggiavano nei centri commerciali gli facevano venire in mente i film dell’orrore con i morti viventi. Li vedeva camminare avanti e indietro, soli, a gruppi, entrando ora in questo ora in quel negozio, ma come non avessero una meta. Si lasciavano andare all’abitudine. Deambulavano, come i vecchi in pigiama negli ospedali. A guardarli sembrava non esistessero problemi: nulla, se non le scarpe alla moda, i vestiti firmati, l’ultima novità in fatto di telefonini, l’apparire. Nei primi del novecento un medico americano era diventato ricco girando il paese facendo lobotomie, gli venne in mente. A migliaia. Più li guardava più non poteva non pensare che lo spirito di Walter Freeman era passato da lì, e ci aveva messo radici.
«Com’è che fanno questi figli di puttana?» si disse. Ma non seppe rispondersi.
Era domenica pomeriggio, il centro commerciale era mezzo vuoto, le persone o al mare o stavano tornando a casa dal mare. Era entrato senza aver nulla da fare, solo per far passare il tempo: aveva fissato l’appuntamento alle cinque del pomeriggio ed erano da poco passate le quattro. Era troppo caldo per stare fuori, il traffico per le strade.
Come sempre visitò un solo negozio: la piccola libreria che si trovava subito a sinistra di una delle entrate. Lesse i titoli dei libri esposti, ad eccezione di qualche classico o di qualche grande autore, era tutta robaccia. Letteratura da stazione. Come sempre passò dal reparto storia per veder ci fossero libri con Mussolini in copertina. Ogni volta che ne vedeva uno lo capovolgeva, mettendolo sottosopra.
Davanti la libreria c’era il piccolo chiosco di un’edicola. Tre o quattro persone erano lì in fila, chi per giocare, chi per comprare un grattaevinci, tutti nella speranza sempre di farcela, di spezzare le catene. Ma non ce l’avrebbero mai fatta. Le persone sono orrende, pensò. Sono brutte, carogne, stupide, ingannate, sono prese in trappola, truffate i più, altri, i molto pochi, che ce la fanno, chi per merito chi per fortuna.
Uscì senza aver comprato niente. Una volta salito in auto s’incamminò lentamente verso l’incontro, allungando di proposito la strada. Il cielo era coperto, ma faceva ugualmente caldo. Caddero due o tre gocce di pioggia, poi smise.

Gli aprì con indosso una camicetta bianca, aperta. Sotto aveva solo l’intimo nero: reggiseno, perizoma, reggicalze, ma senza le calze. Come al solito parlarono, subito entrati in camera. Lui le ricordò quello che avevano pattuito al telefono (non con lei, ma con una sua amica. Aveva chiamato un’altra ragazza, non lei, ma questa quel giorno non poteva, gli aveva risposto. Lei gli propose di incontrare la coinquilina, non tanto convinto accettò ugualmente), lei rispose che aveva problemi di stomaco, quindi il didietro preferiva non farlo. Per farglielo capire lo scrisse nel traduttore del telefono. L’assicurò che per il resto non ci sarebbero stati problemi. Accettò anche questo, e rimase.

Quando tornò dal bagno la vide che ballonchiava da sola, davanti lo specchio. La tv era accesa e trasmetteva un canale di musica. Ancheggiava sensuale, lo vide e sorrise. Si spogliarono, prima lui, poi lei. Lui era seduto sul bordo del letto quando lei cominciò a sfilarsi il reggiseno, facendo uscire un seno piccolo e perfetto, coi capezzoli schiacciati. Lui le baciò la pancia, l’ombelico, risalendo sopra, fino ai capezzoli che strinse con la bocca. Lentamente le calò il perizoma, lei fece cadere la camicia, si chinò in avanti.
Si baciarono a lungo. Lui le stringeva il volto tra le mani, intrecciando le dita nei capelli di lei, poi lentamente si staccarono, lei cominciò a baciargli il petto, la pancia, fino a scendere giù. Lo prese in bocca.
Fu un pompino lungo, salivoso, quasi interminabile. Dopo un po’ lei si alzò, lui si spostò nel centro del letto, e continuarono. Lei ogni tanto lo guardava negli occhi, sorrideva maliziosa, poi tornava di nuovo giù, continuando a leccare e succhiare. Si concentrò sulle palle, scese ancora più giù, stuzzicandogli con la lingua il perineo, lui chiuse gli occhi e finalmente dimenticò tutto. C’era solamente la musica che veniva dalla tv, nell’altra stanza, e in quella stanza solamente loro, loro due sul letto, loro due riflessi nello specchio sull’anta dell’armadio.
Scoparono come disperati, ora forte, ora piano. Lei prima messa di sopra, ad agitarsi sinuosa, mentre da sotto lui le stringeva le natiche. Lei si chinò su di lui, si baciarono a lungo, sempre continuando a muoversi. Lui la sollevò di peso e la fece sdraiare sulla schiena.

«Oh cazzo!» ansimò lui, al momento del finire.
«What’s occazzo?» domandò lei. La bocca all’altezza dell’orecchio di lui. Lui si sollevò sulle braccia, lei lo guardava, tra il curioso e il divertito. «What’s occazzo?» ripeté.

Mancavano dieci minuti alle sei del pomeriggio, si sdraiarono ancora nudi sul letto, parlarono di sciocchezze, il tempo, come sempre, le rispettive città, di zanzare, di mare. Lei era poggiata alla spalla di lui, lui le accarezzava il ventre, all’altezza dell’ombelico.
«Il mare è molto bello qui.» disse lei. In Russia avevano Sochi, continuò, ma non era la stessa cosa. Lui si ricordò di un racconto di Cechov che aveva letto, e le disse: «Avete pure Yalta.»
Lei lo guardò con una smorfia, sorridendo. «La Russia ha perso la Crimea da molti anni.» disse. Si mise a ridete. Anche lui rise.
 
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