[RECE] Alina - OTR - Osio Sotto (BG)

C

cicciobg

Ospite
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NOME: Alina
STATO: Romania
ETA': circa 22
LUOGO: OSIO SOTTO (BG)
MAPS: Osio sotto, angolo tra via Monte Grappa e Armando Diaz
http://maps.google.it/maps?q=45.613...=m&z=17&vpsrc=0&panoid=fNiPKaisOIsTS3nVvB803w
SERVIZI OFFERTI: 30 bj+rai1
SERVIZI USUFRUITI: 30 bj+rai1
ORARI:verso 1,00

VOTO PERSONALE : ESTETICA 7,5 - SIMPATICA 7 - PRESTAZIONI 6-

ero in cerca di Andrea, ben recensiata da un ns punters...ma dopo vari passaggi vedo che al punto dove fu caricata non c'è nessuno..pertanto decido di testare una new entry... ( o penso...)
lei è Alina romena...sui 22 anni...mi dice di essere in italia da 5 di cui solo da un anno a bg..
si presenta vestita di nero con dei pantacollant neri che evidenziano un gran bel culetto,,,giubbotto di pelle sopra e con i capelli di media lunghezza legati stile codino alto, viso delizioso.. :biggrin: :biggrin:
mi porta in un parcheggio tranquillo li vicino, si spoglia ma rimango deluso dalle tette un po cadenti.. :beee:
tenta di mettermi il preservativo ancora con il mio ciccino barzotto...glielo faccio notare e mi dice che prima me lo copre e poi me lo tocca...ma come fai a metterlo se non è ancora duro...??? vabeh alla fine riesco ad infilarlo e via ...
inizia un bj coperto (le avevo chiesto un bbj ma dice che non l'ha mai fatto..nemmeno con un extra...)
purtroppo il bj non è il massimo poichè più di una volta sento i suoi denti..e usa un po troppo l'uso delle mani !
perlomeno si lascia pastrugnare sia rai1 e rai2 (un rai2 da paura appena inserisco il dito sento che me lo risucchia !! ovviamente la ragazza è aperta a rai2 ma mi dice che lo fa solo quando si va in hotel) peccato !!

dopo soli due minuti di bj mi chiede di scoparla ....prima posizione alla missionaria...tento un fk ma niente si sposta senza neanche guardami in faccia...poi la metto alla pecorina e qui la visione è decisamente favolosa !! gran bel culetto..lei mi incita a venire e così finisco...
mentre ci rivestiamo , io le faccio i complimenti per il bel culetto, mi propone per la prossima volta di andare in hotel per 3 50 + motel ( 1 ora in cui si può venire più volte e Rai 2; no bbj)

prima di lasciarla mi chiede se sono rimasto soddisfatto ??? ma io le faccio presente che è un po troppo "frenetica" !!!
lei mi risponde allibita dicendomi che i vari punters ritornano da lei proprio perchè non mette fretta e che il tempo che mi ha concesso è più che sufficiente !!!
sti cazzii !! o sono tutti speedy gonzales nel venire o sono io troppo lungo....direi la prima ipotesi !!!

finale: carina gentile e bellina...ma la prestazione non è il massimo anche se quel culetto mi prende !!!
 
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"LA PERLETTINA DEI POVERI"

SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sotto (BG)
ZONA: 45.613042,9.592263
NOME: Alina
NAZIONALITA': Rumena di Timisoara
ETA': 26 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 40, per mancanza di cambio esatto
DURATA DELL'INCONTRO: 30' da showroom a showroom
DESCRIZIONE FISICA: altezza media (ca. 1,65-1,70), ottimo fisico (almeno dalla cintola in giù), capelli neri raccolti in codino appena oltre la nuca, viso carino
ATTITUDINE: energica nell'azione, socievole

LA MIA RECENSIONE:

L'avevo già adocchiata un paio di mesi fa:

Quasi di fronte a loro due, ma una cinquantina di metri più indietro arrivando da BG (nello spiazzo corrispondente a queste coordinate: 45.613042,9.592263) staziona da sola una mora con un fisico slanciato e che, ad occhio, potrebbe essere attorno ai 25 anni o anche poco sopra. Ieri sera indossava un giubbotto chiaro e dei liquid leggings neri, che ne mettevano in risalto le belle gambe. Mi sono fermato per una breve intervista, ma quando mi ha sparato 100 non trattabili per andare in appartamento, ho preferito desistere (anche se poi ho speso di più con Adriana del Kebab ;-)). Non avendole chiesto il nome, non mi sono neppure cimentato nella ricerca dell'ago nel pagliaio di questo maxi-thread e quindi mi appello al buon cuore di qualche collega, che potrebbe averla già incontrata e riferire almeno uno scarno feed-back su di lei.

e il collega Amico_Chips l'aveva individuata:

Dal comprtamento credo che sia la stessa che ho citato qui http://community.punterforum.com/[info]-otr-bergamo-lallio-dalmine-vt11402-60.html#post610421 Mai testata proprio perchè mi ha dato l'idea di essere una perlettina dei poveri

e poi riconfermata:

Oscar la tipa che stava in quella posizione da me segnalata si è poi spostata poco più avanti, quindi dovremmo parlare della stessa persona. Culetto spaziale ma mai testata per atteggiamento come se ce l'avesse solo lei. Quindi è lei ;)

come la protagonista di una sua precedente intervista, seppure a coordinate diverse:

Intervistata la mora coi capelli un po' corti (a volte ricci, a volte con la coda) vicino al guardone che dicevamo. "Un po' corti" perchè ci staziona anche una collega coi capelli molto corti, ma quella non è decisamente il mio tipo. Signori, la tipa in questione ha un culo che visto da vicino è a dir poco stratosferico! Ai più deboli di palato potrebbe sparare 6VU a botta che secondo me glieli danno! E pure io stavo tornando indietro pronto a sganciare i miei 100. Però mi è sembrata un po' stronzetta. Del tipo: 100 a casa sua. Provo a trattare e lei mi dice che per 50+30 c'è la sua amica, altrimenti ciao. :treaten:

Il nome che mi ha riferito ieri sera (Alina) è lo stesso riportato nella prima rece di cicciobg, le ex-coordinate indicate da cicciobg e Amico_Chips collimano, per cui - dopo questa complessa triangolazione, direi che stiamo tutti parlando della stessa ragazza :)

ALL'INIZIO FA UN PO' LA PREZIOSA

Evito di dilungarmi nella descrizione delle "vasche" che effettuo dopo l'N.P. ("non pervenuta") registrato con la novizia Nadia (sulle cui spalle ricade peraltro il non facile compito di tenere alta la bandiera dello "scannatoio" che fu di Denise e Katia). Riscontrando la mancanza di soggetti di interesse (anche per i limiti di budget posti dall'esperienza precedente) e che, invece la "Perlettina dei poveri", è ricomparsa al suo showroom, decido di procedere alla sua intervista.

Come mi era già sembrato nel primo approccio tentato lo scorso febbraio, dalla cintola in giù ha un fisico davvero notevole (e stasera, grazie alle temperature più miti, indossa una minigonna poco più che inguinale). Da lì in su è difficile formulare un giudizio, perché non fa ancora così caldo da permettere alla ragazza di presentarsi per strada senza un giubbotto che la tenga un po' al caldo :) Il viso è carino e i capelli neri sono raccolti in un codino che le arriva appena sotto la nuca.

Aspetto al semaforo di Osio che il flusso delle auto si arresti per un po' e poi mi lancio a capofitto in direzione Sud. Sono più o meno le 2 di notte, quando accosto nello spiazzo che funge da suo show-room. La ragazza è intenta a telefonare e, a parte un paio di sguardi un po' sospettosi, non mi presta molta attenzione e se ne rimane più indietro, quasi verso la cancellata. Abbasso anche il finestrino, per farle capire che non mi sono fermato "per caso" ma che sono lì proprio per lei, e intanto un po' controllo la strada e un po' i suoi movimenti nello specchietto retrovisore sul lato passeggero. Penso di avere atteso almeno mezzo minuto (condizione tutt'altro che piacevole, visto che possono sempre materializzarsi minacce aliene ...), prima che la ragazza, finalmente, si avvicinasse alla mia vettura.

- Ciao - mi faccio avanti
- Ciao
- Ma stai ancora lavorando? Ho visto che non ti avvicinavi ... - le domando
- Sì, sì, sono ancora al lavoro - mi risponde
- E quanto vorresti, per fare in macchina?
- trentaboccafiga - è la risposta canonica
- E hai anche un appartamento? - sondo il terreno, giusto per capire le opzioni disponibili
- Sono ottanta, però solo motel. Non ho un appartamento - precisa, confermando che i rate si sono già ridotti, rispetto a due mesi fa

Conclusa la rapida intervista, le faccio cenno di salire e inizia a farmi strada verso la sua sede operativa.

ALINA DI TIMISOARA

Una volta a bordo, si dimostra assai più socievole di quanto mi sarei aspettato. La consueta raccolta delle generalità porta alle seguenti conclusioni: Alina è il suo nome (di battaglia), 26 anni (di cui 6 spesi nel nostro Paese, non solo a praticare questo lavoro) è la sua età e rumena è la sua nazionalità. "Ma la Romania è grande ... - accenno - da quale città vieni esattamente?". "Perché, conosci la Romania? Dove sei stato?", finge di stupirsi. Le dico in quali città mi sono recato per lavoro, al che lei mi spiega: "Io invece sono di Timisoara. Sai dov'è?". "Mah, non ci sono stato, ma penso che riuscirei a trovarla su una cartina", le rispondo ("ridente cittadina non lontana dal confine con la Serbia e l'Ungheria", reciterebbero i manuali di geografia; "che ha dato i natali ad Adriana 'Kebab', oltre ad innumerevoli altre OTR :)", aggiungerebbe il buon conoscitore della SS 525). Poiché non ci sono dubbi sul suo lavoro, mi chiede invece qualche informazione sul mio e siamo arrivati alla sua sede operativa. Niente di eccezionale, però ha di positivo che è una via a fondo cieco (non dovrebbero giungere minacce da tergo) e che, se ben parcheggiati, si riesce a scrutare un ampio orizzonte e a rassettarsi per tempo.

Appena arrestata l'autovettura, Alina inizia a togliersi la giacca e a reclinare il sedile del passeggero, in preparazione di un'ipotetica sintonia di RAI1.

- In macchina preferirei fare solo un BJ - le preannuncio
- Sono comunque 30
- Hai il resto di 40? - le domando
- Anch'io ho solo pezzi da 20 ... - mi risponde mostrandomi il borsellino
- Va be' ... Ti do questo e l'altro lo dividiamo a metà - le propongo e Alina si mette a ridere
- Dai, lasciami 10 di mancia - controbatte, dopo aver esitato un attimo
- Tanto non avevo la forbice con me :) L'importante è che tu non sia una di quelle che mettono fretta ...
- No, no, tranquillo. Non ti metterò nessuna fretta - chiude Alina, incassando il doppio di quello che sarebbe il giusto rate per un BJ (ma, a conti fatti, direi che poi se li è guadagnati, anche perché non poteva più tirarsi indietro, dopo la promessa solenne fatta)

LA RECE VERA E PROPRIA

Mentre mercanteggiavamo, non mi ero neppure accorto che si era già abbassata anche parigine, collant e mutandine, rimanendo così completamente nuda da sopra il ginocchio sino alla cintola. Sopra tiene indosso un morbido e vaporoso maglione rosa girocollo, che non sfigurerebbe nella pubblicità del Perlana (ma del cui potere calorifico si pentirà di qui a poco :-)).

- Un'ultima cosa ... - mi domanda - Non è un problema per te buttare via il profilattico, dopo?
- Va bene ... - sbuffo un po', perché per 40 mi sarei aspettato da parte sua la raccolta differenziata dell'organico, della plastica e della carta :)

- Vuoi che metta un po' di musica? - le chiedo
- No, per me va bene anche così - mi risponde e finalmente si conclude il tempo delle chiacchiere

Le metto il fratellino in posizione e lo calza con l'ormai famigerato profilattico rosso "Serena" (non che lo riconosca al tatto, ma poi ho visto la confezione, quando ho dovuto procedere io allo smaltimento differenziato ...). Al termine di questa lunga fase preliminare, Alina si mette all'opera e - devo ammetterlo - denota una buona abilità: pur non cimentandosi in alcuna finezza tecnica particolare, lavora intensamente con la bocca sulla parte alta dell'asta e si supporta un po' con la mano alla base, risultando nel complesso piacevole. E' talmente energica nel proprio su e giù con la testa che inizia anche a far cigolare il bracciolo centrale, su cui si è parzialmente appoggiata con il busto.

Altra dote che non le manca (o che non le può mancare stasera, dopo che mi ha strappato una mancia anticipata) è la tenacia: le sue sessioni di immersione sono prolungate e si interrompono brevemente solo per riprendere fiato. In una delle pause, mi dice: "Ma fa proprio un gran casino questo bracciolo!". La stessa lamentela mi era pervenuta da Katia e, allora, avevo cercato di rabbonire la mia momentanea accompagnatrice proponendole di regalarle un paio di cuffie, la volta successiva. Poiché l'annuncio di tale omaggio non era stato di suo gradimento, avevo risolto riaccendendo l'autoradio, cosa che ripeto anche con Alina.

UN FERRO DA STIRO

Mentre lei è al lavoro, con la mano prendo confidenza col suo corpo, iniziando a carezzarle la parte bassa della sua schiena, che inizialmente è tra il tiepido e il freddo. Quindi mi insinuo sotto il suo maglione, risalendo un po' alla volta verso l'alto e rendendomi conto che lì è già bella calda e, anzi, persino un po' perlata di sudore. Man mano che le operazioni procedono, la sua temperatura corporea continua a salire, anche perché non accenna a togliersi il maglione, che non avrebbe sfigurato nella spedizione di Amundsen al polo sud. Ma, tant'è, non mi impiccio nei suoi affari personali e mi pento solo di non aver portato con me un po' di biancheria da stirare, perché dopo una dozzina di minuti tutta la sua schiena è quasi rovente :) Scendo anche a saggiare la consistenza dei suoi glutei, che appare buona, e poi mi insinuo ancora più giù, cercando di raggiungere la sua vulva da dietro. Il problema è che, essendo seduta in torsione col busto (e non ginocchioni di traverso sul sedile), occorrerebbero strumenti ginecologici per avere un accesso completo ai suoi genitali esterni ... Tento quindi un accesso da davanti, per arrivare al santuario del piacere dalle sue cosce, ma il bracciolo centrale, oltre a fare un gran baccano, costituisce una barriera pressoché insormontabile. Potrò dedicare qualche attenzione in più al suo lato A solo nella fase finale, quando l'azione diventerà prevalentemente di HJ e dunque risolleverà di più il suo busto, aprendo un varco più ampio ai miei tentacoli.

L'IMPRESA SI FA TITANICA

Ogni volta che si rialza per riprendere fiato, Alina mi guarda e (sor)ride. "Devo proprio avere una faccia da ebete", penso tra me e me. Anche se, alla fine, giungerò alla conclusione che la sua ilarità sia stata suscitata dal continuo cigolio proveniente dal bracciolo centrale. Mentre si riposa un attimo, le massaggio un po' il collo e la nuca e lei si rimette quasi subito all'opera. Osservandola in alcuni momenti, ho pensato di non avere mai visto alcuna ragazza oscillare la testa lungo il mio membro con tale frequenza. Ovviamente, dopo un quarto d'ora buono di azione così intensa, anche lei comincia a mollare un po' il colpo. "Ma ti manca ancora molto?", mi domanda sconsolata. "Dài, che ci siamo quasi", le rispondo, dato che inizio a sentire i primi sussulti salire dal fratellino. Da qui in avanti, Alina lavora soprattutto di mano (anzi, di mani) ma non disdegna, ogni tanto, di calarsi nuovamente con la testa e di riprendere l'azione orale. Alla fine, è talmente assorbita dalla foga dell'atto che non si accorge neppure della mia eiaculazione (forse perché mascherata dal colore rosso del profilattico). Sono io che, dopo una decina di secondi, devo arrestarla: "Fermati pure, Alina, perché sono venuto!". "Grazie al cielo! Sei davvero lunghissimo, sia di bocca che di mano ... Non me le sento quasi più ... E poi quel maledetto bracciolo mi ha fatto venire anche il mal di testa", è lo sfogo finale di Alina, a coronamento di una prestazione che giudico più che positiva.

"E' davvero un peccato che tu non abbia un appartamento, perché sei stata proprio brava ... E poi lì non ci sarebbe neppure il bracciolo a fare rumore ...", le butto lì, sperando che - come nel caso di Corina - salti fuori magicamente il loft riservato ai clienti più fedeli. Ma Alina non abbocca (o effettivamente abita troppo lontano da Osio Sotto) e conferma che l'unica alternativa alla macchina sarebbe il vicino motel.

Mentre ci rivestiamo, riceve una breve telefonata, in cui conferma che è ancora viva e vegeta (anche perché è sicuramente trascorso un tempo più lungo di quello normalmente concesso anche per un BJ+RAI1 in car. Ci rimettiamo quindi in marcia verso il suo showroom e, strada facendo, scambiamo ancora quattro chiacchiere (mi racconta, tra l'altro, che non tornerà a casa per la Pasqua ortodossa, prevista il prossimo 5 di maggio).

Giusto il tempo di fare manovra e di reimmettermi in direzione di Zingonia e incrocio una vettura della PS che sta risalendo verso Bergamo nel suo giro di pattuglia, seguita da un codazzo di diligenti automobilisti (pericolo scampato per una quindicina di secondi, dunque ...). Fatta inversione alla successiva rotonda/svincolo e indirizzata la prua pure verso Dalmine, li ritroverò mentre stanno facendo un giro di ronda nel complesso industriale posto più o meno di fronte al Perletti. Spero che nessun nostro collega fosse lì in quel momento ... Transito davanti al Kebab alle 2:35, registro che Carla non c'è (e tiro un sospiro di sollievo, perché vuol dire che è tutto normale :-)) e mi indirizzo finalmente verso casa.
 
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ALINA NEL SUO LOFT

SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sotto (BG)
ZONA: 45.61018,9.587823, praticamente accanto al cancello dell'Eden
NOME: Alina
NAZIONALITA': Rumena, stavolta di Iași
ETA': 27 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission, breve pecos, mission), HJ finale prolungato
COMPENSO RICHIESTO: 80
COMPENSO CONCORDATO: 80
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 45-50'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, fisico stagno ma con seno di una 2°/3° non più altrettanto tonico, capelli neri appena oltre la nuca, viso ancora abbastanza carino ma ora un po' stanco e sciupato, occhi scuri, sopracciglia tatuate
ATTITUDINE: un po' limitata nelle posizioni disponibili, ma non le manca certo l'impegno ; una gran chiacchierona

LA MIA RECENSIONE:

Anche se assai poco pubblicizzata (anzi, per niente, direi :)), poco più di una settimana fa si è tenuta l'ennesima mini-birrata degli aficionados del boulevard de l'amour, in quella che sembra ormai essere diventata la sede sociale del non troppo esclusivo club. Seppure organizzata all'ultimissimo momento, racimolando quanti già vagavano sparsi per la provincia bergamasca, ha avuto come piacevole corollario un tour in corriera, ove ai presenti sono state illustrate le principali attrattive turistiche del circondario (dal più famoso ponte della superstrada di Bergamo alla luccicante forma del Grana Padano, dal sempre vivace kebab di Dalmine alla maestosa rotonda di Boltiere), mentre gli stessi potevano tenere calda la loro gola intonando le più svariate canzoni, talvolta ispirate dal momento ("Under the Bridge" dei RHCP) e talvolta attinte dal classico repertorio del dopolavorismo domenicale ("Bocca di rosa"). Anche all'osservatore più distratto non poteva non cadere l'occhio sulle fanciulle (non troppe, a dire il vero) che qua e là passeggiavano lungo il ciglio della strada; a quello del sottoscritto non è ovviamente sfuggito che al Benaglia era già parcheggiata la compatta medio-sportiva della sua vice-prediletta. D'altra parte, il chiacchiericcio a bordo della corriera riferiva anche della ricomparsa della fuckstar / spigola all'UTB, per cui c'era davvero l'imbarazzo della scelta, in una notte in cui la favorita onorava il suo riposo settimanale.

Salutati i colleghi, il tempo torna al presente e ha inizio il racconto vero e proprio. Mi dirigo subito verso l'UTB, fiducioso di trovarvi Luana, ma le mie aspettative restano immediatamente deluse, perché lì è davvero il deserto e non vedo neppure quei piccoli segnali (come una bottiglietta d'acqua abbandonata per terra) che facciano pensare a una recente colonizzazione umana. Vago per un buon quarto d'ora avanti e indietro tra Lallio e Bergamo, ma davanti alla Bergamo Isolanti non compare anima viva e non si può neppure dire che l'intero tracciato pulluli di vita. A questo punto, decido di puntare all'estremo opposto del BdA, dove sono un po' più certo di trovare Michela, che aveva saputo consolarmi durante la ventina di giorni di assenza della mia favorita e che ora mi spiacerebbe riabbandonare al suo destino (anche se sono più che sicuro che saprà cavarsela egregiamente da sola :)). Insomma, mi trovo nella condizione di quegli allenatori che hanno una rosa sin troppo vasta e che devono alternare il portiere titolare nelle partite di campionato e il vice, altrettanto valido, in quelle di coppa. E, stasera, il calendario dice che si gioca l'Europa League (credo che tutte le italiane siano state eliminate dalla Champions ...), per cui mi dirigo rapido alla volta del Benaglia.

Non è però serata, perché per ben due volte la vedo in postazione e, trascorso neppure il tempo di raggiungere lo svincolo più vicino e compiere una civile inversione di marcia, mi viene soffiata da un famelico collega/rivale. La seconda volta, la bionda del Benaglia viene fagocitata da un macchinone di discreta taglia e, facendo le debite proporzioni col portafoglio del conducente, immagino che si apparterà con lei per un tempo non breve, per cui decido di fare una lunga diversione sino a BG, seppure non così fiducioso di trovarvi la fuckstar. Anche se non hanno spento l'illuminazione stradale e non c'è il cartello "Riapriamo domani alle 22", ci sono ben pochi dubbi che l'UTB non sia già chiuso, per cui me ne torno verso Osio. Non è presto ma neppure tardissimo (sono da poco passate le 2 di una notte pre-feriale) e quindi resto letteralmente gelato, come da una doccia scozzese, quando mi accorgo che la vettura di Michela non è più lì al Benaglia! "Ma come ...", resto senza parole, abbastanza sicuro di averla caricata alle 3 di una serata infrasettimanale, con tanto di ulteriore collega-aficionado messo telefonicamente in attesa per l'ultimo turno della sua notte, che dev'essere finita dopo le 4!

ALINA, STAVOLTA DA IASI

In tutto questo vagare, quasi tutte le ragazze sono scomparse e quindi, per non tornarmene a casa a notte fonda e con le pive nel sacco, mi trovo ad accostare dalla mora che passeggia davanti all'hotel Eden, in cui riconosco immediatamente l'Alina "Perlettina dei poveri" che un anno fa avevo caricato qualche centinaio di metri più indietro. L'intenzione iniziale sarebbe di cimentarsi in un adrenalinico BJ in macchina (dato che il posto dove mi aveva condotto sembra lo stesso ove un nostro collega è stato recentemente colto dai CC in compagnia di Daniela e ha rimediato un bel "viola" di multa), ma scopro con un certo piacere che finalmente si è munita di un proprio loft e che l'opzione costa 80, esattamente quanto ho nel portafoglio.

"Benvenuta a bordo", l'accolgo nella mia vettura e siamo presto diretti verso la rotonda di Boltiere, nella direzione del suo appartamento. Di lei mi ricordavo ben poche cose, ma una di queste era che non fosse di Iași, cittadina di cui stavolta si è dichiarata originaria :) L'età invece collima, perché per un anno l'acqua è passata sotto i ponti e ora le sue primavere sono diventate 27. Ormai sta per iniziare il suo decimo anno in Italia e, come molte ragazze della Moldavia rumena, è transitata anche lei per il Piemonte, prima di comparire qui nella bergamasca ed essere iniziata un paio d'anni fa al mestiere più vecchio del mondo. Alina è ben più loquace di quanto me la ricordassi, perché - tra andata e ritorno - mi ha raccontato le vicissitudini di un'intera vita (il luogo dove è cresciuta, i suoi studi, le peripezie di fratelli e sorelle, le inevitabili traversie sentimentali ...). L'unica cosa di cui non sono del tutto sicuro è che si tratti davvero della sua, di vita :) Per chi ama il genere (o per chi, viceversa, non lo sopporta), è una di quelle OTR che non ti mollano da solo neanche in bagno e che, mentre sei intento a lavarti e asciugarti il fratellino, continuano a sommergerti col loro profluvio di parole. Io, come si sarà capito, appartengo alla prima categoria e quindi non mi è affatto dispiaciuto questo aspetto del carattere di Alina.

Quando arriviamo al suo loft, sono abbastanza certo di esserci già stato un paio di anni fa con tale Andreea, una delle prime intrattenitrici notturne che avevo frequentato lungo il BdA. Adesso, pare che quell'appartamento (o addirittura l'intero caseggiato?) sia affittato da tre OTR, che così possono portarvi i loro clienti senza recare disturbo ad altri residenti dal sonno leggero. Non ho capito (né ho chiesto) chi siano le altre due colleghe, ma escluderei certamente Michela & Co. e le varie Marie/Mariane, i cui appartamenti ho già avuto modo di visitare e che stanno da tutt'altra parte. Per esclusione, se non si tratta della sua vicina di piazzola, mi verrebbe da pensare alle due fanciulle che lavorano al TotalErg di Osio Sotto, perché lì avevo fatto la conoscenza di Andreea.

L'arredamento dell'appartamento è molto spoglio e nessun architetto d'interni deve averci più messo mano dagli anni '70 (o addirittura '60?), ma tant'è: devo trattenermici solo una mezz'oretta e non certo farne la mia residenza permanente! E poi sono uno che preferisce guardare la bellezza interiore delle fanciulle e che, di fronte a quella di Katia, ero persino riuscito a turarmi il naso di fronte a quello scannatoio scandaloso :) Entrati nell'unica camera da letto, mi accomodo sulla sedia che sta di fronte al lettone e inizio la mia svestizione. Lo stesso fa Alina, che si toglie il suo giubbino argentato (con cui è spesso riconoscibile durante le notti invernali) e i ben pochi abiti che aveva addosso. Completamente nuda, ha un bel fisichino stagno di circa 1,65, senza pancetta e bello tonico. Solo i seni, di una taglia tra la seconda e la terza, sono un po' flaccidi e anche il suo viso mi appare un po' più sciupato e meno carino di come me lo ricordavo un anno fa. Attorno all'ombelico ha un tatuaggio stilizzato a forma di sole e anche le sopracciglia non sono più le sue originali, perché sono state rimpiazzate da un tatuaggio permanente. Ci rechiamo quindi in bagno per i lavaggi e Alina anticipa la mia domanda, perché noto che ha alcune ustioni su uno degli avambracci: "Me le sono appena fatte cucinando e mi fanno un male cane!". "E cosa ti stavi preparando?", è la mia inevitabile domanda. La morettina esita un attimo, prima di attribuire la colpa al pollo, per cui mi resta il dubbio che le scottature siano dovute a un litigio domestico con il suo fidanzato, con o senza le virgolette.

LA RECE VERA E PROPRIA

Terminati i lavaggi, ci accomodiamo sul lettone, io sdraiato supino e lei inizialmente ginocchioni accanto a me. Manipola un po' il mio fratellino, per portarlo al minimo turgore, e poi lo incappuccia, dando così inizio al BJ. Come ricordavo, la tecnica non prevede particolari squilli di tromba, ma i suoi movimenti su e giù con la testa sono effettuati con una frequenza e un'intensità di cui ricordo pochi eguali. La nota positiva è che, nel mentre, Alina si dispone gattoni appena di sbieco accanto a me, per cui quasi tutto il suo fisico mi è accessibile, per i consueti massaggi e carezze. Comincio dalla schiena, per scendere ai suoi glutei e infilarmi nella piega tra le sue gambe. Divarico leggermente le sue labbra, che appaiono abbastanza carnose e prominenti al tatto, vi infilo un paio di dita e inizio a strofinarle avanti e indietro, per poi risalire alla ricerca del clitoride, cui dedico invece dei movimenti circolari. Dopo un po', abbandono la zona della vulva e inizio a carezzare l'addome, ricalcandole delicatamente con le dita il profilo del tatuaggio che circonda il suo ombelico. E' quindi la volta dei suoi seni, che però non riesco a manipolare con la dovuta calma, vuoi perché sono un po' ballonzolanti, vuoi perché Alina oscilla su e giù in modo davvero deciso. Ogni tanto deve fermarsi, perché stavolta i suoi capelli non sono raccolti in un codino e, nonostante io cerchi ogni tanto di risollevarglieli e di appoggiarglieli sopra l'altra spalla, ricadono inevitabilmente verso il basso, a intralciare le operazioni.

Quando le sembra che il mollusco che stava tra le mie gambe abbia preso la giusta consistenza, la moretta mi propone di dare inizio alla copulazione. "Già che sono sdraiato, ti va di venirmi sopra?", le butto lì, quasi certo del suo diniego. Che arriva puntuale: "Di solito, non faccio lo smorzacandela, perché mi stanco subito :(". "Ma come! - esclamo - In bagno mi hai detto di non fare palestra e che ti tenevi in forma solo con la ginnastica da letto! E come fai a rimanere così tonica, senza fare lo smorzacandela?" Il mio appello le strappa un sorriso, ma non l'agognata sessione alla cowgirl e quindi devo ripiegare sulla più tranquilla - per lei - missionaria.

Ci ridisponiamo sul lettone e avvicino l'asta all'imbocco dell'orifizio vaginale, lasciando - come di consueto - che sia lei a guidarsela dentro. La prima sensazione è che il pertugio in cui si è infilato il mio fratellino celi una di quelle immense caverne in cui, gridando, si sentirebbe l'eco della propria voce. Per il momento, sono puntellato sui miei avambracci e in questa posizione compio i primi movimenti di assestamento. "Ti dà fastidio se mi appoggio su di te?", le domando, prima di calarmi sul suo tronco. Non credo di avere un alito pestilenziale, ma è sempre meglio chiedere il permesso :) "Nessun problema!", mi risponde Alina, per cui posso mettermi più comodo, cingendola da dietro con un braccio e iniziando a carezzarle la testa con la mano dell'altro. Mentre compio il mio movimento avanti e indietro e i successivi strusciamenti contro il suo pube, Alina sembra abbastanza partecipativa, perché mi abbraccia stretto e mi carezza lungamente la schiena. Ciò non toglie che la sua vagina, in questa posizione, mi appaia sempre come una voragine di proporzioni bibliche e che le sensazioni salienti dal basso ventre non siano quindi le più memorabili che io ricordi. Per questo, dopo un po', le domando se le vada di cambiare posizione, passando invece alla pecorina.

Alina acconsente senza problemi e si dispone gattoni davanti a me. Non mi è chiaro cosa sia cambiato nel giro di questi pochi secondi (e giuro che non ho cercato di infilarlo nel suo orifizio anale!), ma da dietro la mia asta non vuole proprio saperne di trovare un comodo alloggio all'interno della sua vagina! Sarà forse per la diversa postura, con le sue gambe più strette e la muscolatura più in tensione, ma quella che prima mi era sembrata la grotta grande di Frasassi ora mi sembra uno stretto e disagevole pertugio. Ci provo un paio di volte, ma alla fine desisto, perché la resistenza che oppone alla penetrazione è eccessiva e dunque un'eventuale copulazione alla pecorina sarebbe poco piacevole per entrambi. Analogo inconveniente mi era capitato con Adriana del Kebab, con cui non sono mai riuscito a praticare lo smorzacandela, per motivi più o meno analoghi. Non mi perdo però d'animo e propongo ad Alina di riprendere con la missionaria. La ragazza non batte ciglio e si ridispone supina sul letto, dove riprendiamo le operazioni interrotte non più di un paio di minuti prima. E, incredibilmente, il suo pertugio torna ad essere ampio ed accogliente, anche sin troppo ...

UN ALTRO SAREBBE GIA' VENUTO DUE VOLTE!

Dopo che altra sabbia è scorsa nella clessidra, sono io stesso a proporle di concludere con un BJ o HJ, a sua scelta, dato che la linea del traguardo mi pare alquanto lontana e non vorrei tenerla impegnata tutta la notte (come scritto sopra, non ho altri soldi nel portafoglio e poi mi toccherebbe lasciarle in pegno la macchina e tornare a casa a piedi :)). "Va bene, ricomincio con la bocca", accetta Alina. "Vuoi che cambiamo il profilattico?", le domando, poiché ho quasi sempre visto fare così, dopo che l'asta è stata infilata nella vagina. "No, non c'è problema", mi tranquillizza la mora e, senza battere ciglio, ricomincia a prendersi cura del mio fratellino. Non resto perplesso molto a lungo e, mentre lei si cimenta nel secondo BJ della nottata, ricomincio a massaggiarla, carezzarla e titillarla in lungo e in largo.

"Ti va bene si ti finisco con la mano?", mi domanda un'Alina ormai disperata. "E' tutto tuo!", le do il via libera, al che la fanciulla si siede più comoda sul lettone e inizia manipolare il mio fratellino, prima con una mano, poi con l'altra e infine con tutte due. Il vigore certo non le manca, al punto che le vedo i bicipiti delinearsi chiaramente sottopelle, mentre è intenta nel suo sforzo finale. Che non è vano, perché riesce infine a condurmi oltre la linea del traguardo, quando neppure io ci speravo più. A suggello della sua (più che mia) prestazione, mi consegna la medaglia di cliente più lungo della sua carriera di intrattenitrice erotica: "Nel tempo in cui siamo rimasti qui, altri sarebbero venuti due volte!". "Non ci credo!", cerco di sminuire quella che mi sembra un'iperbole, ma Alina insiste nella sua versione, per cui mi commuovo un po' anch'io, anche se per me è purtroppo la norma impiegare sempre così tanto tempo per arrivare a destinazione.

E' sicuramente molto tardi, dato che Alina chiede a me - che sono senz'altro la persona meno indicata, in quanto sprovvisto di orologio - che ore siano. Tuttavia, c'è ancora il tempo per scambiare altre quattro chiacchiere con discreta calma, mentre ci laviamo e ci rivestiamo. Questa è una delle rare volte in cui sono io lo Speedy Gonzales della situazione, ma solo perché Alina riceve la telefonata di quello che sembra essere il suo tassista e ci conversa per un minuto abbondante, mentre passeggia davanti a me semi-vestita, con indosso solo il reggiseno, le mutandine e i collant. Terminato il conciliabolo, indossa anche l'abitino e poi si accomoda sulla sedia, per calzare le sue scarpe dal tacco esile e slanciato, che sono anche belle a vedersi (sono spuntate davanti e le arrivano appena sotto la linea della caviglia dietro) ma non devono essere altrettanto confortevoli. "Devono essere scomodissime ...", mi permetto di dubitare. "No, tutt'altro!", mi smentisce Alina. Sarà, ma mi sembra di averla vista più seduta sul panettone di cemento che sta davanti all'Eden, che non a passeggiare nella sua piazzola :)

Durante il viaggio di ritorno, che non è brevissimo, mi racconta il resto della sua vita (o quella di qualcun altra ...) e siamo finalmente all'Eden. Non faccio in tempo a scaricarla e a fare inversione nel parcheggio del celebre motel osiense, che già il suo tassista si è presentato per riaccompagnarla a casa. L'istinto, più che la razionalità (dato che il mio portafoglio è ora pieno solo di inutili ricevute e rischierei di dovere poi balzare direttamente dal loft all'ufficio), mi fa gettare un ultimo sguardo al di là del BdA, ma fortunatamente la macchina di Michela non è ricomparsa e quindi non mi resta che dirigermi verso la mia branda, che è pronta ad abbracciarmi per poche ore (lei senza chiedermi nulla in cambio), prima che suoni la sveglia.
 
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