Escort Non ho chiesto ... 3290611692

CarloDircel

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14 Novembre 2012
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Numero di telefono: 3290611692
Link (collegamento) alla pagina dell'annuncio:
L'incontro è avvenuto Nell'ultimo mese
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Perugia
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche

Nome della girl/escort: Non ho chiesto ...
Nazionalità: Rumena
Età: 25-28
Altezza: 165
Descrizione fisica: Normotipo

Reperibilità: Facile con messaggeria
Compenso concordato: 100
Durata dell'incontro: fino a 30 minuti
Attitudine: Timida e inesperta
Fumatrice Non saprei
Servizi usufruiti: DATY (dinner at the Y ovvero rapporto orale a lei), BJ covered (rapporto orale coperto), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni)

Privacy: Pessima, con reception e richiesta documenti
Facilità di parcheggio: Si, molto facile
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulizia accettabile, disordine
Presenza di barriere architettoniche: Si

La mia recensione:
Una domenica pomeriggio di giugno di quelle annoiate e senza niente da fare, esco in macchina senza meta e dopo un'oretta di giri a caso mi ritrovo in zona Ponti, apro internet e cerco tra gli annunci. Scartate come sempre Sudamerica, Asia e trans, che non tollero, purtroppo rimane quasi nulla. Vedo tra le scarne possibilità questo numero con whatsapp, e chiedo via messaggio il rituale dove cosa quanto. Risponde in due minuti "Ciao amore, via .... 50 euro una cosa normale" . Le "cose normali" normalmente sono inculate normali, detto per esperienza, peggio ci sono solo i casi dei menù con mille voci e sigle e tre-quattro prezzi diversi a seconda del quarto d'ora in più o meno (questi assolutamente da evitare). Ma la noia del tardo pomeriggio bisogna vincerla, per non tornare a casa a domenica completamente sprecata, e così mi reco nei pressi del noto hotel trombodromo di PSG, parcheggiando all'altezza del civico indicato nel messaggio, strada parallela alla stazione. Chiamo il numero per due volte a vuoto, alla terza risponde una voce dall'italiano incerto con cui mi capisco e non mi capisco, tra le cose che capisco c'è che la tipa non sta ricollegando la mia chiamata al precedente messaggio, e pazienza. Insomma con fatica riesco a farle dire di venire al portone, aspetto altri tre minuti nel nulla, mentre intorno scorre il tipico viavai di stranieri, sbandati e facce poco raccomandabili che popola usualmente quella degradata zona della città. Per capirci, il portone in questione, sotto il portico, il che è una fortuna perché nel frattempo ha cominciato a piovere, è il lato b dell'ingresso principale dell'albergo, che trovasi ad un livello più basso e sulla strada opposta. Finalmente mi apre, prima mi aveva già detto di salire al terzo. Mentre abbocco verso l'ascensore incrocio un sessantenne che sta uscendo e mi squadra. Bah. Salgo, mi trovo al piano, ci sono varie camere tutte sulla sinistra, naturalmente quella di interesse è la penultima, così che debbo percorrere tutto il corridoio, e "normalmente" dalla stanza immediatamente precedente alla mia esce un ragazzo scaciato che presumibilmente ha trombato or ora con la girl che la occupa. Trombodromo, appunto. Per entrare nella mia io invece devo addirittura bussare. Il corridoio è buio e puzza di chiuso. La porta della camera si socchiude, aspetto qualche istante di essere invitato ad entrare, macché. Allora spingo sta porta piano e la ragazza mi si para innanzi nel breve ingresso che poi si apre sulla zona del letto a due piazze. È abbastanza conforme alle foto sull'annuncio e soprattutto è uguale a quella del profilo whatsapp, nella quale sta di spalle, in perizoma senza reggiseno, davanti ai fornelli con guanti da cucina alle mani e grembiule rosso e manifesta un bel culo. Viso nella realtà carino, capelli mori di media lunghezza lisci, pelle né chiara né olivastra, tettine a nudo. Dico ciao, risponde ciao. In silenzio mi fa accomodare verso il letto, mi chiede "che voi fare", senza la u. Rispondo "e tu ?". "Cinquanta bocca fica, ottanta mezza ora". Italiano non dico stentato, ma poco meglio. Chiedo se oltre alla "cosa normale" ci sia qualche altra possibilità. Capisce a fatica, poi riesce a dire che può fare preliminare scoperto e concede di leccare. Ho cento euro attaccati, figurarsi se lei ha il resto di venti, lascio stare e le dico di tenerli tutti che va bene uguale. Gratitudine non manifestata. Sparisce di là, cioè in bagno, ma è solo per "nascondere" i soldi, in quanto ritorna immediatamente. Va a lato del letto, sfila le mutande dandomi le spalle sempre in silenzio, si volta a fica nuda depilata e mi esorta a spogliarmi. Mi tolgo scarpe e calzoni, salgo sul letto in camicia slacciata, lei viene in ginocchio senza abbassarsi, mette la mano sul cazzo sopra le mutande per fare segno di calarle giù e intanto mette il preservativo sul cuscino. Finora non ci siamo, e già penso che sarebbe stata meglio la domenica sprecata a casa. Appoggio camicia e braghe sul bordo del letto opposto al suo, sul comodino c'è il rotolone di carta per strappare un pezzo del quale si allunga tutta strisciandomi sopra e consentendomi di odorarla. La pelle sa di bagnoschiuma. Col pezzo di carta mi raspa il cazzo un po' ruvidamente, scappellandolo a forza e pulendo fino a mezz'asta. Sono pratiche che francamente ho visto, anzi subìto, spesse volte ma che non comprendo. Amen, proviamo sto bocchino. Scosta i capelli sulla spalla, con la destra mi tiene l'asta e appoggia le labbra, circospetta, ci mette un po' prima di affondare, però quando la fa per la verità lo fa bene. Veste il mio cazzo con le sue labbra come un guanto, succhia da brava, i movimenti sono lenti e caldi come piace a me. Però la rumena, penso, mentre sposto la mano sinistra sul suo fondoschiena in cerca del buco del culo, che inizio a strisciare (non oso sditalinare per non rischiare che il suo probabile "no il culo no" interrompa la gran pompa che sto godendomi). Mentre lei prosegue il lavoro, arrivo col dito alle labbra della fica, le struffo sperando di sentire l'umido, che non si forma, allora provo a infilare il dito, ma non arrivo per via della posizione di lei parecchio obliqua. Il pompino è notevole, sto pensando di sborrarle in bocca, invece lei sul meglio smette e dice "scopiamo". Si sdraia pancia sopra, allunga la mano prendendo dal cuscino il preservativo dietro la testa, lo scarta da sdraiata, io approfitto sia per notare la rotondità del ventre, cosa non positiva, e non solo per l'estetica ma soprattutto perché non mi piace infilare a missionaria donne non magre, in quanto in tali casi non trovo quasi mai la posizione giusta per sentire bene la fica; ed approfitto anche per scendere con la testa tra le sue cosce a fare il mio lavoro di lingua. Lecco come si deve, lei immobile, lecco ancora, sembra non fare effetto, perciò gioco la carta delle dita che infilo dentro a coppia, indice e medio. Parte immediata la sua mano per stopparmi, io col cazzo che stoppo, visto anche il sovrapprezzo versato, lei tenta di dire "no dentro", io ignoro, le allontano la mano e proseguo, sditalino deciso e praticamente la costringo ad inumidirsi copiosamente mentre sento il respiro che le si ingrossa. Io lecco con la testa nascosta tra quelle cosce strette a serrare, lei deve avere il preservativo nella destra ma la sinistra comincia a toccarmi la testa nel modo proprio di chi ora sta provando piacere. Ce ne hai messo a prendere il via, penso, e così me la godo e la faccio godere, questa fica stranamente inodore ma ormai bagnatissima. Muove il bacino, alto-basso per fare il movimento contrario a quello della mia lingua, si inarca anche, ha ceduto, io intensifico le leccate e le sditalinate, lei respira grosso, e dopo un altro minuto interminabile la sento tremolare come percorsa dalla corrente. È venuta. Senza gridare, ma venuta. Brava lei. Bravo io.
Rialzo la testa e lo sguardo, voglio incontrarle gli occhi. Sono gli occhi un po' delusi di chi non avrebbe voluto, ma si è lasciato andare. Io invece sono soddisfatto, tanto soddisfatto che mentre penso a ragione di essere scampato alla terribile "cosa normale", le prendo il preservativo dalla mano e me lo metto da me, per lasciarla tranquilla in posizione sdraiata. Se lo è meritato. La penetro, ovviamente il cazzo a questo punto mi scoppia, la infilo volutamente sulla parte alta della fessa, così da tentare di prolungare il suo piacere, cosa che inizialmente riesce, perché lei geme e riprende a muovere il bacino con movimenti contrari ai miei. Io però non riesco a trovare una posizione di spinta giusta, a causa della sua pancetta che non mi consente di arrivarle fino in fondo, e sapendo che in questo modo non me la godrei, la giro a pecora, le rientro dentro tenendole le chiappe con due mani aperte, in modo che i miei due pollici tengano largo il suo buco del culo. La vista è ottima, anche se i glutei sono un po' smagliati (questa ragazza, da certi particolari, deve avere avuto una gravidanza). Voglio venire, le infilo i pollici a coppia nel culo, ormai mi consente tutto, ho vinto io, ed in breve sborro riempiendo di latte il serbatoio di lattice.
Gran brava, e non le ho nemmeno chiesto il nome.
Strappo la carta dal comodino, glie ne do' a lei per asciugarsi la passera che ho imbrodolato di saliva, mi pulisco per me, esito un attimo prima di riprendere le mutande, vorrei capire se il suo sguardo è quello di chi vorrebbe che mi fermassi o tornassi. Invece no, si riveste, rimette le pantofole, e quando sono pronto, in silenzio, fa per accompagnarmi alla porta. Le chiedo se è stata bene. Silenzio anche su questo. Allora ciao. "Ciao", risponde, e la porta si richiude portandosi via la sua faccia e portando via a lei la mia. Ripercorro il corridoio, anche all'uscita incrocio un tizio che viene dall'ascensore, e sta a sua volta andando a scopare in una delle stanze. Privacy niente, in compenso omertà tra noi colleghi, in quel passeggio continuo tra l'ascensore e le camere. Per soprammercato, sbaglio il tasto del piano e invece del primo pigio il piano terra, che sta al livello sotto rispetto a dove avevo parcheggiato, e la porta dell'ascensore si apre direttamente sulla reception/bar, dove il tizio dietro il bancone mi guarda ridacchiando da stupido. Vaffanculo, penso, intanto che esco sulla strada principale, a rischio di esser notato da chiunque, visto il gran traffico di macchine.
La scopata è andata benissimo, ma il posto è uno zero.
 

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