Escort Jaqueline 3533818896

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Numero di telefono: 3533818896
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Cagliari: Bella JAQUELINE Colombiana regina della Gola profonda un vero volcano di piacere 😈🔥
L'incontro è avvenuto Nell'ultima settimana
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Assemini
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 75% - Non aggiornate, photoshop

Nome della girl/escort: Jaqueline
Nazionalità: Colombiana
Età: Intorno ai 30
Altezza: 1,65
Descrizione fisica: Normotipo

Reperibilità: Facile con telefono
Compenso concordato: 100
Durata dell'incontro: fino a 60 minuti
Attitudine: Porn Star Experience (PSE, estremamente disponibile e coinvolta)
Fumatrice No
Servizi usufruiti: DATY (dinner at the Y ovvero rapporto orale a lei), BBJ (rapporto orale scoperto), HJ (ricevere masturbazione), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni), Anal Sex (rapporto anale), Anal Rimming (dato)

Privacy: Ottima, lontano da occhi indiscreti
Facilità di parcheggio: Si, molto facile
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulito e ordinato
Presenza di barriere architettoniche: No

La mia recensione:
Oblomov e il gape colombiano

In quel tempo, Oblomov s’incamminò sulla riva del mare di Galilea quando scorse una gran folla discutere animatamente.

“Chi sono e cosa vogliono?” chiese ai suoi discepoli.

“Sono marinai e hanno fame.” Gli rispose Andrea, fratello di Simon Pietro.

Due marinai si staccarono dal gruppo e si avvicinarono ad Oblomov con delle tavole. Li riconobbe, erano i figli di Zebedeo che si inginocchiarono e prendendogli le mani lo supplicarono.

“O Oblomov, non lavoriamo più, nessuno più vuole gli unguenti d’oriente. Ormai vanno tutti da cinesi o da rumene e l’antica arte dell’inculata si sta perdendo. I nostri figli hanno fame, aiutaci.”

Oblomov non rispose, ritrasse la mano e addolorato si allontanò lasciando che i suoi discepoli raccogliessero le tavole in dodici canestri.

“Andrò nel deserto.”

“Veniamo anche noi con te.” Disse Simon Pietro.

“No. Portatemi i dodici canestri e lasciatemi solo”.

Oblomov trascorse quaranta giorni e quaranta notti nel deserto, leggendo le tavole dei dodici canestri, chiamate recensioni.

Una notte cadde in tentazione. Gli apparvero due figure femminili, avvolte in vesti leggere e trasparenti.

“Siamo Jasmin e Jaqueline.” Dissero in coro. “Vieni da noi e i marinai avranno pani e pesci. Porta con te 120 denari per ciascuna di noi e potrai tutto ciò che desideri.”

“Più o meno.” aggiunse Jasmin.

Oblomov si destò dal sogno e convocò il suo messo Phonos affinché cercasse nella città di Tiberiade le donne della visione.

Phonos trovò le donne e recapitò a Jasmin il messaggio di Oblomov, poiché Jaquelin non parlava la sua lingua.

“Giacerò con colei che mi donerà le terga con il sorriso. Parola di Oblomov.” Disse Phonos.

Jasmin allora si scansò e offrì l’orifizio anale dell’amica, aggiungendo che Oblomov meritava la sua sincerità e onestà. Questo era il suo messaggio.

Phonos, rispose che Oblomov avrebbe suggellato il patto con una gran festa e si sarebbe trasferito a Tiberiade fino alla fine dei suoi giorni.

Quando Oblomov ricevette la risposta, saltò dalla gioia poiché Jaqueline gli piaceva molto più di Jasmin, perlomeno a giudicare dalla visione e dalla descrizione che ricevette in quei momenti.

(Inoltre era sicuro di portare a casa il bottino con soli 100 denari. Da dove ricavasse questa convinzione non è possibile saperlo. Forse Oblomov aveva visto in Jaqueline molto più di quanto potesse immaginare in quel momento.)

Convocò Simon Pietro ordinando di preparare i bracieri e il vino, perché dovevano festeggiare la sua prossima unione con Jaqueline. Bruciarono i dodici canestri con le recensioni e si ubriacarono col vino di Galilea finché non venne il giorno.

Bussò alla porta di Jaqueline e aprì una donna formosa, tipicamente latina, dalla pelle molto più candida rispetto alla visione. Anche i capelli erano più scuri, di un nero intenso e compatto.

Il corpo invece era identico nelle sue forme più o meno naturali, il seno infatti era artificiale. Il culo rotondo dai fianchi stretti e dai glutei rotondi e prominenti. Oblomov pensò che tutto sommato perfino il viso era quello della visione, per quanto si potesse capire.

Jaqueline era molto bella. Sorrise e voltandosi lo invitò e seguirla in camera.

Come si girò Oblomov rese grazie e attraverso la tunica si toccò il pacco.

Una volta in camera consegnò i denari e si levò la veste. Jaqueline sparì per qualche minuto.

Quando ritornò Oblomov le andò incontro baciandole la pelle incredibilmente liscia. Indugiò sul collo, sulle labbra, sui seni che risultarono soffici seppure innaturali per forma e consistenza.

Poi la voltò e si intrufolò tra i glutei. Jaquelin esclamò qualcosa, un’espressione di approvazione nella sua lingua, poi Oblomov approfondì del tutto il discorso immergendo l’intera faccia fino a quasi ingoiare il filo del perizoma.

Subito la invitò ad appecorarsi sul bordo del letto, le sfilò la sottile linea di tessuto e allargò i due pani per scrutarne il contenuto. Meraviglia.

Leccò avidamente finché non sgorgò più sotto un po’ di ambrosia, che raccolse con poderose linguate. Continuò ad infilare la lingua sempre più in fondo in entrambi gli orifizi, incoraggiato ed aiutato dai continui indietreggiamenti di Jaqueline. Ella gli veniva incontro offrendogli prevalentemente il culo.

Oblomov allora provò ad infilare un dito ma dopo la prima falange lei lo invitò a mettere il lubrificante. Egli allora decise di non rompere il ritmo e declinò il suo invito.

Ci infilò più e più volte la lingua e poi guardò l’orifizio. Lingua e orifizio. Lingua e orifizio.

Notò che ad ogni sua azione, il buco reagiva aprendosi sempre di più.

Oblomov lo vide come un segno e vi infilò un dito in tutta la sua lunghezza, senza che ella lo interrompesse.

Continuò a suo piacimento fino ad ottenere una notevole circonferenza e si beò della dimensione. Successivamente, la seconda domenica del mese, Oblomov raccontò ai suoi discepoli che quella meravigliosa cavità fu creata esclusivamente con la sua lingua.

Poi Jaqueline, ruotando su se stessa senza abbandonare la pecorina, iniziò a leccare e succhiare il cazzo, mentre Oblomov la sodomizzava con un dito.

Dopo un lungo cerimoniale, venne il tempo dell’inculata. Oblomov diede il massimo, non si risparmiò pur agendo esclusivamente nella posizione dell’agnello ed infilando dita a piacimento nella seconda apertura.

Egli terminò così come la visione gli aveva preannunciato, poi si trattenne a lungo in una piacevole conversazione.
Oblomov disse ai suoi discepoli che Jaqueline rimase nella città fino al giorno di domenica.

Pietro testimonia che Oblomov bussò più volte alla porta di a Jaqueline e in numero maggiore bussò al culo di Jaqueline, arricchendo ogni incontro con piacevoli novità. Si narra che raggiunse grande piacere erotico e un apprezzabile beneficio economico. Oblomov continuerà a bussare fino alla fine dei sui giorni in città, il giorno della domenica.

P.S.

Parafrasi.

Contattate entrambe e ottenuto informazioni.

Jasmin parla meglio l’italiano e, intuendo forse qualcosa, mi ha confessato che sebbene anche lei faccia l’anale, era meglio che andassi con l’amica Jaqueline.

Io avevo chiesto semplicemente chi delle due fosse più portata per tale pratica.
 

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