-Inizio-
Frequento la Thailandia da oltre 20 anni.
Di rado certo, così come per Cuba, o per la Russia, o il SudAmerica.
Che poi bisognerebbe chiarire la locuzione “di rado”.
Io la intendo come “non quanto vorrei”.
Il Mondo infatti è grande ed il tempo non assorbito dal lavoro, dalla famiglia, e dal quotidiano è maledettamente poco.
In ogni viaggio ho sempre cercato di unire la passione ed il rispetto per i luoghi, con quello altrettanto importante, dell’incontro con le donne che quei luoghi popolavano.
Subito dopo lo tsunami del 2014 – e sono stati versati fiumi d’inchiostro e girate bobine di pellicola per raccontare quell’evento catastrofico – mi recai in alcune zone non colpite che potevano essere frequentate dai turisti, oltre che nell’immancabile Città degli Angeli.
La natura che si riappropria del suo ruolo e dei suoi spazi,e mi spingo a dire “purificare”, se si volesse trovare una chiave religiosa incerte catastrofi naturali.
L’acqua fu per la Thailandia quello che il fuoco fu per Sodoma e Gomorra?
Divagazioni.
-BKK-
Da FKK a BKK cambia molto più che una lettera.
Io sono solo un viaggiatore, non un turista, che ha la fortuna, di quando in quando, di dare una sbirciatina, ed il privilegio di raccontare ciò che ha visto, filtrandolo attraverso le proprie esperienze.
Non starò qui a entrare nei dettagli che mi hanno consentito di passare un paio di settimane di inizio anno tra Bangkok, Phuket e le Andamane.
Motivi di relax e personali.
E' una buona occasione per rifuggire da quello che stanno diventando i locali europei che tanto ho amato, e scrollarsi di dosso il noviziato - con molto poco da dire ed ancora meno esperienza - che li frequenta e racconta nei Forum.
Ho avuto occasione di liberarmi dal quotidiano e ritornare il ragazzo, entusiasta e spericolato a pensarci oggi, appena 20enne che era partito con tre amici, lustri fa, in una terra per noi totalmente nuova e sconosciuta.
Poi furono il Laos, il Vietnam, la Cambogia.
Altri anni. Altri tempi.
Ho visto molte cose cambiare, in Thailandia.
Ma chi ci vive e scrive nei Forum, raccontandolo, potràspiegarvelo meglio di me.
L’arrivo è stato nel primo pomeriggio.
Le solite operazioni per il visto, per l’acquisto di una sim card thai e per il cambio al Superich.
Taxi e dentro il traffico caotico e avvolgente di Bangkok.
Ringrazio per le dritte un seppur virtuale amico, Sexybangkok, che ci vive e con il quale purtroppo, per ristrettezze di tempi egli impegni di entrambi, non avremo mai modo di trovarci.
La fortuna di conoscere persone in tutti i posti del mondo ti può far risparmiare un sacco di seccature.
L’arrivo all’hotel è stato tutto sommato rapido, e ci ha consentito poi, tramite la app Grab, che sarà sempre utilizzata durante il viaggio, insieme ad Eatigo, di dirigerci rapidamente e a costo irrisorio,avendo sempre utilizzato il Meter anziché contrattare la tariffa, a Phrom Phong.
Non avevamo infatti intenzione di perdere un secondo –dovendoci ancora adattare al fuso – con la BTS o la MRT, che avremmo utilizzatoa mani basse nei giorni seguenti.
Ma con gli occhi iniettati di sangue l’importante ora era copulare.
Sukhumvit Soi 24.
Uno dei tanti teen massage.
Il Mango, l'Apple o il Pink erano i papabili studiati a tavolino.
L’afa di Bangkok è sempre indescrivibile.
E ancora frastornati dal viaggio, pesava sulle nostre spalle, assieme all’età, oltre quello che immaginavamo.
Arrivati in loco non eravamo granchè ispirati dalle numerose ragazze, in divisa - composta da maglietta a maniche corte, shorts e scarpette con il tacco - che ti chiamavano a destra e a manca nel vicolo.
Notevole fauna invece si presentava fuori dal “BB Massage”.
Maglietta aderente fuxia e shorts neri con scarpe in tinta.
Entriamo.
Solito cliché, che si ripropone immutabile come un rituale millenario.
La Mamasan ci fa accomodare su un divanetto e tutte le ragazze disponibili formano un ferro di cavallo di fronte a noi.
Scegliamo.
Inchino a mani giunte delle prescelte e sorriso delle scartate.
Si paga in cassa. 2000 bath (circa 50 euro), per un’ora molto abbondante.
Si lasciano le scarpe al piano terra e ci vengono porte delle ciabatte.
Le ragazza prende il kit – contenuto in cesto simile a quelli di plastica che si usa per fare la spesa nei supermercati – e una bevanda a tua scelta e si sale.
Le stanze sono alquanto spartane – nulla a che vedere con quelle del Poseidon o del Christine a Phuket – ed hanno giusto un letto con un comodino, un condizionatore ed una doccia.
Quello che basta.
La mia bella, della quale avevo intravisto gli estremi di un enorme tattoo che le ammantava la schiena, era magra con un sedere che ti poteva stare in una mano e con due seni da fantascienza, evidentemente rifatti.Slanciata seppur minuta.
Viso con lineamente spigolosi e capelli a caschetto scalati in senso inverso.
Si spoglia.
Nessuna brutta sorpresa.
Il fisico è molto bello, e mi leva bermuda e maglietta, pregandomi di accomodarmi in doccia.
Regolazione temperatura dell’acqua, cui provvede lei.
Mi lava ovunque, non lesinando le parti basse.
Neppure quando mi lavo da solo lo faccio con tale maestria.
Ovviamente ricambio.
Mi asciuga - e io lei- e ci dirigiamo, con tre passi, nel letto.
So che il FK non va per la maggiore, e francamente non mi interessa.
Inizia a spalmarmi di olio per il corpo e a strofinarsi, ma dura poco dato che stavo bucando il materasso.
Quando mi giro capisce che è il momento di affondare con il BBJ, molto ben eseguito.
Da una scatola le faccio prendere un preservativo.
Memore di certe difficoltà incontrate con marche autoctone mi ero premurato di portarne una scatola dei miei.
Ma i durex che mi porge andavano benissimo.
E’ stretta ma non troppo. Perfetta.
Proseguiamo in diverse posizioni sino a prenderci tutto il tempo.
Scendo con lei dopo un’altra doccia assieme.
Mamasan mi chiede come sia andata, in uno stentato inglese.
Sorrido e giungo le mani.
Mi rimetto le scarpe.
Gli amici mi aspettavano sul divano degli ospiti.
Usciamo per la cena, prenotata tramite Eatigo.
Durante il viaggi in taxi ci scambiamo le reciproche impressioni, positive per tutti.
Cerchiamo di non farci sopraffare dal fuso e dalla stanchezza mentre mangiamo del pesce eccellente al The Dock – Seafood Bar,sorseggiando una Asahi.
Sono così ricchi come noi di tradizioni enograstronomiche che è difficile capire dove sono i difetti ed i pregi di un piatto, ma posso dire che ho mangiato divinamente per tutto il tempo e in ogni posto, dal più lussuoso, e ce ne sono stati molti, allo street food.
Dal punto di vista culinario, anzi, da qualsiasi punto divista, Bangkok si conferma leggendaria.
Tutto quello che avete sentito, e anche di più.
Non poteva mancare una tappa in Nana Plaza, ma prima di arrivarci c’è da camminare sul marciapiede e lo spettacolo è sempre lo stesso.Immutabile.
A sinistra locali con gente seduta a bere, e a destra –sempre sul marciapiede – postazioni dove cucinano e vendono di tutto, dal pesce al viagra, mentre le macchine camminano a passo d’uomo in strada. Insegne luminose e luci al neon intermittenti ovunque, mentre cercate di non calpestare rivoli di qualcosa.
All’ingresso in Nana Plaza ci sono i blocchi di cemento –anche qui sono arrivati i venti degli attacchi terroristici – e gli zaini, mio incluso, vengono controllati da solerti funzionari.
Come Roma era il centro dell’immenso Impero Romano, così pe rla prostituzione e la lascivia Bangkok è l’Impero Romano e Nana Plaza è Roma.
Sulla scritta giallo fluo “Nana Plaza” che vi accogliecampeggia una bocca rossa con dei denti bianchi, e sotto la scritta un’altra,“The World Largest Adult Playground” che non necessita di traduzione.
Impossibile rimanere indifferenti.
Su tre piani – credo – la più perversa e completa delleofferte sessuali.
Locali con donne, trans, e dio sa cosa solo…mani che che vi toccano ovunque… ragazze di ogni fattezza che cercano di portarvi nei locali….gente che mangia pasti a portar sopra le colonnine che delimitano la balconata…scritte Lollipop rossa e bianca ed happy hours e strips… predominanza di colore viola e rosso…
Mi verso queste ridondanti immagini negli occhi e ne esco inebetito.
Il solito prezzo da pagare nei viaggi intercontinentali, in aggiunta, ti fa ricordare il peso di non essere giovane.
Comunque siamo viaggiatori, in una città sconvolgente.
Al limite della dissoluzione psicologica progressiva.
Al limite della perdita d’identità
Terminiamo un bel giro e rientriamo.
L’indomani, mattina impegnata, e non è di interesse per chi legge.
Poi eccellente pranzo all’Holyday Inn, sempre tramite l’appEatigo, nella meravigliosa zona esterna con piscina ammirando lo skyline, e giro al Terminal 21i.
Prima di recarci in aeroporto per Phuket non poteva mancare un passaggio all’eccellente Mango Massage, in Sukhumvit Soi 24.
Locale più raffinato sicuramente rispetto al BB della sera prima, seppur di pari costo, .
Anche qui, seppur gli abituali mi dicono in leggero calo,siamo ad alti livelli.
Minor numero di ragazze presenti, anche in esterna, dato l’orario.
Prima vedo il catalogo.
“Non credo che una così ci possa essere sul serio”,penso mentre indico alla Mamasan la foto della ragazza che volevo.
E invece…
La bella che mi si materializza dopo essere stata chiamata è Bo, ha 23 anni ed è 1,65 cm. Capelli lunghi castano-ramato. Magra con un bel seno naturale, belle gambe e sedere e bellissima dentatura. D'altronde ho visto cliniche dentali ovunque.
Molto devota e paziente nella prestazione, che prevede l’usodi quantità industriale di olio.
Termino con sommo gaudio.
Usciamo giusto in tempo per rientrare in hotel in tuk tuk –esperienza che avevo dimenticato, e dopo averla riprovata ho capito il perché della rimozione – guidato da un pazzo con occhi crepati che riuscivo a intravedere dallo specchietto retrovisore e asciugamano al collo, che a momenti non poneva fine anzitempo alla vacanza.
Riusciamo a prendere un taxi per arrivare per un pelo al Don Mueang.
Tentacolare, riferito a Bangkok, l’avrete letto 1000 volte come aggettivo.
Ma anche squallida e scintillante.
Dove a due metri convivono templi buddisti immacolati e sacche evidenti di povertà con madri e figli che dormono sotto le scalinate che portano alla BTS.
Grattacieli e locali alla moda, con gente che cucina sui marciapiedi qualsiasi cosa e vende qualsiasi cosa.
E vogliamo parlare di quei dannati cavi elettrici a poco più dell’altezza d’uomo o del sempiterno traffico paralizzato?
Alcuni ritengono che il castigo di Dio sia inevitabile, e conducono vita ritirata e di privazioni, altri per lo stesso motivo preferiscono darsi ad ogni tipo di licenza e vizio.
E credo questi ultimi vengano qui.
Lascio una città dove tutti possono trovare ciò che desiderano, e ne riparlerò come esaltante tappa finale del mio tour.
Frequento la Thailandia da oltre 20 anni.
Di rado certo, così come per Cuba, o per la Russia, o il SudAmerica.
Che poi bisognerebbe chiarire la locuzione “di rado”.
Io la intendo come “non quanto vorrei”.
Il Mondo infatti è grande ed il tempo non assorbito dal lavoro, dalla famiglia, e dal quotidiano è maledettamente poco.
In ogni viaggio ho sempre cercato di unire la passione ed il rispetto per i luoghi, con quello altrettanto importante, dell’incontro con le donne che quei luoghi popolavano.
Subito dopo lo tsunami del 2014 – e sono stati versati fiumi d’inchiostro e girate bobine di pellicola per raccontare quell’evento catastrofico – mi recai in alcune zone non colpite che potevano essere frequentate dai turisti, oltre che nell’immancabile Città degli Angeli.
La natura che si riappropria del suo ruolo e dei suoi spazi,e mi spingo a dire “purificare”, se si volesse trovare una chiave religiosa incerte catastrofi naturali.
L’acqua fu per la Thailandia quello che il fuoco fu per Sodoma e Gomorra?
Divagazioni.
-BKK-
Da FKK a BKK cambia molto più che una lettera.
Io sono solo un viaggiatore, non un turista, che ha la fortuna, di quando in quando, di dare una sbirciatina, ed il privilegio di raccontare ciò che ha visto, filtrandolo attraverso le proprie esperienze.
Non starò qui a entrare nei dettagli che mi hanno consentito di passare un paio di settimane di inizio anno tra Bangkok, Phuket e le Andamane.
Motivi di relax e personali.
E' una buona occasione per rifuggire da quello che stanno diventando i locali europei che tanto ho amato, e scrollarsi di dosso il noviziato - con molto poco da dire ed ancora meno esperienza - che li frequenta e racconta nei Forum.
Ho avuto occasione di liberarmi dal quotidiano e ritornare il ragazzo, entusiasta e spericolato a pensarci oggi, appena 20enne che era partito con tre amici, lustri fa, in una terra per noi totalmente nuova e sconosciuta.
Poi furono il Laos, il Vietnam, la Cambogia.
Altri anni. Altri tempi.
Ho visto molte cose cambiare, in Thailandia.
Ma chi ci vive e scrive nei Forum, raccontandolo, potràspiegarvelo meglio di me.
L’arrivo è stato nel primo pomeriggio.
Le solite operazioni per il visto, per l’acquisto di una sim card thai e per il cambio al Superich.
Taxi e dentro il traffico caotico e avvolgente di Bangkok.
Ringrazio per le dritte un seppur virtuale amico, Sexybangkok, che ci vive e con il quale purtroppo, per ristrettezze di tempi egli impegni di entrambi, non avremo mai modo di trovarci.
La fortuna di conoscere persone in tutti i posti del mondo ti può far risparmiare un sacco di seccature.
L’arrivo all’hotel è stato tutto sommato rapido, e ci ha consentito poi, tramite la app Grab, che sarà sempre utilizzata durante il viaggio, insieme ad Eatigo, di dirigerci rapidamente e a costo irrisorio,avendo sempre utilizzato il Meter anziché contrattare la tariffa, a Phrom Phong.
Non avevamo infatti intenzione di perdere un secondo –dovendoci ancora adattare al fuso – con la BTS o la MRT, che avremmo utilizzatoa mani basse nei giorni seguenti.
Ma con gli occhi iniettati di sangue l’importante ora era copulare.
Sukhumvit Soi 24.
Uno dei tanti teen massage.
Il Mango, l'Apple o il Pink erano i papabili studiati a tavolino.
L’afa di Bangkok è sempre indescrivibile.
E ancora frastornati dal viaggio, pesava sulle nostre spalle, assieme all’età, oltre quello che immaginavamo.
Arrivati in loco non eravamo granchè ispirati dalle numerose ragazze, in divisa - composta da maglietta a maniche corte, shorts e scarpette con il tacco - che ti chiamavano a destra e a manca nel vicolo.
Notevole fauna invece si presentava fuori dal “BB Massage”.
Maglietta aderente fuxia e shorts neri con scarpe in tinta.
Entriamo.
Solito cliché, che si ripropone immutabile come un rituale millenario.
La Mamasan ci fa accomodare su un divanetto e tutte le ragazze disponibili formano un ferro di cavallo di fronte a noi.
Scegliamo.
Inchino a mani giunte delle prescelte e sorriso delle scartate.
Si paga in cassa. 2000 bath (circa 50 euro), per un’ora molto abbondante.
Si lasciano le scarpe al piano terra e ci vengono porte delle ciabatte.
Le ragazza prende il kit – contenuto in cesto simile a quelli di plastica che si usa per fare la spesa nei supermercati – e una bevanda a tua scelta e si sale.
Le stanze sono alquanto spartane – nulla a che vedere con quelle del Poseidon o del Christine a Phuket – ed hanno giusto un letto con un comodino, un condizionatore ed una doccia.
Quello che basta.
La mia bella, della quale avevo intravisto gli estremi di un enorme tattoo che le ammantava la schiena, era magra con un sedere che ti poteva stare in una mano e con due seni da fantascienza, evidentemente rifatti.Slanciata seppur minuta.
Viso con lineamente spigolosi e capelli a caschetto scalati in senso inverso.
Si spoglia.
Nessuna brutta sorpresa.
Il fisico è molto bello, e mi leva bermuda e maglietta, pregandomi di accomodarmi in doccia.
Regolazione temperatura dell’acqua, cui provvede lei.
Mi lava ovunque, non lesinando le parti basse.
Neppure quando mi lavo da solo lo faccio con tale maestria.
Ovviamente ricambio.
Mi asciuga - e io lei- e ci dirigiamo, con tre passi, nel letto.
So che il FK non va per la maggiore, e francamente non mi interessa.
Inizia a spalmarmi di olio per il corpo e a strofinarsi, ma dura poco dato che stavo bucando il materasso.
Quando mi giro capisce che è il momento di affondare con il BBJ, molto ben eseguito.
Da una scatola le faccio prendere un preservativo.
Memore di certe difficoltà incontrate con marche autoctone mi ero premurato di portarne una scatola dei miei.
Ma i durex che mi porge andavano benissimo.
E’ stretta ma non troppo. Perfetta.
Proseguiamo in diverse posizioni sino a prenderci tutto il tempo.
Scendo con lei dopo un’altra doccia assieme.
Mamasan mi chiede come sia andata, in uno stentato inglese.
Sorrido e giungo le mani.
Mi rimetto le scarpe.
Gli amici mi aspettavano sul divano degli ospiti.
Usciamo per la cena, prenotata tramite Eatigo.
Durante il viaggi in taxi ci scambiamo le reciproche impressioni, positive per tutti.
Cerchiamo di non farci sopraffare dal fuso e dalla stanchezza mentre mangiamo del pesce eccellente al The Dock – Seafood Bar,sorseggiando una Asahi.
Sono così ricchi come noi di tradizioni enograstronomiche che è difficile capire dove sono i difetti ed i pregi di un piatto, ma posso dire che ho mangiato divinamente per tutto il tempo e in ogni posto, dal più lussuoso, e ce ne sono stati molti, allo street food.
Dal punto di vista culinario, anzi, da qualsiasi punto divista, Bangkok si conferma leggendaria.
Tutto quello che avete sentito, e anche di più.
Non poteva mancare una tappa in Nana Plaza, ma prima di arrivarci c’è da camminare sul marciapiede e lo spettacolo è sempre lo stesso.Immutabile.
A sinistra locali con gente seduta a bere, e a destra –sempre sul marciapiede – postazioni dove cucinano e vendono di tutto, dal pesce al viagra, mentre le macchine camminano a passo d’uomo in strada. Insegne luminose e luci al neon intermittenti ovunque, mentre cercate di non calpestare rivoli di qualcosa.
All’ingresso in Nana Plaza ci sono i blocchi di cemento –anche qui sono arrivati i venti degli attacchi terroristici – e gli zaini, mio incluso, vengono controllati da solerti funzionari.
Come Roma era il centro dell’immenso Impero Romano, così pe rla prostituzione e la lascivia Bangkok è l’Impero Romano e Nana Plaza è Roma.
Sulla scritta giallo fluo “Nana Plaza” che vi accogliecampeggia una bocca rossa con dei denti bianchi, e sotto la scritta un’altra,“The World Largest Adult Playground” che non necessita di traduzione.
Impossibile rimanere indifferenti.
Su tre piani – credo – la più perversa e completa delleofferte sessuali.
Locali con donne, trans, e dio sa cosa solo…mani che che vi toccano ovunque… ragazze di ogni fattezza che cercano di portarvi nei locali….gente che mangia pasti a portar sopra le colonnine che delimitano la balconata…scritte Lollipop rossa e bianca ed happy hours e strips… predominanza di colore viola e rosso…
Mi verso queste ridondanti immagini negli occhi e ne esco inebetito.
Il solito prezzo da pagare nei viaggi intercontinentali, in aggiunta, ti fa ricordare il peso di non essere giovane.
Comunque siamo viaggiatori, in una città sconvolgente.
Al limite della dissoluzione psicologica progressiva.
Al limite della perdita d’identità
Terminiamo un bel giro e rientriamo.
L’indomani, mattina impegnata, e non è di interesse per chi legge.
Poi eccellente pranzo all’Holyday Inn, sempre tramite l’appEatigo, nella meravigliosa zona esterna con piscina ammirando lo skyline, e giro al Terminal 21i.
Prima di recarci in aeroporto per Phuket non poteva mancare un passaggio all’eccellente Mango Massage, in Sukhumvit Soi 24.
Locale più raffinato sicuramente rispetto al BB della sera prima, seppur di pari costo, .
Anche qui, seppur gli abituali mi dicono in leggero calo,siamo ad alti livelli.
Minor numero di ragazze presenti, anche in esterna, dato l’orario.
Prima vedo il catalogo.
“Non credo che una così ci possa essere sul serio”,penso mentre indico alla Mamasan la foto della ragazza che volevo.
E invece…
La bella che mi si materializza dopo essere stata chiamata è Bo, ha 23 anni ed è 1,65 cm. Capelli lunghi castano-ramato. Magra con un bel seno naturale, belle gambe e sedere e bellissima dentatura. D'altronde ho visto cliniche dentali ovunque.
Molto devota e paziente nella prestazione, che prevede l’usodi quantità industriale di olio.
Termino con sommo gaudio.
Usciamo giusto in tempo per rientrare in hotel in tuk tuk –esperienza che avevo dimenticato, e dopo averla riprovata ho capito il perché della rimozione – guidato da un pazzo con occhi crepati che riuscivo a intravedere dallo specchietto retrovisore e asciugamano al collo, che a momenti non poneva fine anzitempo alla vacanza.
Riusciamo a prendere un taxi per arrivare per un pelo al Don Mueang.
Tentacolare, riferito a Bangkok, l’avrete letto 1000 volte come aggettivo.
Ma anche squallida e scintillante.
Dove a due metri convivono templi buddisti immacolati e sacche evidenti di povertà con madri e figli che dormono sotto le scalinate che portano alla BTS.
Grattacieli e locali alla moda, con gente che cucina sui marciapiedi qualsiasi cosa e vende qualsiasi cosa.
E vogliamo parlare di quei dannati cavi elettrici a poco più dell’altezza d’uomo o del sempiterno traffico paralizzato?
Alcuni ritengono che il castigo di Dio sia inevitabile, e conducono vita ritirata e di privazioni, altri per lo stesso motivo preferiscono darsi ad ogni tipo di licenza e vizio.
E credo questi ultimi vengano qui.
Lascio una città dove tutti possono trovare ciò che desiderano, e ne riparlerò come esaltante tappa finale del mio tour.