Giro per la città termale, cercando di farmi passare l'incazzatura di un esperienza di alcuni minuti prima. Passando distrattamente in via Manin, fra una cerbiatta e l'altra ecco che mi appare una visione celestiale. Una ragazza bella nella sua semplicità, collocata all'inizio di Piazza Gramsci. Non potevo farmela scappare tanto che non mi pongo neanche il problema di valutare meglio la situazione per quanto ero infoiato. Faccio una manovra azzardata e mi fiondo da lei.
Si tratta di Diana una ragazza polacca con i capelli castano scuro a caschetto, magra, viso d'angelo, occhi verde scuro. Mi sorride e mi spara 60 in camera. A costo di fare la figura del pucioso ribatto: "60? Qui tutte fanno 50" E pensare che c'era un epoca in cui non contrattavo mai il rate. La crisi si sente, ma tant'è. La ragazza non fiata e scende immediatamente a 50: "Parcheggia, io mi avvio e tu mi segui". Bella questa cosa. Il tragitto è breve, ma seguirla mentre lei arriva alla porta mi ingrifava l'ormone. Entriamo in un condominio oserei dire di lusso, con portineria e marmi di pregio su pavimento e pareti che rivestono l'ampio atrio d'ingresso. Sembrava un hotel di lusso ma non lo era. Quello stabile fra l'altro lo conoscevo già per situazioni di lavoro e sapevo bene che non era il classico trombodromo, anzi.
Entriamo in ascensore e la guardo. La ragazza è così bella (per i miei gusti) che stupidamente mi lascio scappare qualche banalità da ragazzo adolescente. Eccitato ma consapevole decido quindi di parlare il meno possibile, sia per non dire cazzate sia perchè la ragazza mi fa presente che siamo dentro a un condominio "rispettabile" ed è vietato fare rumore.
Entrando noto che solo il bagno e la camera avevano la luce accesa, tutto il resto dell'ambiente era buio. Cerco di far caso se con lei vi fossero altre persone, osservando vestiario e suppellettili della casa. La camera è ordinata e molto sobria nell'arredamento. Non ci sono nè montagne di peluche nè televisori accesi. Noto sul suo comodino un mazzetto di fiori nel cellophane. I fiori non erano lì a caso, solo al termine dell'opera immaginerò il perchè.
In modo discreto lascio il 50azzo precedentemente strappato dalle mani di altra tipa e lo lascio sulla credenza. Lei si spoglia davanti allo specchio che si trovava sulla credenza mdesima. Vedevo lei nuda da dietro e davanti riflessa nello specchio. Un bello spettacolo, bel culo rotondo, tette piccoline che le davano quel tocco intrigante di acerbo tipico di una ragazza nel periodo della pubertà. Si sdraia sul letto e mi attende. Avevo difficoltà a snodare la cravatta. Avvicinatomi iniziamo a stringerci e ad accarezzarci. La sua attitudine è GFE e la cosa mi ha piacevolmente sorpreso. Non me lo sarei aspettato. Le mie mani scivolavano sulla sua pelle come sulla neve. Mi sono lasciato prendere dalla situazione specie quando mi accarezzava l'amico. Dopo un po' mi mette il gommolo. Anche questo pareva l'incarto oleoso che usa il norcino. Vabbè, l'importante è che faccia le sue funzioni. Bj standard ma piacevole con lei premurosa nell'opera. Le faccio capire che la voglio e passiamo quindi in mission; inizio a stantuffare lentamente e regolarmente senza perdere colpi. Mentre opero la guardo in viso, i suoi occhi sono davvero belli, la luce soffusa me li faceva vedere come verde scuro. Senza fermarmi l'abbraccio, ma poi mi propone lei stessa di cambiare posizione, forse perchè le facevo troppo caldo. Passiamo alla pecos. Qualche gemito di piacere che cerca di contenere, mi piaceva questa sua discrezione; vengo nel gommolo.
Il social time a parole è stato breve, più che altro ha parlato il suo sguardo e il suo atteggiamento misurato e contenuto. Forse le regalerò anch'io un mazzetto di fiori...
Si tratta di Diana una ragazza polacca con i capelli castano scuro a caschetto, magra, viso d'angelo, occhi verde scuro. Mi sorride e mi spara 60 in camera. A costo di fare la figura del pucioso ribatto: "60? Qui tutte fanno 50" E pensare che c'era un epoca in cui non contrattavo mai il rate. La crisi si sente, ma tant'è. La ragazza non fiata e scende immediatamente a 50: "Parcheggia, io mi avvio e tu mi segui". Bella questa cosa. Il tragitto è breve, ma seguirla mentre lei arriva alla porta mi ingrifava l'ormone. Entriamo in un condominio oserei dire di lusso, con portineria e marmi di pregio su pavimento e pareti che rivestono l'ampio atrio d'ingresso. Sembrava un hotel di lusso ma non lo era. Quello stabile fra l'altro lo conoscevo già per situazioni di lavoro e sapevo bene che non era il classico trombodromo, anzi.
Entriamo in ascensore e la guardo. La ragazza è così bella (per i miei gusti) che stupidamente mi lascio scappare qualche banalità da ragazzo adolescente. Eccitato ma consapevole decido quindi di parlare il meno possibile, sia per non dire cazzate sia perchè la ragazza mi fa presente che siamo dentro a un condominio "rispettabile" ed è vietato fare rumore.
Entrando noto che solo il bagno e la camera avevano la luce accesa, tutto il resto dell'ambiente era buio. Cerco di far caso se con lei vi fossero altre persone, osservando vestiario e suppellettili della casa. La camera è ordinata e molto sobria nell'arredamento. Non ci sono nè montagne di peluche nè televisori accesi. Noto sul suo comodino un mazzetto di fiori nel cellophane. I fiori non erano lì a caso, solo al termine dell'opera immaginerò il perchè.
In modo discreto lascio il 50azzo precedentemente strappato dalle mani di altra tipa e lo lascio sulla credenza. Lei si spoglia davanti allo specchio che si trovava sulla credenza mdesima. Vedevo lei nuda da dietro e davanti riflessa nello specchio. Un bello spettacolo, bel culo rotondo, tette piccoline che le davano quel tocco intrigante di acerbo tipico di una ragazza nel periodo della pubertà. Si sdraia sul letto e mi attende. Avevo difficoltà a snodare la cravatta. Avvicinatomi iniziamo a stringerci e ad accarezzarci. La sua attitudine è GFE e la cosa mi ha piacevolmente sorpreso. Non me lo sarei aspettato. Le mie mani scivolavano sulla sua pelle come sulla neve. Mi sono lasciato prendere dalla situazione specie quando mi accarezzava l'amico. Dopo un po' mi mette il gommolo. Anche questo pareva l'incarto oleoso che usa il norcino. Vabbè, l'importante è che faccia le sue funzioni. Bj standard ma piacevole con lei premurosa nell'opera. Le faccio capire che la voglio e passiamo quindi in mission; inizio a stantuffare lentamente e regolarmente senza perdere colpi. Mentre opero la guardo in viso, i suoi occhi sono davvero belli, la luce soffusa me li faceva vedere come verde scuro. Senza fermarmi l'abbraccio, ma poi mi propone lei stessa di cambiare posizione, forse perchè le facevo troppo caldo. Passiamo alla pecos. Qualche gemito di piacere che cerca di contenere, mi piaceva questa sua discrezione; vengo nel gommolo.
Il social time a parole è stato breve, più che altro ha parlato il suo sguardo e il suo atteggiamento misurato e contenuto. Forse le regalerò anch'io un mazzetto di fiori...
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