Questa mattina ho letto un articolo che mi ha fatto un po' riflettere... che ne pensate?
La provincia di Rimini con 14,5 nuovi casi di persone sieropositive per 100mila abitanti si pone al vertice tra le provincie italiane per il numero di infezioni riscontrate in un anno. La causa: l'abbassamento della percezione del rischio
Rimini, 18 marzo 2009 - La provincia di Rimini, il Lazio e Modena sono le zone d’Italia con la più alta incidenza di nuove infezioni di Hiv ogni anno. Lo rivelano i dati forniti da Regioni e Province e raccolti dall’Istituto superiore di sanità (Iss), resi noti in occasione della presentazione dell’Hiv Summit Italia 2009, avvenuta oggi a Roma. Si parte dai 14,5 casi per 100 mila abitanti della provincia romagnola, ai 10,5 del Lazio, fino agli 8,3 della cittadina emiliana.
Seguono il Trentino (7,2 casi per 100 mila abitanti), la Ligura (6,5), il Veneto (6,4), la provincia di Sassari (4,7), Bolzano (3,7) e il Friuli Venezia Giulia (1,9). "L’incidenza maggiore al Nord - ha commentato Rosaria Iardino, presidente del Network persone sieropositive (Nps) - è dovuta al fatto che al Sud si fanno meno diagnosi e c’è meno cultura del test. Credo che nel Meridione le cifre del ‘sommerso' siano superiori a quelle del resto del Paese". Sommerso significa persone sieropositive che non sanno di esserlo, circa 40 mila in tutto il Paese secondo le stime sempre dell’Iss. Oggi oltre il 50% dei sieropositivi scopre di avere il virus a ridosso della diagnosi di malattia conclamata.
Ed essendosi abbassata la percezione del rischio tra alcune categorie di persone, è cambiata l’età media delle persone che si ammalano: ormai supera i 40 anni, con un incremento fra le donne, che rappresentano la metà dei pazienti. Se quando la malattia è stata scoperta, negli anni ‘80, la fonte principale di contagio era la tossicodipendenza, oggi la trasmissione avviene soprattutto per via sessuale, sia etero (43%) che omo o bisessuale (22%).
E se attualmente, rispetto agli anni scorsi, è più facile dominare la malattia e le terapie disponibili sono indubbiamente più efficaci, tanto da aver ridotto in maniera significativa il numero di morti, si stima che le persone che vivono con Hiv/Aids siano 120 mila. Sono circa 3.500-4.000 le nuove infezioni l’anno.
La provincia di Rimini con 14,5 nuovi casi di persone sieropositive per 100mila abitanti si pone al vertice tra le provincie italiane per il numero di infezioni riscontrate in un anno. La causa: l'abbassamento della percezione del rischio
Rimini, 18 marzo 2009 - La provincia di Rimini, il Lazio e Modena sono le zone d’Italia con la più alta incidenza di nuove infezioni di Hiv ogni anno. Lo rivelano i dati forniti da Regioni e Province e raccolti dall’Istituto superiore di sanità (Iss), resi noti in occasione della presentazione dell’Hiv Summit Italia 2009, avvenuta oggi a Roma. Si parte dai 14,5 casi per 100 mila abitanti della provincia romagnola, ai 10,5 del Lazio, fino agli 8,3 della cittadina emiliana.
Seguono il Trentino (7,2 casi per 100 mila abitanti), la Ligura (6,5), il Veneto (6,4), la provincia di Sassari (4,7), Bolzano (3,7) e il Friuli Venezia Giulia (1,9). "L’incidenza maggiore al Nord - ha commentato Rosaria Iardino, presidente del Network persone sieropositive (Nps) - è dovuta al fatto che al Sud si fanno meno diagnosi e c’è meno cultura del test. Credo che nel Meridione le cifre del ‘sommerso' siano superiori a quelle del resto del Paese". Sommerso significa persone sieropositive che non sanno di esserlo, circa 40 mila in tutto il Paese secondo le stime sempre dell’Iss. Oggi oltre il 50% dei sieropositivi scopre di avere il virus a ridosso della diagnosi di malattia conclamata.
Ed essendosi abbassata la percezione del rischio tra alcune categorie di persone, è cambiata l’età media delle persone che si ammalano: ormai supera i 40 anni, con un incremento fra le donne, che rappresentano la metà dei pazienti. Se quando la malattia è stata scoperta, negli anni ‘80, la fonte principale di contagio era la tossicodipendenza, oggi la trasmissione avviene soprattutto per via sessuale, sia etero (43%) che omo o bisessuale (22%).
E se attualmente, rispetto agli anni scorsi, è più facile dominare la malattia e le terapie disponibili sono indubbiamente più efficaci, tanto da aver ridotto in maniera significativa il numero di morti, si stima che le persone che vivono con Hiv/Aids siano 120 mila. Sono circa 3.500-4.000 le nuove infezioni l’anno.