[RECE] Daniela - OTR notturna - Lungomare Montesilvano (PE)

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Località
Colle della vecchia Montesilvano(PE)

Valutazione sintetica della mia esperienza:
(2/5) ★★☆☆☆


NOME OTR: Daniela
ZONA DELL’INCONTRO: Viale Aldo Moro/Via Isonzo, lungomare qui:
CITTA DELL'INCONTRO: Montesilvano (PE)
NAZIONALITA': Ghanese
ETA': 23
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): non chiesti
SERVIZI USUFRUITI: RAI1 a 0° e a 90°
COMPENSO RICHIESTO: 20€
COMPENSO CONCORDATO: 20€ + 10€(regalo)
DURATA DELL'INCONTRO: 10 min FUCK
DESCRIZIONE FISICA: giovane, alta1.70cm, corporatura magra e slanciata, capelli neri ricci, occhi scuri, viso allineato alla stirpe ma leggermente più grazioso, carnagione scura, culetto piccolino, tette presunta 2° taglia..
ATTITUDINE: tranquilla
REPERIBILITA': dalle 18:00 alle 22:00

LA MIA RECENSIONE:[/LEGEND]

Chi mi conosce sa che sono un Punter d’onore.
Io non chiedo informazioni, io do informazioni.
Io non prometto recensioni, io faccio recensioni.
No, non sono impazzito sono solo un po’ scontento al momento, ma mi passerà.
Sapete, essere un Punter OTR è differente dall’essere un Punter LOFT.
Partendo da questo presupposto vi dico:
Le troie che battono per strada adescando clienti, si pongono in condizione di essere “spiate”.
Adesso non mi frega più di tanto ma quando battevo seriamente il territorio, riuscivo pure fargli i conti in tasca ste zoccole.
Non ci vuole mica l’arte, lavorano sul suolo pubblico davanti agli occhi di tutti, a botte di carico e scarico uno se la fa un’ideuzza di quanto riescono a racimolare.
Ma non voglio alludere ai loro introiti ma ben si a chi caccia i soldi dal proprio portamonete per darglieli.
Questo è il pensiero che mi amareggia un po’.
Quelli che un tempo guardavo in cagnesco come miei nemici, adesso, grazie a Punterforum si sono trasformati in “stimati colleghi”.
Indipendentemente dal cambio di stato però, li sempre visti con gli occhi miei caricare tutte le sere, in tutti questi anni … e saranno quasi tutti trogloditi senza computer … ma mi aspettavo una maggiore partecipazione a livello di recensioni.
No problem! Io continuerò a fare il mio … mi spiace solo che, avendo poche alternative, vi dovete sorbire le mie logorroiche storie.
Iniziamo dunque:
Non mi sono fatto molte
negrette nella mia vita. Ci sono “difetti” che mi lasciano desistere.
Innanzitutto la voce, troppo cavernosa, poi l’odore particolare spesso molto forte, poi il naso, troppo schiacciato, senza parlare delle impressionanti cicatrici sulle guance … e poi l’idea che dal punto di vista igienico sanitario lascino un po’ troppo a desiderare non mi aiuta affatto ad agganciarle. Magari sarà pregiudizio, ma lungo la bonifica del Tronto ne avrò viste a migliaia appollaiate sopra colline di immondizia e mi è rimasto fin troppo impresso.
Una lancia a loro favore però voglio spezzarla: alcune di loro hanno un fisico che la maggior parte delle bianche se lo sognano.
Comunque, Montesilvano, in base ai gusti miei personali, è diventata una merda.
Io mi ci ostino a passarci sempre ma quello che vedo è oramai sempre lo stesso scenario:
-Prostitute tardone
-Trans
Negre
… niente trippa pere me dunque.
Nonostante tutto, raramente, qualcosina riesco ancora a rimediare … pure qua.
Infatti la mia scura preda la si può trovare all’imbocco di Via Isonzo.
Daniela street.jpg

Daniela Maps.jpg

Via Isonzo è la via dove un tempo c’era il pub Lenny’s … poi per un periodo diventato una discoteca rumena.
Che bei tempi quelli, quando ci andavo a prendere Larissa … scopavamo dove sapevo io e
poi la riaccompagnavo a ballare (con 30 euro in più nel portafoglio).
Ma il roseo passato è andato via, lasciando il posto ad un nero presente.
Sicuramente le nere non sono tutte uguali tra loro, ma pigramente non mi sono mai troppo concentrato a distinguerle bene le une dalle altre.
Questa nera, grazie alla sua particolare costituzione fisica, mi risulta facile identificarla.
Nonostante tutto avesse delle potenzialità, non ero molto convinto, infatti ho lasciato passare diverso tempo.
Poi una sera, dopo aver vagato inutilmente per tutta Pescara, vengo assalito dal raptus e decisi che la “negretta” andava più che bene.
Parcheggio la macchina nei paraggi e m’ imbosco in pineta.
La pineta la conosco abbastanza grazie ai tanti infrattamenti fatti nel passato.
Compaio alla sua presenza e le faccio cenno di seguirmi dietro agli arbusti.
In quella occasione non le chiesi niente, nemmeno il nome.
Volevo solo una veloce sveltina e non mi fregava nulla di fare conversazione.
Le do 20 euro, la giro, le abbasso i pantaloni e dopo averglielo strusciato un pò sul culo, me lo incappuccio e glie lo schiaffo dentro quelle belle chiappettine.
Le frasche in cui ci siamo riparati questo periodo non sono rigogliose e sebbene apparentemente sembrino a prova di sguardi, in realtà non lo sono affatto.
Mi svuoto la saluto e me ne vado.
Pensavo che quella sarebbe stata la mia unica infilzata con lei.
A distanza di una settimana ripasso nei paraggi in assetto da guerra.
Non avevo trovato nulla e, siccome lei è sempre la, decido di replicare.
Parcheggio sempre nei paraggi e faccio una passeggiatina sul marciapiede lato mare.
Lei mi riconosce, le faccio un segno e taglio verso la distesa acquea.
LLa signorina aspetta un po’ e poi mi raggiunge sulla spiaggia.
Una volta giunta da me, solite 20 euro e solito copione.
Ci salutiamo e ci separiamo.
Non c’è due senza tre ed infatti non passa molto tempo che mi ripresento a lei.
Stavolta però, superato il rodaggio, avevo voglia di qualcosa di più sostanzioso.
Le spalanco la portiera della mia macchina, lei sale, e me la porto via.
Durante il tragitto ho avuto occasione di conoscere la ragazza ed è infatti questo l’incontro che merita di essere recensito.
Ora che eravamo diventati “quasi amici” potevo portarla in un posticino li vicino dove potevamo stare al calduccio nella mia macchina, ma soprattutto potevo trombarmela con la luce accesa.
Facciamo dunque due chiacchiere e mi dice di chiamarsi Daniela, di essere del Ghana, di avere 23 anni, di essere in Italia già da due anni ma che esercita solamente da uno.
Lei è molto tranquilla e non conosce ancora molto bene la nostra lingua e nemmeno con l’inglese va molto forte.
Arrivati sul posto parcheggio.
Le do i soldi, ma questa volta, decido di allungarle un extra di 10€ perché ho voluto darle ciò che ricevono le “bianche”.
Lei è rimasta felice.
Assicurandomi che il mio anfratto non fosse già condiviso da qualche altro scopatore, accendo la luce.
Io quando posso tengo sempre la luce accesa perché voglio vedere tutto.
Lei si toglie i pantaloni e poi si sfila le mutande … ma resta coperta sopra, avvolta in una specie di giubbetto aderente.
Io la volevo tutta nuda e, contando anche sulla mia generosità concessa prima, le ho chiesto se poteva spogliarsi pure sopra.
Nella mia macchina c’era un discreto calduccio per cui non avrebbe di certo sofferto il freddo se lo avesse fatto.
Ma la troietta, vanificando la mia aspettativa, mi ha dato picche e mi ha chiesto altri soldi per poterlo fare.
Bella roba!, che mi serva di lezione, mai più generosità.
Comunque mi ha concesso d’ infilare una mano sotto la maglietta del “giumbotto”.
Era molto stretto e non saprei dirvi quanto fossero grande ciò che ho tastato.
Ho avvertito una certa consistenza ma probabilmente era merito del reggiseno imbottito.
Ok niente tette, non mi rimaneva altro che concentrarmi con la parte di sotto.
Con una mano abbasso i sedili, con l’altra mano le alliscio le coscie, mentre con l’altra mano do una criccata al cobra …. e con l’ultima mano, rimasta libera, regolo gli specchietti retrovisori in modo che potevo guardare dietro anche da chinato. Quando ho una preda tra le mani divento un “polipone”.
Una volta raggiunto un certo vigore abbandono il mio sedile e la vado a trovare nel suo.
E’ una fortuna che io adoro le ragazze minute, se mi piacessero le balene temo proprio che certe tipo di acrobazie proprio non potrei permettermele di fare in macchina.
Lei è di fronte a me, scoperta fino al pancino, e di sotto, tenendomi allargata le gambe mi mostra la fighetta con un leggero strato di peluria in ricrescita.
Non glie l’ho osservata benissimo, ma non ho rilevato differenze enormi rispetto alle fighette rumene che sono abituato a vedere.
Decido quindi di iniziare ma, distrattamente, mi scordo che potevo metterglielo anche in bocca.
Le afferro le cosce, le sollevo, la tiro a me perché era un po’ distante e appena vedo che la distanza d’inserimento è buona, metto il cappuccio, e faccio entrare Neutrino junior dentro la caverna nera.
Inizio a pompare mentre lei resta sdraiata senza emettere suoni.
Le osservo il viso e nonostante la reputassi la più graziosa delle sue colleghe, devo confermare che è sufficientemente passabile. Quando la conobbi aveva i capelli lisci con mesh marroni che le davano una maggiore bellezza, questa sera invece era tornata nera e riccia, cosa che non ho gradito particolarmente.
Comunque non c’è niente da fare, a me le nere non mi piacciono!!! ecco perché non le carico,
senza parlare del tono di voce … bleaaa! meglio che non parlano.
Nella mia vita mi sono scopato pochissime nere, magari in futuro imparerò ad apprezzarle ma per il momento è così.
Mentre la pompo, continuo ad osservarla, e mentre la squadravo, la mia attenzione si sofferma sulle mani.
Non mi sono piaciute affatto, a causa del gioco di colore tono su tono di marrone sembrava una che avesse scavato a mani nude nel terreno e non si fosse lavata.
Sarò strano, sarò un razzista inconscio, bu? ma questa è la sensazione che ho provato.
Decido di cambiare posizione e la faccio mettere a pecora con le ginocchia poggiate su entrambi i sedili.
Il culetto è il suo pezzo forte ed era quello prevalentemente il motivo per cui eravamo li.
La prendo da dietro e la infilzo, lei non resta ferma ma spinge a sua volta verso di me.
Lo fa con una certa enfasi credendo di agevolare la venuta ma in realtà non è cosi perché era più fastidioso che godurioso.
L’ho dovuta tenere ferma per i fianchi con una certa forza perché se continuava ero a rischio ammosciamento.
Mi concentro perché avevo deciso che poteva andare bene così e dovevo terminare.
Così è accaduto, dopo pochi altri colpi ben assestati, termino.
Ci rivestiamo e ce ne andiamo.
Non è stato il massimo, alla fine era stato un ripiego, comunque ero riuscito a svuotarmi e placare la mia animale sete di sesso.
Al ritorno mi dice se potevo riaccompagnarla a casa e cosi ho fatto.
Mi sono fatto lasciare il numero casomai mi venisse voglia di farmi una sveltina fra le frasche in futuro.
Queste sere non l’ho vista, ho chiesto alla sua amica Franca quando tornava, ma lei non me lo ha saputo dire.
E' una recensione un pò forzata ... ma sono comunque sempre felice di averla fatta.
Saluti
 
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