[RECE] Maria College (ROU) - OTR diurna - Vittuone (MI)

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DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Maria
Nazionalità: sedicente rumena
Età apparente: 20 dichiarati
Descrizione fisica: teen dal fisico magro e minuto (potrebbe essere alta 1.55), capelli neri abbatsanza coeti e raccolti in un codino, visetto davvero caruccio da collegiale, occhi scuri, seno n/v ma probabilmente piccolo
Attitudine: BJ anche discreto, ma timer puntato a 5'; parla solo rumeno
Reperibilità: medio/difficile, per la curiosità dei primi giorni

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: 5-6' netti

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Vittuone, MI
Coordinate: Avis, stop per andare verso la rotonda dell'Italmondo

LA MIA RECENSIONE

C'è davvero poco da raccontare, riguardo a Maria ...

Come riportato nel thread generale, la primavera ha fatto sbocciare tre novità, tutte nella diramazione per Sedriano/Vittuone: la bionda Fiordilatte allo slarghetto fra il sottopasso della ferrovia e la rotonda di Sedriano, l'occhialuta Peldicarota a fare compagnia alla capoccia Valentina e, appunto, Maria, sempre all'Avis ma uno spartitraffico più in là.

Purtroppo vedrò la Fiordilatte solo sulla via del rientro e, fra le due nuove Donatrici del Sangue, decido di accostare da Maria, una brunetta piccola di statura, dal fisico magrolino da teen e davvero carina di lineamenti: vagamente, mi ricorda la celeberrima e graziosa Lory di via Volta a Cermenate.

Già affiancarsi per l'intervista si rivela impresa titanica: causa consueto delirio per la new entry, avrò successo solo al terzo tentativo. La fanciulla sembra capire davvero poco l'italiano, ma riesce comunque a presentarsi (come Maria, appunto), a sciorinarmi il solito "30 boccafi.a" e ad accettare il ribasso al ventello, per il BJ conoscitivo.

La invito allora ad accomodarsi a bordo e, in meno di un minuto, raggiungiamo un retrobottega davvero vicinissimo (che non è ovviamente l'Immondezzaio di avisiana memoria, ormai sbarrato da quasi un anno). Per essere metà aprile, il caldo è quasi atroce (il termometro della macchina segna 27 gradi) e quindi decido, vanamente, di abbassare i finestrini. Per fortuna, c'è un po' di ombra e l'asfalto non è ancora arroventato come d'estate.

Vuoi per il tragitto davvero bravissimo, vuoi perché la fanciulla parli solo rumeno, riesco giusto a farmi confermare l'età (20, dice lei) e la provenienza dalla Dacia. Saprei anche sciorinare quattro frasi fatte in rumeno, ma non vorrei che poi si insospettisca e si irrigidisca ("Ma sei straniero?") e quindi preferisco soprassedere.

LA RECE VERA E PROPRIA

Con estrema rapidità, vengono sbrigate le formalità burocratiche e viene estratto il blister del condom, che per il momento viene appoggiato sulla plancia: in modo un po' inconsueto rispetto al modus operandi della Otr media, Maria non si tuffa subito in immersione, ma smanaccia il compare per almeno un minuto, sino a fargli raggiungere una dimensione da lei ritenuta congrua per dare inizio all'intrattenimento vero e proprio. Visto che, per il momento, è a busto eretto, ci scambiamo qualche sguardo, ma il suo volto non si apre nel sorriso tipico della ragazza appena arrivata, nè traspare alcuna emozione: una vera Poker Face!

Quando è il momento di cominciare le danze, la morettina mi sorprende una seconda volta: estrae il condom dal blister e me lo allunga, come per dire "Infilalo tu!". Le rare volte che mi è accaduto, era sempre stato perchè avevano faticato a calzarlo e/o temevano di danneggiarlo con i loro affilatissimi artigli da tigre.

Procedo a incapucciare il compare e finalmente Maria può chinarsi sul mio basso ventre in torsione, per mostrarmi la sua arte orale, che non è malvagia, per essere una absolute beginner: ci sono solo le escursioni verticali, ma la pressione e la frequenza sono buone e la mano malandrina è ferma alla base. Dato che la capigliatura è raccolta, posso notare le unghie, che non sono ancora gli artigli di gel della Otr rumena media, ma tagliate corte e senza smalto, da studentessa appena uscita dalle Orsoline. Non c'è alcun Dolby Surround, l'autoradio era stata abbassata quasi a zero per l'intervista quindi si sente solo il cinguettio degli uccellini, che cantano felici sulle chiome delle piante che fanno ombra.

In era di Sinner-mania, la piccola Maria non poteva che essere vestita da tennista, con una gonnellina bianca e una canottiera sportiva colorata, se ricordo bene azzurra. L'avere infilato il condom mi aveva unto completamente le mani e avevo cercato di strofinarle alla bell'e meglio sulle mie cosce, non avendo alcun fazzoletto a disposizione, per cercare di non sporcare i vestiti o la pelle della brunettina.

Come si poteva immaginare anche dalla vista, Maria ha due chiappette compatte e sode e una schiena tonica, che sarebbe anche piacevole massaggiare. Solo che la poveretta, fra il caldo preso sotto all'ombrellone e quello patito nelle vetture dei clienti precedenti, è inumidita di sudore e quindi la mia mano si appiccica alla sua pelle, se applico troppa pressione: mi accontento allora di darle delle carezze molto leggere e superficiali, perdendo almeno la metà del piacere tattile.

Pur con tutte le limitazioni dovute alle condizioni climatiche sfavorevoli, sin qui non avrei nessun motivo di lamentela nei confronti di Maria, che starebbe portando a casa una sufficienza più che piena. Peccato che, al quinto - massimo sesto - minuto, scatti in piedi come una molla e pronunci qualcosa in rumeno. "Non ho capito?", la chiedo un po' confuso. "Finito!", è la sua risposta che lascia pochi dubbi. "Ma dai, abbiamo cominciato da appena cinque minuti!", tento la mia vana ambasciata. "Finito!", ripete la morettina e, a fugare ogni dubbio, ripone la confezione delle salviette nella borsetta.

Le chiedo di passarmene almeno un paio, cosa che la fanciulla prontamente fa, estraendo di nuovo la confezione dalla saccoccia e allungandomele. Prima di ripulire il compare, mi do una asciugata al volto e al busto, perchè questi pochi minuti con la macchina ferma e l'aria condizionata spenta sono bastati a farmi parlare di sudore. Con la massima calma, mi lindo tutto e poi mi rivesto, chiedendole infine se provvederà lei a smaltire la pallottola dell'amore: la risposta è affermativa e gliela allungo. Punto a suo favore: non viene gettata sull'asfalto del parcheggio, ma verrà poi conferita nel sacchettone della monnezza appeso al palo dello stop.

Si può ripartire e, vista l'insormontabile barriera linguistica, mi limito ad alzare di nuovo il volume dell'autoradio e non ci scambieremo una sola parola, nel breve tragitto di ritorno. Quando siamo di nuovo allo svincolo, Valentina è sempre lì a ciacolare con la nuova allieva Peldicarota. Noi dobbiamo invece fermarci una decina di metri più in là: mi arresto, ci salutiamo con un ciao e mi reimmetto rapidamente sullo stradone, indeciso se recuperare il fiasco già nel Quadrilatero o se tenere in serbo il budget per la serata, opzione che poi sarà quella scelta.
 
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