IN TRENO

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Non prendo il treno molto spesso. Solo quando ci sono costretto. Come questa volta. La macchina dal meccanico per il tagliando e quel convegno al quale non voglio mancare. Arrivo alla stazione con largo anticipo, ho calcolato male i tempi. In effetti il traffico di questi giorni è assolutamente indecifrabile. A volte pare non ci sia un cane per strada, svolti l’angolo e sei fermo in coda, altre volte esci per strada….e sei subito in coda. No, non è che c’è una terza alternativa al traffico…c’è solo il traffico, cambia solo la modalità in cui si propone. In attesa gente di tutti i tipi, studenti, pendolari, professionisti con valigia di ordinanza, qualche militare. L’inverno è ormai alle porte e il freddo è pungente e batte sotto le narici e sulle tempie. Prendo un caffè, tanto per riscaldarmi. La voce da cornacchia che esce dall’altoparlante mi distoglie dai pensieri e mi annuncia l’arrivo del treno che devo prendere. Salgo senza indugio e mi accomodo su una poltrona, dalla parte del finestrino. Il mio sguardo si sofferma su una coppia. Lei piange, lui la rincuora e l’accarezza, asciugandole le lacrime. Un ultimo bacio, lei gli si avvinghia in modo disperato. Poi lui si stacca e sale sul treno. Un ultimo saluto. La gente prende posto nei vari scompartimenti e il treno parte.
Ritorno con lo sguardo oltre il finestrino, i paesaggi scorrono davanti a me, ma è come se non ci fossero. Non è un buon periodo per me, in effetti. Sono abbastanza nauseato dal genere umano. Mai che si riesca ad avere un rapporto disinteressato, un’amicizia senza un secondo fine. Nulla. E’ tutto schifosamente basato sul compromesso reciproco e io sono stufo di compromessi, di interessi, di intrallazzi, di frilli e lazzi, e di questo convegno non me ne frega un cazzo, e mi fa male lo stomaco, mi fa male la testa e ho solo voglia di vomitare e di gridare e di mandare tutti affan…..d’un tratto i miei pensieri si azzerano e con essi la mia salivazione. Nella poltroncina davanti alla mia si è seduta LEI.
Non capisco bene cosa mi stia succedendo, ma ho come l’impressione che i miei organi interni si stiano rimescolando tra di loro. Il fegato con il colon traverso, il cuore ed i polmoni sono un tutt’uno. Non riesco a formulare pensieri che abbiano un senso compiuto. Mi si offusca la vista e ho bisogno di mettere meglio a fuoco il soggetto, perché non credo di aver mai visto nulla di simile in vita mia. Se morissi adesso, in questo momento, sarei sicuramente in paradiso, per la precisione di fronte ad un angelo. Una volta lessi che gli angeli sono asessuati, non sono provvisti di organi sessuali. Col cazzo. Ne ho uno di sesso femminile proprio qui davanti a me, in questo momento.
Dopo qualche minuto vissuto su una nuvoletta a circa 20 mila metri di altezza, ritorno sulla terra. Guardo fisso davanti a me. Cristo santo, la ragazza più bella e più affascinante che abbia mai visto o conosciuto è qui proprio davanti a me. Data la mia passione per il cinema, provo a cercare di trovare corrispondenza con qualche diva di Hollywood, con scarsi risultati a dir la verità. In termini di bellezza, posso affermare che nessuna le si avvicina neanche di striscio. Il cuore mi batte nel petto all’impazzata. Una sensazione così forte credo di averla provata solo in quarta elementare, quando mi avevano messo come compagno di banco di Serena, la mia fidanzatina. Solo che lei non lo sapeva, anche perché le piaceva Daniele, il secchione della classe. Ero già sfigato alle elementari.
La guardo con discrezione. Lei non pare accorgersi di me, anche se siamo a un metro e mezzo di distanza. Guarda fuori dal finestrino, con aria distratta. L’espressione corrucciata del viso la rende ancora più bella. Forse sta pensando al fidanzato. Chiunque tu sia brutto stronzo, sappi che ti invidio in maniera insana e che nutro per te un odio estremo, per la fortuna sfacciata che hai di svegliarti tutte le mattine e ritrovare al tuo fianco questa creatura, questo autentico miracolo della natura, la dimostrazione vivente che nel genere umano la perfezione fisica esiste.
Non la voglio infastidire, credo di non essere neanche lontanamente all’altezza di una ragazza del genere. Fingo di leggere il giornale ma non le tolgo gli occhi di dosso. Devo distogliere il mio sguardo per non rimanere prigioniero dei suoi occhi blu cobalto. I capelli biondi come il miele e lisci in modo naturale, fanno da contorno ad un viso dai lineamenti perfetti. Il trucco impeccabile, ma non invadente, le labbra carnose disegnate di un rosso perfetto. Ha delle piccole e impercettibili lentiggini sul naso regolare che la rendono, se possibile, ancora più bella. E’ vestita in modo impeccabile e…si alza (non te ne andare, ti prego!!) per togliersi la giacca e appoggiarla (grazie a Dio, non se ne va) sopra il ripiano. Si risiede ed accavalla le gambe con una grazia ed una classe regale. La gonna sopra il ginocchio lascia intravedere delle gambe tornite da fotomodella. La camicetta leggermente sbottonata, non lascia tanto spazio all’immaginazione. Da quello che vedo deve portare una quarta abbondante ed a giudicare dalla lotta che i capezzoli stanno ingaggiando con la seta, è chiaro che il reggiseno non è un gadget usato molto spesso dalla signorina, ma d’altro canto, chi glielo fa fare? Due borracce che stanno su da sole e due chiodi ai posti dei capezzoli. Torno sulle gambe. Le calze che indossa mi fanno pensare che si trattino di autoreggenti, e si intonano alla perfezione con la carnagione chiara. Le caviglie sottili lasciano spazio ad un paio di calzature perfettamente coordinate con l’abbigliamento. Non ce la faccio più, distolgo lo sguardo e mi alzo, ho bisogno di respirare un po’ di aria fresca, altrimenti impazzisco. Apro il finestrino dello scompartimento e vado a sgranchirmi le gambe.
Torno dopo 2 minuti e mi risiedo di fronte a lei. Mi rassegno e leggo il giornale, anche oggi notizie di merda e guerre e casini e crisi internazionale, chissà quanto ci vuole per arriv…cazzo mi sta guardando!! Devo lottare con me stesso, non voglio diventare bordeaux in faccia, distolgo un po’ lo sguardo e poi incrocio nuovamente il suo….mi sta veramente guardando. Adesso ci stiamo fissando reciprocamente, cerco di tenere a bada contemporaneamente l’emozione e il peso dei suoi occhi blu cobalto. Attimi interminabili che sembrano non passare mai, continuiamo a fissarci. Ho come la sensazione di entrare in contatto telepatico con lei. Le si allarga la bocca in un sorriso e a questo punto le sorrido anch’io. Lo sento, sta nascendo del feeling tra di noi, per queste cose non ci sono bisogno di molte parole. E’ bellissimo, in questo momento non potrei chiedere di più, potrei morire qui, perché ho vissuto abbastanza. Ora siamo in due su una nuvoletta sospesi nel cielo, completamente rapiti l’uno dall’altro. Tutto il resto del mondo rimane fuori, non ci riguarda.
Lei lascia il posto al sorriso per dirmi “scusa puoi chiudere quel finestrino, non ho voglia di beccarmi una bronchite, cazzo!”, e lo dice con una voce così fastidiosa e stridula, che se mi avesse passato una lama di rasoio sul glande, mi avrebbe fatto meno male.
Cado dalla nuvola, e nell’alzarmi le dico: “ma vaffanculo, va!”
 
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E' successo a tutti di essere attratti da una persona che quando ha aperto bocca ha fatto crollare il palco, purtroppo in qualsiasi cosa l'estetica non è tutto, che si tratti di donne/uomini, automobili o cani! La delusione è grande; il momento viene distrutto e pagheresti affinchè tutto ritornasse a come era prima: un bel sogno. Hola :smile:
 
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Eddy, stai facendo delle prove tecniche da scrittore per saggiare il potenziale successo di un tuo libro?
Non male, stile asciutto, frasi brevi, non eccedi nelle metafore. Direi uno stile abbastanza attuale che può incontrare un vasto pubblico.
Però il vaffanculo finale stona. Manca il tempo di reazione tra l'immagine ideale infranta e la scudisciata vendicativa.
 
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:clapping: Bravo Eddy,bel racconto...ben descritto,anche il "vaffanculo" finale la rende piu' reale ......peccato solo che non sia finita bene x te!! :good:
 
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Sono un amante del "felici e contenti" finale, soprattutto in casi come questi dove il tutto, in stile film porno o commediola di quarta categoria, doveva chiudersi con una carnale ed animalesca scopata nel bagno del treno con un "a mai più rivederci" all'uscita dello stesso.
Ma devo dire che, in questo caso, il tuo finale è stato molto interessante.
Credo tu sia riuscito a far crescere il pisello di un po' tutti i lettori per poi far provare a tutti la sensazione della lama sul glande! :biggrin:

Bello scritto davvero. :ok:
 
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