[RECE] MARINELLA - OTR - PRATO - OFELIA GIUGNI

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...ossia le tragicomiche.

...dopo diverse interviste in un crescendo di delusione approdo a Marinella, presente in queste sere presso la rotatoria in oggetto alla confluenza di viale fratelli cervi in direzione maliseti.

Vestitino nero attillato, capello riccio, lei, un bel sorriso, tanto basta per farsi fregare per bene. Mora abbronzata tra i 25 e i 30 annin una seconda scarsa e poco tonica di seno, ma un bel sedere che parla alla luna. Niente auto, lei, solo casa, per un garelli originale. Ha un piacevolissimo italiano, tanto che se non sapesse distinguere la destra dalla sinistra passerebbe per italiana a tutti gli effetti, continua parlantina vivace, nel tragitto prova anche ad alzare il tiro per 150 con rai2, cosa che declino prontamente considerato completamente inadeguato il circuito alle prestazioni. Per certe cifre preferisco tutt'altra location. Riceve poco lontanto, facendo il giro del quartiere fino ad arrivare a via di cantagallo a ridosso della piazzetta del mercato. Saliamo al primo piano dove un appartamento in sottotetto rovente ci accoglie con una spaziosa ed ordinata stanza. Qui scopro he nell'offerta e' previsto anche un veloce aperitvo, talmente veloce che mentre io prendo il bicchiere dal contenuto rigorosamente analcolico, lei e' gia' mezza nuda e sollecita.

Sul letto l'incalza barzotto e si applica sufficientemente ma alla richiesta di replica esegue al massimo due battute.
Al che si mette orgogliosa a pecora esponendo il suo culetto che, a onor del vero, meriterebbe davvero un giro se non fosse cosi' sopravvalutato. Lei e' davvero simpatica ma lo diventa un po' meno appena si scopre che le cose non sono cosi' fluide e lubrificate come sembrano al che mi avvicendo a togliere il pollo dal forno non appena mi accorgo che qualcosa ha perso la sua resistenza e non mi sembra il caso di correre inutili rischi, Per fortuna ho una buona sensibilita' e la cosa e' stata praticamente istantanea.

Lei si professa sprovvista di ulteriori orpelli atti alla protezione sanitaria, il che par subito una colossale scusa per incassare senza finire la partita ma, sentendosi osservata impetosamente, si propone per un lavoro di falegnameria che in un certo qual modo finisce la prestazione. Non prima di un ulteriore intervento preventivo atto a salvaguardare il prossimo collega che si fosse avvicendato su quel lenzuolo: se non era per me il prossimo trovava il letto bello umido senza dubbio e con un odore difficilmente mascherabile.

Se non bastasse a questo punto si incupisce la situazione per la mancanza di prodotti cartacei atti alla sommaria pulizia del membro intriso e faticato, che rende necessaria la fuga verso l'ampio e pulito bagno, dove altresi' non si rinviene traccia di strumenti o suppellettili impiegabili per l'asciugatura post abluzioni. La tipa gentilmente mi porge il suo asciugamano che, utilizzato ad uopo, ripongo sul lavandino. In quel momento dovrebbe essere scattato il flash back della mia vita in pochi millesimi di secondo ma cosi' non e' stato. Ho percio' rischiato di morire senza tanta cineatografia scivolando sulla condensa del tubo di scarico del condizionatore che proprio sulla porta del bagno aveva nel mentre formato una pozza di inenarrabile prodigiosita'. Solo la buona stella del punter mi ha salvato da stroncamento certo e multiplo sulla soglia del bagno di una stradale simpatica ma furbetta che nel mentre da bella e abbronzata quale era diventa pallida come un cencio passato in candeggina.

Tutto e' bene quel che finisce bene e decido di portare a casa la pellaccia salvata dal felino istinto di sopravvivenza.

il tutto consumato in circa 20 cinematografici minuti in cui si sono affacendati anche altri pittoreschi personaggi che nei seguenti titoli di coda ringrazio:

- l'amica otr albanese che nel parcheggio di fronte alla location dal finestrino di una BMW fiammante l'ha tenuta in dolce conversazione per 3 minuti congedandosi con un caloroso quanto vociante "BUONA SCOPATAAAA"
- l'indigeno abitante al primo piano che silenziosamente ha assistito alla scena sbirciando dagli scuri socchiusi con sguardo sicuramente biasimante e rassegnato
- i pazientosi coinquilini di due pianerottoli attraversati a colpetti di tacco 9 senza ritegno dopo la mezzanotte
- l'amica otr di sconosciuta nazionalita' presente al rientro alla base al distributore esso di fronte all'agip di viale fratelli cervi salutata al grido di "CIAO STRONZA, LAVORA TROIA" e speriamo che siano amiche. La tipa impassibile forse era acusticamente protetta da uno di quei comuni impianti sonori denominati IPOD e quindi non deve aver capito. speriamo.
- l'uomo col mercedes che al momento di riconsegnare la tipa al luogo di prelievo nonostate i chiari segni di accostamento ha pensato di rimanermi appiccicato al culo costringendomi ad uscire completamente dalla carreggiata per lasciarlo sfilare con conseguente discesa della tipa all'interno del vegetale siepe presente.

Insomma, anche stavolta e' andata, sara' che la butto sul ridere e mi pesa meno, ma per me sono proprio 50 euro buttati nel cesso.

A voi !
 
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