Bionda, capello medio, non troppo alta, le forme apparentemente al posto giusto, sguardo pulito, una mini che ben disegna le terga, giubbino rosso. Alina sta seduta sorridente su un muretto nei pressi della stazione di via Manin. Dall'aspetto giovanile, stimabile tra i 25 e i 28, scopriro' poi che invece ne ha 33, portati benissimo direi.
Faccio un giro in generale per rendermi conto di cosa c'e' ma l'ora e' tarda e molte le vedo gia' rincasare in compagnia.
Dentro di me rifletto che, se non fossi di questo ambiente, scambierei facilmente questi gruppettini per allegre ragazze normali, tanto la moda dei giovani di oggi e' al limite con l'abbigliamento delle zoccole, e solo in un secondo momento, dai tanti dettagli, mi accorgerei dell'errore.
Ma questo e' un'altro discorso.
Ritorno in via Manin nella direzione opposta e lei e' ancora li'. Decido di tentare il passatempo, incoraggiato dalle recenti esperienze positive dei colleghi in quel di Montecatini e dal rifiorire delle presenze.
Accosto davanti a lei e chiedo informazioni, lei spara 60 in casa, subito ridimensionati a 50 per far conto tondo. La guardo meglio e ha un viso davvero carino e rassicurante cosi' accetto. Lascio la macchina esattamente li, accanto a numerosi mezzi di soccorso in sosta, e salgo nel palazzo antistante, due piani di scale con il corrimano che pare abbattuto da un hummer entrato per caso. Credo che abbia evitato l'ascensore per il rumore, vista la tarda ora. Lei infatti sale in punta di piedi facendo zero rumore nonostante l'ammiccante stivale bianco dal tacco importante. Qualche scalino piu' in basso la seguo, lasciandomi rapire da quel bel sederino che ondeggia di fronte a me per meta' bene in vista dentro i collant color carne.
L'appartamento e' pulito e ben illuminato, un letto accanto ad un comodino con gli attrezzi del mestiere: salviette preservativi (normalissimi control) e lubrificante. Questo dettaglio, forse per l'euforia del momento non l'avevo notato subito.
Chiedo del bagno che ha la luce accesa collegato con la centrale ENEL piu' vicina senza interruttori. Certe cose buffe succedono solo in casa delle zoccole, penso. Il bagno e' pulito in quello stato di semi-disordine tipico di un uso civile e normale con i tipici arnesi femminili. Noto che le salviette sono pulite ma non e' presente il tipico rotolone, segno che l'attivita' loft non e' il suo forte. Nessun segno evidente di altre presenze nello stesso appartamento dagli oggetti presenti a vista nel bagno. Lavaggio. asciugatina con carta igienica presente in abbondanza (per fortuna di buona qualita che non lascia pezzi dappertutto. e via.
Rientro nella stanza e la trovo gia' nuda sul letto, ammiccante, e' davvero bella, non e' certo magra, ha le tipiche forme tra il mediterraneo e la ragazza dell'est, tondeggianti ma belle sode, con un po' di quella pancetta che fa salute e simpatia ma non si riduce a rotolini, il seno e' rotondo con dei bei capezzoli rosa ben proporzionati, la pelle candida che ben si sposa con il resto della figura, pensieri positivi cominciano a scorrere nella mia mente, voglia di trascorrere qualche minuto in sollazzo e relax.
Mi spoglio e mi metto accanto a lei che incappuccia senza aspettare un momento. Falsa partenza, penso, speriamo che sia solo una brutta abitudine del mestiere, speriamo in una ripresa.
Le spiego come mi piace il BJ e lei esegue alla meglio, niente di eccezionale ma da notare il quasi assente uso di mani.
Nel mentre l'accarezzo il corpo e tra le gambe arrivando al suo clitoride che piano piano si inturgidisce, si inumidisce e le sue labbra si aprono ma proprio in quel momento lei si interrompe con quel tono, gentile, che ti fa capire che non ci sara' un bis. L'amico la' sotto pero' non e' ancora nella massima forma ma decido di assecondarla per godermi lei sotto di me.
Da qui inizia la drammatica discesa. Impossibile potersi dedicare al daty di quella passerina depilata morbida e apparentemente pulita.
Impossibile leccarle quel seno, la sua reazione e' quasi istantanea di scostarmi e pulirsi con una salvietta. Messo il gel mi invita alla missionaria ma a questo punto la poesia e' gia' passata e l'amico la sotto ne risente a breve giro, qualcosa nella testa mi dice di lasciar perdere e andar via. Lei forse capisce ma rincara che non puo' stare molto tempo e la situazione precipita nuovamente. Sono troppo sfavato e deluso per essere incazzato. A quel punto la tipa si gira, si mette a pecorina e succede un piccolo miracolo. Appoggia il suo bel didietro al mio ventre mentre da sotto con una mano inzia a segarmi, strofinando il sedere da destra a sinistra e poi su e giu' su di me. L'effetto di questa scena e' positivo e qualcosa dentro di me si aggrappa con accanimento a questa scintilla e il fratellino si risveglia. Ritrovata la giusta forma infilo la pecorina a colpi ben assestati e gustosi guardandomi quelle belle mele sode e tonde aprirsi e chiudersi dietro i miei colpi e lei ondeggiare mentre incassa e comincia ad ansimare, ansimare, ansimare ed alla fine accogliere il mio orgasmo dentro di lei senza spostarsi subito.
Dopo qualche istante si gira, un po' arrossata in viso facendomi dei complimenti che declino perche' falsi come i dollari del monopoli...
Nuovo passaggio in bagno, ci si veste e si fanno due minuti di social time. Si lamenta che non si lavora piu' come qualche anno fa e per lei la cosa e' diventata tangibile da un anno a questa parte confrontando gli incassi dei giorni piu' profiqui, cioe' dei fine settimana. Se davvero c'e' tutta questa crisi non sarebbe meglio investire sul cliente invece di mettergli fretta come se ci fosse la fila fuori che aspetta di entrare ? Evidentemente non e' vocata per questo genere di attivita'.
Riscendiamo le scale in silenzio e ci salutiamo sulla porta.
Esperienza per me al limite inferiore della sufficienza, troppi atteggiamenti da stradale in un contesto base-loft.
Faccio un giro in generale per rendermi conto di cosa c'e' ma l'ora e' tarda e molte le vedo gia' rincasare in compagnia.
Dentro di me rifletto che, se non fossi di questo ambiente, scambierei facilmente questi gruppettini per allegre ragazze normali, tanto la moda dei giovani di oggi e' al limite con l'abbigliamento delle zoccole, e solo in un secondo momento, dai tanti dettagli, mi accorgerei dell'errore.
Ma questo e' un'altro discorso.
Ritorno in via Manin nella direzione opposta e lei e' ancora li'. Decido di tentare il passatempo, incoraggiato dalle recenti esperienze positive dei colleghi in quel di Montecatini e dal rifiorire delle presenze.
Accosto davanti a lei e chiedo informazioni, lei spara 60 in casa, subito ridimensionati a 50 per far conto tondo. La guardo meglio e ha un viso davvero carino e rassicurante cosi' accetto. Lascio la macchina esattamente li, accanto a numerosi mezzi di soccorso in sosta, e salgo nel palazzo antistante, due piani di scale con il corrimano che pare abbattuto da un hummer entrato per caso. Credo che abbia evitato l'ascensore per il rumore, vista la tarda ora. Lei infatti sale in punta di piedi facendo zero rumore nonostante l'ammiccante stivale bianco dal tacco importante. Qualche scalino piu' in basso la seguo, lasciandomi rapire da quel bel sederino che ondeggia di fronte a me per meta' bene in vista dentro i collant color carne.
L'appartamento e' pulito e ben illuminato, un letto accanto ad un comodino con gli attrezzi del mestiere: salviette preservativi (normalissimi control) e lubrificante. Questo dettaglio, forse per l'euforia del momento non l'avevo notato subito.
Chiedo del bagno che ha la luce accesa collegato con la centrale ENEL piu' vicina senza interruttori. Certe cose buffe succedono solo in casa delle zoccole, penso. Il bagno e' pulito in quello stato di semi-disordine tipico di un uso civile e normale con i tipici arnesi femminili. Noto che le salviette sono pulite ma non e' presente il tipico rotolone, segno che l'attivita' loft non e' il suo forte. Nessun segno evidente di altre presenze nello stesso appartamento dagli oggetti presenti a vista nel bagno. Lavaggio. asciugatina con carta igienica presente in abbondanza (per fortuna di buona qualita che non lascia pezzi dappertutto. e via.
Rientro nella stanza e la trovo gia' nuda sul letto, ammiccante, e' davvero bella, non e' certo magra, ha le tipiche forme tra il mediterraneo e la ragazza dell'est, tondeggianti ma belle sode, con un po' di quella pancetta che fa salute e simpatia ma non si riduce a rotolini, il seno e' rotondo con dei bei capezzoli rosa ben proporzionati, la pelle candida che ben si sposa con il resto della figura, pensieri positivi cominciano a scorrere nella mia mente, voglia di trascorrere qualche minuto in sollazzo e relax.
Mi spoglio e mi metto accanto a lei che incappuccia senza aspettare un momento. Falsa partenza, penso, speriamo che sia solo una brutta abitudine del mestiere, speriamo in una ripresa.
Le spiego come mi piace il BJ e lei esegue alla meglio, niente di eccezionale ma da notare il quasi assente uso di mani.
Nel mentre l'accarezzo il corpo e tra le gambe arrivando al suo clitoride che piano piano si inturgidisce, si inumidisce e le sue labbra si aprono ma proprio in quel momento lei si interrompe con quel tono, gentile, che ti fa capire che non ci sara' un bis. L'amico la' sotto pero' non e' ancora nella massima forma ma decido di assecondarla per godermi lei sotto di me.
Da qui inizia la drammatica discesa. Impossibile potersi dedicare al daty di quella passerina depilata morbida e apparentemente pulita.
Impossibile leccarle quel seno, la sua reazione e' quasi istantanea di scostarmi e pulirsi con una salvietta. Messo il gel mi invita alla missionaria ma a questo punto la poesia e' gia' passata e l'amico la sotto ne risente a breve giro, qualcosa nella testa mi dice di lasciar perdere e andar via. Lei forse capisce ma rincara che non puo' stare molto tempo e la situazione precipita nuovamente. Sono troppo sfavato e deluso per essere incazzato. A quel punto la tipa si gira, si mette a pecorina e succede un piccolo miracolo. Appoggia il suo bel didietro al mio ventre mentre da sotto con una mano inzia a segarmi, strofinando il sedere da destra a sinistra e poi su e giu' su di me. L'effetto di questa scena e' positivo e qualcosa dentro di me si aggrappa con accanimento a questa scintilla e il fratellino si risveglia. Ritrovata la giusta forma infilo la pecorina a colpi ben assestati e gustosi guardandomi quelle belle mele sode e tonde aprirsi e chiudersi dietro i miei colpi e lei ondeggiare mentre incassa e comincia ad ansimare, ansimare, ansimare ed alla fine accogliere il mio orgasmo dentro di lei senza spostarsi subito.
Dopo qualche istante si gira, un po' arrossata in viso facendomi dei complimenti che declino perche' falsi come i dollari del monopoli...
Nuovo passaggio in bagno, ci si veste e si fanno due minuti di social time. Si lamenta che non si lavora piu' come qualche anno fa e per lei la cosa e' diventata tangibile da un anno a questa parte confrontando gli incassi dei giorni piu' profiqui, cioe' dei fine settimana. Se davvero c'e' tutta questa crisi non sarebbe meglio investire sul cliente invece di mettergli fretta come se ci fosse la fila fuori che aspetta di entrare ? Evidentemente non e' vocata per questo genere di attivita'.
Riscendiamo le scale in silenzio e ci salutiamo sulla porta.
Esperienza per me al limite inferiore della sufficienza, troppi atteggiamenti da stradale in un contesto base-loft.